1. Questo è un post di "recupero" dell'interessante materiale fornito da Stopmonetaunica nei commenti al post precedente.
Ma per inquadrarne l'attualità occorre una premessa: la cinghia di trasmissione delle idee totalitarie, nel senso qui precisato (cioè non solo concettualmente, ma attivamente e istituzionalmente instauratore della "vera natura" dell'uomo), è la propensione di chi stia in cima alla gerarchia strutturale della società ad investire una parte, tutto sommato modesta, delle risorse accumulate, al fine di rendere accettabili e prevalenti tali idee presso la maggioranza degli esseri umani assoggettati (il "paradosso €uropeo" è un mero corollario localizzato e specializzato in una certa area economico-culturale, di tale principio di controllo sociale).
Questa direzione dell'investimento che potremmo definire "cultural-conservativo" ha a che vedere con l'idea, connaturata ad un certo grado di involuzione del consorzio umano, della cristallizzazione (scientificizzata o magico-religiosa) dei rapporti di forza economici comunque instauratisi in un certa fase storica.
Questa direzione dell'investimento che potremmo definire "cultural-conservativo" ha a che vedere con l'idea, connaturata ad un certo grado di involuzione del consorzio umano, della cristallizzazione (scientificizzata o magico-religiosa) dei rapporti di forza economici comunque instauratisi in un certa fase storica.
2. Che il meccanismo sia questo, lo sanno benissimo gli analisti più accreditati sul tema, strettamente connesso, del terrorismo islamico (cit. di Alan Chouet ex capo dei servizi segreti francesi):
"Chiunque può nutrire pensieri malvagi, orribili e disgustosi. Ma questi restano dei semplici fantasmi a meno che trovino un mezzo di manifestarsi in concreto nel mondo che ci circonda. Così, per comprendere come l'ideologia che anima lo Stato islamico sia riuscita a raccogliere le risorse materiali necessarie per conquistare un territorio più vasto del Regno Unito, dobbiamo indagare più da vicino il suo contesto materiale".
Nella presente situazione, il maglio del controllo sociale basato su queste idee, già più volte evidenziate, colpisce secondo una logica sempre più evidente e apertamente dichiarata:
"il capitale nasce internazionale, il proletariato non lo diventerà mai"https://t.co/IY6W8CaRep— Correttore diBozzi (@CorrettoreBozzi) 25 settembre 2016
Calenda pd:ci siamo meritati la flessibilità (ma non gliela danno) :D Dobbiamo"meritarci"i nostri soldi versati alla UE?Ci prendono in giro? pic.twitter.com/2e0cEouhcp— Luca Battanta (@lucabattanta) 25 settembre 2016
3. In sintesi, esiste un continuo flusso di idee deragliate dalla razionalità umana, che limiterebbe le ragioni di conflitto tra individui della stessa specie all'indispensabile e si servirebbe, normalmente, di elementi rituali abbastanza riconoscibili, capaci di stabilizzare la convivenza umana: e questo, affinché l'esistenza di ciascuno possa essere dedicata ad attività che veramente gli danno un senso, piuttosto che al doversi difendere dalla costante aggressione di altri esseri umani (divenuti in pratica dei sociopatici), agenti per finalità miopemente egoistiche.Quelli che hanno litigato da piccini con la logica aristotelica. #Fubini pic.twitter.com/vD3mCbjAtT— G.G. (@giangoSGV) 24 settembre 2016
Queste idee deragliate si diffondono per grandi filoni, capaci di plasmare il "senso comune", e si arricchiscono di corollari che sottendono tutti uno stesso messaggio: esistono individui "dominanti" cui spetta il governo, possibilmente mondiale, del consorzio umano e una moltitudine di soggetti unfit e recessivi, che non solo non possono sindacare la manifesta illogicità di queste idee, ma che vengono indotti a condividerle...o a essere "terminati" in quanto superflui.
4. Svolta questa premessa, lascio la parola all'interessante report svolto da Stopmonetaunica:
"Dall'eugenetica non solo nacque
il settore della genetica, largamente finanziato dagli stessi interessi
danarosi alla ricerca del controllo sociale, ma fu così anche per il
settore del controllo della popolazione.
Nella letteratura ambientale e
nella retorica, un concetto che gioca una parte significativa, emerso
nel corso degli anni, è quello del controllo della popolazione.
La
popolazione è vista come un problema ambientale, in quanto maggiore è la
popolazione, più risorse essa consuma e maggiori terre occupa.
All'interno di questo concetto, più persone ci sono e peggio diventa per
l'ambiente. Così, i programmi volti a controllare la crescita della
popolazione sono spesso concepiti sotto la lente ambientalista. Vi è in
questo settore anche un elemento decisamente radicale, che vede la
crescita della popolazione non semplicemente come una preoccupazione
ambientale, ma che invece inquadra la gente, in generale, come un virus che
deve essere eliminato se la Terra vuole sopravvivere.
4.1. Tuttavia, visto
dall'elite, il controllo della popolazione riguarda più il controllo
del popolo piuttosto che la salvezza dell'ambiente. Le elite sono sempre
state attratte dagli studi sulla popolazione che hanno aiutato a
costruire, in molti settori, la loro visione del mondo.
Le
preoccupazioni sulla crescita della popolazione furono realmente
prese in considerazione con Thomas Malthus alla fine del XVIII secolo.
Nel 1798, Malthus scrisse una "teoria sulla natura della povertà" e
"chiese il controllo della popolazione senza vincoli morali", citando la
carità come promotrice di "povertà di generazione in generazione che
semplicemente non aveva alcun senso nel sistema naturale di progresso
umano." Così, l'idea di carità divenne immorale. Il movimento eugenetico
stesso si legò alla teoria di Malthus per quanto concerne il "rifiuto
del valore dell'aiuto dei poveri."[28]
Le idee di Malthus e più tardi quelle di Herbert Spencer e Charles Darwin furono rimodellate all'interno dell'etichetta dell'ideologia d'elite di "Darwinismo Sociale", che era "l'idea che nella lotta per sopravvivere all'interno di un mondo duro, molti esseri umani erano non solo meno degni, ma erano in realtà destinati a scomparire come un rito del progresso.
Le idee di Malthus e più tardi quelle di Herbert Spencer e Charles Darwin furono rimodellate all'interno dell'etichetta dell'ideologia d'elite di "Darwinismo Sociale", che era "l'idea che nella lotta per sopravvivere all'interno di un mondo duro, molti esseri umani erano non solo meno degni, ma erano in realtà destinati a scomparire come un rito del progresso.
La
conservazione dei deboli e dei bisognosi, era, in sostanza, un atto
contro natura."[29]
4.2. Questa teoria ha semplicemente giustificato
l'immensa ricchezza, potere e dominio di una piccola elite sul resto
dell'umanità, perché queste elite si sono sempre viste come gli unici
esseri veramente intelligenti, degni di possedere tale potere e
privilegio."
http://nwo-truthresearch.blogspot.it/2010/07/la-rivoluzione-tecnologica-e-il-futuro_23.html
Oggi la cesoia è stata usata invece per tagliare il welfare, componente essenziale della socialdemocrazia keynesiana, ed è rimasta invece, anzi è fiorita, la carità stracciona del dare due centesimi ai poveri tanto per far vedere che si è tanto BBBUUONI...una carità che, alla luce dei fatti, non migliora per nulla la condizione di povertà in cui si trovano gran parte delle persone negli strati sociali più bassi...anzi, questa carità sembra essere una morte assistita...
http://nwo-truthresearch.blogspot.it/2010/07/la-rivoluzione-tecnologica-e-il-futuro_23.html
Oggi la cesoia è stata usata invece per tagliare il welfare, componente essenziale della socialdemocrazia keynesiana, ed è rimasta invece, anzi è fiorita, la carità stracciona del dare due centesimi ai poveri tanto per far vedere che si è tanto BBBUUONI...una carità che, alla luce dei fatti, non migliora per nulla la condizione di povertà in cui si trovano gran parte delle persone negli strati sociali più bassi...anzi, questa carità sembra essere una morte assistita...
4.3. "Francis Galton coniò poi il
termine di "eugenetica" per descrivere questo settore emergente. I suoi
seguaci credettero che il 'geneticamente inadatto' "dovrebbe essere
spazzato via", usando tattiche come "la segregazione, la deportazione,
la castrazione, il divieto di matrimonio, la sterilizzazione
obbligatoria, l'eutanasia passiva - e in definitiva lo sterminio."[30]
La reale scienza eugenetica mancava di prove evidenti, e in definitiva
Galton "sperava di rielaborare l'eugenetica come una dottrina
religiosa," che doveva "essere presa come fede, senza nessuna
prova."[31]
Mentre era in corso il tentativo di rietichettare "l'eugenetica", un'edizione del 1943 di Eugenical News pubblicò un articolo intitolato "L'eugenetica dopo la guerra", che citava Charles Davemport come uno dei fondatori e principali progenitori dell'eugenetica, nella sua visione "di una nuova umanità divisa in caste biologiche, con la razza superiore che controlla e schiavizza le razze che sono al suo servizio."[32]
Mentre era in corso il tentativo di rietichettare "l'eugenetica", un'edizione del 1943 di Eugenical News pubblicò un articolo intitolato "L'eugenetica dopo la guerra", che citava Charles Davemport come uno dei fondatori e principali progenitori dell'eugenetica, nella sua visione "di una nuova umanità divisa in caste biologiche, con la razza superiore che controlla e schiavizza le razze che sono al suo servizio."[32]
4.4. Un articolo di Eugenical News del 1946
affermava che: "Popolazione, genetica [e] psicologia sono le tre scienze
verso le quali gli eugenetisti devono guardare per l'effettivo
occorrente su cui costruire una filosofia eugenetica accettabile e
sviluppare e difendere proposte pratiche di eugenetica."[33]
Nel periodo post-bellico, dagli anni '50 fino ad arrivare agli anni '60, le colonie Europee, si stavano ritirando in qualità di nazioni dal "Terzo Mondo", che stava conquistando l'indipendenza politica. Questo in molti circoli rinforzò il supporto per il controllo della popolazione, perché:
Nel periodo post-bellico, dagli anni '50 fino ad arrivare agli anni '60, le colonie Europee, si stavano ritirando in qualità di nazioni dal "Terzo Mondo", che stava conquistando l'indipendenza politica. Questo in molti circoli rinforzò il supporto per il controllo della popolazione, perché:
"Per coloro che hanno tratto maggior beneficio dallo status quo a
livello mondiale, le misure di controllo della popolazione erano
un'alternativa molto più appetibile per porre fine alla povertà del
Terzo Mondo o per promuovere un autentico sviluppo economico."[34]
Nel 1953, "John D. Rockefeller III convocò un gruppo di scienziati per discutere le implicazioni del drammatico cambiamento demografico. Essi si incontrarono a Williamsburg, in Virginia, sotto gli auspici dell'Accademia Nazionale delle Scienze, e dopo due giorni e mezzo convennero sulla necessità di una nuova istituzione che poteva produrre una scienza solida per orientare i governi e gli individui nell'affrontare le questioni della popolazione."[35]
Nel 1953, "John D. Rockefeller III convocò un gruppo di scienziati per discutere le implicazioni del drammatico cambiamento demografico. Essi si incontrarono a Williamsburg, in Virginia, sotto gli auspici dell'Accademia Nazionale delle Scienze, e dopo due giorni e mezzo convennero sulla necessità di una nuova istituzione che poteva produrre una scienza solida per orientare i governi e gli individui nell'affrontare le questioni della popolazione."[35]
Questa nuova
istituzione diventò il Population Council (Consiglio sulla Popolazione).
Sei dei dieci membri fondatori del Consiglio erano eugenetisti.
4.5. "Nel 2008, Matthew Connelly,
professore alla Columbia University, scrisse un libro intitolato "Fatal
Misconception: The Struggle to Control World Population" (Equivoco
Fatale: la lotta per il controllo della popolazione mondiale), nel quale
analizzava criticamente la storia del movimento per il controllo della
popolazione. Egli documenta la crescita nel settore avvenuta attraverso
il movimento eugenetico.
Nel 1927 uno studio sulla
contraccezione finanziato da Rockefeller ricercò "qualche semplice
misura che sarà disponibile per la moglie di un abitante dei quartieri
poveri, di un contadino, di un operaio, anche se sordi di mente."
Nel
1935 un rappresentante disse al Consiglio di Stato Indiano che il
controllo della popolazione era una necessità per le masse, aggiungendo
che "Non è quello che vogliono, ma è un bene per loro". Un funzionario
della sanità pubblica nell'Indocina francese disse nel 1936 che il
problema con gli indigeni era che "sono nati in troppi e non ne muoiono
abbastanza".[38]
La tesi generale di Connelly era di "come alcune persone abbiano lungamente cercato di ridisegnare la popolazione mondiale riducendo la fertilità degli altri."
La tesi generale di Connelly era di "come alcune persone abbiano lungamente cercato di ridisegnare la popolazione mondiale riducendo la fertilità degli altri."
Inoltre:
Connelly esamina il controllo della popolazione come un movimento
globale, transnazionale, perchè l'obiettivo dei suoi principali
sostenitori e praticanti era quello di ridurre la popolazione mondiale
attraverso la governance globale e spesso i governi nazionali venivano
visti come un mezzo per raggiungere questo fine. Fatal Misconception è
perciò un'intricata relazione del network di individui influenti,
organizzazioni internazionali, organizzazioni non governative e governi
nazionali.[39]".
4.6. "Come riportato dal New
Scientist, mentre la contraccezione e i diritti di fertilità delle donne
erano in fase di espansione: "Per gran parte dell'ultimo mezzo secolo,
il controllo della popolazione venne prima dei diritti umani che furono
sacrificati."
Inoltre, il New Scientist scrisse che Connelly "mette a
nudo gli oscuri segreti di un ethos autoritario neo-malthusiano che ha
creato un programma internazionale sulla popolazione costruito attorno
al controllo." Uno dei concetti orribili fu che "le politiche ufficiali
che resero accettabili la distribuzione degli aiuti alimentari alle
vittime di carestie solo se le donne accettavano di essere
sterilizzate."[43] In una triste ironia, questo movimento dei diritti
delle donne apparentemente progressista, in realtà, ebbe l'effetto di
tradursi in una catastrofe umanitaria, con forti ripercussioni sulle
donne dei paesi in via di sviluppo.
Nel 1969 il biologo Paul Erlich
scrisse il libro, molto influente, "The Population Bomb", in cui
predisse che la sovrappopolazione mondiale avrebbe causato carestie di
massa già negli anni '70."[44]
Nel suo libro, egli si riferisce al
genere umano come ad un "cancro" per il mondo:
"Un cancro è una moltiplicazione incontrollata di cellule, l'esplosione demografica è una moltiplicazione incontrollata di persone. Trattare solo i sintomi del cancro può rendere più confortevole la vita della vittima in un primo momento, ma alla fine essa muore - spesso orribilmente. Un destino simile attende un mondo con l'esplosione della popolazione, se vengono trattati solo i sintomi.
"Un cancro è una moltiplicazione incontrollata di cellule, l'esplosione demografica è una moltiplicazione incontrollata di persone. Trattare solo i sintomi del cancro può rendere più confortevole la vita della vittima in un primo momento, ma alla fine essa muore - spesso orribilmente. Un destino simile attende un mondo con l'esplosione della popolazione, se vengono trattati solo i sintomi.
Dobbiamo spostare i nostri sforzi dal
trattamento dei sintomi all'asportazione del cancro. L'operazione
richiederà molte decisioni apparentemente brutali e senza cuore. Il
dolore può essere intenso. Ma la malattia è molto avanzata di modo che
solo con la chirurgia radicale il paziente ha la possibilità di
sopravvivere.[45]"
http://nwo-truthresearch.blogspot.it/2010/07/la-rivoluzione-tecnologica-e-il-futuro_23.html
4.7. Ma anche qui:
"Reardon documenta quindi il discredito dell'eugenetica e il viraggio verso il basso della retorica proveniente dai suoi sostenitori. Uno dei fattori, citato da Reardon, che frenò l'entusiasmo, fu l'obiettivo della sterilizzazione delle classi superiori, dovuto alla loro detronizzazione finanziaria a causa della Grande Depressione.
Reardon scrive:
"Improvvisamente, molti degli appartenenti alle classi medie e alte, che avevano precedentemente giudicato la "non idoneità" ereditaria sulle basi della povertà economica, adesso si trovarono impoveriti. Questi "nuovi poveri" temevano che la selezione della "non idoneità" potesse essere confusa. Trovandosi classificati dagli eugenetisti come "l'aristocrazia dei non adatti", temevano di poter diventare coloro a cui è applicata la sterilizzazione obbligatoria, non solo ad appannaggio del "veri inadatti". [3]
4.8. James Lovelock, un importante attivista ambientalista, recentemente ha fatto notizia con i suoi commenti su ciò che egli considera come un'imminente catastrofe ambientale.
"Improvvisamente, molti degli appartenenti alle classi medie e alte, che avevano precedentemente giudicato la "non idoneità" ereditaria sulle basi della povertà economica, adesso si trovarono impoveriti. Questi "nuovi poveri" temevano che la selezione della "non idoneità" potesse essere confusa. Trovandosi classificati dagli eugenetisti come "l'aristocrazia dei non adatti", temevano di poter diventare coloro a cui è applicata la sterilizzazione obbligatoria, non solo ad appannaggio del "veri inadatti". [3]
4.8. James Lovelock, un importante attivista ambientalista, recentemente ha fatto notizia con i suoi commenti su ciò che egli considera come un'imminente catastrofe ambientale.
E' interessante notare che Lovelock afferma che il mondo
affronta una crisi ambientale che è in gran parte causata dalla
sovrappopolazione dalla quale egli vorrebbe vedere sopravvivere "il
meglio della nostra specie".[4]
Questo ci porta all'era dell'eugenetica
post Seconda Guerra Mondiale.
Gli eugenetisti che mettono in conto il
discredito dei principi eugenetici, adesso si affezionano a queste idee
dell'ambientalismo e del controllo della popolazione in un tentativo di
portare avanti l'eugenetica in una forma più velata. Adesso veniva
enfatizzato il controllo Malthusiano della popolazione.
4.9. I Rockefeller e gli Osborns.
Frederick Henry Osborn (1889—1981)
Un'importante puntualizzazione da fare, quando si affrontano tali questioni, è che le stesse famiglie che in precedenza avevano finanziato e reso popolare l'eugenetica in America prima della Seconda Guerra Mondiale, nell'era post seconda guerra mondiale spostarono le loro risorse e i loro finanziamenti verso la promozione della riduzione e del controllo della popolazione.
4.9. I Rockefeller e gli Osborns.
Frederick Henry Osborn (1889—1981)
Un'importante puntualizzazione da fare, quando si affrontano tali questioni, è che le stesse famiglie che in precedenza avevano finanziato e reso popolare l'eugenetica in America prima della Seconda Guerra Mondiale, nell'era post seconda guerra mondiale spostarono le loro risorse e i loro finanziamenti verso la promozione della riduzione e del controllo della popolazione.
Diverse importanti famiglie furono responsabili del
finanziamento e della promozione dell'eugenetica in America, vale a dire
le famiglie Rockefeller, Carnegie, Harriman e Osborn. Due famiglie, i
Rockefeller e gli Osborns, furono particolarmente significative. John D.
Rockefeller Sr. contribuì con una gran quantità di denaro alla
costruzione del Cold Spring Harbor Laboratory nei primi anni del '900,
che ospitò l'Eugenics Records Office dal 1910 al 1944. L'influenza di
Rockefeller si diffuse anche all'estero in Germania, dove risiedevano il
Kaiser Wilhelm Institute per la Psichiatria, e il Kaiser Wilhelm
Institute per l'Eugenetica, l'Antropologia e l'Eredità Umana. Gran parte
del denaro utilizzato per far funzionare queste strutture venne da
Rockefeller.[5]
Questi istituti divennero i centri dei programmi
eugenetici nazisti durante il regno di Adolf Hitler." etc etc...
su: http://nwo-truthresearch.blogspot.it/2010/11/eugenetica-e-ambientalismo-dal.html
RispondiEliminaGrazie orizzonte48 per aver dato risalto ai miei commenti. Questi e il materiale da me già presentato in passato, se letti tutti insieme con il tuo blog, formano, a mio un avviso, un unicum, dove le parti si collegano tra di loro; la durezza del vivere padoschioppana mi ricorda "l'idea che nella lotta per sopravvivere all'interno di un mondo duro, molti esseri umani erano non solo meno degni, ma erano in realtà destinati a scomparire come un rito del progresso". Sono idee distorte e malate. Magari all'interno dei circoli alti dell'élite ci credono veramente a queste scemenze, e non è per loro solo un'idea da divulgare alle masse per fargli credere della realtà della loro inferiorità biologica al fine di farle desistere da una possibile ribellione; una ribellione che sarebbe quindi interpretata come un atto contro natura; cioè quello di voler conservare i "deboli" e gli "incapaci", che ostacolerebbero il benessere e l'evoluzione dei "degni" e "intelligenti"; in effetti, se credono veramente a queste fesserie, sono da considerarsi casi patologici; casi patologici che però, essendo forniti di mezzi e denari, sono capaci di creare catastrofi vere e proprie. La freddezza meccanica, la mancanza di empatia ed emozioni, con cui ESSI portano avanti i loro programmi di sterminio, farebbe in effetti propendere per l'ipotesi che, per sentirsi così bene e in pace con se stessi, ESSI DEBBANO in qualche modo crearsi questa delle illusioni necessarie, una SOVRASTRUTTURA DI CREDENZE, così da poter sopportare più serenamente gli effetti collaterali delle loro azioni; quindi ESSI potrebbero essere portati a credere che sterminare le classi subalterne è un bene per tutti, e non è solo interesse di ESSI e dei loro eredi, e questo li convincerebbe quindi a portare avanti questo compito senza alcun rimorso o patema, ma anzi, a fin di bene. Ma è un argomento da studi psichiatrici questo, e non ho ancora trovato una risposta definitiva.
Il neoliberismo si connette quindi con tutto questo filone di pensiero eugenetista già germogliato in passato, e non è nulla di nuovo. Come è ben chiaro il collegamento di tutto ciò con il movimento ambientalista e la considerazione dell'umanità come un virus che va eradicato (in realtà quello che andrebbe per loro eradicato dovrebbe essere il 99% dell'umanità appartenente alle classi subalterne, perché ESSI si considerano più in alto, a quanto pare). La distruzione del welfare e della democrazia keynesiana è coerente con tutto ciò.
Ma anche se ESSI non si credono al 100% geneticamente superiori nel presente, cercano comunque di arrivarci, ed arrivarci facendo in modo che il costi dei cambi genetici "positivi" siano cosi alti che solo le classi superiori potranno permetterseli, perché più "degne".
Nel suo The Moral Imperative of Our Future Evolution ecco cosa ci dice lo scienziato John H. Campbell, Department of Anatomy and Cell Biology School of Medicine,and Center for the Study of Evolution and the Origin of Life, University of California:
RispondiElimina"Probabilmente inizieremo i nostri interventi nel cervello e nello sviluppo embrionale con farmaci e ormoni e successivamente ingegnerizzeremo le intromissioni desiderate dentro il genoma. Quindi, dopo un'ulteriore generazione di accumulazione di informazioni biologiche circa le funzioni, i percorsi di sviluppo e il substrato neurale della funzione cerebrale del gene individuale, gli evoluzionisti probabilmente elaboreranno nuovi geni partendo da zero per questi tratti, utilizzando un sintetizzatore di DNA.
I costi saranno enormi, ben oltre quello che la maggior parte delle persone potranno permettersi. Questo ha impedito alla nostra società democratica di apprezzare che queste possibilità messe in pratica e saranno importanti. Tuttavia, la loro fattibilità non può essere giudicata da ciò che la persona media sarà disposta a pagare per procreare. Ciò che conta saranno le risorse che la maggior parte delle linee generatrici di successo saranno capaci di adoperare per i loro scopi. Un milione di dollari per concepimento sembra una grande sottostima per me per gli esseri che detengono la frontiera dell'evoluzione.
Progettare nuove capacità funzionali nella tua discendenza sarà un'impresa scoraggiante. Il suo successo non basa sulla scoperta che il compito sarà meno temibile di quanto possa sembrare oggi, ma, invece, sullo sviluppo di metodi e conoscenze in grado di rispondere a questa sfida straordinaria.
Qui non possiamo essere pessimisti. La Tabella I richiama l'attenzione sui notevoli progressi nel campo dell'ingegneria genetica negli ultimi dieci anni. Molte di queste tecniche sono state sviluppate per manipolare geni di animali. Tuttavia, la linea di fondo è che tutte loro alla fine stanno per essere utilizzato su esseri umani - a meno che non vengano eclissate da alternative più potenti.
...
Gli autoevolutionisti certamente potranno anche sfruttare modelli animali per compiere i loro programmi, come hanno fatto gli scienziati per tutti gli studi di biologia umana. Programmi sperimentali per aumentare gli attributi mentali dei cani e, forse, scimmie di corta generazione, possono fungere da timonieri per i programmi umani. Questi modelli potrebbero accrescere gli studi convenzionali sugli animali riguardo a malattie neurologiche, ritardo mentale, senilità o agli effetti di abuso di droghe sullo sviluppo fetale."
http://www.neoeugenics.net/camp.htm
Questo scritto di Campbell fa parte di una raccolta di saggi qui elencata, dal titolo Evolution and Human Values
http://www.brill.com/products/book/evolution-and-human-values#TOC_1
Perchè, naturalmente, il disagio mentale è solo una questione di GENI, ESSI ci dicono, e non DI AMBIENTE, E TANTOMENO DI CLASSE SOCIALE DI APPARTENENZA. Qundi a noi si appplicherrano benissimo I RISULTATI DEGLI STUDI SUGLI ANIMALI.
Ma tutta la biologia molecolare, come già accennato, è un'affare finanziato dall'elite pingue. Ecco ulteriori approfondimenti:
RispondiElimina"La biologia molecolare che abbiamo ereditato dal XX secolo è semplicemente un prodotto del metodo scientifico, una serie di conclusioni inevitabili generate dalla deduzione cumulativa imparziale dei principi teorici derivanti dalle osservazioni oggettive? O è stata modellata, sagomata e diretta da un establishment d'elite che aveva obiettivi molto più ampi rispetto alla ricerca scientifica?
Nel suo libro del 1993, The Molecular Vision of Life, la Dottoressa Lily E. Kay (che un necrologio del 2001 del MIT News Office denominò come "Uno dei notevoli storici della biologia della sua generazione"), sosteneva che la "nuova biologia" fu creata in gran parte dalla Fondazione Rockefeller e dal suo canale sussidiario presso il California Institute of Technology (Caltech), attraverso un consenso tra élite scientifica ed elite commerciale, il cui più ampio obiettivo era centrato sull'eugenetica e la necessità di creare un meccanismo di controllo sociale e di ingegneria umana:
La nuova scienza non si evolve legittimamente attraverso la selezione naturale di varianti disciplinari distribuite in modo casuale, e neppure essa è ascesa solamente attraverso la forza irresistibile delle sue idee e dei suoi leader. Piuttosto, l'ascesa della nuova biologia era un'espressione degli sforzi sistematici di cooperazione dell'establishment scientifico Americano - scienziati e loro benefattori - per dirigere gli studi dei fenomeni animati lungo dei sentieri selezionati verso una visione condivisa della scienza e della società.
Il termine "biologia molecolare", infatti, fu coniato nel 1938 da Warren Weaver, direttore della divisione di scienze naturali di Rockefeller, dopo aver rinominato per la terza volta il programma originariamente conosciuto come "psicobiologia", il cui scopo era "la razionalizzazione del comportamento umano".
Il modello che Kay usa per descrivere questo processo storico è quello del "consenso", che non richiede necessariamente la complicità attiva di tutti gli scienziati. Molti di essi non condividevano gli obiettivi dell'eugenetica, del controllo sociale e dell'ingegneria umana. Molti di essi, anche a livello di élite, erano interessati a perseguire la "pura scienza", anche se erano sicuramente a conoscenza degli obiettivi dell'élite amministrativa e commerciale all'interno della Fondazione Rockefeller. Gli Scienziati e le élite della Fondazione necessitavano gli uni degli altri, comunque, e il risultato finale fu che la "nuova biologia" non sarebbe stata un'aperta inchiesta "dell'enigma della vita", ma piuttosto sarebbe stata un'indagine diretta per rispondere a domande specifiche in modi riconducibili agli obiettivi dell'eugenetica e del controllo sociale.
...
Joshua Lederberg, co-scopritore della ricombinazione genetica nei batteri, tenne una posizione analoga, che credeva fosse popolare tra la comunità scientifica:
L'applicazione ultima della biologia molecolare dovrebbe essere il controllo diretto delle sequenze nucleotidiche nei cromosomi umani, insieme con il riconoscimento, la selezione e l'integrazione dei geni desiderati, di cui la popolazione esistente fornisce una notevole varietà. Queste nozioni di una futura eugenetica sono, io penso, l'opinione diffusa sul ruolo a lungo termine della biologia molecolare nell'evoluzione umana."
http://nwo-truthresearch.blogspot.it/2010/07/la-visione-molecolare-della-vita-della.html
Si veda anche:
RispondiEliminaAutore: Gregory Stock
Titolo: Riprogettare gli esseri umani. L'impatto dell'ingegneria genetica sul destino biologico della nostra specie
Anno: 2005
Editore: Orme Editori
Descrizione
«Molto prima della conclusione di questo millennio saremo quasi certamente cambiati abbastanza da diventare molto più che semplicemente umani. La nostra sfida collettiva non è pensare al modo in cui bloccare questi sviluppi, bensì come realizzare al meglio i benefici potenziali, riducendo al minimo i rischi e salvaguardando i nostri diritti e le libertà. tutto questo non sarà facile. Alcune pratiche, che non sembrano rappresentare una minaccia se usate individualmente, potrebbero diventare molto pericolose se si estendessero a un bacino di utenza più ampio. Non sappiamo in ultima analisi dove ci porterà questo sviluppo, ma è sicuro che trasformerà il processo evolutivo trascinando al riproduzione in un processo sociale estremamente selettivo molto più rapido ed efficace della competizione sessuale tradizionale.»
(dalla 4° di copertina)
L'Homo Sapiens non è che l'ultimo stadio evolutivo della nostra specie, ormai sul punto di subire un radicale cambiamento biologico. Un cambiamento che potrebbe comportare il superamento della nostra forma biologica attuale, spingendo l'intera umanità verso mete oggi inimmaginabili.
Gregory Stock, scienziato impegnato nel campo della ricerca genetica, esamina le più innovative tecnologie riproduttive che consentono la selezione e la modificazione degli embrioni umani. Le procedure in grado di mutare, in modo permanente, la linea germinale (e quindi la discendenza degli esseri viventi) sono già di routine nei laboratori che compiono esperimenti su moscerini e topi, e i ricercatori hanno eseguito i primi test su primati non umani. Per le manipolazioni dirette del DNA umano si dovrà probabilmente attendere ancora un po', ma oggi sono già in uso metodi che consentono di selezionare geni specifici all'interno di un embrione al fine di prevenire gravi patologie. E ogni anno aumenta il numero di tecniche sempre più sofisticate, mentre centinaia di centri di ricerca in tutto il mondo si sfidano in gran segreto nella corsa allo sviluppo di tecnologie sempre più potenti.
Nuove opportunità della scienza che portano con sè inediti dilemmi etici e sociali e che accompagneranno l'evoluzione dell'ingegneria genetica. Il libro di Stock esplora la natura e il significato di queste trasformazioni epocali, le proietta in un futuro molto vicino a noi, svelando, con un linguaggio estremamente chiaro e convincente, i misteri, le possibilità e i grandi rischi di questa rivoluzionaria branca della scienza. Una lettura appassionante e imperdibile sull'imminente transizione genetica della specie umana.
Gregory Stock si è laureato in Biofisica alla John Hopkins University e ha conseguito un MBA all'università di Harvard. Attualmente è Direttore del Programma di Medicina, Tecnologia e Società presso la University of California (UCLA), uno dei centri universitari all'avanguardia nella ricerca scientifica a livello internazionale, e collabora con l'università di Princeton. Stock ha vinto numerosi riconoscimenti per la sua attività pubblicistica e i suoi libri sono stati tradotti e pubblicati in decine di paesi. È considerato uno dei massimi esperti delle implicazioni dell'ingegneria genetica in campo biomedico e sociale.
edizione italiana
ISBN 88-88774-20-3
344 pag
http://www.transumanisti.it/8_opera.asp?id=23
Interessantissimo excursus.
RispondiEliminasembrerebbe che , ancor più che contenere, si tratti di "riprogettare" l'umanità da parte di ESSI. Che Hybris !!!.
L'orrore…l'orrore le ultime parole del colonnello Kurtz.
Son cose belle.
RispondiEliminaFaccio notare che il tema del maltusianesimo fu affrontato a suo tempo anche da Lenin e dai marxisti.
Non può non essere così: da qui l'importanza dei racconti distopici di Huxley e Russell: questi deliri erano molto probabilmente discorsi di salotto - o di loggia - di cui dibattevano o, magari, fornivano consulenze o opinioni informate.
Non voglio fantasticare sul motivo per cui il Rockefeller padrino del neoliberismo è ancora in vita: è altresì evidente, d'altra parte, che il tasso di fertilità è precipitato in occidente. Non solo come statistica di coppia, ma anche a livello "biologico".
Basta leggersi le tabelle e vedere i trend.
Le cellule tumorali che si credono sane e vogliono estirpare le altre.
Non può non essere così: la scienza, di per sé non può avere problemi "etici", o bioetici, come vorrebbe il moralismo monoteista.
Il problema è ab origine, a livello epistemologico, poiché questo è sovrastrutturato ai rapporti di produzione e monetari.
Si torna sempre lì: l'importanza della democrazia intesa come socializzazione del potere.
I nazisti, come già ripetuto, non si sono inventati niente.
È il liberismo, bellezza.
Discutevo con un noto neuroscienziato e psichiatra infantile: le ultime generazioni sono considerate in gran parte psichiatricamente incurabili. A 16 anni un adolescente è in molti casi definitivamente psicologicamente distrutto.
Il Giappone insegna.
La realtà è già tra noi, e la vivacità intellettuale, prima di essere trasformati in batterie biologiche tipo Matrix, è l'ultimo baluardo.
Non c'è altro: c'è solo conflitto tra classi.
Non è uno scontro tra civiltà: ma uno scontro tra morali.
O noi, o nessuno.
(Sappiamo come i Rockefeller han fatto i soldi, no?)
Del mio tweet si legge solo la citazione di Alberto, ma non viene espanso il tweet originale di Sky TG24, che ho incorporato e che è il seguente:
RispondiElimina#Calenda a #Lintervista: #globalizzazione necessita di una governance #Canale50 http://skytg24.it/diretta
Non vorrei che i lettori distratti o di passaggio fraintendessero: intendevo rigettare l'idea che ci possa essere una governance allo stesso tempo globale e democratica.
Precisazione utile e dovuta :-)
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