martedì 20 dicembre 2016

LA GEOSTRATEGIA DELLA TENSIONE E LA TEMP€STOSA "INSISTENZA" DELLA MERKEL (ITALBANK-BLITZKRIEG?)

https://socioecohistory.files.wordpress.com/2015/07/eurozone_collapse_dominoes_greece_trigger.jpg?w=433&h=285

http://blogs.ft.com/brusselsblog/files/2013/12/Schauble-Dijsselbloem.jpg

1. Oggi avrei voluto parlarvi di altro. 
In particolare di come l'esito del referendum costituzionale stia divenendo il centro di un'operazione politico-mediatica di sterilizzazione e di rimozione.
In parole povere, tale esito si sta trasformando in uno pseudo-dibattito condotto, dai media, in modo tale che le ragioni effettive del voto popolare siano rapidamente liquidate in base ad "ammissioni" del tutto generiche e prive di qualsiasi proiezione operativa: cioè non destinate a tradursi in misure legislative di politica economia e fiscale che affrontino veramente il problema della disoccupazione e della svalutazione salariale interna, ma che, anzi, proseguano nel solco dell'attuazione autoritaria (cioè dichiaratemente scissa da qualsiasi verifica della volontà elettorale), del modello ordoliberista derivante dalla, altrettanto dichiarata, priorità dell'osservanza degli "impegni presi nella sede €uropea".

2. Ma prima di approfondire questo discorso, che assumerà lineamenti clamorosi nelle prossime settimane, mi pare opportuno soffermarsi sui due fatti che ieri hanno scosso lo scenario della politica internazionale. L'omicidio a Istanbul dell'ambasciatore russo e l'attentato di Natale al "mercatino" di Berlino.

2.1. Sul primo evento vi riporto anzitutto la selezione delle news che, allo stato, risultano più recenti.
La prima va presa con le pinze, quanto alle ipotesi investigative turche, e per ovvii motivi, ma risulta clamorosa circa quello che lascia trasparire sulla regia che può aver mosso il "killer":
"Ambasciatore russo ad Ankara ucciso da un poliziotto turco...
 Se la matrice terroristica dell'omicidio sembra data per scontata, di non secondaria importanza sarà l'indagine sulla dinamica, sulla preparazione del delitto, sul killer e su come questo sia stato scelto per garantire, in teoria, la sicurezza del diplomatico all'inaugurazione di una mostra fotografica, ritrovandosi in una situazione perfetta per compiere l'attacco. 
Le immagini diffuse da Ankara, ieri, mostrano il giovane - poi il ministero dell'Interno turco ha riferito che si trattava di un agente di polizia, identificato come Mevlüt Mert Altintas, 22 anni - che tiene in mano la pistola con cui ha appena sparato all'ambasciatore russo, ferendolo a morte e che tiene un braccio sollevato, un dito puntato verso il soffitto, mentre urla, agitandosi sulla scena del delitto. 
L'agente avrebbe inveito contro il ruolo della Russia nella crisi umanitaria ad Aleppo, in Siria...il killer dell'ambasciatore Russo cantava inno Al Nusra.
Putin: una provocazione "Dobbiamo sapere chi ha guidato la mano dell'assassino", ha affermato Putin e ha annunciato un rafforzamento della lotta al terrorismo. "I banditi se ne accorgeranno", ha detto il presidente russo citato dall'Interfax. 
Il leader del Cremlino ha denunciato l'attacco come una "provocazione", così come ha fatto Erdogan.
Il Killer era un poliziotto della scorta di Erdogan: Mevlut Mert Altintas, questo il nome dell'assassino, era un poliziotto dei reparti antisommossa e aveva prestato servizio per la scorta del presidente Recep Tayyip Erdogan in due diverse occasioni. 
Sia il presidente turco che altri quadri del partito di governo Akp, infatti, hanno espresso il sospetto che l'omicidio dell'ambasciatore Andrey Karlov possa essere stato ordito dal magnate e imam Gulen, ritenuto la mente del golpe dello scorso 15 luglio, per rovinare le relazioni tra Ankara e Mosca. 
A rendere quest'ipotesi meno plausibile il fatto che Altintas in due diverse occasioni precedenti di fallito golpe ha prestato servizio nella scorta del presidente. Sia a Konya nel 2014 che a Bursa nel febbraio 2015, infatti, Altintas e' stato uno degli addetti alla sicurezza di Erdogan. La polizia sta attualmente indagando nel percorso educativo dell'assassino, per verificare che non abbia frequestato scuole appartenenti a Fetullah Gulen". 

3. Nessuno, dall'esterno e senza disporre di accurate informazioni di intelligence, può dire se Gulen possa essere o meno implicato: tuttavia dall'EIR -Strategic Alert, edizione italiana, n.51-52, cogliamo una notizia-analisi che non può essere ignorata, dato che si propone come antecedente temporale e "intenzionale" straordinariamente prossimo, e obiettivamente correlato, al "clima" dell'evento:
"Il 16 dicembre Obama emetteva quella che LaRouche ha immediatamente definito una minaccia di morte mirata. "Non c'è dubbio che quando un governo straniero cerca di impattare l'integrità delle nostre elezioni, c'è bisogno che intraprendiamo qualche azione. E lo faremo, a tempo e luogo di nostra scelta. Qualcuna sarà esplicita e pubblicizzata; qualcun'altra potrà non esserlo", ha dichiarato Obama.
Quello stesso giorno, durante la webcast del venerdì, Lyndon LaRouche ha commentato: "Quelle parole nella sua bocca sono (.) una minaccia di assassinio contro personalità importanti. Perché questo è ciò che a Obama ha insegnato il suo patrigno ed è il modo in cui Obama ha operato ogni martedi uccidendo persone durante quel periodo" (LaRouche si riferisce alle liste di bersagli umani dei droni, scelta personalmente da Obama).
"Perciò, il punto è che quella è una minaccia di morte e la cosa migliore da fare è dire pubblicamente che le nazioni del pianeta sono ora minacciate dal piano di Obama di uccidere in massa".
La scelta dell'ambasciatore Sergei Karlov non è stata casuale. Il diplomatico russo aveva svolto un ruolo chiave nella normalizzazione delle relazioni tra la Turchia e la Russia che hanno permesso una rapida evoluzione delle operazioni militari in Siria e la liberazione di Aleppo. In una recente conferenza internazionale ad Ankara, intitolata "Approfondire le relazioni Turchia-Russia, Karlov aveva annunciato che "la crisi apertasi dopo l'abbattimento del nostro aereo è stata superata. Siamo tornati a relazioni normali." Il presidente russo Putin, aveva riferito, "non ha mai parlato tanto con qualcuno quanto con Erdogan al telefono".

4. Ora la dichiarazione di Obama, quale che ne sia risultata la conseguenza operativa, muove da una premessa "Non c'è dubbio che quando un governo straniero cerca di impattare l'integrità delle nostre elezioni": il problema è che il dubbio era invece più che lecito e che questa dichiarazione risulti, sul piano delle relazioni internazionali, una delle più accese e clamorose della storia politica degli ultimi decenni.
Sulla "interferenza" russa relativa alle elezioni presidenziali USA, infatti, la stessa fonte EIR appena citata, ci fornisce un quadro riassuntivo delle prevalenti valutazioni degli esperti USA di intelligence che Obama avrebbe oggettivamente bypassato senza esitazioni (tanto più dovute, quanto più la sua investitura come Presidente era al limite temporale estremo che ne poteva giustificare una presa di posizione così impegnativa):   
Le affermazioni della CIA secondo cui "i russi" e il Presidente Putin sarebbero responsabili di attacchi di hacker contro le elezioni americane, sono così assurde che perfino altri enti di intelligence hanno dovuto esprimere le loro riserve. 
Il direttore della National Intelligence James Clapper ha dichiarato che non ci sono prove conclusive del coinvolgimento russo per aiutare Donald Trump, mentre Mike Rogers, direttore della NSA, ritiene che le e-mail divulgate non abbiano avuto effetto sul risultato elettorale, e il direttore della Homeland Security, Jeh Johnson, non ha trovato alcuna prova di sabotaggio informatico delle elezioni stesse.
La più solida confutazione delle accuse della CIA proviene dagli ex professionisti di intelligence, raccolti nell'associazione Veteran Intelligence Professionals for Sanity (VIPS), che ha pubblicato un promemoria il 13 dicembre. Per questi esperti, tutti con grande esperienza in attacchi di cyber-intelligence e questioni di sicurezza, è "un gioco da ragazzi" sfatare le accuse della CIA. Ecco la differenza tra fuga di notizie e hackeraggio:
"Fuga di notizie: quando qualcuno si appropria fisicamente dei dati di un'organizzazione e li dà a un'altra persona o organizzazione, come fecero Edward Snowden e Chelsea Manning".
"Hackeraggio: quando qualcuno in una località elettronicamente lontana penetra sistemi operativi, firewall, o altri sistemi di ciber-protezione ed estrae dei dati".
"Tutte le indicazioni puntano a una fuga di notizie, non ad un hackeraggio. Se ci fosse stato hackeraggio, la National Security Agency lo saprebbe, e lo saprebbero sia il mittente sia il destinatario". 
La "estesa rete di raccolta di dati della NSA" è tale da poter raccogliere tutti i dati dai server del DNC (la direzione del Partito Democratico americano) o di Hillary Clinton. Gli autori poi dànno spiegazioni tecniche sul perché tracce sui trasferimenti dei dati siano disponibili a livello internazionale".
I VIPS aggiungono che le dichiarazioni dei vari portavoce anonimi di enti di intelligence sono "equivoche", in quanto dicono cose come "la nostra migliore ipotesi" o "la nostra opinione" e via dicendo, il che dimostra che non sono in grado di rintracciare la fonte delle e-mail in rete, altrimenti fornirebbero prove "senza alcun pericolo per le fonti e i metodi. Siamo quindi giunti alla conclusione che le e-mail siano state fatte trapelare da qualcuno all'interno".
Il memorandum è firmato dai membri del direttivo dei VIPS William Binney, Mike Gravel, Larry Johnson, Ray McGovern, Elizabeth Murray, e Kirk Wiebe (vedi).
Uno di loro, Mike Gravel, ex senatore dell'Alaska, ha concesso un'intervista al LaRouchePAC il 15 dicembre, nella quale spiega meglio la questione, respingendo le accuse come "ridicole" e "fantasiose". 
Quanto alle rappresaglie contro la Russia minacciate da Obama, Gravel fa notare che il governo americano senza dubbio "compie molte più attività di chiunque altro nel ciber-mondo". La Russia potrebbe essere seconda a distanza, "ma nessuno può starci alla pari in termini di ciò che possiamo fare".

5. Tirare dentro potenze straniere è dunque una conclusione azzardata, quantomeno sul piano delle prove disponibili per l'intelligence (o che questa lascia trapelare).
A meno che non si vogliano accusare i russi di essere in grado di reclutare e pagare una talpa nel DNC e fargli divulgare dati capaci di condizionare in modo decisivo la campagna elettorale: ma nessuno ha reclamato di avere prove di ciò e neppure, allo stato, lo ha ipotizzato. 
E se la risposta fosse positiva, come appare naturale in una democrazia, ancorché "liberale", non sarebbe logico e prudente occuparsi dell'identificazione della "talpa" senza però trasformare, in modo del tutto prematuro, tale evidenza in una valutazione di politica estera così forte e impegnativa?

5.1. Naturalmente, tra i messaggi di condanna dell'assassinio dell'ambasciatore russo pervenuti "da tutto il mondo", c'è anche una nota della Casa Bianca (e ci mancherebbe che fosse mancata): 
"Gli Usa condannano fortemente l'uccisione ad Ankara dell'ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov, che avrebbe lasciato ferite anche altre persone": lo si legge in una nota della Casa Bianca. "Questo odioso attacco ad un membro del corpo diplomatico è inaccettabile, e noi stiamo con la Russia e con la Turchia nella nostra determinazione di fronteggiare il terrorismo in tutte le sue forme", prosegue la nota, che esprime anche le condoglianze ai famigliari dell'ambasciatore, al popolo e al governo russi".

6. Detto questo, sugli eventi di Berlino, ci pare giusto riportare la più recente dichiarazione rilasciata dalla Merkel, che sembra improntata ad una linea di "insistenza" che, dal punto di vista elettorale, potrà essere bilanciata solo da un atteggiamento sempre più intransigente verso i "paesi debitori", e come tali "impuri", (intransigenza, auto-salvifica e preelettorale, che già si evidenzia nelle dichiarazioni di Schauble sul "Natale che meritano i pensionati greci" e sulla questione bancaria italiana): 
Per l'appunto, la Germania (governo-elite e relativa €uro-propaganda) non ha altra scelta che nascondersi dietro la presunta scelta dell'integrazione della manodopera immigrata "industriale di riserva", turbo-deflattiva, e acuire la vulgata anti-PIGS, perché dovendosi scegliere un nemico, è meglio scegliersi quello, vicino e già ben dipinto alle proprie masse urlanti, che dunque "capitalizza" decenni di propaganda, piuttosto che quello che evidenzia tangibilmente all'elettorato le contraddizioni legate alle proprie vere "strategie".

7. Su tale aspetto della questione (cioè un immigrato terrorista non è detto che non serva, mentre...l'asservimento dei pigri e fannulloni mediterranei è sempre un buon bottino da rimpolpare e da offrire al livoroso medio tedesco per rafforzare un consenso pencolante), ribadiamo quanto, mutatis mutandis (di poco) valeva per l'analogo attentato di Nizza:
"...la logica della "accoglienza" indiscriminata (ormai understated in modo strisciante), verrà contraddittoriamente mantenuta proprio per produrre i presupposti :
a) di un mercato del lavoro e di un sistema sociale "equalizzati" rispetto ai paesi di provenienza, considerato indispensabile per la competitività mercantile del sistema che adotta la moneta unica;
b) per un continuo riprodursi, - nel tempo del consolidarsi generazionale di questa presenza di immigrati accompagnata da assenza di mobilità sociale e scontato scontro con gli strati più poveri delle popolazioni locali-,  di nuove leve di giovani esasperati da rifiuto e emarginazione economico-sociale, che determinino, in un calcolo cinico, proprio quei problemi di sicurezza pubblica che, divengono una sorta di guerra civile permanente. 
ADDENDUM: una guerra civile strisciante e a tempo indeterminato cristallizza, al più alto livello di efficacia, il sub-conflitto sezionale che consente la stabile realizzazione del progetto delle elites globalizzatrici (come ben focalizza Rodrik, p.4: Inoltre, le elites possono ben preferire - e ne hanno l'attitudine- di dividere e comandare...giocando a porre un segmento di non elite contro l'altro);
c) per portare a livello di stabilità istituzionalizzata lo stato di eccezione che consegue a tale guerra civile permanente, in modo che, analogamente a quanto avvenne in Italia ai tempi della strategia della tensione, sia resa incontestabile la prosecuzione delle politiche economico-sociale attuali; l'idea della "israelizzazione" delle ex-democrazie sociali sottintende di raccogliere il consenso intorno a una "Autorità" salvifica e "protettiva", che possa rivendicare la sua legittimazione in termini polizieschi e di militarizzazione, anche esterna e in funzione di spesa "keynesiana", di ogni residua funzione dello Stato. O del super-Stato €uropeo...

8. Rimane,  salvo un doveroso esame più accurato, lo sfondo del piano di salvataggio bancario annunciato da Padoan:
"Il cdm ha approvato la relazione al parlamento che autorizza il governo a ricorrere ad un "indebitamento" per 20 miliardi. Così il premier Paolo Gentiloni precisando che si tratta di una misura precauzionale. "Consideriamo nostro dovere varare questo intervento salvarisparmio. Mi auguro che questa responsabilità venga condivisa da tutte le forze in Parlamento a partire da domani. Il Governo si è mosso in questa direzione. Mi auguro che ci sia la convergenza più ampia possibile in Parlamento".
"Ove attivata - ha aggiunto Padoan - questa azione salvarisparmio ha un impatto sul debito. Questo impatto va considerato una misura di natura temporanea, che non impatta sulla grandezza di natura strutturale. Ove attivate queste risorse, le modalità di rientro del debito verrebbero dettagliate e certificate nel Documento di Economia e Finanza relativo al periodo in questione. Queste risorse avrebbero un impatto nel 2017".
Sulla posizione della Germania che deplora l'eventuale aiuto pubblico, Padoan ha replicato: "Non si possono commentare atti ipotetici". "In generale il criterio di ricapitalizzazione a scopo precauzionale va sostenuto da interventi che rispettino la normativa Ue, ma andrà verificato caso per caso".

8.1. L'insieme di queste dichiarazioni porterebbe ad un'analisi su una pluralità di questioni, alcune di evidenza assoluta, che verrà opportunamente svolta in un'altra sede; per problemi di spazio.

Magari, anche, per riprendere la connessione di questa "svolta", effettivamente un po' pesantuccia, con la rottura, più rapida di ogni possibile previsione, della tregua di (apparente) understatement filo-€uropeista che pareva contrassegnare l'atmosfera prenatalizia del post referendum.
Per ora, mi limito a riportarvi due commenti arguti che evidenziano il risvolto germanico di tale ritorno brutale alla realtà (fiscale, cioè alla "copertura" in pareggio di bilancio) di questa iniziativa di governo:




Cioè


Non so perché, ma si punta ad esagerare contro ogni logica (dettata dal segnale dato dal referendum), facendo solo leva sulla copertura mediatica, filo€uropeista e sprezzante di ogni evidenza fattuale, che dà per scontata l'incapacità collettiva di tutti gli italiani di comprendere le conseguenze - se non altro per le proprie tasche già piuttosto svuotate- dell'ostinazione politica a sottomettersi a ogni assurdità, contraria all'interesse "della Nazione", che ci impone l'adesione alla moneta unica.

16 commenti:

  1. é esagerato e "populista" affermare che le "elites" occidentali siano completamente preda del delirio e non vedano altra risposta alla destabilizzazione da loro stesse prodotta che una guerra totale ? Se si mi inchino alla furia di Furio (Colombo) e di Bernard H. (Levy).

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    1. Le elite considerano la guerra una fase di trasformazione altamente opportuna per l'accelerazione dei propri obiettivi.

      Si lamentano, semmai (in cuor loro: se tale espressione ha, nel caso, un senso fisico e metaforico) che l'equilibrio del terrore nucleare gli abbia impedito, finora, di ricorrervi più spesso.

      L'elezione di Trump, obiettivamente, allontana questa ipotesi.
      La crisi dell'euro, a sua volta, fa ritenere che, più "modestamente", un conflitto si possa instaurare tra Germania (e suoi paesi satellite, tra i quali purtroppo l'Italia va annoverata a causa della "lungimiranza" di un regime eurista" ormai ventennale, e area "anglosassone": ma si tratterebbe di un conflitto politico, che si svolgerebbe sul piano delle armi finanziarie.

      E questa, tutto sommato, è una ipotesi migliore rispetto alla prosecuzione del liberoscambismo globalista che è di per sè su una traiettoria di guerre guerreggiate continue (come possiamo constatare da quando è prevalso il Washington Consensus).

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  2. Superba analisi. Obama il 16 dicembre è andato oltre, sembrava parlasse all'industria militare e delle comunicazioni, dicendo "la Russia è più piccola e più debole di noi. Non produce nulla che possa interessare a qualcuno, eccetto il petrolio, armi e poche altre risorse"
    Non lo avevo mai visto così sprezzante il premio Nobel, e questo lascia intendere dove saremmo ora con una presidenza Clinton.
    La verità è che in pochi anni gli USA hanno perso MO e la Mittelasia. l'incontro di Iran Turchia e Russia è un grande smacco per la superpotenza atlantica.
    Tocca domandarci dove potrà spingersi Trump, nella meno fortunata delle ipotesi

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    1. E a ben pensarci, hanno perso tutto questo solo per tenersi l'€uropa ridotta a una grande germania e il mito autolesionista delle banche centrali indipendenti

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  3. Ieri sera il succo del messaggio del Tg1 era quello dei "terroristi cattivi" che colpiscono "l'Europa buona". Da questo a fare l'associazione populisti = terroristi il salto è breve.

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  4. SOTTO IL SOLE GIAGUARO

    Come nella migliore letteratura "noire", partono operose formichine eusociali sulle "piste" inseguendo colori, odori, sapori, rumori su profili accidentati affidati a cellule di Merkel (??), corpuscoli di Ruffini, di Meissner e di Pacini per trovare, dopo attenta scrematura, sotto il "tappeto" di casa indizi e prove, moventi e mandanti e, in qualche caso, l'inetto di turno che si confessa.

    IO SO - come avrebbe detto il Pier Paolo - ma non ho le prove e intanto il biscone brianzolo ricorre all'AGCOM.

    Nulla di nuovo sul fronte occidentale .. tiremm innanz!!

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  5. OPS .. SUL MONTE (dei paschi) SVENTOLA BANDIERA BIANCA

    Dall'altro Pier (il Carlo) sventola .. il piano B, il "sogno" chiuso nel cassetto.

    E ancora, da sempre alle "scarpe grosse" non corrisponde un "cervello fino", alcuni continua a seminar s(c)emenza.

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  6. Buone feste a tutti. La corte costituzionale ci ha fatto un bel regalo!
    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&ved=0ahUKEwib7drqm4bRAhVec1AKHUCrBfcQqOcBCCIwAQ&url=http%3A%2F%2Fwww.opinione-pubblica.com%2Fsentenza-della-corte-costituzionale-diritti-fondamentali-vengono-del-pareggio-bilancio%2F&usg=AFQjCNHQGRoDMnsGv9DE0D9WlBqZxb2W4A&sig2=d18EK09ma4_ExG2zXsKbRA

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    1. Conosco da giorni tale sentenza: se fosse stata una effettiva svolta ne avrei immediatamente parlato.
      Ma visto che molta gente continua a parlarmene credendo che si tratti di una svolta, probabilmente ne parlerò in dettaglio (sperando che i lettori sappiano fare la connessione con le cose già dette in questa sede).

      In sintesi, posso anticipare: troppo poco e, soprattutto, troppo tardi.
      A questo punto della vicenda la presa di posizione costituzionalistica dovrebbe essere ben più netta e approfondita.

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    2. Per provare a vedere il bicchiere mezzo pieno: quando non scontato, non diversivo, e comunque attinente a questioni dirimenti, qualcosa è meglio che niente.

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    3. Sulla stampa di oggi, a pag. 23, è pubblicato un carteggio inedito tra il filosofo N. Bobbio e G. Napolitano.

      L’8 maggio 1994 Bobbio scrive a Napolitano “… ho ricevuto la tua lettera e il tuo articolo…Sono pienamente d’accordo con te: l’errore maggiore sarebbe non rilanciare la sfida del cambiamento. Guai a noi se daremo l’impressione di essere fedeli alla Costituzione sino a considerarla intoccabile.

      Occorre distinguere bene, come tu osservi, le DUE PARTI della Costituzione, che i giornalisti spesso non distinguono parlando di “revisione" costituzionale. INTOCCABILE E’ LA PARTE DEI PRINCIPI. L’ALTRA NO …”.

      Ecco, lo stesso errore nel quale è incorsa la Corte Costituzionale negli anni ’70. Ed infatti, poi fu quello che sappiamo, incluso il pareggio di bilancio. Si riuscirà mai a comprendere, in questo benedetto Paese, che la Costituzione è una “armonia complessa”?

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  7. “… La suprema bellezza della produzione capitalistica sta nel fatto che essa non solo riproduce in continuazione il salariato come salariato, ma produce altrettanto costantemente UNA SOVRAPPOPOLAZIONE RELATIVA DI SALARIATI proporzionata all’accumulazione del capitale. In questa maniera la legge della domanda e dell’offerta del lavoro viene mantenuta sul binario giusto, l’oscillazione dei salari viene contenuta entro limiti favorevoli allo sfruttamento capitalistico, e in ultimo viene assicurata la necessaria dipendenza sociale dell’operaio dal capitalista, rapporto di dipendenza assoluto che l’economista può trasformare a forza di chiacchiere e di menzogne, a casa… in un rapporto tra acquirente e venditore scaturito da libero contratto, ossia in un rapporto tra possessori di merce entrambi indipendenti, possessore della merce capitale l’uno, della merce lavoro l’altro …” [C. MARX, Il Capitale, sez. VII, Cap. 25, Ed. Newton, 551-2].

    Questo fenomeno di competitività selvaggia (con annessi conflitti sezionali) fra lavoratori nazionali e immigrati era analizzato allora con riguardo agli operai irlandesi in Inghilterra:

    “… In tutti i centri industriali e commerciali dell'Inghilterra vi è adesso una classe operaia divisa in DUE CAMPI OSTILI, proletari inglesi e proletari irlandesi. L'operaio comune inglese odia l'operaio irlandese come un concorrente che comprime lo standard of life [tenore di vita N.d.T.]. Egli si sente di fronte a quest'ultimo come parte della nazione dominante e proprio per questo si trasforma in strumento dei suoi aristocratici e capitalisti contro l'Irlanda, consolidando in tal modo il loro do-minio su se stesso. L'operaio inglese nutre pregiudizi religiosi, sociali e nazionali verso quello irlandese. Egli si comporta all'incirca come i poor whites [bianchi poveri N.d.T.] verso i negri negli Stati un tempo schiavisti dell'unione ameri-cana. L'irlandese pays him back with interest in his own money [lo ripaga con gli interessi della stessa moneta N.d.T.]. Egli vede nell'operaio inglese il corresponsabile e lo strumento idiota del dominio inglese sull'Irlanda.

    Questo antagonismo VIENE ALIMENTATO ARTIFICIALMENTE E ACCRESCIUTO DALLA STAMPA, DAL PULPITO, DAI GIORNALI UMORISTICI, insomma con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell'impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. ESSO È IL SEGRETO DELLA CONSERVAZIONE DEL POTERE DA PARTE DELLA CLASSE CAPITALISTICA. E quest'ultima lo sa benissimo [Lettera di K. Marx a S. Meyer e A. Vogt, 9/4/1870, https://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1870/vogt.htm. Sul punto, cfr. F. ENGELS, La situazione della classe operaia in Inghilterra, Editori Riuniti, 1978, con introduzione di E.J. Hobsbawm, 118 ss]. (segue)

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  8. Ad un tale scempio (e cioè alla concorrenza tra disperati), sappiamo che i nostri Costituenti avevano detto basta:

    “… 3. La determinazione del salario - … SONO RESPINTI IL PRINCIPIO DEL MERCATO LIBERO ED IL CONCETTO DI UNA ’’MERCE’’ LAVORO A PREZZO DI CONCORRENZA. La storia del sindacato moderno comincia ed è, almeno nella sua prima fase, la storia di una lotta per sottrarre il singolo alla schiavitù del bisogno e per dare dignità al lavoro. Il contratto collettivo obbligatorio ne è stata la risultante. Su questo punto NON C’È ALTRO DA DIRE…” [ATTI DELLA COMMISSIONE PER LO STUDIO DEI PROBLEMI DEL LAVORO – Relazioni-Questionari-Interrogatori-Inchieste, 1946, 46].

    Ed in sede di Assemblea Costituente, in modo coerente:

    “… Il principio del diritto al lavoro in una società in cui sia ammessa la libertà di investimento dei mezzi di produzione diventa un obbligo, una indicazione in favore di una politica di PIENA OCCUPAZIONE E DI SPESA PUBBLICA, cioè di intervento dello stato nella vita economica … e ciò IN NETTO CONTRASTO CON I CRITERI INFORMATORI DELLA POLITICA ECONOMICA DELLA SOCIETÀ CAPITALISTICA DI CONCORRENZA CHE HANNO OVUNQUE PREVALSO NEL PASSATO. Questo principio … oltre a costituire una precisa indicazione di politica economica e affermare una esigenza della coscienza popolare moderna, avrebbe inoltre conseguenze giuridiche importanti. Da esso… può derivare il principio del diritto al riposo retribuito ed alla protezione sociale, intesa non come organizzazione assicurativa mutualistica di carattere privato… ma come preciso obbligo della società di garantire un minimo di vita e di difesa sociale a chi, per colpa non sua o per inabilità, non ha il lavoro a cui avrebbe diritto…” [ASSEMBLEA COSTITUENTE, seduta pomeridiana del 9 maggio 1947, intervento dell’on. G. Belotti].

    Siamo ritornati all’800, a I Miserabili di Hugo, in Germania come in Italia, in questo enorme lager a cielo aperto che è l’€uropa. Il tutto tra “la fiducia istintiva e pecorile degli indifferenti” prostrati al mercantilismo deflazionista ed eversivo.

    Non si riesce a ficcarsi in testa che è tempo di spada (http://orizzonte48.blogspot.it/2016/12/lipotesi-frattalica-e-i-ricchi-nel.html) e non di fioretto. La Consulta, invece, pare continui ad utilizzare l’arnese leggero

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    1. Grazie della "ricerca".
      Ma, se proprio vogliamo essere "cattivi", potresti esserti guadagnato l'onere di fare un post sulla sentenza della Corte in questione :-)

      Tenendo anche conto della sua sostanziale non-novità, alla luce del precedente del 2010 (http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2010&numero=80) e della natura atipica, e ab origine circoscritta, del diritto "de quo" nonché della conseguente "specialità", non estesa finora ad altri diritti ben più tipici, della tutela eccezionalmente accordata (laddove in altri coevi casi si è preferito dare rilievo agli "obblighi di bilancio assunti verso l'UE" et simili formule)

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    2. ...E ritenendo che possa tornare utile...aggiornando una sintentica ed efficace ma (appunto) precedente alla revisione dell'art.81 Cost., ricostruzione del rapporto realizzazione principi fondamentali / "risorse" nella giurisprudenza costituzionale e non solo:
      Diritti dei disabili e Costituzione, CARLO COLAPIETRO Università degli Studi Roma Tre, Collana CRISPEL- EDIZIONI SCIENTIFICHE, 2010.

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  9. Buon Natale a tutti, mi permetto di scrivere una breve considerazione sperando che non sia troppo fuori tema.......prima esprimo un desiderio sperando sin dal profondo del mio cuore che questa situazione in cui oggi ci troviamo cambi in meglio e il più presto possibile,....... ma poi mi sovviene la ragione e allora qui la vedo grigia.
    Cerco di spiegarmi…..pochi giorni fa mi reco in banca per ricontrattare il mio mutuo a tasso fisso sottoscritto nel 2011, mi viene spiegato che ciò è possibile ma fanno intendere in maniera esplicita che sarebbe funzionale per una piena accettazione della mia richiesta se io aderissi ad almeno ad un pacchetto di prodotti che la banca fornisce ai clienti.
    Faccio due conti e vedo che mi conviene, mi spiegano velocemente le loro proposte ed io con mia moglie diamo il nostro assenso per una copertura sanitaria.
    Mi stampano il modulo una 15 di pagine, ci congediamo dalla banca con l’appuntamento per la stipula del nuovo contratto con l’inizio di gennaio….beh direte voi ed allora cosa ci azzecca con l’argomento del post…….adesso ve lo dico.
    A pagina 6 del contratto della polizza sanitaria come riportato all’art.6 (Esclusioni) al punto b) la copertura assicurativa viene esclusa per: “SINISTRI AVVENUTI IN RELAZIONE AD UNO STATO DI GUERRA, DICHIARATA O NON DICHIARATA, IVI INCLUSI IN VIA ESEMPLIFICATIVA, LA GUERRA CIVILE, L’INSURREZIONE, L’OCCUPAZIONE MILITARE……….etc.etc.”
    Ebbene secondo voi chi stipula questi contratti, che non vuole ovviamente rimetterci dei soldi, e lo fa calcolando le probabilità che alcuni avvenimenti a loro avversi possano capitare e quindi cerca di escluderli dalla copertura mette al punto 2, ripeto al punto 2 la possibilità di guerre siano esse civili o meno con annesse insurrezioni varie e occupazioni militari e altro di questo tenore, secondo il mio modesto parere vuol dire che siamo messi veramente male e che qualcuno che conta ha messo tra gli scenari possibili queste eventualità……..vi dico che quella sera ho fatto fatica ad addormentarmi.
    Infine per far capire che qualcosa è cambiato, due anni fa la banca mi aveva stampato la stessa proposta e non erano considerate le possibilità descritte al punto b)……
    Buon Natale a tutti.
    Sergio

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