mercoledì 2 gennaio 2013

UN NUOVO ANNO PER VECCHIE POLITICHE "CON MENO COSTITUZIONE" E ANCORA "PIU' EUROPA"?

Questo post di Umanesimo 48 inaugura il nuovo Anno sul nostro blog.
E' la "versione" di un giurista della "nuova democrazia", di quel movimento di risveglio della corretta gestione delle politiche generali che rivendica uno Stato fedele agli obiettivi che sancisce la Costituzione democratica.
Il primato della Costituzione trascende, per la sua natura di "patto fondamentale,  sia i rivolgimenti delle maggioranze politiche, sia la presunta e giuridicamente insostenibile (come luogo comune senza un accettabile fondamento) logica del "più europa" prevalente su ogni altro valore.
Questo richiamo (in tutto il mondo occidentale riassunto nel "neo-costituzionalismo")  pare oggi paradossalmente rivoluzionario, rispetto a un "nuovo ordine" che i cittadini subiscono "a loro insaputa" (come confermano gli articoli di Ostellino sul Corriere della sera che invoca meno "sicurezza" e meno Stato sociale, ignorando la Costituzione, e di Giannini su Repubblica che ammette ancora "inevitabili sacrifici", certamente pro-ciclici, come se un generico richiamo alla giustizia sociale possa rendere meno grave la disattivazione dei principi costituzionali fondanti..e di cui l'Europa può essere solo un mezzo di potenziamento e mai di negazione, intendendo correttamente l'art.11 Cost.).
Notare che non si sostiene che politiche anticicliche, keynesiane, di crescita sarebbero in contrasto col "mero" (chiamiamolo così) fiscal compact (cosa che equivarrebbe ad attaccare il corollario e non il "fenomeno" essenziale del vincolo in sè, cioè dell'euro come moneta unica).
Piuttosto si "avverte" che qualunque  politica anticiclica, keynesiana, che eviti "ulteriori sacrifici" e misure aggiuntive di consolidamento del bilancio, (le quali, è ormai chiaro, ignorano la causa specifica della crisi: l'accumularsi del debito "privato", sistemico, provocato dagli squilibri delle partite correnti imputabili ai differenziali di inflazione all'interno dell'UEM), entrerebbe, o meglio "entrerà" (perchè le forze politiche di sinistra sono compatte nel ribadire, acriticamente,  la "equazione" europa=euro), "in rotta di collisione con l'attuale modello europeo, non confederale e non federale" (dato cioè da una moneta unica senza politiche "federali" di bilancio e di trasferimento in misura adeguata, peraltro ancora fermamente negate dai paesi "core").
Insomma anche rinegoziando il fiscal compact (cosa che non risulta affatto affermata univocamente dalle forze politiche di sinistra) non c'è altro margine che il solo, ipotetico, "ritardare" la drammatica, ma inevitabile, crisi "finale" dello Stato democratico costituzionale, cioè la disattivazione dei principi fondamentali della Costituzione in nome del "lo vuole l'Europa". Ma di questo riparleremo molto presto.

Non possiamo non considerare quanto si stia profilando nella prospettiva delle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano.
Le argomentazioni del blog che ci ospita devono pur sempre rivolgersi all'attuazione, poiché, in caso contrario, resterebbero ragionamenti astratti o, comunque, sul piano tecnico-scientifico, svincolati dalle reali applicazioni.
In Italia si sta determinando un assetto elettorale su tre aree: sinistra, centro, destra.
Il centro (Monti), per giustificare la propria esistenza cerca di convincere che sinistra e destra sono categorie superate; la destra (Berlusconi), dopo aver offerto la leadership a Monti, per darsi credibilità, attacca Monti e le politiche montiane; la sinistra (Bersani), con una presa di coscienza rispetto alle politiche fin qui, in qualche modo, sostenute a supporto del governo dei tecnici, afferma la necessità di modificare la linea (o agenda) del governo Monti.
Quanto al tentativo di Monti, circa l'esistenza delle "categorie", mi pare una manovra intellettualmente oltre che politicamente ardita, atteso che nel mondo e, in particolare, in Europa (proprio quella cui si richiama lo stesso Monti), esistono la sinistra democratica e la destra liberaldemocratica. Non c'è il centro. Ci sono progressisti e conservatori. Ci sono laburisti e conservatori(GB). Ci sono (in USA) democratici e conservatori.
E su quelle basi, si distinguono le politiche economiche e di governo. Basti vedere lo sforzo oggi in atto negli Stati Uniti in ordine al Fiscal cliff e le resistenze opposte.
Un dato è certo: Monti propone la continuazione della sua agenda, nonostante la "questione sociale" avvertita dal Presidente della Repubblica nel suo messaggio di fine anno.
Continuare nell'attuazione dell'azienda-Monti, significa continuare a disattendere i canoni fondamentali dell'economia classica: l'austerità si può adottare nelle fasi di espansione non nelle fasi di crisi. Con l'austerità aumentano le imposte, si taglia la spesa, dunque, diminuiscono potere d'acquisto e investimenti (pubblici e privati), producendo una inevitabile riduzione (o fine) dell'offerta occupazionale. Meno lavoro, minore propensione al consumo e agli investimenti.
L'unico "investimento" pubblico concepito (con la giustificazione della protezione dei risparmiatori) è stato l'intervento a favore delle banche (vedi Monte Paschi). Nessun intervento (sul piano fiscale) per le imprese e nessuna spesa per le infrastrutture, la cultura, la ricerca. Anzi, il contrario.
Per non parlare dell'Europa, guardata come fonte da cui accogliere qualsiasi atto purché sia di austerità, non importa se in violazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione e del principio - in particolare - della parità di condizioni (art. 11 Cost.).
Il fine giustifica i mezzi, anche se i mezzi si traducono in mancanza di solidarietà, di equità, di diritti, di libertà.
La destra, dice tutto ed il suo contrario. Quindi non si capisce. L'unica cosa certa è che usa temi e soluzioni di ogni tipo o parte pur di recuperare il consenso, perso per le politiche adottate nel periodo del suo governo, non lontane da quelle realizzate dal governo in carica.
La sinistra, dopo la fase di emergenza, che avrebbe fatto meglio a non assecondare, cerca di recuperare la sua anima socialdemocratica e dunque keynesiana: politica sociale, investimenti, spesa pubblica (buona). Se così farà, non potrà non entrare in rotta di collisione con l'attuale modello europeo, non confederale e non federale. Un ibrido, incapace di una politica monetaria necessaria ad equilibrare il sistema e a garantire il debito.
Ma è possibile che siamo solo noi (del blog e chi vi partecipa) a comprenderlo? Non credo.  Quindi, ogni atteggiamento diverso non è ignorantia stati ma incapacità o malafede.

32 commenti:

  1. Chi scrive su di un giornale "dovrebbe" doverosamente documentarsi, invece di manipolare i fatti con le proprie opinioni, cosa che avviene regolarmente negli articoli delle testate menzionate.

    Quindi condivido tutto , in particolar modo, l'analisi finale: solo incapacità e malafede possono impedire la diffusione delle corrette informazioni. Che come è stato ribadito più volte qui e su Goofynomics, non sono contenute nei volantini degli anarcoinsurrezionalisti o nei comunicati Tupac Amaru , bensì nei testi universitari e nella Costituzione.

    I soliti disinformatori di massa continuano ad ignorare le implicazione connesse con l'adozione di un cambio fisso, quindi partendo dalla premessa sbagliata, cioè il problema è il debito pubblico (mica il debito estero), non potranno mai riportare la corretta cronaca della crisi, dunque continueranno a giustificare inutili manovre lacrime e sangue poichè lo chiede l'europa. Ma un Europa che non rispetta la mia costituzione, nè le logiche macroeconomiche, è leggittimata a fare ciò?

    Una Merkel, mio maggiore competitor sul mercato, è plausibile che mi imponga una politica economica?

    Questa è follia, se pure c'è del nesso (Shakespeare )
    "Se siamo schiavi la colpa è nostra, caro Bruto, non delle nostre stelle."

    Secondo me che ci sia del marcio a Bruxelles lo stanno comprendendo in tanti: diventeremo sempre di più.

    Good Night and Good Luck (sempre Shakespeare)

    P.s. Hi 48 welcome back:)

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    1. Io Sandra mi limiterei alla malafede. Infatti reputo impossibile per un giornalista senza fini elettorali continuare a sostenere la menzogna quando la verità é così evidente. Voglio dire siamo in tanti che appena c'hanno messo la sostanza dei problemi davanti al naso abbiamo capito al volo cosa funzionava e cosa no, quindi solo col fenomeno della "prostituzione intellettuale" sono non giustificabili ma comprensibili gli atteggiamenti dei cosiddetti disinformatori.
      L'ultimo esempio é l'articolo di Perazzoli su Micromega riguardo i salari tedeschi. Negare l'impronta mercantilista delle politiche tedesche a discapito dei partner in tutta evidenza non può che essere annoverato come fenomeno di "prostituzione".
      Per quanto concerne l'aspetto politico della vicenda le prossime elezioni non sono destinate a cambiare granché nel nostro futuro prossimo anche perché nei vari schieramenti nessuno vuole analizzare i problemi partendo dalla verità per ovvi motivi (chi ti elegge dopo?). Se proprio vogliamo rompere le scatole c'é il M5S ma credo che un gesto di rifiuto come l'astensione potrebbe essere più "compreso" (i rimborsi elettorali non vengono assegnati in base ai voti ricevuti?).
      Approfitto per salutare tutti coloro che partecipano per farvi i migliori auguri di buon anno e, visto che la nostra guerra sta cominciando a dare i suoi frutti, di tenere duro perché i nostri nemici diventeranno sempre più cattivi.

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    2. Tenere duro si tiene...
      Le prossime elezioni non cambieranno granchè, anzi e hai ragione. Ma saranno il momento che segnerà il "punto di non ritorno" dei vari esponenti politici attuali (non delle relative formazioni politiche, destinate ad essere travolte comunque). Quello che faranno ora e poi dopo le elezioni sarà una pubblica e irretrattabile confessione di corresponsabilità, senza poter invocare interpretazioni opinabili e il "non sapevo" "ubbidivo agli ordini"...
      Se uno come Mieli dice che "la prossima legislatura non durerà a lungo" vuol dire che la malafede li fa già sentire col fiato della Storia sul collo.
      http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/mieli-a-cortina-il-para-guru-smonta-monti-la-prossima-legislatura-durer-poco-se-48807.htm
      ...Ne vedremo delle belle e stavolta senza "fognare" ma avendo gli occhi bene aperti e tante cose da opporgli

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    3. Sì Marco la malafede è palese, ma c'è pure incapacità in senso lato, ovvero la malafede poi porta questi esseri a risultare dei totali incapaci. Quindi è conseguente : appaiono incapaci perchè sono in malafede :)

      Ho visto l'articolo di Pierazzoli , qualcuno aveva postato il link su Goofynomics. Sono anche andata su FB e ho commentato però la mia connessione piddina mi ha impedito di postare, ma non è detto che non ci riprovi:).

      Ho visto che hai risposto per le rime:) lui , molto scorrettamente, ha estrapolato la storia delle retribuzioni tedesche da un discorso ampio e articolato di Bagnai, questa è disinformazione: un uomo patetico.
      Grazie per gli auguri, ricambio e con l'occasione rinnovo gli auguri a tutti noi resistenti, perchè se loro son cattivi sono altresì stupidi ( la cattiveria in fondo è una forma di stupidità, o per dirla socraticamente di ignoranza) quindi possiamo batterli.

      Ciao 48 , hai ragione ci sarà una moria dei collaborazionisti, hanno esaurito il loro ruolo storico, ora possono solo sparire.

      Avevo visto anche io il pezzo di Mieli su Dagospia, cominciano a comprendere che abbiamo capito e cercano di darsi un tono, ma quello che hanno scritto rimane, pesa, fa CV.

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    4. @ marco Bessi
      Credo che la torta dei rimborsi elettorali venga calcolata sulla base degli elettori potenziali e solo dopo suddivisa sulla base dei voti ricevuti.
      Non li sottovalutare, gli interessi loro sanno farli bene.

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    5. @oscar e Marco
      Credo proprio che funzioni così, e cioè che i rimborsi siano tarati sulle percentuali di voto ottenute e anche sull'insieme dei votanti (in modo da neutralizzare l'effetto astensione, nel prendere i contributi). Cioè c'è una correlazione del "monte premi" con i seggi ottenuti (quindi prescindendo dai variabili quorum dei votanti)

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    6. Bentornato 48 (spero con le "cellule ad energia" belle cariche).
      Ma lo sapete che, per la prima volta nella mia storia di elettore, stavo meditando di votare per il partito che più in assoluto mi sta sugli ammenicoli? (inutile dire che inizia per P e finisce per D).
      Ma vi immaginate quale bomba carta si troverà tra le mani chi governerà nei prossimi mesi?
      Al confronto il big bang era un palloncino.

      Qui lo dico ma poi, di fronte alla scheda, probabilmente lo negherò...la mia mano sarà più pietosa del mio desiderio di vendetta.

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  2. In questi ultimi tempi ho maturato una nuova teoria di pensiero, quella dell'uomo come battagli persa.
    Non possiamo e credo mai potremo pretendere di salvare qualcun altro con la ns "assunzione" o "presunzione" di salvezza quando la stessa assunzione o presunzione di quel qualcuno confligge nettamente con la ns.
    Oltretutto, a mio avviso, il binomio assunzione-presunzione difficilmente è inteso dalle coscienze umane come elevazione culturale, morale etica o sociale. Piuttosto è tradotto nel più bieco opportunismo, privilegio, diritto acquisito.
    E' su questi disvalori fondanti che singoli, movimenti (sindacali) e partiti si muovono per rivendicare diritti e doveri.
    Un esempio su tutti è quello della rappresentanza delle RSU all'interno delle aziende. Persone spesso e volentieri che utilizzano il loro ruolo per mero tornaconto personale. Scarsamente acculturate come scarsamente impegnate nella difesa dei diritti (se in termini di rivendicazioni personali). Scarsamente calate nel loro necessario ruolo d'esempio (professionale, etico..). Scarsamente se non del tutto sprovviste delle minime nozioni di base (economiche, politiche...costituzionali) su cui fondare il proprio richiamo al risveglio non solo della classe lavoratrice ma del "prossimo" in genere.
    Ne ho incontrati tanti ("fancazzisti" - perdonate il linguaggio) e tutti animati dallo spirito di "mammona" con la scusa che è sempre colpa di qualcun altro: l'azienda, i colleghi che non si inscrivono e quindi non possono essere tutelati, il sistema, i partiti, le tasse...
    L'uomo è una battagli persa eppure chissà per quale assurdo motivo ci ostiniamo (e ancora mi ostino) a combatterla!

    Un saluto ed un augurio di buon auspicio per un nuovo anno in trincea.

    Elmoamf Massimo Paglia

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    1. Caro Massimo, sul sindacato dici cose sacrosante. E infatti ne abbiamo parlato in due post riguardanti la produttività e la flessibilità...e avrai notato che anche lì sono intervenute persone che cercavano di difendere il sindacato, probabilmente da posizioni di buona fede (se no non sarebbero arrivati qui, presumo). Ma sempre sulla base dell'equivoco che ci sia una parte buona delle politiche derivate dall'Europa e che il sindacato faccia bene a sostenerle. E' come la teoria (in scissione schizoide) per cui l'euro è buono ma sarebbe il fiscal compact a essere "antidemocratico"...fuffa di chi ha probabilmente interessi e convenienze a continuare così...

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    2. @Elmoamf

      Motivo assai banale invero : siamo nella barca (come dire che vale ancora una motivazione schiettamente egoistica, che altro!).
      Ma c'è una novità : stiamo imparando ciò che molti non si aspettano sia nelle nostre conoscenze. Ed è (prossimamente lo sarà ancor di più) molto importante trarre profitto da questa sorpresa per fornire una (... la) versione ragionevole (cioè : ragionata e solida) degli eventi (già ora ciascuno di noi si trova spesso di fronte interlocutori costretti alla professione di fede economica o politica, o che squadernano singolari tattiche politiche : mi ricordo Ferrero a Casal Bertone).
      Quindi, secondo me, non è molto importante ciò che siamo, perché ciascuno è diverso da ogni altro. Importante, secondo me, è capire, imparare e, per quanto possibile, aiutare qualcun altro a capire, imparare e ... ... ...

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    3. Caro Neri, è proprio così: e bisogna semmai attivarsi in ogni modo che la "fantasia" comunicativa consente per arrivare a più persone possibili, dato che i tempi per "provare" a fermare il tritacarne, attivato per colonizzarci, non sono così lunghi da permetterci il lusso della pazienza con il convincimento "uno per uno"...

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    4. @Elmoamf

      ti capisco perfettamente e vivo uno situazione simile alla tua (come ho testimoniato in un commento su questo stesso blog).
      Il rischio che si corre, però, è quello di considerare l'istituzione del sindacato come sbagliata, solo perchè i sindacati più storici e datati si sono ormai svenduti.
      Altrimenti si ricade nello stesso errore di ritenere lo Stato un istituzione negativa per il solo fatto che è rappresentata dai buffoni che ci governano ora.
      I sindacati ci servono eccome, soprattutto ora che, come giustamente afferma 48, occorre parlare a più persone nel più breve tempo possibile.

      Con un certo impegno e con la forza delle idee e dell'informazione corretta che contraddistingue molti di noi, credo sia possibile se non altro provare a ritagliare all'interno di questi sindacati un minimo di voce in capitolo.
      Sarà comunque più semplice e alla nostra portata del tentativo di finire in parlamento ;-)

      Io ci proverò, partendo da un sindacato NON storico e da poco costituito. Vi terrò informati.


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    5. Carlo il punto è: COME parlare ANCHE al substrato sociale che aderisce al sindacato "storico". UN problema centrale: dinamiche inerziali e convenienza inconfessabili sottostanno a questa difficoltà. Ma hai ragione: un "nuovo" sindacato è possibile. Se non ora quando? Quando non ci sarà quasi più nulla di "effettivo" DA DIFENDERE?

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    6. @Carlo P.

      Leggo con un certo ritardo ma ci tenevo ad una precisazione. Nel mio intervento non ho fatto appositamente riferimento all'istituzione (sindacato) proprio per centrare l'analisi sul comportamento "unano" del singolo.
      Ho sempre sostenuto, come sottolineato anche nel sunto finale ("il sistema, i partiti, le tasse...") che il prendersela con qualcun altro è pratica valida per chiunque pratica la deresponsabilizzazione personale.
      Spesso in questa "caciara" si tende istintivamente ma inappropriatamente, a mio avviso, a confondere l'istituzione con la persona. Lo stato non è una persona tanto meno il sindacato. Sono le persone che fanno lo stato ed il sindacato. In quest'ottica va riportato il discorso. Sensibilizzare e risvegliare la coscienza critica delle persone è il mio impegno anche se, come ribadisco, l'uomo è una battaglia persa!

      Un caro saluto,
      Elmoamf Massimo Paglia

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  3. Monti, quando parla di destra e sinistra come categorie superate, o quando accusa i sindacati o i Fassina o i SEL di turno di essere conservatori, sta portando avanti la destrutturazione del linguaggio iniziata con l'offensiva teo-liberista 30 anni fa. Siamo ormai alla neolingua di orwelliana memoria, di cui un 2012 di esternazioni da parte dei tecnici ha dato amplissimo saggio.

    Mi pare utile segnalare il discorso di fine anno del presidente portoghese Cavaco Silva, il quale, annunciando che sottoporrà la legge finanziaria al vaglio della Corte Costituzionale - per i legittimi dubbi che solleva quanto all'equa ripartizione dei sacrifici - ha dimostrato che non è obbligatorio riempire di sole vuote chiacchiere questo appuntamento istituzionale.
    Impari Napolitano e chi lo seguirà

    http://it.euronews.com/2013/01/02/portogallo-finanziaria-2013-sara-sottoposta-a-corte-costituzionale/

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    1. Ma magari caro Mauro! Per avere cose equivalenti a questa e alla sentenza del consiglio costituzionale francese sull'aliquota al 75%, di cui parleremo, occorre però che si ricorra alla rimessione alla corte costituzionale "diretta" da parte della minoranza parlamentare...almeno, cosa di cui abbiamo parlato qui: http://orizzonte48.blogspot.it/2012/12/alcuni-punti-fermi-ipotesi-frattalica-e.html

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  4. Per tornare al commento di Sandra Moro, questo è quanto scrive Repubblica sullo spread:
    "Dimezzare la distanza dal Bund farà risparmiare 50 miliardi allo Stato"
    "Il prezzo è stato altissimo: tre manovre per 82 miliardi in un anno e una pressione fiscale cresciuta dal 42,5 al 44,7% ... La missione però - almeno per ora - è compiuta: lo spettro del caro spread è stato esorcizzato. E il crollo del differenziale tra Btp e Bund ("un imbroglio" per Berlusconi) dai 575 punti dell'era del Cavaliere ai 283 di chiusura ieri regala all'Italia risparmi potenziali di 50 miliardi in tre anni e una bella boccata d'ossigeno alla vigilia delle elezioni ...
    Quanto vale lo spread per le casse dello Stato è evidente nei numeri ... Oggi l'aria è cambiata, "l'imbroglio" viaggia 200 punti più in basso ... una settimana fa 8,5 miliardi ... sono stati venduti ... con un tasso crollato allo 0,94%.
    Solo su quest'operazione, facendo i conti della serva, il Tesoro ha risparmiato 200 milioni. E visto che la voce degli interessi sul debito è una delle principale uscite dell'Italia Spa ... ogni centesimo di calo dello spread si traduce istantaneamente in un ritorno netto per i conti tricolori ... il dimezzamento dello spread ci ha evitato un salasso di una cinquantina di miliardi in più in tre anni..."
    (http://www.repubblica.it/economia/2013/01/03/news/dimezzare_la_distanza_dal_bund_far_risparmiare_50_miliardi_allo_stato-49835503/).

    Tralascio il resto dell'articolo come le parti omesse, per quanto ci sia poco da aggiungere in materia di ipocrisia e malafede di quei giornalisti che contano ciecamente sull'ignoranza, sulla mancanza di reazione e sull'assuefazione degli individui al pensiero dominante.

    Un saluto,
    Elmoamf Massimo Paglia

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    1. Ciao Elmoamf,
      Infatti continuano a mostrare un fallimento come una vittoria contro ogni evidenza empirica.
      Non hanno scusanti. Non le ha a maggior ragione un economicta ( o presunto Tale) come Zingales

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    2. "..la voce degli interessi sul debito è una delle principale uscite dell'Italia Spa"
      ITALIA SPA: ma come parlano? ma si rendono conto?


      @Umanesimo
      Non c'è da preoccuparsi che la cosiddetta "sinistra" entri in collisione col "più europa", "Bersani says he would be ready to cede more sovereign powers to Brussels over government spending – in exchange for greater freedom to boost key economic sectors. ..says he is open to supporting an ambitious German plan for EU control over national budgets. ...said he was not worried about loss of sovereignty, tacitly acknowledging that Brussels played a more important role than national governments over economic policy. ...“I do not want to renegotiate the fiscal compact or any of the agreements reached over the last year. However, we need to look forward,” said Mr Bersani. “On the back of greater fiscal discipline among all members I’m in favour of gradually loosening austerity measures in a selective manner.” Mr Bersani says tough fiscal discipline is non-negotiable, but he wants to reach agreement with Germany to find a way to increase spending for infrastructure and innovation-centred projects."

      Ma qualcosa di positivo c'è. Ho passato l'ultimo dell'anno con i miei amici, in una roccaforte piddina, con i loro amici, tutti di "sinistra" (PD), che iniziano a farsi le domande e ad ascoltare le risposte che sono riuscita a dar loro. Ci siamo quasi dimenticati di brindare (per fortuna c'erano i bambini che stavano attenti) e abbiamo parlato per ore. Mi hanno lasciato la loro mail per avere i link alla informazione corretta. Aumenta il numero di chi comprende che € e €uropa sono contro stato sociale, diritti, e cittadini.
      Non ho dubbi, tocca a noi cittadini riprenderci la Politica.

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    3. E brava Silvia!
      Ma lo sai che queste dichiarazioni di Bersani, da me lette in originale comprandomi il FT all'estero, saranno oggetto di un post in preparazione? Mi sa che ormai faccio scrivere direttamente tutto a voi e mi limito a fare le introduzioni :-)

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    4. Questo è un sito dove è riportata l'intervista del FT a Bersani se l'altro non è visibile:
      http://www.senzasoste.it/internazionale/pi-a-destra-dell-agenda-monti-ecco-l-intervista-che-prova-che-bersani-ci-ha-venduto-alla-germania

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  5. Io non credo nell'astensione, e sconsiglio chiunque me la prospetti come alternativa dal perseguirla.

    Il voto è un "dovere civico" del cittadino, astenersi significa rinunciarvi (e come conseguenza necessaria, non avere il diritto, che discende dall'esercizio del dovere, di poter manifestare pubblicamente la propria dissidenza dalla politica del vincente, a cui l'astensione ha dato carta bianca).

    L'unica vera e seria manifestazione di non-voto è l'annullamento della scheda, che determina anche un aumento del quorum necessario (le nulle sono comunque votanti) e quindi una diluizione delle percentuali finali.

    I rimborsi vanno - se non sbaglio - in base ai voti effettivamente ricevuti, quindi l'astensione non li modifica.

    Inoltre, credo che l'annullamento della scheda sarebbe fondamentale alle prossime europee - se saremo ancora in grado di votare.

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    1. Eh sì, una qualche strategia che non si riduca all'astensionismo (privo di univoco significato e quindi segnale che finisce per fare il "Loro" gioco) bisogna trovarla. MA chiaramente, in assenza di una legge elettorale diversa, questo fnisce per essere, purtroppo, il minore dei problemi di disattivazione della democrazia. Qualunque sia l'esito delle prossime elezioni la shock economy e la dittatura dello "spread" continueranno, nella disinformazione (mediatica) generale. La nostra principale speranza è la rapida diffusione delle idee che troviamo sui blog "resistenziali"...e sta ad ognuno di noi sapersi attivare per quello che può e sente di fare

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    2. A proposito di "attivarsi":
      sil-viar@virgilio.it

      Sono d'accordo con Mario. L'astensione, vedi le ultime amministrative, non serve a nulla, anzi, meno cittadini vanno a votare meglio è, così se la vedono tra loro, Monti ad esempio mi pare che abbia dichiarato pubblicamente di non avere molta simpatia per elezioni - infatti è stato "nominato" senatore a vita, e democrazia - come i padri dell'€uro, però gli piace tanto governarci.

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    3. Ma poi vedi come se la stanno giocando bene ai piani alti?
      Spread (in mano agli istituti bancari "core", principali interessati alla sopravvivenza dell'euro) in calo, austerity "espansiva" (de los mes c...) in pausa (apparente)...la quiete prima della tempesta.
      Giusto il tempo di impedire che il m5s (con tutti i suoi limiti) prendesse una valanga di voto di protesta...
      Poi potranno ricominciare il massacro scientifico...

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    4. Sì, lo spread... la ripresa in fondo al tunnel senza luce..., se stiamo buoni, se sopportiamo ancora... il bastone e un po' di carota (la speranza che sia una carota...), è la shock economy bellezza!
      Non dobbiamo disturbare i manovratori, ma a volte i cittadini riservano sorprese, vedi i referendum (povero Bersy), ai piani alti avranno i sondaggi "veri", sull'euro, sul m5s, è per questo che sono "agitati", .

      p.s. stavo correggendo... anche se sono incorreggibile

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    5. Contrarissima all'astensione, finirebbe come già espresso da voi, per favorire gli zombie, e nessuno di noi auspica ciò.

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  6. Cari tutti,
    Sono di ritorno da una rimpatriata con vecchi amici.
    Alcuni rivisti di recente altri meno recentemente altri ancora da quasi un decennio.
    In pratica eravamo in quattro.
    Il preambolo è presto detto.
    Anziché passare la serata con reminiscenze di un passato allegramente da ricordare (che in parte fortunatamente non è mancato) mi son ritrovato a monopolizzare l'attenzione su temi più pesanti e seriosi.
    Soprattutto ho sfiancato il "decennale" che vantava e cui mancava il suo "appeal" sulle conversazioni leggere.
    Sta di fatto che, pur nella soddisfazione di aver posto un piccolo tassello di riflessione, il muro di fronte posto risulta assai arduo da scalare o scardinare.
    Parlo di e con persone di una cultura media, discreta, con posizioni lavorative di un certo rilievo (soprattutto in certi casi) anche se confinate in provincia, parlo di settori attinenti al campo dell'economia e dell'apparato statale.
    Insomma, parlo anche della quotidianità di persone che si svegliano la mattina per andare a lavorare con ancora lo spauracchio del debito pubblico che pesa inevitabilmente sulle loro teste. E di chi è la colpa? Degli spendaccioni italiani che hanno saputo solo lucrare sulle loro rendite di posizione.
    Come dargli torto!
    Se, però, poi gli chiedi di riflettere un minimo sulla genesi del debito...la buttano in "caciara" come si dice dalle mie parti. Le politiche monetarie come quelle europee non hanno peso per loro, solo i politici gli italiani spendaccioni che non sanno far fruttare i loro investimenti.
    E poi dicono di sostenere politiche Keynesiane ma non è possibile ora perché c'è il debito pubblico.
    E se usciamo dall'euro il mutuo come lo paghi?
    Il contante va abolito perché tra le altre cose, per chi è costretto a maneggiarne troppo per motivi di lavoro (vedi cassiere) è portatore di sporcizia.
    E le transazioni in contanti di un certo rilievo, certamente nascondono traffici illeciti al più od evasione fiscale al meno.
    Potrei continuare ma mi fermo perché sono stanco.
    Come ho già detto l'uomo è una battaglia è persa anche se mi ostino a combatterla.
    Se non altro cercando, nel mio piccolo, di sensibilizzare il prossimo, come me stesso, a mantenere la testa alta e la dignità della propria persona al primo posto.
    Sono pienamente d'accordo sull'inutilità dell'astensione al voto.
    Il voto va espresso anche se nullo.
    Un altro argomento sul quale mi sono battuto l'ultimo dell'anno.
    Troppo facile prendersela con gli altri se per primi si declinano le responsabilità.
    Il sistema di votazione non sarà certo l' "optimus" ma è quel che abbiamo ed il sistema va battuto con le sue stesse armi, così insegnava anche l'eroe post moderno "Neo" della saga Matrix.

    Un saluto,
    Elmoamf

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  7. "La sinistra (Bersani), con una presa di coscienza rispetto alle politiche fin qui, in qualche modo, sostenute a supporto del governo dei tecnici, afferma la necessità di modificare la linea (o agenda) del governo Monti". Trovo giusta la radiografia dell'attuale situazione del PD, ma a mio avviso andrebbe fatta l'anamnesi della sedicente "presa di coscienza" di Bersani & C., che non mi pare dovuta all'aver imboccato la strada per Damasco, semmai la si deve al fatto che il PD, dopo aver votato decine di volte la fiducia al governo Monti, con la quale sono passate le nefande manovre economiche che ben si conoscono, adesso si è trovato col cerino in mano per l'inaspettata "salita in campo" del Professore, e deve "litigarci" un po' perché così vuole la strategia elettorale del recupero voti. Insomma, nessun ravvedimento anche se tardivo (basta leggere la famigerata intervista di Bersani al Financial Times per vedere che costui si propone come un Monti al quadrato), ma tutta una melina per un pugno di voti in più (che a festa passata magari si convertiranno in un pugno di dollari)

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    1. Concordo: con una sola correzione "concettuale".
      Il pugno di voti in più si convertirà in un "pugno di ferro" sulla esasusta economia italiana, travestito pateticamente da giustizia sociale, cioè più sacrifici ancora ma "meglio", secondo loro, distribuiti, in modo da far inabbissare per bene investimenti e consumi e arrivare festanti e glorificati alla svendita (di cui si sono già rivelati grandi professionisti)

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    2. Effettivamente la "salita" in politica di Monti ha spiazzato il PD, che si trova suo malgrado sospinto a sinistra... Rispettiamone il disagio, sicuri che la crisi identitaria verrà presto superata all'indomani delle elezioni, quando potrà tornare ad accreditarsi presso le corti europeo come responsabile forza di governo. Del resto lo stesso Fassina (uno di quelli da silenziare, secondo Monti)ha dichiarato "“Se toccherà a noi, rispetteremo tutti gli impegni sottoscritti dall`Italia, come abbiamo sempre fatto. Rispetteremo ANCHE QUELLI SBAGLIATI E IRREALISTICI come il pareggio dei bilancio del 2013 preso dal governo Berlusconi".

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    3. Ecco appunto, caro Mauro, cosa c'è da aspettarsi oltre a una pallida tattica elettorale di (poco convinta) "distinzione" a sinistra? Poi, come si dice certo Mieli, dopo le elezioni torneranno ad allearsi e ad attaccare i buoi dove vuole il padrone "core"

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