venerdì 17 luglio 2015

PARLATEVI: NON VE NE PENTIRETE. DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE E LOGICA COINCIDONO

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSjmJvC278-3xXRAvz-ZMBGtnLlZLyrAKENLiMKoWKsrWbyx2y_nDfc0iKBrEB9YIc-LlQodGlWPC9vJLzE4gZeqDQMxL5GpZAJeLkVi_MkHL0w5S1z9yrktTosyVkif4u2MhBcAGqC2E/s1600/france48.jpg 

1. Mi pare che l'ipotesi più probabile, - confermata dalle già viste perentorie uscite del FMI sulla insostenibilità del debito greco DENTRO l'euro e sull'esigenza di una sua conseguente ristrutturazione (dentro l'euro)-, deponga nel senso che gli USA vogliano sì una certa continuità della moneta unica, ma solo fino a quando  il TTIP non sia pronto per le ratifiche e per il suo completamento nell'accordo valutario di cambio tra le monete (comunque) emesse in UE e lo stesso dollaro

In altri termini, il possibile riallineamento dei cambi interni all'area euro, quale previsto dall'art.219 del TFUE, avrebbe un'attualizzazione, intesa come fine della guidance USA per la euro-stabilità, solo se fosse legato all'entrata in vigore del TTIP. E quindi, come qui più volte ripetuto, al peg sul dollaro.
La situazione di attuale stallo (e di stagnazione economica dell'area euro), cioè, coincide con l'evolversi della negoziazione fino al suo punto di scambio delle ratifiche; questa situazione potrebbe durare ancora un paio d'anni e, non a caso, il Regno Unito vuole poter svolgere il suo referendum sull'uscita dall'UE  entro il 2017. Tutto questo lo abbiamo già visto qui.

2. Se è vero, dunque, che una rottura ordinata dall'euro vedrebbe la sua soluzione ottimale con l'uscita "dall'alto" tedesca, (magari sospinta dalla prospettiva di evitare che, in qualunque modo, la Germania debba, per necessità, farsi carico dei vari debiti pubblici che stanno diventando insostenibili - non solo quello greco- a causa del funzionamento intrinseco dell'austerità come unico mezzo di correzione degli squilibri commerciali dell'eurozona), è anche vero che la prospettiva del TTIP, e del riallineamento connesso ex art.219 TFUE, porta la Germania ad un naturale atteggiamento "temporeggiatore" (status quo di insistenza tattica sulla austerità).
Anche perchè è in ballo la stessa incertezza, pendente come probabile nello stesso arco di tempo, sulla traiettoria dell'economia USA, dove la finanziarizzazione ha fatto perdere il "controllo" e l'esposizione ad un imminente scoppio di una qualche bolla speculativa, è alquanto consistente.
Perciò, "questa prospettiva di frizione politica sull'assetto €uropeo, in realtà, è destinata ad essere assorbita dalla realtà applicativa del TTIP, rifluendo nel peg col dollaro al quale i tedeschi sono gli unici ad essere veramente attrezzati; e la Germania non può non sapere già da adesso che questo è lo scenario reale a cui fare riferimento nel breve e nel lungo periodo
I tedeschi sanno benissimo che la questione Grecia è una rogna senza soluzione, ma anche che, intanto, per qualche annetto, 1, 2, forse 3, possono proseguire a mostrare i muscoli, tenendo d'occhio questioni di portata molto più ampia, quale il possibile scoppio di bolle speculative sui mercati finanziari internazionali e l'esigenza di mettere in salvo il proprio pericolante sistema bancario (DB in testa)."
Peraltro rammentando che la Germania è, con ogni probabilità, l'unico paese che può resistere e magari avvantaggiarsi del TTIP: essa, "secondo il principio di specializzazione che regola irresistibilmente le aree di free-trade, rimarrebbe l'unico Stato europeo che si potrebbe avvantaggiare del nuovo assetto, divenendo il principale mono-oligopolista del manifatturiero pesante, ad alto valore aggiunto, sui due lati dell'Oceano".

3. Ora, che questa medesima prospettiva non sia conveniente per l'interesse nazionale è talmente evidente che non ci dovrebbe essere bisogno di illustrarla ulteriormente. 
Solo una classe politica e imprenditoriale decisa ad abbandonare l'Italia come territorio capace di autopromuovere il benessere della sua popolazione potrebbe essere sostenitrice (o disattenta e acquiescente) di fronte a ciò.

Ne deriva che la stretta via di salvezza italiana passa per una consapevolezza effettiva di questo scenario, e non per discussioni sul sesso degli angeli, come quella sulla negoziazione di un nuovo assetto dell'area euro o su un approdo agli Stati Uniti d'€uropa. Discussioni di retroguardia, segno di incompetenza sull'economia internazionale, sulla geo-politica e nella stessa comprensione dei trattati e del processo storico della c.d. costruzione europea.

4. In Italia, gli unici esponenti politici che abbiano affrontato e compreso questi problemi, per quanto un'attenta osservazione del quadro attuale consenta di capire, sono Claudio Borghi, Stefano Fassina e Alfredo D'attorre.
E' chiaro, poi, che tutelare veramente l'interesse nazionale è una lodevole manifestazione della sovranità democratica.
In essa, questi stessi politici consapevoli possono trovare immediatamente il potente supporto normativo a tutte le principali soluzioni che conseguono all'obiettivo della tutela tutela dell'interesse nazionale: dalla sovranità monetaria intesa come promozione del risparmio diffuso e di un modello di banca centrale conforme agli interessi degli italiani, fino alla base per l'adozione di corrette politiche economiche, fiscali e industriali.
E sarebbe un supporto che è agevole riaffermare, come in realtà sarebbe dovuto per le stesse pronunce della Corte costituzionale, come superiore a qualsiasi trattato internazionale.

5. Avendo a disposizione questo potente supporto della legalità costituzionale, come terreno di convergenza naturale, l'auspicio (urgente) che sarebbe da formulare è: PARLATEVI. Costruite un fronte comune della sovranità democratica costituzionale

Se si accetta la sostanza logica ed economica di questa linea, e non dovrebbe essere difficile date le premesse a cui sono già pervenuti, è più che possibile mettere da parte divergenze di linea politico-ideologica, sempre più legate a un passato ormai sepolto dai fatti funesti che ci hanno investito - e ci investiranno- per la deriva ordoliberista dell'€uropa.



Un dialogo, dunque, potrebbe rivelarsi molto più fruttifero di quanto non appaia; mentre il costo della reciproca diffidenza, legata a logiche di consenso che potrebbero rivelarsi armi a doppio taglio, potrebbe essere superato da un accorto avvio del confronto tra persone intelligenti
E che potrebbero scoprire che ripristinare la democrazia e il benessere di tutti gli italiani, nella situazione attuale (obiettivi comuni), trova soluzioni che tendono naturalmente a convergere (da premesse cognitive comuni); le soluzioni potrebbero tradursi in validi programmi  politici "tecnicamente" convergenti; e tutto ciò, senza eccessivi margini di opinabilità, dettati da retaggi ideologici che sono, invece, esattamente le sbarre artificiose ed ipocrite della prigione in cui ci rinchiude la mistica dell'eurofollia.

21 commenti:

  1. Un partito fondato sulla base di quel che dice Fassina ora sarebbe da votare.Il punto è che la maggioranza dei fuoriusciti è un cumulo di tromboni trombati che si possono benissimo accomunare a Vendola o alla Camusso. Fassina e D attorre da soli non so dove possano andare.
    e Borghi, che lo voglia o meno, stando con Salvini mi spiace ma non potrà promuovere niente di veramente democratico o mirato ai ceti deboli...

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    1. Per questo occorre un arricchimento del punto di vista attuale consentito da un dialogo tra persone consapevoli e dotate di genuina rettitudine.
      L'arricchimento dialogato è forse l'unica cosa che possa sbloccare positivamente la soluzione.
      Salvini, peraltro, per sua espressa affermazione, è aperto all'ascolto di coloro che stima per essere competenti.

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    2. Da Salvini personalmente ritengo non ci sia da aspettarsi nulla di buono. L'anima liberale e nordista della Lega è ancora fortissima. Ma comunque sia il punto è un altro...

      C'è da dire che a voler guardare il bicchiere mezzo pieno il fallimento totale, per non dire tradimento (in virtù del capitale politico assegnatogli dai Greci con un NO delle cui possibili conseguenze erano BEN A CONOSCENZA) di Tsipras ha il risvolto positivo di aver chiuso il discorso su eventuali possibilità di riformabilità della UE.

      Ora in tutto il continente chi ha almeno 2 neuroni ha visto quanto UE e democrazia siano ASSOLUTAMENTE INCOMPATIBILI.

      dritto per dritto vanno una all'opposta dell'altra. Ora lo sappiamo. Per quanto il cumulo di trombati di cui sopra ancora non voglia riconoscerlo...la gente lo sa.

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    3. e tutto questo potrebbe ben spingere a un maggiore dialogo fra forze "democratiche". Almeno una ce ne andrà bene una volta. anche solo per questione di grandi numeri.

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  2. Che IlTrio ti ascolti!

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    1. Speriamo!
      Poi dovrei aggiungere pure Marco Zanni,a onor del vero
      https://twitter.com/LucianoBarraCar/status/622021006811598848

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  3. Ciao Quarantotto se devo essere franco ai fuoriusciti dal PD, per parafrasare il picconatore Cossiga, riferito al giudice Casson, io a questi non darei d'amministrare nemmeno una casa con una sola stanza e con la porta che fa da finestra, figuriamoci se darei a loro il governo di una Nazione come l'Italia.
    Per quanto concerne i militanti della lega ( parlo dal profondo Nord Est) se li sottoponessi il seguente quesito: vuoi staccarti dal resto d'Italia e tenerti l'euro, ovvero vuoi mantenere unita l'Italia e uscire dall'euro, il 99.99% seglierebbe la prima opzione.
    Personalmente credo sia più utopistico pensare che una parte di questa classe politica recuperi il modello Costituzionale, che un movimento dal basso, nato per riconquistare la Sovranità e ripristinare la nostra Costituzione, prenda il potere. Ci sono un infinità di ragioni che mi portano a pensare a questo, ne elenco solo una la più semplice e la più banale teorizzata anni fa' da Giuliano Ferrara ne riporto ,uno stralcio: "Una delle cose che credo di aver capito e che vorrei riportare in tutta sincerità, è che in politica non si tratta affatto di avere la capacità di “ricattare” gli altri, di condizionarli ed eventualmente ricattarli, dove il termine va inteso in senso politico, paralegale». Ed ecco l’affondo: «Il punto fondamentale non è che tu devi essere capace di ricattare, è che tu devi essere ricattabile». Il moderatore non è sicuro di aver capito bene e controlla: «Forse vorrai dire che non devi essere ricattabile». E invece ha capito benissimo. «No. Devi essere ricattabile», risponde Ferrara, «per fare politica devi stare dentro un sistema che ti accetta perché […] sei disponibile a fare fronte, a essere compartecipe di un meccanismo comunitario e associativo attraverso cui si selezionano le classi dirigenti»."
    Secondo me, se non si modifica il modello di selezione delle classi dirigenti non abbiamo nessuna speranza in cambiamenti concreti, ma solo cosmetici, della serie cambiamo tutto affinchè nulla cambi.

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    1. Comprendo e, come sai, condivido in gran parte questa analisi deprimente.
      Ma qui c'è veramente qualcosa di nuovo. E anche una situazione che non ha altre alternative.

      Il mondo di Ferrara - che lui descrive da dentro- è proprio quello (etero)diretto da ESSI. Una resa cinica e antisociale in partenza.
      Ma è anche il mondo della sconfitta di tutti.

      Ora, - purtroppo non si sa quando e se in tempo-, c'è la possibilità di costruire un mondo nuovo, perchè il vecchio sta crollando: con gente fuori dallo scambio fra "rendite", che è il prezzo dell'ammaestramento di una classe politica ordoliberista (inconsapevole di ciò per insufficienza culturale totale: meglio controllata agevolmente dagli ordoliberisti).

      L'elettorato più ostinatamente arretrato seguirà, come l'intendenza..Altrimenti siamo (già) spacciati. Almeno il tentativo va fatto.

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  4. C'è un punto che non mi è chiaro. Ma se i trattati TTP (i diversi trattati, TTIP, TISA etc...) venissero approvati e ratificati (occorre la ratifica di ogni singolo paese?), che cosa accadrebbe di fronte alla dissoluzione non tanto dell'eurozona, ma della stessa EU?
    Immagino che non sarebbero vincolanti, perché ratificati da organismi della EU, anche perché a "trattare" non ci sono i singoli stati europei (come si vede dalle bozze) ma l'EU.
    Quindi non può esistere una irreversibilità di questo progetto. Se cade l'eurozona, cadrà probabilmente nel medio termine anche l'EU, quindi il giochino del TTP alla fine si risolverebbe in un nulla di fatto, così come le legislazioni sovranazionali della EU avrebbero valore zero per i nuovi stati nazionali liberati dal giogo della EU. O sbaglio?
    Di fatto nulla è irreversibile, se non, in ultima istanza, dietro minaccia militare (e non più solo politica-economica).
    Non bisogna dimenticare che il PD e la sua area di appartenenza non è soltanto quella del "noi siamo quelli dell'euro", ma anche "noi siamo quelli delle liberalizzazioni".
    Già è difficile per loro rinnegare le scelte politiche su eurozona, figuriamoci tutti gli errori di politica economica su liberalizzazioni e privatizzazioni, tanto varrebbe per loro cambiare nome e connotati fisici.
    Dalla destre e dalla Lega non c'è da aspettarsi nulla di serio, e di concreto, in questa direzione.
    Mi pare che sia sottovalutato anche il discorso di decostruzione dell'identità nazionale operato dai vari movimenti indipendentisti ... non è che il progetto di Miglio fosse poi così distante nell'ottica della disintegrazione delle identità nazionali in vista di una rimodulazione geopolitica del continente.
    Mi pare che queste forze godano nei vari paesi europei ora di notevole visibilità e presumo risorse finanziarie. Non mi fiderei troppo ...
    Se c'è una cosa che la storia ci insegna è che gli USA non lasciano mai una porta chiusa, ma contemplano molte possibilità e piani di uscita nel caso l'opzione A fallisse (vedi politiche dividi et impera in medio oriente e maghreb, con creazione e finanziamento terrorismo e allo stesso tempo interventi contro il terrorismo).
    Secondo me se salta il giochino EU + TTIP loro andranno sull'opzione tana libera tutti e destabilizzazione del continente, in stile Siria o Libia per intenderci... oppure un po' di (in)sana strategia della tensione.
    Il tentativo può essere fatto, ma occorrono persone non compromesse (non vorrei sembrare complottista, ma mi pare che stiano saltando molti governi e molte poltrone in giro, grazie a soffiate, intercettazioni e inchieste giudiziarie, molto più efficaci dei carri armati... guarda caso spesso in stati ostili agli interessi USA, vedere ora le novità sul caso Lula in Brasile, o quelle farlocche in Argentina con Kirchner, o gli scandali in FYROM, Turchia etc... tantissimi esempi... a pensar male poi i casi non mancano nemmeno in Italia) e dalla specchiata onestà intellettuale. Non credo che intercettassero tutto lo staff della Merkel solo in vista della lotta al terrorismo, così come non credo che possa ritenersi "normale" una prassi di questo tipo, o che tutti la mettano in atto (sfido io a vedere i servizi italiani a spiare lo staff di Obama).

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    1. Non corriamo troppo avanti. Quanto qui detto ha nomi precisi. Ed un mero AUSPICIO (di "iniziative" veleitarie ce n'è state fin troppe...)
      E sul resto leggiamoci il blog, per cortesia. Sono tre anni che tutti questi argomenti sono stati affrontati. Magari serve per capire su quali premesse culturali intervenire.

      Gli utenti "non anonimi" e che si sono registrati - in modo da dare continuità, ma aggiornandosi via via, al proprio contributo- sanno che qua stiamo parlando di un particolare momento di un discorso che non parte ora e qui. E non finisce altrettanto...

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  5. Scusate, ma perché non considerate le altre, per ora molto piccole, realtà del sovranismo?
    Lo dico perché mi sembra ragionevole il discorso di Mauro Gosmin circa possibilità di un movimento che nasca dal basso ed abbia lo scopo di riconquistare la sovranità.
    Insomma, mi sembra difficile pensare a qualcosa di ideologicamente dirompente che sia, però, integralmente composto da "pezzi" dell'attuale mondo politico.
    Cordiali saluti,
    Le baron de Cantel

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    1. Certo che sono considerate. Ma si "considerano" da sole anche in questo contesto, alla luce dei contatti che vedo in corso

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    2. @Barone di Cantel-certo, qui in pochi commenti, c'e' chi storce il naso sulla lega e chi sui fuoriusciti del pd. A me pare evidente che nessuno , nel campo no-euro puo' pemettersi il lusso di escludere gli altri ,a meno che non siano manifestamente antidemocratici(ma tipo alba dorata), dobbiamo partire dai punti che uniscono queste forze, insieme ai piccoli movimenti sovranisti. Se riuscissimo a creare un comitato di liberazione cosi' composto, io credo che interesserebbe anche tanti delusi-non votanti. Non so' cosa possano/debbano fare di piu', Luciano Barra Caracciolo, Bagnai e gli altri.

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  6. Buongiorno. Leggendo e riflettendo, in merito anche alla proposta di Schauble di uscita della Grecia per 5 anni (ma sottoposta ad un rigido memorandum, cioe' sotto il LORO CONTROLLO) http://scenarieconomici.it/botta-e-risposta-schaeubledragasakis/ mi sto' facendo l'idea che la suddetta proposta era una polpetta avvelenata. La Grecia restava imprigionata sotto il controllo del secondino tedesco. Stante anche le interferenze Usa, nonche' la posizione Cina e Russia, che sostanzialmente sembra non hanno voluto interferire piu' di tanto, mi sembra che Tsiprias-al di la' della sua assurda posizione ideologica pro euro- non avesse poi molta scelta. O comunque il 48 che sarebbe accaduto era fuori dalla sua logica, le conseguenze non valutabili bene, insomma come minimo gli riconoscerei molte, molte attenuanti. Ed ormai scientemente, rimanere nell'euro per la grecia, rappresenta ormai, solo un grosso problema per gli altri, con la tortura evidente del popolo greco ed anche con i rischi di contagio, insomma il virus della insostenibilita' rimane all'interno, e si ingrossa...voglio poi vedere, dopo il dietrofront di bce e fmi, come se la cavano con la ela....se glielo permettono, i greci preleveranno fino all'ultimo euro, o quasi. Se invece non permettono al sistema bancario di funzionare regolarmente, come fa l'economia greca a riprendersi? Inoltre, sappiamo che sullo sfondo c'e' soprattutto il problema titoli di stato pubblici (non solo grecia, anche spagna ed italia) in pancia anche alle banche europee(vado a memoria: 200-300 miliardi Grecia, oltre 2000 Italia, 1000 Spagna): se ci fosse un haircut, o comunque una grossa crisi che faccia scendere il valore dei titoli pubblici anche solo del 4% (dato che le banche in base ai suddetti titoli-poiche' sostanzialmente considerati sicuri grazie all'azione bce- hanno prestato a leva , si dice il rapporto sia 26 a 1) il capitale delle banche europee sarebbe polverizzato, ed il sistema potrebbe saltare. Insomma ecco, il calcio che hanno dato al barattolo sembra molto piccolo...

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    1. "O comunque il 48 che sarebbe accaduto era fuori dalla sua logica..."

      Secondo me cogli nel segno. Infatti quando il Parlamento è preda dei nemici della democrazia e della libertà c'è solo l'appello ai cittadini (che avevano anche già dato l'imbeccata).

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    2. Tsipras non ha attenuanti. In irresponsabile: prima vince col 61% per no austerità, poi accetta di tutto. E si libera dei contrari per poterlo fare. Se il Comitato centrale non gli avesse dato torto potrei anche attribuirgli qualche attenuante, ma così è un traditore.

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    3. @Stefano Longagnani Credo che Schauble voleva preparare loro una gabbia, con cui dovevano riconoscere i loro debiti in euro, secondo me era questo il piano, ricopiando afd...se mettiamo poi gli Usa,forse per il problema dei derivati, il fmi da una parte, e Russia e Cina da un'altra che consigliavano di restare.....ripeto, SE e' andata cosi', bisogna ammettere che occorreva tanto, ma tanto coraggio a dire no! Quindi il suo popolo resta dentro, a testimoniare la follia del progetto, vedremo la ela salire.....poi, perche' la Francia a cui si e' accodata l'Italia (al netto del piddiotismo) ha voluto cosi', se non per provare a fermare la austerity, o in alternativa...l'uscita futura della Germania? Infatti tanti pro euro, leggendo a giro, volevano fin dall'inizio che la Grecia uscisse! Comunque queste sono considerazioni buttate li' con il punto interrogativo, cosa era meglio e' difficile dirlo....

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  7. Scusate ancora, l'ultimo intervento, una ulteriore versione del piano Schauble, secondo Varoufakis http://scenarieconomici.it/di-yanis-varoufakis-il-piano-del-dottr-schaeuble-per-leuropa-gli-europei-lo-approvano-molto-importante/

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  8. REBUS SINC STANTIBUS
    (otc)

    Forse sarà perché la frequentazione obbligata delle CAVERNE IDEOLOGICHE dove, con diverse patologie di dipendenza, sono incatenate zia T.I.N.A. – ora allietata dall’uso ri/creativo del 9-THC, il liberalizzando tetraidocannabiolo dopo quello l’epato-distruttivo del più popolare etilico da cannaiolo - e il PADRONE DEL VAPORE – nel delirio dello psichedelico sintetico QE 1,2,3,4, ..n – s’hanno da considerare che, per quanto veicolato, direzionato, sfiduciato, shockato, dipendente o assente, s’ha ancora da passare per una cabina elettorale prima della recita di due “ave” e un “pater noster” di una penitenza dittatoriale.

    I risultati delle narrazioni e delle suggestioni delle “mezze verità” raccontate sono cronaca fresca dei cieli infuocati dell’amata Grecia: l’impeto di orgoglio civico espresso dal referendum subito incatenato dai vincoli e condizionalità dei trattati euristi e dai rapaci metodi di governo della moneta unica europea.
    Novelli Quisling, ignavi incapaci, prezzolati invidiosi o utili idioti?

    Sarà la Storia a svelarne la funzione dopo che certamente dichiareranno ingenuamente I STILL DON’T FULLY UNDERSTAND WHAT HAPPENING, OBBEDIENZA MILITARESCA, INCAPACIT’ DI INTENDERE E VOLERE, ELEMENTI ACCIDENTALI, CIRCOSTANZE ESTRINSECHE recitate a dis/colpa dopo i misfatti della Storia.
    Quelle stesse che portarono all’assoluzione “anche” di Hjalmar Schacht, ministro delle finanze della Germania nazista, per approdarlo tra le fila dei consulenti delle lobbies di Jeckill Island.
    (le biografie e le piste cifrate dei movimenti finanziari sono strumenti fondamentali per comprendere le vicende umane, come hanno insegnato Falcone e Borsellino)

    (ritorna in mente la “ingenua” deposizione, con attenuanti generiche di demenza senile, recitata da A Greenspan, governatore nel ventennio “da bere” dal 1987 al 2006 della banca universale “indipendente” US FED – quella partorita nel freddo novembre del 1910 a Jeckill Island dal senatore repubblicano Nelson Aldrich, capo della Commissione monetaria nazionale; A. Piatt Andrew, assistente del segretario al Tesoro; Frank Vanderlip, presidente della City National Bank di New York, nonché braccio destro di William Rockefeller; Henry P. Davison senior, partner anziano di Jp Morgan Company e indiscusso alter ego di mister John Pierpont Morgan in persona (come dire il padre di tutti i banchieri); il suo collega Benjamin Strong, capo della Jp Morgan Bankers Trust; Charles D. Norton, presidente della First National Bank di Manhattan e Paul M. Warburg, partner della Khun, Loeb and Company, rappresentante delle famiglie Warburg e Rotschild in Europa, evento mai dipanato nei corposi fascicoli del US Pujo Committee nel 1912) davanti a “Oversight & Gov’t Commitee” nel 2008: I STILL DONT FULLY UNDERSTAND WHAT HAPPENING.

    All’opera meritoria e fondamentale che impegna da anni tanti ricercatori nella divulgazione della “piena verità” con documentazioni storiche e ricerche scientifiche sbrecciando le mura del PENSIOERO UNICO con le ragioni degli INTERESSI GENERALI di una comunità civile “unita” attorno ad una “Costituzione democratica, repubblicana, sovrana, fondata sul lavoro” s’ha da pensare, con i troppo modesti strumenti disponibili, a come ris/svegliare la DEMOCRAZIA MATURA guidata da un partito unico.
    S’ha da pensare a temi forti che ri/conducano al ris/veglio di quel “sentire” comune, solidale, sussidiario che da il senso e il piacere di un “viaggio breve” dentro una comunità civica, pacifica e attenta.
    Occorre fare presto e con consapevole determinazione a tutti i livelli perché essi, cioè essi si stanno pesantemente attrezzandosi con metodi e strumenti nuovi.

    Lo so non è un piacere ma ha un senso farsi un “giro” negli speech dell’ 85° rapporto annuale della Banca dei Regolamenti Internazionali recitati a Basilea lo scorso 28 giugno 2015 (www.bis.org) per comprendere il ruolo delle banche centrali “indipendenti”, ben oltre e dietro il “bacio mortale” del TTIP.

    Tiremm innaz(a) .. !!

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    1. "le biografie e le piste cifrate dei movimenti finanziari sono strumenti fondamentali per comprendere le vicende umane, come hanno insegnato Falcone e Borsellino"
      "ha un senso farsi un “giro” negli speech dell’ 85° rapporto annuale della Banca dei Regolamenti Internazionali recitati a Basilea lo scorso 28 giugno 2015 (www.bis.org) per comprendere il ruolo delle banche centrali “indipendenti”, ben oltre e dietro il “bacio mortale” del TTIP."

      La democrazia ha, in illo tempore, chiuso per oggettiva impossibilità di raggiungimento dello scopo essenziale.

      E' un fatto: le esequie sono già avvenute in segreto, perchè altrimenti ESSI non possono imbastire il teatrino idraulico de "laqualunque" vogliano propinarci, per fissare a tappe forzate la Grande Società: e non a caso, qui in provincia neo-feudale, si parla trionfalmente di taglio radicale delle tasse finanziato col taglio massiccio della spesa pubblica.

      I nuovi proprietari sono inarrestabili,TTIP o non TTIP, tanto hanno uno stretto controllo su ogni possibile processo decisionale, all'interno del quale il livello nazionale è praticamente irrilevante.

      Ritiro il post, allora...sono solo parole al vento, buttate lì in mancanza di visione.
      Anzi, una consapevolmente irrealistica boutade.
      Tiremm al piccione (che siamo noi)...

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    2. TEDIO EVO

      Provati a ritirare il post che ti invio l' APOLOGIA DI SOCRATE di Platone in greco con perentoria richiesta di traduzione in simultanea.
      Con la Storia, ancora una volta s'ha da non dimenticare che "anche se muore, (la vita) non è comunque sconfitta".
      Lumi, ceri, cerini, mozziconi .. "e se avessi previsto tutto questo, forse, avrei fatto lo stesso".

      ps: divagazione avicola .. ma è il tacchino da spennare piuttosto che il piccione da tirare .. )

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