Il titolo del post richiama la frase ritraibile dal complesso dei titoli di una serie di libri di Monaldi e Sorti: indica che, per quanto il "segreto" possa essere stato reso noto al pubblico, la verità rimane un mistero. In questo caso, più che mai, il mistero della iniquità e della ingiustizia a cui siamo kafkianamente assoggettati. In nome dell'€uropa.
La seconda parte del motto latino composto dai titoli dei libri ci dice pure che “Unica impresa, la dissimulazione.”
1. Si apre l'anno nuovo, si aprano i giochi.
Intanto apprendiamo che il certamente legittimo recupero dell'evasione, che in sostanza è un aumento della pressione fiscale effettiva, e quindi una riduzione del PIL (riducendo certamente consumi e investimenti), agevolerebbe la "ripresa" (cioè l'aumento del PIL)
Estratto del DEF del 10 aprile 2015
ADDENDUM: Dunque, la pressione fiscale, aumenta costantemente (diminuirebbe in un improbabile e quasi-utopico futuro), e certo i partners €uropei, cioè la Commissione, non acconsentirebbero a farla diminuire solo perché si avesse un incremento nel recupero dell'evasione fiscale.
Ciò è così evidente, pur applicandosi qualche (presunta) flessibilità, ma rimanendo DENTRO IL CRITERIO DEL PAREGGIO DI BILANCIO-FISCAL COMPACT, che non dovrebbe sfuggire a nessuna persona ragionevole e informata.
E infatti, gli effetti pressione fiscale in aumento-> diminuzione del PIL (e del reddito disponibile)->aumento del debito privato, sono drammatici (dentro l'€uropa):
Ciò è così evidente, pur applicandosi qualche (presunta) flessibilità, ma rimanendo DENTRO IL CRITERIO DEL PAREGGIO DI BILANCIO-FISCAL COMPACT, che non dovrebbe sfuggire a nessuna persona ragionevole e informata.
E infatti, gli effetti pressione fiscale in aumento-> diminuzione del PIL (e del reddito disponibile)->aumento del debito privato, sono drammatici (dentro l'€uropa):
CONFRONTO AUMENTO PRESSIONE FISCALE E DECLINO DEL PIL
2. Ci si dice, in pratica, che l'ulteriore drenaggio fiscale di liquidità, in una situazione di redditi decrescenti e di debiti deflazionati (cioè gonfiati) dalla caduta-stagnazione della domanda, non avrebbe conseguenze sulla capacità di pagamento dei debiti bancari, fenomeno alla base delle sofferenze che minano i bilanci della banche, sottoponendo tutti i risparmiatori, cioè anche quelli non insolventi e anzi creditori delle banche stesse, al rischio di bail-in.
Contemporaneamente si grida al miracolo del boom dei mutui e lo si confonde, "stranamente", con una ripresa del mercato immobiliare; e questo pur con qualche distinguo sulle surroghe, fenomeno certamente imponente che conferma che, nel complesso, si tratta solo di costo del denaro più basso, in sostanziale deflazione, che spinge il minimo fisiologico del bisogno di abitazioni: almeno finchè la gente sia capace di sposarsi e di riprodursi.
Boom dei mutui per la casa nel 2015: +86,1% in otto mesi (La Stampa)
Vola il mercato dei mutui: +50% nei primi tre mesi. Il fisso torna di moda (Sole24ore)
La ripresa dei mutui alle famiglie oltre al boom delle surroghe (Prometeia)
3. Naturalmente, la realtà complessiva, non il fenomeno dei mutui scisso dai valori di mercato, la tenuta dei quali è condizione di solidità della garanzia dei crediti corrispondenti a tali mutui, è un'altra.
E già, perché secondo Bankitalia, questo è il quadro del mercato immobiliare (di cui i mutui sono solo l'indice dell'indebitamento funzionale alla domanda mentre, però, esigono una garanzia adeguata e costante nel tempo):
E questo è il 2015 (appena sfornato):
4. Nello stesso studio Bankitalia, ci viene riportato un quadro (fig. a pagina 2) in cui, complessivamente, solo una moderata ripresa dei consumi e della spesa pubblica - concentrata nella seconda parte dell'anno-, danno corpo alla modesta crescita del PIL, compensando, udite,udite!, il segno negativo delle esportazioni di beni e servizi, altrettanto collocato nella seconda parte dell'anno: si registra, infatti, un terzo trimestre di export negativo (-0,8!) e di crescita delle importazioni (+0,5), che segnano una preoccupante inversione di tendenza che non si vedeva dalla fine del 2011 e dall'inizio della "cura Monti".
E, si noti, stiamo scontando la svalutazione dell'euro via QE e i prezzi petroliferi in ribasso "di guerra" (alla Russia).
Gli investimenti fissi lordi, tranne una strana fiammata nel primo trimestre 2015, spiegata come riflesso della famosa ricostituzione delle scorte, rimangono in segno negativo per il resto del 2015, in continuità con la caduta rovinosa registrata nei quattro anni precedenti.
Cioè, sempre dall'inizio della cura Monti.
Vedere per credere: 2011: -1,9; 2012: -9,3 !!!; 2013: -6,6; 2014: - 3,5.
5. Questa, visto che ce la dice la Banca d'Italia, dovrebbe essere la verità: i giornali e le TV, considerato appunto che è stata resa pubblica, dovrebbero riportarcela, magari spiegandola per come è (e non per come si vorrebbe che fosse...).
Notate bene: siccome è resa pubblica essa è accessibile praticamente a tutti quelli che, come abbiamo fatto noi, la vogliano cercare.
Notare che registrare investimenti fissi lordi da quattro anni fortemente negativi, significa distruzione di impianti e, immancabilmente, imprese insolventi o proprio fallite; simultaneamente, il continuo calo dei prezzi delle case, unito alla crescita della disoccupazione nonchè al fenomeno crescente dei working poors (cioè semioccupati in part-time involontario, o in lavori sotto-retribuiti e a singhiozzo, o comunque riassunti a salari deflazionati dopo una disperata disoccupazione da ultracinquantenni), significa difficoltà a pagare le rate dei mutui.
Quale che sia il livello degli interessi corrente.
6. Quindi, ci pare piuttosto difficile praticare ciò che consiglia un noto commentatore che ritiene il dilemma per "giornalisti e opinionisti" sia "calmare la gente a costo di mentire (e di coprire le malefatte passate) o
dire la verità, con il rischio di far precipitare la crisi?"
Il punto è che non pare, visti questi costanti ed eclatanti dati macroeconomici, pubblici e molto ufficialmente divulgati, e obiettivamente conseguenti alle politiche economico-fiscali imposte dall'€uropa, che la verità, come ritiene tale commentatore, consista nel denunciare i "misfatti passati".
Almeno intendendo questi ultimi come irregolarità, più o meno gravi e talora conseguenti ad accordi dolosi nell'erogare crediti senza valutare correttamente il merito dell'affidatario (in particolare accordi tra "parti correlate", in danno degli azionisti, nonché dei creditori-correntisti, ma solo per l'irrompere delle regole €uropee sul bail-in, che è dunque causa e non effetto diciò), .
Questo fenomeno appare molto più strutturale, cioè corrispondente a un fisiologico orientamento creditizio che privilegia la grande impresa finanziarizzata (e magari "parte correlata" per via di intrecci nei c.d.a), che legato a veri e propri misfatti di operatori locali.
7. L'evidenza, almeno stando ai dati di Bankitalia, anche precedenti e legati all'analisi del credit crunch, sulla situazione della massa dei debitori, ci dice dunque che, rispetto al fenomeno delle sofferenze, si tratta di una situazione strutturale, di un'opzione sistemica, e non correlabile complessivamente a singoli episodi di malcostume bancario (che, data la struttura della loro proprietà bancaria, pubblico-politica, si possono ben essere verificati massicciamente pure in Germania).
Insomma, la verità è stata già pubblicata (e se non bastasse Bankitalia, ci sono pure i dati Eurostat o OCSE) e non ci racconta di un rilevante nesso eziologico tra sofferenze sistemiche e crescenti in Italia e i "misfatti".
E non solo: se la verità macroeconomica, cioè di perduranti e incisive politiche fiscali determinanti deflazione, crisi produttiva e occupazionale, distruzione di reddito, risparmi e conseguentemente di valori dei beni patrimoniali (in inevitabile depressione da sovraofferta), non è resa come tale, è perché preferiscono non raccontarla, pur disponendo dei dati ufficiali che consentirebbero RAGIONEVOLMENTE di spiegare e di far capire al pubblico, ai cittadini, ai risparmiatori, ai contribuenti, cosa stia accadendo.
Invece ci raccontano un'altra storia: e cioè che la ripresa non è impedita da queste politiche economico-fiscali, considerate unquestionable per metafisica Legge naturale, ma dall'evasione fiscale!
Del cui "recupero" poco sopra abbiamo visto gli effetti, non certo anticiclici ma anzi, depressivi.
8. Ma la cosa non può stupire: si tratta di un disegno, che nulla ha a che vedere con la verità dei dati ufficiali sulla realtà della non ripresa italiana, che rientra perfettamente nella strategia €uropea di ridisegno determinato dall'euro e dal fiscal compact e dall'Unione bancaria che ne sono i corollari obbligati.
"Che questa sia una costruzione ideale, ma non tanto (nutrendo Hayek espressamente fiducia nel fatto che "un giorno" esisteranno le condizioni politiche per realizzarla:...vi ricorda qualcosa?), e non segna alcuna fondamentale incompatibilità col disegno UE-UEM, che, come già sul piano monetario, ammette un processo strategico che utilizza strumenti di progressiva realizzazione di tale "schema ideale" condivendendone i fini essenziali.In questa chiave "progressiva" si possono comprendere anche gli elevati livelli di tassazione: si tratta di una condizione transitoria e, naturalmente strumentale, che sconta la modifica del precedente ordine costituzionale dei welfare, mirando a farlo collassare, per rigetto del corpo sociale, mediante la imposizione del vincolo monetario (ad effetti equipollenti "in parte qua" al gold standard) e dei ben noti "vincoli" di deficit e di ammontare del debito, posti rispetto ai bilanci pubblici.I quali, naturalmente, in una fase iniziale, pazientemente durevole, debbono "rientrare", consolidarsi, aumentando l'imposizione fiscale, prima di poter procedere, verificatesi le condizioni politiche, al taglio strutturale della spesa pubblica.Alla fine, la gente, avvertendo come insopportabile il costo dei diritti sociali, cioè del welfare, invocherà il loro smantellamento, pur di vedersi sollevata da questa insopportabile tassazione.Ed è, appunto quanto si sta verificando, segnatamente in Italia, verificandosi così la strumentalità della costruzione europea per la realizzazione del "fine": l'instaurazione del "meraviglioso mondo di von Hayek".
L'evasione fiscale usata subdolamente per nascondere le vere caus€ del tracollo economico-sociale dell'Italia.
RispondiEliminaInteressante notare che i 14 miliardi di euro di "evasione recuperata" nel 2014 non hanno fatto scendere la pressione fiscale come ci si aspetterebbe seguendo la vulgata mainstream.
http://www.fiscooggi.it/dati-e-statistiche/articolo/risultati-delle-entrate-nel-2014142-miliardi-l-evasione-recuperata
Buon 2016 a te Quarantotto e a tutti!
Senti cosa dicevano gli studi della Camera dei deputati (commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria), nel 2008 (http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/017bis/001/d010.htm):
Elimina"Nel contesto economico odierno, è particolarmente importante recuperare risorse che già esistono ma che risultano occultate al Fisco. Ciò in quanto il recupero di risorse realizzato attraverso la lotta all'evasione può essere utile per finanziare aiuti alle famiglie e, in genere, a soggetti meno abbienti, rilanciando per questa via i consumi e, più in generale, l'economia. Invece, in assenza di una efficace lotta all'evasione, non è possibile reperire quelle risorse utili a finanziarie molte misure di aiuto (come, ad esempio, il c.d. quoziente familiare o splitting) sulle quali vi è un ampio consenso, ma che non vengono realizzate in considerazione degli stringenti vincoli di bilancio imposti all'Italia in sede comunitaria."
Ancora si arrivava dunque ad ammettere che poco si poteva fare per aiutare le famiglie, dati gli "stringenti vincoli" €uropei, tanto che ancora si sapeva che, comunque acquisite le entrate, si "riduce sempre il benessere" e i "consumi" (in senso pro-ciclico):
"Da un punto di vista puramente teorico, potrebbe anche sostenersi che, in un periodo di crisi economico-finanziaria, non è opportuno concentrarsi sulla lotta all'evasione fiscale, giacché è evidente che l'imposta (sia se autoliquidata, sia se recuperata dall'amministrazione finanziaria) riduce sempre il benessere di colui che deve pagarla e che deve rinunciare a una parte delle proprie risorse che, invece, affluiscono coattivamente allo Stato.
La sottrazione ai cittadini contribuenti di risorse che affluiscono allo Stato può determinare una contrazione, più o meno accentuata, dei consumi, che potrebbe avere anche ripercussioni sul sistema economico (5)."
Poi arriva il wishful thinking (ma siamo nel 2008...):
"Tuttavia, le risorse sottratte agli evasori dovrebbero essere utilizzate per fornire aiuti fiscali ai soggetti che, per effetto della crisi, vedono fortemente ridotti i propri consumi e la propria capacità di spesa. In tal modo i possibili minori consumi dovuti al recupero delle imposte possono essere più che compensati dai maggiori consumi derivanti dall'allocazione dalle risorse recuperate presso i soggetti più in difficoltà. Va infatti osservato che:
a) gli evasori costretti a versare le imposte recuperate per effetto dell'azione degli Uffici fiscali non dovrebbero vedere significativamente contratta la propria capacità di spesa;
b) i soggetti destinatari degli aiuti (si pensi a coloro che per effetto della crisi perdono il posto di lavoro), con tutta probabilità, consumeranno la maggiore ricchezza derivante dall'attribuzione degli aiuti fiscali."
I dati indicati nel post, tuttavia, ci dicono che nessuna delle due condizioni a) e b) si è verificata: questo perchè la pressione è arrivata a livelli tali che quella a), contraendo proprio i redditi/consumi e determinando il decollo della disoccupazione e della povertà (anche qui basta verificare i dati), ha indotto l'insostenibilità finanziaria di quella b), con sostanziali tagli degli "aiuti", di cui abbiamo traccia nelle finanziarie proprio succedutesi dal 2011 (almeno).
Nel 2008, il Presidente Mattarella era ancora deputato, tra l'altro...
Grazie per questo documento più che esplicito!
EliminaIntollerabile l'ammissione di non poter sostenere l'economia a causa dei vincoli di bilancio "imposti all'Italia in sede comunitaria". Difesa dei principi costituzionali non pervenuta, ieri come oggi.
Ciao Presidente e auguri vivissimi. Non è per caso che se il sostanzioso aumento percentuale dei mutui immobiliari non corrisponde ad un pari aumento delle compravendite immobiliari significhi in realtà che gli italiani si stanno ipotecando la casa per tirare avanti?
RispondiEliminaIpotesi interessante su cui non ho dati.
EliminaDi sicuro c'è un minimo fisiologico, verso cui si sta risalendo, in cui il "bisogno" abitativo fa aggio sulla preferenza per la liquidità in situazione di tassi legati alla sostanziale deflazione.
Ma se questo minimo (che è poi un rialzo rispetto all'epoca di paralisi al massimo ribasso delle compravendite, montian-lettiana) possa essere mantenuto, di fronte al rapido rideteriorarsi della situazione economica attuale (veramente esplosiva e in un quadro internazionale che ci vincola più che mai), è tutto da vedere.
Quando Deutsche Bank valutava quanto valore estrarre dalla svendita dello Stato sociale italiano, pensavo ad una boutade: come può una banca estera pubblicare analisi in cui si preannuncia il saccheggio di una inconcepibile quantità di ricchezza e la distruzione del benessere di milioni di persone di una nazione sovrana?
RispondiEliminaL'Anschluss.
Non esiste la lotta all'evasione, esiste solo la lotta agli italiani.
L'evasione è per la Germania il tentativo degli italiani di sottrarre il bottino di guerra alle banche tedesche.
Possibile che le élite italiche siano solo formate da tronfi burini incapaci di comprendere che arriverà anche il loro turno? Possibile che non si rendono conto che a cadere "dall'alto" ci si fa più male?
Questa sera, un disperato commercialista cinquantenne mi ha riferito che prima o poi avrebbe dovuto chiudere: gran parte dei suoi clienti è stata spazzata negli ultimi anni...
Non solo tedesche: la Germania è solo il front-woman del gruppone tecno-pop lanciato alla conquista...Mi sa che il producer preferisce aspettare l'esito dello scontro intra-UE per impadronirsi delle (preziose) rovine a prezzi stracciati
EliminaAssolutamente: magari in modo "frattalico" rispetto alla IIGM...
EliminaBuongiorno Buon Anno al Presidente e a tutti.
RispondiEliminaMentre sfaccendo in casa , leggo il suo ultimo libro, e questo suo ultimo mprezioso documento. ....".... è così evidente, pur applicandosi qualche (presunta) flessibilità, ma rimanendo DENTRO IL CRITERIO DEL PAREGGIO DI BILANCIO-FISCAL COMPACT, che non dovrebbe sfuggire a nessuna persona ragionevole e informata. " Ecco qui uno dei " NODI" "che non dovrebbe sfuggire a nessuna persona ragionevole e informata." E allora mi chiedo e chiedo a Baazar : questo collega cinquantenne commercialista ( certamente piu' importante di me semplice ragioniera commercialista di campagna solitaria e testarda e fuori da ogni gioco) mi conferma cio' che con angocia vera provo da ormai un decennio . Angoscia cui diedi ascolto e che mi ha consentito di fare un percorso...Ma intorno NESSUNO che si agitasse e si agiti tuttora anche fra i Colleghi e /o prendesse in benchè minima considerazione ogni riflessione analisi studio in ordine allo sfascio che si preannunciava e di cui si intravedevano gli esiti disastrosi. Chiuderemo in tanti ..e lo si...vedeva.... Ma c'era e cè questa cappa informativa, mediatica, di formazione professionale, di scelte tendenti ad escludere per il mezzo di regolamenti disciplinari sempre piu' astrusi, ( che non tangono la SOSTANZA ) che dai vertici della categoria nostra fino ai livelli locali viene tenuta come un " tappo". E questa è una bella responsabilità... che prima o poi dovrà emergere. E ancora non so quanti si rendano veramente conto che tutto cio' si risolverà in un massacro al basso. Il tutto per tenere indenni le "élite" che pure qui imperano. Insomma "Divide et impera" ... funziona sempre. Comunque una piccola " consolazione" cè: una mia parente persona semplicissima ma acuta montanara avendo ricevuto una modestissima somma in eredità, era assaltata dalla Banca per " investire" la sommetta li ha mandati letteralmente al diavolo dicendo loro che " se la Banca telefonava tanto per una sommetta cosi' piccola significava che l'interesse era LORO e non suo". Confido nel 2016 ad un ritorno sano ai " fondamenti" . Grazie ancora. Senza questi scritti e relativi commenti non avrei mai trovato il filo.
Credo semplicemente che il pensiero politico sia troppo complesso, che necessiti di un'astrazione controintuitiva impossibilitata dallo spin massmediatizzato delle classi dominanti: non ci si può aspettare dai personaggi dei "fratelli Vanzina", che hanno raggiunto un tranquillo e appagante benessere economico ragionando "in piccolo", di cambiare il loro sguardo sul mondo.
EliminaRagionare "spiccio" ha dato loro possibilità di raggiungere obiettivi preclusi alla massa.
Perché ragionare "sui grandi sistemi"? Porta soldi? Fa star meglio? Dà una marcia in più in società?
E' necessario essere "in domanda"; e mi vengono in mente solo tre casi in cui si è in questa condizione mentale e spirituale:
1 - si ha perso tutto;
2 - si ha paura di perdere tutto;
3 - si è dotati di una coscienza sviluppata.
Le domande più profonde me le ha fatte recentemente un piccolo commerciante: si chiedeva quale educazione etica avrebbe dovuto passare alla piccola figliola.
Non voleva metterla al mondo, a causa della mostruosità della moderna società umana: una volta deciso di darle la vita, avrebbe dovuto insegnarle la morale degli schiavi (insomma, quella dei "vangeli") oppure quella del monoteismo liberale delle élite? quella per cui la tua fortuna in vita e nella Storia dipende da quanti altri esseri umani schiacci?
Posizione assai dura che non mi sento di poter confutare. Provo sollievo, talvolta, ripercorrendo l aforisma delle "città invisibili" che riporto per chi non lo conosca :
Elimina“L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”
ps in fin dei conti somiglia a quel che ci facciamo noi tutti qui
Non sono un..."magistrato costituzionalista" (penso tu ti riferisca ai giudici della Corte costituzionale, probabilmente: se mai lo divenissi, pensa che chiuderei questo blog).
RispondiEliminaE, come potrai accorgerti, in questa sede sono solo Quarantotto, proprio perchè non deve, per evidenti ragioni di opportunità, venire qui in discussione ciò che, IN QUALSIASI CASO, debba decidere in altra veste professionale.
Come c'è scritto nell'intestazione del blog, qui si fa divulgazione informando in una precisa ottica: attraverso l'analisi economica del diritto pubblico.
I libri, poi, sono un complemento di questa complessiva opera informativa, raccogliendo organicamente la gran mole di lavoro svolto, e ampliato dal contributo dei commentatori.
L'iniziativa che tu prospetti ha un presupposto politico (che finora si è rivelato di difficile realizzazione), e l'esigenza del coinvolgimento di un avvocato nell'ambito delle sue specifiche prerogative professionali: entrambe queste caratteristiche, in questa sede, e in ogni altra, mi vedono per definizione non coinvolgibile.
Ti ringrazio per avermi dato modo di chiarire questo punto.
"...entrambe queste caratteristiche, in questa sede, e in ogni altra, mi vedono per definizione non coinvolgibile."
RispondiEliminaEcco perché Lei ed il Professor Bagnai rappresentate l'ultima e l'unica istanza degni della fiducia degli Italiani ed è difficile trovare parole per esprimerVi la gratitudine per la dedizione in quest'opera di divulgazione scientifica e culturale. GRAZIE
Mi associo. Grazie e lunga vita a entrambi.
EliminaMi inserisco modestamente per testimoniare l'immenso debito di riconoscenza per il Presidente Barra Caracciolo e per il Prof.Bagnai per l'opera insostituibile di divulgazione scientifica che stanno svolgendo, sulla drammatica realtà oggettiva che ci avvolge nostro malgrado e dalla cui temibile morsa spero riusciremo a uscire tutti noi e soprattutto le future generazioni, di cui anch'io rappresento il padre di uno dei suoi figli innocenti. Questo pensiero dovrebbe essere perciò stimolo prioritario di ciascuno affinché individualmente, moltiplichi alla ennesima potenza ogni sforzo contro l'imminente distruzione di ogni speranza di libertà e futuro.
RispondiElimina