mercoledì 18 marzo 2020

IL VALORE DI UNA VITA SALVATA


(Risvegli tardivi ed incerti...)

1. Queste le soluzioni offerte fino a oggi dall'€uropa, nel complesso delle sue "istituzioni" coinvolte, ad una crisi che anzitutto pone in pericolo la vita e la salute dei cittadini dell'intero continente e che poi determina l'eccezionale situazione di un drastico calo simultaneo dell'offerta e della domanda:

E questa è la conseguenza, in particolare sui c.d. spread, che, come ormai dovrebbero aver capito tutti gli esseri dotati di coscienza morale, dipendono essenzialmente dalle azioni della BCE:

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2. Tenete conto che il problema attuale, e in imminente amplificazione, è quello della impossibilità di mantenere i livelli di produzione, autonomamente dovuta al combinato della interruzione delle supply e value chains globalizzate (già in precedenza in corso per via di una crisi strutturale della globalizzazione), e alla chiusura/riduzione per motivi sanitari di molte attività produttive
A ciò seguiranno inevitabilmente gli effetti sulla occupazione - e quindi sul livello dei redditi, dei risparmi e degli investimenti-, e sulla stabilità finanziaria (cioè sulla incapacità di far fronte ai pagamenti delle molteplici obbligazioni corrispondenti al normale svolgimento della vita sociale), fenomeni strettamente consequenziali che porteranno a un drammatico calo sia della domanda che dei valori degli assets patrimoniali.

3. Questa situazione andrebbe scongiurata in ogni modo da parte delle istituzioni che governano ciascun paese (normalmente con l'obbligo costituzionale di perseguire il benessere dei cittadini che vivono sul rispettivo territorio).

Ma i cittadini viventi sul territorio italiano non dispongono della istituzione di governo che ha un carattere fondamentale in un caso del genere: una banca centrale emittente che possa finanziare proprio i bisogni primari e più urgenti e, in stretta connessione, prevenire, con l'emissione illimitata di moneta avente corso legale, il successivo disastro economico-produttivo, finanziario e, soprattutto, occupazionale.

Tutto ciò, infatti, "costa" molto; cioè non è attuabile in assenza del potere di emissione monetaria direttamente trasmesso all'economia reale, cioè alle imprese e alle famiglie; ciò che può, e anzi deve, fare solo lo Stato nazionale con le sue funzioni pubbliche costituzionalmente previste.

4. Negli USA, hanno reagito, per ora, con un piano di stimoli fiscali, cioè a carico del bilancio federale, di 1200 miliardi di dollari, di cui 250 miliardi sarebbero accreditati direttamente sui conti correnti di ciascun cittadino (circa mille dollari a testa). E questo si aggiunge alla pur controversa, ma comunque colossale, azione della Fed. Tra cui non trascurabile, e eloquente circa la follia dell'assetto della BCE rispetto all'area euro, spicca questa:

Nell'eurozona, a causa delle regole che la disciplinano e che sono presidiate dalla perdurante intransigenza tedesca, tutto ciò è giuridicamente e soprattutto politicamente impossibile.

Comunque la si metta, non ci sono scappatoie al principio del divieto di bail-out dei singoli Stati e al divieto di solidarietà tra Stati (artt. 123-125 TFUE); tranne sottoporsi ai programmi della Trojka che, essendo follemente pro-ciclici, acuirebbero e protrarrebbero la recessione e l'impoverimento di massa oltre ogni logica economica e ogni limite morale.

5. Ma ogni soluzione, preclusa oggi dalla scelta politica di aderire "a" e insistere ottusamente nell'applicazione delle regole dell'eurozona - mentre persino la sospensione del c.d. fiscal compact è un mero pour-parler privo di qualsiasi tempestiva formalizzazione (ed una misura che, comunque, non risolverebbe ex se il problema dell'accesso ai mercati nel finanziare il debito pubblico)  -, non può dunque che passare per una nuova scelta, necessitata ed inevitabile nelle presenti drammatiche circostanze, affidata a chi detiene, nel suo insieme, il potere di determinazione dell'indirizzo politico; e questo ha senso soltanto in base alla precisa coscienza che tale indirizzo soggiace, ben prima che ai trattati ordoliberisti e fortemente competitivi, ai principi inderogabili della Costituzione.
Sapendo che è una scelta politica che si deve assumere da soli: perché così hanno comunque deciso gli altri partner che controllano l'effettivo processo decisionale:

Questa coscienza però non si vede all'orizzonte; non ve n'è traccia.

6. In questa sede mi limiterei a ricordare come la soluzione sia anzitutto un'inversione dell'assoluta incomprensione del ruolo costituzionale ed etico della spesa pubblica: anzitutto, proprio in momenti come questi, della spesa corrente.

"Ma questo fatto (non esclusivamente contabile), avuto riguardo alla realtà del fenomeno nell'economia reale, non deve affatto sorprendere: la spesa corrente non è altro che stipendi per forze dell'ordine, vigili del fuoco, insegnanti, medici e infermieri, nonché, si tende a dimenticare, forniture di beni e servizi, o esecuzione di lavori pubblici di elementare manutenzione di strade, fognature, argini e segnaletica (per dire il minimo) funzionali a tali compiti e altrettanto indispensabili.
Naturalmente ciò include la manutenzione, la salubrità e il riscaldamento di scuole e ospedali, e delle sedi delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco, il rifornimento di carburante e la manutenzione dei mezzi indispensabili per lo svolgimento dei loro compiti, e via dicendo. Fino ad arrivare alle unità di personale e ai mezzi materiali a disposizione di chi debba effettuare i controlli, ma anche gli eventuali affidamenti di forniture e lavori pubblici, sulle grandi infrastrutture del paese; da quella ferroviarie a quelle della rete stradale e autostradale. 
Quindi, l'austerità fiscale, imposta dalla logica dei "conti in ordine", che,  quando si arriva a considerare la spesa corrente, si tende a considerare quasi illimitatamente effettuabile senza effetti negativi per l'economia reale, (e in ogni fase del ciclo economico!), implica contemporaneamente sia il deterioramento delle funzioni pubbliche e dei servizi più essenziali erogati ai cittadini, che la mancata crescita a causa della quale, in sostanza (anche se finge di non capirlo) la Commissione, ci imputa la violazione della regola del debito.

7. Ma c'è un interrogativo che, legato com'è alla spesa pubblica, e all'odio feroce verso di essa che si è mediaticamente e culturalmente sviluppato in forma di propaganda di massa (non senza successo), dovrà trovare una risposta obbligata dalla tragica forza dei fatti. 
Questo interrogativo era posto nello "studio Giarda"  (qui, p.8: eravamo agli esordi dell'era Monti) in questi termini:
"Misurare la costosità relativa dei consumi collettivi rispetto ai consumi privati è ambizione di tutti i sistemi statistici, anche se si tratta di una ambizione non facile da realizzare perché dei servizi collettivi si conoscono le spese sostenute dalle amministrazioni pubbliche, ma si hanno solo informazioni limitate sul volume fisico dei beni prodotti con quelle spesenell’istruzione si conosce il numero degli studenti, ma non quanto è aumentato il valore del capitale umano; nella sanità si conosce il numero degli assistiti, ma non il valore della vita salvata; nella giustizia e nella sicurezza si conosce il numero dei giudicati o dei tutelati, ma poco di più.
Già...qual è il valore di una vita salvata? E specialmente, quello di una vita che non si è potuta salvare?
Ecco: ora questa risposta per molti sarà molto più semplice da dare. Perché avranno sotto gli occhi il "volume" del bene prodotto con la spesa pubblica corrente; e anche il valore del volume che sarebbe stato prodotto se non ci fossero stati i tagli (alla dinamica) della spesa pubblica.
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3 commenti:

  1. QUANDO FREQUENTAVO LETTERE ,INVECE CHE A MENSA ,ANDAVO A PRANZO CON UN MIO CONOSCENTE CHE CONOSCEVA DEGLI STUDENTI USA DELLA JOHN HOPKINS.PARLANDO CON LORO VENNE FUORI DI MIO PADRE CHE AVEVA FATTO UN BY PASS CARDIACO EI MIEI INTERLOCUTORI USA RIMASERO STUPITI QUANDO RISPOSI ALLA LORO DOMANDA "QUANTO E' COSTATO L' INTERVENTO"CHE QUELLA PRESTAZIONE ERA DA NOI GRATUITA

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  2. Chissà dove sono i restiamoumani, i buoni, i maipiuisti, i nemici dell'odio e delle fake news, gli arendtiani della domenica, i kantiani del fine settimana (di elezioni europee), i teorici dell'homo dignus mentre, una volta in più, qualcuno risulta "di troppo" (https://orizzonte48.blogspot.com/2019/04/storia-e-democrazia.html, n. 6.1)?

    (E mi taccio, per carità di patria, sul mondo cattolico).

    "Nel regno dei fini tutto ha un prezzo o una dignità. Ciò che ha un prezzo può essere sostituito con qualcos’altro come equivalente. Ciò che invece non ha prezzo, e dunque non ammette alcun equivalente, ha una dignità." (I. Kant, Fondazione della metafisica dei costumi, Laterza, Roma-Bari, 1997, pag. 103)

    Uomini e no: https://orizzonte48.blogspot.com/2013/04/uomini-e-no.html

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