domenica 5 aprile 2020

UNA SOLUZIONE RAGIONEVOLE E NEGOZIABILE: LA SINCRONIZZAZIONE MONETARIA TRA BEI E BCE

Questo post rinvia all'articolo scritto a quattro mani insieme ad Antonio M. Rinaldi su Milano Finanza
https://www.milanofinanza.it/news/sciogliamo-il-mes-e-coi-soldi-ricapitalizziamo-la-bei-202004051839557856

Il twit sintetizza la prospettiva con cui si è tentato di indicare una soluzione negoziabile, compatibile con le regole dell'eurozona e potenzialmente soddisfacente (o almeno non dannosa) per tutti...
Sono naturalmente delle speranze...

10 commenti:

  1. ma nel frattempo "stampare"moneta fiat per una moderata immissione di liquidità,stile le 500 lire di Moro ,per prevenire danni derivanti da una illiquidità diffusa e repentina non sarebbe possibile ?

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  2. Dato per scontato che il ministro apporrà la firma sulla "riforma" del MES, che il M5s manderà giù il boccone, che si voterà (se si voterà) nel 2023,resta da capire se e come potrà fare un nuovo governo sinceramente patriottico a fare in modo che il Paese non sia definitivamente distrutto come avvenuto con la Grecia. È una possibilità l'uscita dalla UE e dalla moneta unica o non possono essere messe in atto altre strategie difensive, o offensive, per salvare l'economia e la democrazia, come configurate nella nostra Costituzione? E magari, un giorno, mettere di fronte alle loro responsabilità gli autori di tanto sfacelo? Ho semplificato il discorso ma il senso è chiaro.

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  3. Leggendo le caratteristiche della proposta di riforma della BEI, mi pare di capire, comunque, che le erogazioni della BEI medesima si muoverebbero nuovamente in forma di prestiti, da restituire all'emittente seppure a tassi praticamente nulli o dilazionati lungamente nel tempo. Mi sembra che siamo lontani dalle peculiarità dell'acquisto illimitato di titoli di stato da parte della Banca Centrale, prassi che non richiederebbe alcuna forma di rimborso, essendo la Banca Centrale ente di diritto pubblico e quindi non un soggetto con fini di lucro... Sbaglio?

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  4. In considerazione della grandissima stima che nutro nei confronti di Orizzonte48, mi prendo la libertà di postare la risposta che ho dato a persone che non hanno gradito la proposta contenuta in questo articolo, grazie alla sua comparsa anche su altri blog, e che ora mettono in dubbio la reale intenzione dei latori della proposta di voler davvero scardinare il sistema della UE. Ribadisco che spero non suoni offensiva, e garantisco che viene dal cuore, ma anche dalla testa:
    "Mah, non so che dirti. Da un lato sono felice del fatto che Bagnai, Caracciolo e gli altri personaggi di valore si muovano al di fuori di un "tuttosubitismo" che risulta spesso di facciata quando non ingenuo e improduttivo. D'altro canto non riesco a non pensare che ci siano dei momenti storici in cui bisogna armarsi di coraggio e andare fino in fondo, senza voler mediare ad ogni costo. Purtroppo l'elite si è presa il potere in spregio della democrazia e del Bene Comune, trovo un po' assurdo pensare che quel potere lo lasceranno semplicemente perchè viene loro "educatamente chiesto".
    Non sto inneggiando alla rivolta, ma sto dicendo che ad un certo punto le prese di posizione forti e chiare sono necessarie, anche all'interno del sistema democratico.

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    1. La proposta (linkata in questo post) era una semplice riflessione sollecitatoria: cioè, tesa a far capire alla percentuale largamente prevalente dei cittadini (sostanzialmente captured dai mainstream media), che:
      a) ci sono ben altri strumenti attivabili (persino) nel quadro del diritto europeo, molto più efficaci, e utili per l'Italia, di quelli poi (effettivamente) finiti nelle bozze di accordo;
      b) ma che, anche su questi strumenti, gli accordi (limitati a modificare fonti secondarie rispetto ai trattati) sono pura utopia, dato l'atteggiamento che naturalmente scaturisce dai rapporti di forza creati dai trattati;
      c) lo scritto, dunque, era volto a evidenziare questa insolubilità razionale dei problemi a livello €uropeo;
      d) dunque, l'approdo di ciò è il seguente: proprio e solo quando sei consapevole di questa insolubilità, dentro la gabbia ordoliberista e monetarista dei trattati, SEI COSTRETTO DALLA FORZA DEGLI EVENTI A TROVARE (FINALMENTE) ALTRE SOLUZIONI.

      In questo momento, svolgere questo lavoro "maieutico" è molto più produttivo che continuare ad attaccare frontalmente, accusandola di "insufficienza" e incapacità di comprensione, un'opinione pubblica che reagisce sistematicamente arroccandosi: e lo fa, oltretutto, rifugiandosi nei luoghi comuni che il sistema mediatico continua imperterrito a diffondere.

      Questo tipo di lavoro, non è affatto un tatticismo in quanto:

      1) non si basa sull'enunciato della modificabilità /recuperabilità dell'€uropa "da dentro", ma al contrario ne evidenzia la disfunzionalità irremovibile, attraverso il portare alle estreme conseguenze l'applicazione della sua stessa disciplina normativa (per lo più "immaginaria" e non conosciuta: nè da parte dei filosofi euristi, nè da parte dei confusi e abborracciati oltranzisti a la "volete finalmente fare qualcosa?", senza essere mai stati capaci di fare, loro stessi, alcunché);

      2) gli enunciati diretti, chiari e motivati sul perché i trattati riflettano un disegno restauratore del capitalismo sfrenato ottocentesco e perciò siano radicalmente e insanabilmente incostituzionali, li abbiamo svolti qui, e non solo, per primi - con la dovuta profondità storica, economica e giuridica di argomenti-, e non cambiano.
      ANZI ESCONO RAFFORZATI DALLA DIMOSTRAZIONE IN CONCRETO, NELLA EMERGENZA STORICAMENTE IN ATTO, DELLA IMPRATICABILITA' DI QUALSIASI ADATTAMENTO RAGIONEVOLE E COOPERATIVO DEI TRATTATI.

      Quindi, si tratta di un unico e coerente discorso che PERSONALMENTE perseguo senza soluzione di continuità ( e che non devo certo spiegare a chi non segue e non legge questo blog, ma, da anni, parla per sentito dire pensando di sapere già tutto).

      E questo discorso continuativo NON mi accomuna ad altri che hanno DIFFERENTI, e legittimi, percorsi di prosecuzione politica della loro azione. Percorsi che forse sono più efficaci ed efficienti del mio modesto contributo. Ma che comunque restano in un contesto oggettivo ben diverso dal mio personale.

      Che poi qualcuno non sia in grado di capirlo e fare le dovute distinzioni, è discorso veramente IRRILEVANTE.
      Gli incapaci e i "rivoluzionari a rimorchio" (cioè che parafrasano qualcun altro, per lo più senza accorgersene e sono incapaci di pensiero critico autonomo), occupatissimi e dediti principalmente alle loro lotte nei commenti sui blog e nei "social", sono un pittoresco universo che assomiglia molto, quanto alla funzione ricreativa soggettivamente svolta, ai gruppi di giocatori di briscola che, nelle osterie, litigano sul campionato di calcio e sulle campagne acquisti.
      Il famoso esercito di "tutti CT della nazionale" che hanno appeso - da sempre - gli scarpini a "qualche tipo di muro, e adesso ridono dentro a un bar".
      Nulla più...

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    2. Ringrazio innanzitutto per il tempo e le energie spese nella chiara e argomentata risposta, che è coerente con la storia di Orizzonte48.
      Solo qualche nota: purtroppo è esperienza comune di tutti noi che costruirsi una credibilità presso gli altri è lavoro lungo e faticoso, mentre perdere la fiducia altrui è facilissimo, basta talora mettere il piede in fallo una volta sola. D'altro canto l'esperienza recente ha messo in evidenza la condizionabilità degli individui giunti in determinate posizioni di potere. Da cui l'ipersensibilità del pubblico sull'argomento. Mi permetto di fare un esempio per me parzialmente deludente individuato nell'attuale Presidenza RAI affidata a Marcello Foà, giornalista e intellettuale dal profilo irreprensibile e degno di fiducia.
      Ma possiamo considerare quella fiducia ripagata dai risultati che l'attività della RAI sta mostrando? A me sembra di no, sinceramente. Basti vedere il recente uso politico che il Presidente del Consiglio ha fatto della TV pubblica.
      Ciò per dire che è necessario da parte del pubblico mantenere le antenne dritte rispetto ai possibili (e frequenti) riposizionamenti dal lato del potere di svariate personalità prima apparentemente "libere".

      Cito:
      "Tutto sta, appunto, nel trovare un accordo di reciproca convenienza e correttezza tra i paesi interessati: la procedura di modifica dello Statuto della BEI è prevista dallo stesso art.308 TFUE e si incentra su una deliberazione unanime del Consiglio Ue; lo stesso organo che potrebbe, contestualmente, prevedere una liquidazione o modificazione dell’ESM, e l’attribuzione alla BEI del suo capitale sottoscritto e versato (che altrimenti gli Stati contribuenti non rivedrebbero mai…).

      Basta che ci sia un forte accordo politico e la coscienza di dover agire rapidamente, di fronte a un livello di recessione e di caduta degli scambi, che potrebbe travolgere l’intera Unione e la sua pericolante aspirazione a un “mercato unico”."

      faccio notare che il concetto che lei ha chiaramente spiegato nella risposta al mio commento, cioè il mettere in evidenza l'inadeguatezza degli strumenti europei e la loro sostanziale e inemendabile irriformabilità, qui non lo vedo molto bene...
      Il tono mi pare di apertura e dialogo effettivo, pur facendo notare che la modifica dell'assetto delle istituzioni in oggetto richiederebbe una deliberazione unanime in sede di Consiglio UE, ma conosco già le risposte piddine: "Non si può ottenere tutto in un giorno, bisogna continuare a trattare…", se fosse per loro all'infinito... E questa porzione di testo che ho citato, estrusa dal contesto e attribuita ad un Europeista, sarebbe potuta stare in piedi...

      Ultima considerazione, più tecnica: nella prima parte dell'articolo così si commenta la BEI:
      "l’intervento della BEI deliberato nella giornata di venerdì scorso, ripercorre lo schema del prestito oneroso"

      E nella parte finale, nell'ottica di un (seppur difficile) aggiornamento normativo e coordinamento con la BCE:
      "La BEI, pertanto, potrebbe... ...finanziare a tassi pari o prossimi allo zero, e con scadenze lunghissime (70 e più anni)"
      Non si tratta comunque di prestito oneroso? Seppure a tassi più bassi e dilazionati nel tempo? Cosa cambia nella sostanza?

      Il tono generale del finale non suona eccessivamente come una apertura nella quale sappiamo benissimo che il potere attuale si infila immediatamente per impastare le idee di reale cambiamento e diluire la loro forza propulsiva, utilizzando il proprio potere mediatico per travisarle in ogni modo?

      Ribadisco: non pretendo certo i toni manichei da caudillo nazionalista, ma il finale non mi sembra in armonia con lo schema che lei mi ha proposto nella risposta al mio commento, e mi pare in realtà parzialmente ambiguo, inducendo la possibilità che qualcuno lo fraintenda. E ora sono certo che si tratti di un fraintendimento, ma solo grazie alla chiarezza della sua spiegazione nella risposta al mio commento.

      Cordialmente e con sentito ringraziamento per il confronto

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    3. Sì è evidente che lei presume di interpretare ogni passaggio di quell'articolo senza comprenderlo nella sua sostanza, e di attribuirgli pure una intenzionalità, uno scopo politico implicito, valutato in base ad un'etica, o più ancora, comparandolo ad un modello di puro di "soluzioni" e di linguaggio utilizzabili.
      Cioè lei, proprio lei, con la forza dello spazio che le viene concesso in questa sede, e dunque approfittando dell'ospitalità in casa altrui, si erge a interprete massimo di un'autoqualificata ortodossia del sovranismo )?) o del "giustismo" (insomma quel che l'è), di cui lei stesso è, ovviamente, l'interprete rigoroso e autentico. Il "supremo".

      Non starò peraltro a puntualizzare ulteriormente, poiché dalle sue osservazioni critiche si vede che proprio non ha compreso e mi pare inutile insistere.

      Le assicuro, tuttavia, che perdere la "sua fiducia" perché, in modo pedissequo e puntiglioso, lei ha corretto "il compito" costituito da un mio scritto, e ha segnato a matita rossa e blu "le contraddizioni", non mi preoccupa e non mi interessa.

      Anche lei, con questa imponente dimostrazione di non avere i mezzi cognitivi né giuridici, né economici, né comunicativi, per comprendere ed invece essendo spinto da una forte propensione censoria e inquisitoria, non riscuote affatto la mia fiducia.
      Anzi, desta il mio forte sospetto.
      Opposto e simmetrico a quello in me destato dagli euro-ortodossi che da anni si esercitano in censura e inquisizione nei miei confronti.

      Ed è evidente che lei può persino dire che lei è solo il latore "moderato" di una critica molto più estrema; appunto quella dei commentatori "rivoluzionari" da bar-tastiera.

      Però, veramente, forse dalla mia prima risposta non lo ha colto a sufficienza: non c'è tempo per queste polemicucce, per queste ricerche cavillose di critica accusatoria a fini di sfogo e rivincita messe SUL PIANO PERSONALE; il momento è troppo difficile e le diatribe irrilevanti vanno scartate a priori.

      Ovvio che questo fa sì che le potrà sentirsi legittimato a rafforzare, con sua grande autogratificazione, la schiera di coloro che credono di "fare qualcosa", agendo da giudici e da detrattori di comunicatori più notori (diciamo così...).
      Ma certamente, non avrà lo spazio per farlo qui.



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  5. Presidente, ancora grazie per i suoi contributi e Auguri di Buona Pasqua a lei e alla sua famiglia.

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  6. Buona Pasqua Presidente.
    Arrivati a questo punto direi di prenderla con più filosofia.
    Dobbiamo per il bene della nostra salute mentale.
    Il lavoro di molti intellettuali come lo è il presidente è onorevole.
    Ma dobbiamo anche prendere atto di quale sua il livello medio italiano a oggi.
    Non parlo di titoli di studio.
    Parlo del livello di comprensione macroeconomica e finanziaria.
    Obbiettivamente io che sono un povero ignorante mi trovo spesso a confrontarmi con laureati che non hanno la minima conoscenza di alcune materie.
    Anzi, le ritengono di una noia mortale.
    Il solo perdere 30 minuti per seguire un video del presidente è già un sacrificio.
    Basta vedere le visualizzazioni di alcuni interventi oserei dire storici con le visualizzazioni di emerite cazzate se non parodie o macchiette umane.
    Se il livello è questo.
    Se ogni volta che provi ad alzare il livello ti alzano gli occhi.
    Il tutto diventa solo una testimonianza.
    Ossia facciamo finta di partecipare a una guerra che abbiamo già perso perché non combatteremo.

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  7. Buongiorno a tutti,
    e grazie per le ottime riflessioni.
    Lascio un mio contributo, sulle 500 lire, confronto con Galloni a Montecitorio.

    www.theinformationmakeitfree.com/signoraggio-bancario-e-lincantesimo-della-moneta/

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