mercoledì 30 maggio 2018

MERCATI E COSTITUZIONE: "INTERVISTA" A CALAMANDREI. MA WEIDMAN E OETTINGER STRICTO IURE HANNO RAGIONE



1. Mi scuso con i lettori per il rallentamento nella pubblicazione dei post. 
Avrei voluto aggiornarvi su vari aspetti; ad esempio chiarire, entro il sistema della legalità costituzionale, la piena legittimità della progettazione tecnico-economica di un Piano B (terminologia che, personalmente, respingerei, ma che un'opera di sistematica demonizzazione mediatica ha riportato in auge); oppure, avrei voluto - peraltro "a grande richiesta" - aggiornarvi sull'ipotesi frattalica (che in realtà ha registrato degli avanzamenti talmente significativi che dovrebbero essere evidenti a chi finora si è appassionato a questo esercizio predittivo, basato sull'omotetia delle forme storiche degli eventi interni a un dato "organismo" o "sistema". Come può essere l'Italia considerata nella sua storia unitaria).

2. Il fatto è che siamo in pieno manifestarsi dell'ipotesi Calamandrei, così come formulata nel post dell'1 ottobre 2017.
Trattandosi indubitabilmente di una situazione legata alla volontà di far dichiarare, all'intero arco delle forze politiche elette, l'irreversibilità di una consistente cessione di sovranità a un'organizzazione economica internazionale, già avvenuta, con l'aggiunta dell'accettazione preventiva ed incondizionata di un'ulteriore cessione pressocché totalitaria, l'ipotesi Calamandrei si connota, in questo momento storico, come una ratifica del modello di formazione dell'indirizzo politico che, superando la Repubblica democratica fondata sul lavoro nella quale la sovranità appartiene al popolo, entro una forma di governo "parlamentare", - e sempre usando le stesse parole di Calamandrei -,  devolva la volontà costitutiva delle decisioni pubbliche fondamentali a "forze esterne, che stiano al di sopra del popolo e al di fuori dello Stato".

3. In sostanza, l'insieme delle condizioni politico-istituzionali e storico-economiche che si sono create sta manifestamente innescando, senza il passaggio per una revisione costituzionale, (che comunque ha, nel caso, una portata che eccede i limiti consentiti dall'art.139 Cost.), quel tipo di "redde rationem" più volte qui preannunziato come inevitabile, rendendosi de facto irrilevante ogni passaggio per gli organi di garanzia previsti dalla stessa Costituzione.  
Ne discende che potremmo definire l'attuale situazione per il simultaneo agire di tre spiccate tendenze radicalmente trasformative dell'ordinamento costituzionale

3a) una volta ritenuta superabile, per via di prassi applicativa di trattati internazionali, l'immutabilità della "forma repubblicana" - intesa nel senso estensivo attribuitogli da un consolidata giurisprudenza della Corte costituzionale, (v. qui p.8),  come democrazia parlamentare tenuta, in forza del fondamentalissimo art.3 comma 2, Cost. (formulato da Lelio Basso, cfr; p.8, e conformemente interpretato da Calamandrei, qui, pp.9-10) a garantire diritti fondamentali a essenziale carattere sociale e pluriclasse-, "la Costituzione non sarebbe semplicemente modificata, ma sarebbe distrutta; si ritornerebbe, cioè, allo stato di fatto, allo stato meramente politico in cui le forze politiche sarebbero di nuovo in libertà senza avere più nessuna costrizione di carattere legalitario...".

3b) Sempre traendo le conclusioni inevitabili dalla natura internazionalistico-finanziaria e "sovranazionale" del vincolo che determina questo stato di ritorno allo "stato meramente politico" e "privo di costrizione legalitaria" (ovviamente riferita alla legalità costituzionale consistente nella cogenza, per gli organi di indirizzo politico, dell'effettivo perseguimento dell'intero spettro prioritario dei diritti fondamentali), la conseguenza che indica Calamandrei è la seguente (p. 2): 
 "le forme di limitazione di sovranità conosciute e classificate dai giuristi non sono tutte le limitazioni che operano di fatto nella vita degli Stati: non soltanto perché nelle relazioni tra Stati (come nelle relazioni tra individui) si fanno sentire di fatto preminenze di ordine economico e militare, per le quali gli Stati economicamente più deboli debbono rassegnarsi a essere meno indipendenti di quelli economicamente più forti; ma anche perché i canali di penetrazione attraverso i quali le imposizioni riescono a infiltrarsi nell'interno di un ordinamento costituzionale apparentemente sovrano possono essere molto più complicati e molto meno classificabili di quelli previsti negli schemi dei giuristi.
Sicchè può avvenire che in uno Stato che si afferma indipendente gli organi che lo governano si trovino senza accorgersene, in virtù di questi segreti canali di permeazione, a esprimere non la volontà del proprio popolo, ma una volontà che vien dettata dall'esterno e di fronte alla quale il popolo cosiddetto sovrano si trova in realtà in condizione di sudditanza."



3c) questo cortocircuito, entro il quale, con grande acutezza e lucidità, Calamandrei avvertiva appunto come gli organi che governano uno Stato si possano trovare, "senza accorgersene, in virtù di questi segreti canali di permeazione", ad assecondare la tendenza dei paesi "economicamente più forti" a limitare, o a sopprimere, l'indipendenza di quelli economicamente "più deboli", implica un redde rationem che risolve d'un balzo, in senso del tutto avulso dai prioritari diritti fondamentali della Costituzione lavoristica (come evidenzia anche il prof. Villone in una recente intervista), una pregressa situazione di incertezza pendente da anni dinnanzi alla Corte costituzionale, così riassumibile:
"...Così facendo (ndQ; si trattava a suo tempo delle sentenze relative a leggi dichiarate incostituzionali ma di cui venivano limitati o soppressi gli effetti ripristinatori e restitutori sanciti dagli artt. 136 e 24 Cost.), la Corte avrebbe però anzitutto, ancora una volta, evitato di esaminare il problema "a monte", che è quanto evidenziato nel post da cui siamo partiti e cioè il legame tra: 
a) livello del bilancio fiscale, ridotto col "consolidamento", 
b) vincolo esterno a monte del consolidamento, cioè il pareggio di bilancio (in tutte le sue forme, comunque riduttive dell'indebitamento annuo)
c) disoccupazione-livello delle retribuzioni, e quindi anche del successivo trattamento pensionistico.  
La Corte, tuttavia, in aggiunta, avrebbe consolidato un altro passo avanti nello smantellamento costituzionale.
La Corte, infatti, avrebbe sì evitato il malcontento (governativo e, per via di condizionamento mediatico, della "gente", mal informata sulla autonomia e incomprimibilità costituzionale dei propri diritti fondamentali), cioè il sollevarsi della conseguente "guerra tra poveri", che ormai si connette ad ogni manovra di espansione della spesa pubblica (o di attenuazione del carico tributario), dovendosi "manovrare" in pareggio di bilancio: ma questo continuo aggirare il nodo della questione, implica il rafforzamento della presunta legittimità-liceità della circostanza, sempre più nevralgica nel caratterizzare la nostra realtà economica, che una "guerra tra poveri" ci possa e, anzi, (con grande soddisfazione della unanime grancassa ordoliberista eurofila) ci debba essere.


4. Perdonate, quindi, se queste mie note possono apparire così attente a questioni logico-giuridiche relative al dettato costituzionale e magari apparentemente distanti dall'evolversi della difficilissima realtà politico-istituzionale: sono analisi - e sono il primo  rendersene conto- difficilissimamente ascoltabili dai players politici che gestiscono l'attuale crisi.
E sono ancor più lontane dalla realtà giuridica (testuale e sistematica) del vincolo dei trattati.
Ma è proprio questo il punto su cui si sta giocando il futuro dell'indipendenza, del benessere e della giustizia sociale "minima" di un'intera Nazione. 

5. Post Scriptum: a rigor di trattati, infatti, Weidmann ha ragione, poiché basta leggersi gli artt. 123, 124 e 125 del TFUE:


Come pure, sempre stricto iure, ha ragione Oettinger, poiché il disciplinamento politico interno di ciascun paese aderente all'eurozona, via inderogabilità di severi parametri fiscali, è espressamente previsto come principio fondamentale e inderogabile che la governa (qui, p.12.1.):
Risoluzione sull'Unione Economica e Monetaria (doc. A 3-99/90) il Parlamento Europeo:

“A) considerando che l'Unione: economica e monetaria costituisce un obiettivo della Comunità dichiarato reiterato dal 1969 fino al suo inserimento nel Trattato CEE mediante l'Atto Unico ed esplicitamente ribadito dai Consigli europei di Hannover, Madrid e Strasburgo,
B) considerando che un'armonica realizzazione di tale obiettivo è strettamente legata a un'accelerazione dell'Unione politica della Comunità, con una revisione dei trattati che determini un rafforzamento del ruolo del PE; considerando che l'Unione politica s'impone tanto più in considerazione della riunificazione della Germania e degli sviluppi in corso nei paesi dell'Europa orientale…
C) considerando che il completamento del grande mercato interno non potrà produrre in maniera costante e permanente tutti i vantaggi che si aspettano i cittadini se non verrà rapidamente consolidato da un'Unione economica e monetaria in cui l'uso progressivo di una moneta comune (l'ECU) finirà per portare a una moneta unica…
G) considerando che l'Unione monetaria deve garantire la stabilità monetaria e favorire il progresso economico e sociale, e che tali finalità potranno essere garantite attraverso un sistema europeo di banche centrali, la cui autonomia dovrà fondarsi su basi giuridiche chiare,
H) considerando che il Sistema europeo di banche centrali (SEBC) deve godere del privilegio esclusivo della creazione monetaria, e quindi della capacità di utilizzare, senza alcuna autorizzazione preventiva, tutti gli strumenti di cui le grandi banche centrali moderne dispongono oggi par influenzare i mercati monetari…”

...“M) considerando che, per evitare che le autorità nazionali nuocciano all'obiettivo della stabilità monetaria e alla convergenza delle politiche macroeconomiche degli Stati membri, DEVONO ESSERE ADOTTATE NORME SEVERE CHE LIMITINO RIGOROSAMENTE il finanziamento monetario dei disavanzi pubblici E PROIBISCANO IL SALVATAGGIO AUTOMATICO, da parte della Comunità, DEGLI STATI MEMBRI IN DIFFICOLTÀ FINANZIARIA…
...PLAUDE alla decisione delle autorità degli Stati membri DI PROIBIRE IL FINANZIAMENTO MONETARIO DEL DISAVANZO PUBBLICO E L'INTERVENTO AUTOMATICO DELLA COMUNITÀ IN SOCCORSO DEGLI STATI MEMBRI CHE VERSANO IN DIFFICOLTÀ DI BILANCIO…"
Poi, Oettinger ha formulato delle scuse ufficiali; ma lo ha evidentemente fatto sulla base della opportunità diplomatica  di evitare, in questo momento, di far irrompere nella crisi politica italiana la cruda verità, con il precisare, in tutte le sue implicazioni, la realtà normativa del vincolo posto già nella fase di elaborazione del Trattato di Maastricht.

52 commenti:

  1. Faccio il primo commento del post: ben arrivato! In effetti lo aspettavo da qualche giorno, mi sembrava strano non leggere niente in questa fase politica. Ero preoccupato. Grazie

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  2. Ciao Quarantotto a me sembra, dal basso della mia cultura, che l’intero Occidente e l’Italia che ne fa parte siano in uno stato di totale decomposizione a tutti i livelli, dal comportamento di questi giorni al limite della schizofrenia da parte della più alta carica dello Stato, all’ultimo Comune che mette i segnali stradali al contrario, dando la precedenza alle stradine laterali che s’innestano sulla strada principale. La fine della logica e della razionalità si riverbera in ogni espressione della nostra quotidianità.
    Per quanto concerne il quadro politico a me è chiara una cosa, come giustamente tu affermi l’intero arco di partiti ha già accettato la situazione di trovarsi “allo stato di fatto, allo stato meramente politico in cui le forze politiche sarebbero di nuovo in libertà senza avere più nessuna costrizione di carattere legalitario...".
    Ma peggio ancora temo che tutti gli schieramenti di fatto, al di là della retorica della propaganda elettorale di “ andiamo a difendere gli interessi nazionali in Europa modificando i trattati ( istituendo la cittadinanza europea e rafforzando le materie esclusive di competenza dell’unione) , hanno accettato il vincolo esterno e la difesa dei creditori esteri a danno dei propri concittadini. Temo e gradirei molto di sbagliarmi, ma in questi mesi abbiamo assistito ad una grande messa in scena dove tutti i protagonisti hanno recitato la parte che dovevano recitare.
    Ieri per sbaglio ho visto, per qualche minuto, Salvini su LA7 da Floris. La sensazione fortissima che ho avuto è stata quella di assistere ad uno (Salvini) che andando a Canossa supplicava lo sdoganamento da parte del potere mediatico ( strenuo difensore dei creditori esteri).
    E’ evidente, lapalissiale, cristallino che il nostro sistema mediatico risponde agli interessi dei creditori esteri, a nocumento delle fasce più deboli della nostra società. Partecipare al loro circo, significa legittimarli nel loro ruolo.

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    1. Francamente?
      Quella in corso è una gigantesca battaglia di sopravvivenza della sovranità democratica.
      La sproporzione tra le forze "del cambiamento" (chiamiamole così per capirci), realmente in campo (e non secondo un wishful thinking astorico), e l'establishment mediatico-cultural-istituzionale è enorme.

      Le "sterminate risorse", come diceva Gramsci, di cui dispone il capitalismo oligopolistico cosmopolita impongono di "reagire" alle circostanze che, (peraltro prevedibilmente), si presentano a tamburo battente, mediante ciò che la "coscienza democratica nazionale" ha effettivamente prodotto in questa realtà e non in un mondo ideale.

      Hic Rodhus, hic salta, dunque.
      La rimessa in discussione dell'assetto predatorio di potere (denazionalizzato) è già un risultato altamente positivo.

      Che poi ciò accada attraverso l'azione di chi non ha letto, o non vuol comprendere, Gramsci, è certamente un problema.

      Però, non mi sentirei, in una fase convulsa come questa, di pensare che le tattiche utilizzate siano mezzi che contengono a priori dei fini sbagliati.
      Nè mi sento di svolgere una critica intransigente che risulti prematura e, soprattutto, irrealistica.

      In soldoni: non sappiamo quali spazi verranno creati dall'attuale rivendicazione dell'interesse nazionale.
      Quello che sappiamo è che se non venisse fatta questa rivendicazione nessun altro potrebbe farla in modo che risulti RILEVANTE.

      Come ho già detto, fa riflettere che Gramsci sia morto in carcere osteggiato dal suo stesso partito; che Lelio Basso sia stato sempre più emarginato dalla conduzione del partito socialista, che Calamandrei fosse in breve divenuto poco più di un testimonial glorioso di un'effimera epoca "felix" (peraltro sabotata già prima della nascita della stessa Costituzione) e che, infine, Moro e Caffè siano trapassati in modo ancor oggi tanto misterioso...

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    2. Secondo me, dopo un momento di sbandamento mediatico, è già partito il conflitto sezionale euro sì euro no, riproponendo lo schema già visto con "vaccini sì vaccini no": vedremo schiere di espertologi e lascienziati economici, florilegio di fakenews e tecnicismi incomprensibili ai più, terrorismo mediatico sul "contagio" per cui senza euro si muore, quando, in entrambi i casi, come ben sappiamo, il problema è schiavitù o autodeterminazione (la scienza non è democratica), problema che i cittadini sono invece perfettamente in grado di capire. Si è visto Calenda ieri sera da Vespa come gridava a Toti di abbassare la testa ed eseguire gli ordini leuropei...
      (A margine, c'è da stare attenti alla posizione francese: non so se avete notato come Moscovici si sia zittito, presidente francese telefona a Conte, Dibattista dice alla Gruber che Macron gli farebbe da sponda in Eu - su startmag interessante articolo che mostra come la Francia sia la maggior detentrice estera del debito pubblico italiano, aggiungiamoci poi contratto di governo macroniano e accordi commerciali Putin-Francia...)

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  3. Saluti a tutti! Al posto dell'impeachment (che ormai è acqua passata)come è possibile usare il conflitto di attribuzione aala Corte Costituzionale ?
    Oggi lo proponeva Giannulli,ma se h capito bene avrebbe dovuto essere Conte a richiederlo. Chi altri potrebbe chiederlo oggi ? E qual'è l'iter.

    Anch'io ho ascoltato Salvini da Floris e ierl'altro Dibba a La 7 con Franco e la Gruber. Aver portato il tema dell'euro nel dibattito,ma come abiura, assicurazione di non uscire (nemmeno di nascosto) e tornare indietro parlando di inflazione al 40% e loro zitti.
    Poi,se non ho capito male che il problema non è l'euro o il rubloma che ci sono pochi sold nelle tasche della gente.
    L'unione gialloverde è già incrinata dal non aver stabilto una risposta comune al rifiuto di Savona.
    Prima (Salvini) afferma sono molto arrabbiato, poi fai di Savona la linea su cui non arretri,una bandiera poi vai in disfatta( tirandoti dietro pure il sospetto di averlo fatto apposta.

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    1. Il 1° problema che poni è stato già affrontato sul blog da settimane (prima che si svolgesse lo psicodramma istituzionale): seguire è importante; fare delle ricerche (nel caso tra i commenti degli ultimi post) ancora di più.

      Quanto al resto: è la riprova che le forze politiche sono tornate allo stato meramente politico "senza più nessuna costrizione di carattere legalitario".
      Ma di certo ciò è dovuto al fatto che sono le forze che controllano i media e, ovviamente, questi stessi, a muoversi, per prime e da lungo tempo, al di fuori di tale quadro legalitario costituzionale (e per di più, sempre da decenni, fanno a gara al massacro sulla Costituzione, con vari pretesti espertologici).

      Siamo di fronte a una dialettica da post 8 settembre, ormai.
      Naturalmente in versione farsesca.

      Spesso i post vanno letti un paio di volte (links inclusi) prima di comprenderne tutte le implicazioni...

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    2. Perdonami,ma io seguo(come posso)da almeno tre anni:Gli ultimi commenti sono tutti sull'impeachment.
      Con la ricerca su conflitti di attribuzione presidente della repubblica viene fuorihttp://orizzonte48.blogspot.com/2017/05/alla-ricerca-della-sovranita-perduta.html?showComment=1496075543942#c8873276907774499248

      Ho trovato invece solo questo,che non è pertinente alla mia domanda.
      12 maggio 2018 17:07 http://orizzonte48.blogspot.com/2018/05/non-ce-da-essere-ne-ottimisti-ne.html

      Per la verità Paladin suggerisce un mezzo di tutela giuridico per eliminare l'incertezza di diritto, in assenza di presupposti univoci per adire la Corte costituzionale (da parte del "premier incaricato", la cui qualificazione come potere dello Stato è appunto dubbio).
      In sostanza, i gruppi parlamentari componenti la maggioranza che, a seguito delle trattative tra i rispettivi rappresentanti (secondo un'inevitabile prassi comunque costituzionalmente conforme) hanno elaborato una determinata lista di ministri (punto di equilibrio delle loro costituzionalmente autonome determinazioni), promuoverebbero un voto di approvazione della lista, in ciascuna camera, che anticiperebbe, in parte qua, la fiducia, quanto alla composizione del governo.

      Ciò neutrailizzerebbe eventuali obiezioni di "merito politico" del PdR(a rigore estranee alle sue attribuzioni legali), ponendolo di fronte o all'esaurimento dei suoi compiti "legali" (cioè l'agevolazione della formazione della maggioranza mediante l'accertamento di un'effettiva potenziale "fiducia") o alla prospettiva di sollevare un difficile conflitto contro il parlamento, - la cui volontà organica si forma mediante il voto della maggioranza (certamente in un caso dl genere)- proclamando con ciò, in assunto, un sostanziale mutamento della forma di governo.

      In altri termini, estremizzando le conseguenze della sollevazione di un tale conflitto, ove la Corte costituzionale (come, di questi tempi, sarebbe pure possibile) gli desse ragione, sarebbe ratificato extra ordinem (cioè senza ricorso alla procedura di revisione costituzionale), il passaggio da un regime parlamentare a un regime presidenziale...

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    3. "Solo questo" che non è "pertinente"? Rileggilo con attenzione, in specie il primo periodo e la frase tra parentesi: tutte le risposte sono già contenute lì...

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    4. 48: al di là del caso concreto, il blog, proprio per le caratteristiche di scrittura e redazione che fanno la sua ricchezza, avrebbe davvero bisogno di indici a vantaggio dei lettori mediamente impreparati, tra cui me per prima. Non adesso, bisognerà pensarci.

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    5. In realtà ci aveva brillantemente pensato, con apposita app di strumento di ricerca per lemmi, l'ottimo Sergio Govoni. Sarebbe da vedere se sia possibile attivare stabilmente sulla Home page questo strumento di ricerca. Personalmente non sono capace...

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    6. mi associo, una funzione di ricerca migliorata sarebbe decisamente utile

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    7. Informaticamente parlando neppure io purtroppo :-/, mi piacerebbe però conoscere meglio lo strumento. Se gira solo per lemmi semplici su un testo come questo potrebbe fare un sacco di rumore. Se invece è più articolato e preciso, chapeau a chi l'ha strutturato.

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    8. Intendevo non pertinente alla domanda per i tempi. Questo andava fatto prima Che Conte rimettesse il mandato.
      Ed era (forse) sconosciuto a chi aveva chiesto l'impeachment.
      Grazie .

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    9. qui io posso iniziare a leggere da qualsiasi punto . da qualsiasi parte io inizi , dedicandogli tempo, accedo ad un sapere non inferiore a qualsiasi altro acquisito seguendo percorsi diversi.
      grazie
      luigi

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  4. In effetti c’è davvero un clima da 8 settembre. È davvero difficile trovare un filo conduttore negli ultimi avvenimenti.

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    1. E speriamo di non trovarlo troppo tardi (che non significa tra molto tempo).

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    2. Mah. Quando il corso degli eventi è sul punto di prendere irreversibilmente una china indesiderata, imbrigliare e sparigliare, anche solo transitoriamente, è comunque un risultato. E, oggettivamente, la necessaria premessa di un possibile ridirezionamento di quel corso, conseguibile in vari modi, non necessariamente subito chiari. Tra i quali non ultimi figurano quelli che passano per eventuali errori degli avversari, tanto più probabili quanto meno il loro fronte è omogeneo e compatto. Mi pare che il rimescolamento in corso, per quanto ancora imperscrutabile negli esiti, sia qualcosa di cui il guardiano di turno e i suoi premurosi suggeritori possano tutto sommato andare moderatamente soddisfatti, a fronte dell'alternativa audacemente sventata. E che si stiano gustando la nuova fase della partita: quella del "non interrompere mai il tuo nemico quando sta commettendo un errore".

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    3. A meno che non vi sia uno spostamento di ministero ma con una competenza di fatto anche su quello conteso, che essa avvenga attraverso una persona con le stesse idee o attraverso un'interazione tra ministeri, è evidente che i limiti saranno stati comunque profondamente se non ancora irreversibilmente spostati.
      Oggi come oggi si può e si deve far tattica su tutto ma non su questo.

      Andare al governo tanto per li sposterebbe ancora.
      La domanda degli elettori alla Lega era una domanda di "keynesismo costituzionale", più o meno cosciente e certo molto sfumata, tematica di cui 5* non aveva uguale cognizione: lì stava la vera scommessa, almeno nel medio termine. (Ho scritto altrove perché sul lungo non avrebbe potuto funzionare, la Lega avendo scelto in realtà di rappresentare i soli interessi economici della media borghesia in stile anni'90, cioè di ricostituire l'alleanza tra quadri e capitale infranta dalla gestione dissennata della crisi da parte tedesca e FMI, non già quelli del lavoro e 5* essendo su questo alquanto sprovveduto). Solo così avrebbe potuto sparigliare le carte e divenire più attraente anche per chi veniva da altre tradizioni, invece di cannibalizzare i soli alleati di ieri e di oggi. Se avendo la Lega ceduto sul resto per comunque governare, tale domanda verrà deviata, come fatalmente a questo punto dovrà accadere per motivi di sopravvivenza partitica, sull'ossessione identitaria usata come valvola di sfogo "consumista" di frustrazioni economiche e sociali, ritorneremo alla mera Lega nord 2.0 in una situazione infinitamente più esplosiva di conflitto sociale (basta scorrere le pagine Facebook di Salvini per rendersi conto di quanto l'occasione sia lì su un piatto d'argento).

      Il PD, ma pure gli altri, recupereranno in fretta il terreno perduto per di più in un ordine sociale ormai profondamente svuotato di ogni parvenza democratica. Il resto della sinistra residuale sarà preso dall'ebbrezza folgorante del martirio a Roncisvalle (figurato si spera) scambiandolo per la lotta finale.

      Posta più importante e unica vera, IL DISCORSO ECONOMICO SULLE DINAMICHE DEL LIBERISMO VIA EURO E LA UE SVANIRA' DEL TUTTO: ed era esattamente la sola cosa che non accettava Mattarella, identificando, lui sì, perfettamente l'avversario!!! nonché l'unica reale presa di coscienza avvenuta in Italia negli ultimi 4 decenni.

      A meno che non si voglia proprio arrivare a questo: Citigroup.

      Chi potrà, sentendosi stanchi e inutili, si ritirerà negli studi e pagherà un po' brontolando fatture ai medici privati, noialtri prenderemo l'onda anomala in pieno e non riusciremo né a scavalcarla sulla cresta né a immergerci abbastanza profondamente per lasciarla passare protetti dall'acqua tranquilla per poi tornare a respirare.

      Ma se il governo dev'essere puramente elettorale, dato che la scelta politica sembra sia ormai stata questa, giuridicamente parlando non potrebbe semplicemente restare Gentiloni per il disbrigo degli affari correnti? sarebbe una soluzione più pulita, in fondo.

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    4. Nel quadro delle deduzioni ritraibili dal quadro (fenomenologico) di questo blog, la tua analisi è tendenzialmente corretta.

      Ma non posso fare a meno di ritenere che un'evoluzione diciamo "imprevista" (ma solo a presupposti invariati), potrebbe manifestarsi.
      Possibilità non significa probabilità, purtroppo.
      Ma almeno la questione è aperta.

      E lo rimarrà finché si scorga in una coalizione Lega-M5S una risposta quasi senza alternative realistiche: ciò determina in sè un'inevitabile spinta all'evoluzione (diciamo "culturale" o, più meccanicamente, adattiva alle esigenze di partiti che "devono" comportarsi come quelli "di massa")

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    5. A scanso di possibili equivoci dovuti a mia eccessiva cripticità (di cui mi scuso preventivamente):

      china indesiderata = alternativa audacemente sventata = governo politico M5S-Lega con Savona MEF;

      custode di turno e suoi premurosi suggeritori = Mattarella&Co;

      eventuali errori degli avversari = lasciarsi determinare, da parte di M5s (ma questo è scontato) e Lega (almeno fino a un certo punto meno scontato) da pressioni, pulsioni e illusioni irreversibilmente devianti rispetto agli obiettivi inizialmente, magari solo in modo istintivo, perseguiti come prioritari e sostanziali.

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    6. Giovanni Tria, 18.01.2018:

      "Il programma del centrodestra [...] si contrappone nettamente agli altri di cui abbiamo parlato perché è l’unico che parte dall’idea di una chiara e netta riforma strutturale, la riforma fiscale, come fulcro di una politica di offerta [...].

      L'idea è di bloccare, per il periodo di legislatura, l’ammontare in valore assoluto nominale del prelievo fiscale parallelamente all’invarianza della spesa nominale corrente. Ciò significherebbe essenzialmente due cose. La prima: interrompere l’aumento parallelo di tasse e spesa che ha caratterizzato fino ad oggi la crescita del big government. La seconda: far sì che la pressione fiscale, cioè il prelievo fiscale in rapporto al debito, decresca automaticamente con il crescere del reddito [...].

      [È un programma che] presenta, con la riforma fiscale, una visione di società in cui il peso dello Stato deve diminuire. La scommessa sulla crescita non si basa su un aumento del deficit, ma sul fatto che la riforma fiscale agirà sugli “animal spirits” della società italiana, determinando un nuovo dinamismo e una nuova spinta ad investire e consumare [...].

      La proposta del centrodestra, se attuata, è quella che promette il maggior rigore di bilancio ed è quindi anche la più vicina all’Europa, non mettendone affatto in discussione gli obiettivi di consolidamento fiscale, ma facendoli propri in un nuovo contesto."

      Con buona pace, non dico di Keynes, diritti sociali universali e reddito indiretto, ma di Haavelmo e di tutta la ridicola letteratura sulla differenza tra moltiplicatore della spesa e moltiplicatore delle tasse.

      Bene: un bel capolavoro, non c'è che dire. L'amichetto di Paganetto. Ma allora n'era mejo Giorgetti?

      Qualcuno in rete parla di mossa del cavallo. Io direi che siamo prossimi alla capitolazione (come vorrei sbagliarmi!)

      Dimenticavo. Ritiro definitivamente tutto quello che ho detto nel precedente post sullo scivolamento verso il piano neuro-geriatrico: slittamento presidenzialista de facto (senza mandato popolare diretto) incassato e consolidato, governo del cambiamento pre-commissariato, i dioscuri (alias Tip e Tap) finalmente felici e contenti col lecca lecca in mano (come vorrei sbagliarmi!).

      Zucconi in diretta su La7: "grazie al Presidente Mattarella per aver limitato i danni!"

      Già, non c'è proprio che dire: tanto di cappello Herr President.

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    7. @Fabrizio Laria - Chi nasce quadrato non muore tondo. Però, però...

      "La prima: interrompere l’aumento parallelo di tasse e spesa che ha caratterizzato fino ad oggi la crescita del big government. La seconda: far sì che la pressione fiscale, cioè il prelievo fiscale in rapporto al debito, decresca automaticamente con il crescere del reddito"

      Il debito è uno stock, le tasse sono un flusso.

      Già solo l'intento implicito di voler ridurre gradualmente l'avanzo primario (far diminuire gradualmente il rapporto tasse/debito) rappresenta già un grande passo avanti (una rottura) rispetto ai governi precedenti, senza parlare rispetto ad un ipotetico governuncolo Cottarelli/PD/LeU, che parlava di ridurre rapidamente il denominatore (debito) aumentando pure il numeratore (tassa patrimoniale), e sostenendo senza vergogna la follia del moltiplicatore a 0,5.

      La via che sperabilmente ci porterà verso l'Orizzonte 48 è lunga e passa obbligatoriamente attraverso l'eliminazione dell'avanzo primario.

      Per ristabilire poi il sano principio di un deficit fisso 'adeguato' credo che se ne riparlerà forse alla prossima legislatura.

      Per fare politiche keynesiane efficaci ci vogliono pure aziende statali ed il ripristino dell'IRI ancora non fa parte dei programmi di governo (ma spero lo farà, insieme alla scala mobile ed all'inflazione programmata).

      Per me il bicchiere ora è mezzo pieno.

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    8. « Inoltre, non si vede perché non si debba far scattare le clausole di salvaguardia di aumento dell’IVA per finanziare parte consistente dell’operazione. »

      Da una brevissima ricerca fatta ieri sera: vediamo.

      D'altronde anche Savona, tra europeismo, mondialismo e bitcoin, non so.

      Mi rimetto ad una citazione gramsciana di Arturo:

      « Non occorre mai dimenticare che nella lotta fra le nazioni, ognuna di esse ha interesse che l’altra sia indebolita dalle lotte interne e che i partiti sono appunto gli elementi delle lotte interne. Per i partiti dunque, è sempre possibile la domanda se essi esistano per forza propria, come propria necessità, o esistano invece solo per interesse altrui. Naturalmente, chi si lasciasse dilaniare da questo dubbio, sarebbe uno sciocco. Politicamente la quistione ha una rilevanza solo momentanea. Perché le gambe egemoniche o le hai o non le hai. [...] Ammesso che qualunque cosa si faccia, si fa sempre il gioco di qualcuno, l’importante è cercare in tutti i modi di fare bene il proprio gioco, cioè di **vincere** nettamente. » (Q, 14 (I), § 70)

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    9. Errata corrige per evitare vilipendio alla filologia [mi era scappatta nella citazione parte del commento alla stessa]:

      « Non occorre mai dimenticare che nella lotta fra le nazioni, ognuna di esse ha interesse che l’altra sia indebolita dalle lotte interne e che i partiti sono appunto gli elementi delle lotte interne. Per i partiti dunque, è sempre possibile la domanda se essi esistano per forza propria, come propria necessità, o esistano invece solo per interesse altrui. Naturalmente, chi si lasciasse dilaniare da questo dubbio, sarebbe uno sciocco. Politicamente la quistione ha una rilevanza solo momentanea. [...] Ammesso che qualunque cosa si faccia, si fa sempre il gioco di qualcuno, l’importante è cercare in tutti i modi di fare bene il proprio gioco, cioè di vincere nettamente. » (Q, 14 (I), § 70)

      Il politico deve sapere sfruttare le contraddizioni tra potenze imperialiste e fazioni tra le classi dominanti nazionali: promemoria a "quelli di sinistra" per cui quello è "fascista", quello è "sessista" e, quell'altro, non è del mio gregge di appartenenza...

      Quello che sta succedendo tra Germania e USA, tra spaghetti-liberisti di destra e sinistra, era già ben colto "omoteticamente" al tempo di Gramsci.

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  5. Tali “forze esterne” sono sempre più identificabili, e sempre meno temono di uscire allo scoperto..

    https://www.fanpage.it/la-telefonata-di-draghi-che-ha-convinto-mattarella-con-savona-al-mef-non-posso-garantire-per-l-italia/

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    1. evidente da quando aveva spedito Conte da Visco - una cosa che mi è parsa già enorme - ma il vero paradosso è che, se avesse voluto, avrebbe avuto solo da far capire che avrebbe lasciato pienamente esprimersi i risultati elettorali per mettere nella migliore condizione possibile questo paese!
      La responsabilità storica di questa non-scelta diviene sempre più pesante.

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  6. A me il post sulla legittimità costituzionale della procedura di uscita interesserebbe comunque, quando ci sarà il tempo per scriverlo.

    Per il resto, ahimé, nulla di sorprendente per chi frequenti abitualmente il blog. Devastazione della cultura e della memoria economico-storico-giuridica compiuta, lotta spietata.

    Il documento del Parlamento suona sinistramente all'unisono con le interviste bocconiane di oggi (tutti mobilitati da quelle parti, sembra). Tuttavia il Parlamento ha il pudore di non nominare elezioni e insegnamenti dei mercati come fa il commissario. Su tutto risuonano le idee di Hayek lette in Euro e/o proprio in queste ore, sventolandolo in giro per Parigi: "Gli individui proprietari risultano danneggiati da ogni altro diritto in particolare dai diritti sociali e politici stessi (in quanto estesi a tutta la massa, non legittimata dalla condizione naturale di titolarità proprietaria e quindi causativi di indebito privilegio legislativo). (...) Proprietà sola soluzione finora scoperta dagli uomini per conciliare la libertà individuale con l'assenza di conflitti... si ammette solo una condizione 'naturale' di 'soggetto di diritto', quella di proprietario; si prescinde da qualsiasi indagine sul come e perché questa condizione sia distribuita in un certo modo nella società, e si nega valore legittimante ad ogni altro aspetto della personalità umana... In questo Hayek rivendica di ritenersi incurante del fatto che la 'legislazione', quando non sia rivolta a sancier l'astensione dello Stato dall'interferenza della proprietà, riguardi o meno la schiacciante maggioranza della popolazione. A QUEST'ULTIMA NON RICONOSCE ALCUNA LEGITTIMAZIONE A SOLLEVARE IL CONFLITTO SOCIALE. Negando anzi ogni valore descrittivo al concetto di democrazia, che propone di sostituire con quello di 'demarchia' [pure la neolingua!] per sottolineare la sua natura di sopraffazione perpetrata da una MAGGIORANZA che non può MAI RAGGIUNGERE UNA LEGITTIMAZIONE NATURALE AL GOVERNO" p. 113-5.

    WHATEVER IT TAKES mai avrebbe potuto accettare che proprio le sue terre mettessero in dubbio la sua frase simbolo in scadenza di mandato.

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    1. Mrs. Pellegrina, una precisazione sulla "demarchia". Vero è che il primo ad utilizzare il termine fu von Hayek (usandolo in contrapposizione al termine "democrazia") ma in effetti è un termine che suona strano per via del fatto che abbiamo tutti dimenticato il significato originale della parola "democrazia".
      "kratos" è un termine ben diverso da "arché" e difatti finisce per comporre parole che sono ben diverse. "archè" sta per "potere" o "comando" e difatti coloro che lo esercitano venivano chiamati "arconti" ed la stessa radice di "monarchia" oppure, per descrivere la situazione politica spartana che aveva la presenza contemporanea di due re, "diarchia".
      "demarchia" è una specia di variazione sul tema ma occhio: chi abbia "archè" o perché lo abbia o chi ne stabilisca i limiti non è affatto ben definito: il re possiede "archè" per voler divino, Mussolini aveva "archè" per via degli squadristi e via di seguito.
      "kratos" invece è un termine ben diverso: "forza" è la traduzione più comune e rende molto bene l'idea (la sovranità spetta al popolo).
      La forza del popolo è un concetto molto pericoloso tant'è che gli stessi Romani evitarono di tradurlo in latino, non si sa mai.
      La "democrazia" è stata immediatamente odiata dagli oligarchi (ovvero l'archè dei ricchi) che vivevano ad Atene e quando oggi sento parlare di "oligarchia finanziaria" mi vien da ridere. 2500 anni per tornare al punto di partenza.
      Mi scuso se non mi sono ben spiegato, Le consiglio le opere di Luciano Canfora, soprattutto quella sulla guerra civile ateniese. Scoprire, e Le assicuro che non sto scherzando, che ebbero anche loro problemi con la moneta unica e avevano anche la loro BCE, è stata una folgorazione.

      Chinacat

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    2. L'analisi più interessante sul concetto di "potere" nell'antica Grecia lo trovai in un paper di un filologo in cui veniva discussa la Repubblica di Platone. Lo trovai molto convincente.

      L' archè era effettivamente individuato come "potere politico", "istituzionale", per mezzo del quale il politico, « come la spola » « tesseva » gli interessi conflittuali delle varie parti sociali, riconducendo la comunità sociale all'UNITÀ originaria.

      L'ermeneutica di "kratos" - in Platone - riconduceva al significato di forza "bruta", "primigenia", nel senso marxiano moderno di "strutturale".

      Inoltre veniva analizzato anche il concetto di potere in "dynamis", la "forza" intesa come potere in potenza.

      Sì, grazie ai greci il Politico, ossia ciò che nella modernità coinciderà con il fronte della Storia, diventa il proscenio in cui l'avanguardia cosciente gode del non scritto dipanarsi di questa, plasmandola con il proprio Pensiero ed il proprio lavoro. L'avanguardia è consapevole di essere fenomenologia dello Spirito.

      Il Politico è quindi la Storia che viene scritta con la prassi e con la coscienza.

      Per questo Marx ce l'aveva con l'astrattismo idealista della filosofia borghese: il Pensiero, ossia la filosofia, non può essere disgiunto dalla prassi e dalla concretezza delle situazioni reali. Se ne deduce che unire prassi e politica nel sociopolitico, è la più alta forma di Etica.

      Con buona pace dell'ipocrisia di una certa predicazione religiosa e dell'onanismo - per definizione :-) - dei filosofi morali...

      (Ogni riferimento a Voeglin è puramente casuale...)

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  7. Segnalo quest'altra bella uscita di un "cristiano sociale". https://www.fanpage.it/l-eurodeputato-tedesco-in-caso-di-scenario-peggiore-la-troika-dovrebbe-invadere-roma/

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  9. Banche ammaregane acquistano btp...ipotesi frattalica?

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    1. Direi proprio di sì...ma aspettiamo che lo sbarco sia confermato e inequivocabile

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    2. pure il Giappone ha annunciato acquisti (grazie Kim!)

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    3. Eh già, la mano ce l'hanno data dall'Ammerrega... anche se il 50% del debito da piazzare nel 2018 è stato piazzato in questi 5mesi a tassi molto bassi...

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    4. Certo che...

      https://www.zerohedge.com/news/2018-05-30/italy-systemic-issue-stocks-dont-think-so

      https://www.zerohedge.com/news/2018-05-31/deutsche-bank-crashes-after-fed-secretly-put-us-operations-troubled-watchlist

      https://www.zerohedge.com/news/2018-05-31/bye-bye-benz-trump-reportedly-planning-ban-luxury-german-autos

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  10. Senza voler semplificare troppo, credo che con la nomina di Tria come Ministro dell'Economia, si possa ammettere che l'ultimo degli alfieri de Leuropa in Italia, cioè Mattarella abbia fatto il suo dovere. I giallo-verdi sono stati costretti a trovare un compromesso al ribasso.

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  11. E invece il governo lo abbiamo. Personalmente penso che non solo M5s voleva governare. Anche il PdR si era messo in un cul de sac...

    Dagli USA, leggo sull'Ansa, si dicono "pronti a collaborare". Che si sia mosso qualcosa? A posteri l'ardua sentenza...

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    1. Ok, eurocritico (ma non euroscettico). Ok, a quanto pare suggerito da Savona. Ok, tutt’altro che privo di consapevolezza dei problemi strutturali. Di capacità equilibristica non è sprovvisto:

      "È anche prevalente l’opinione, tra i contributori al rapporto [Revitalizing Anaemic Europe] (è bene dirlo subito), che la via d’uscita dall’attuale impasse non sia l’uscita dall’euro, anche se alcuni prospettano la necessità di considerare questa opzione come arma negoziale o la paventano come esito non voluto di una nuova crisi".

      "I paesi europei si indebitano in una moneta estera e si indebitano, soprattutto, i paesi per i quali il tasso di cambio dell’euro è sopravvalutato, perché il loro rapporto tra i prezzi e costi interni e i prezzi internazionali è superiore a quello della media degli altri paesi dell’eurozona. Il contrario accade per altri paesi per i quali il tasso di cambio è sottovalutato. Questo determina non solo un problema di aggiustamento interno, poiché è preclusa la strada della svalutazione come metodo di correzione dello squilibrio, ma rischia di essere, anzi forse è, un meccanismo di perpetuazione e allargamento degli squilibri stessi il cui risultato è quello di generare una economia duale con problemi simili a quelli che l’Italia conosce sul dualismo tra mezzogiorno e resto del paese"

      "È [nel divario di produttività] la piena manifestazione dell’anemia dell’Europa […]. Alla correzione di questo divario non basterebbe, d’altra parte, la correzione tout court del tasso di cambio […], perché non lo sono mai le politiche di svalutazione per compensare ritardi di dinamica della produttività"

      "A chi dice che bisogna uscire dall'euro rispondo così: è sbagliato rispondere ‘Sì’ ma allo stesso tempo sarebbe limitato rispondere ‘No’”. Tria è fra quegli studiosi che non auspicano l'abbandono della moneta unica - in quanto i costi sarebbero molto maggiori dei benefici - ma che sono convinti che la costruzione europea così com'è non funziona ed è a forte rischio implosione. Quindi sostanzialmente bisogna andare a Bruxelles e portare nuove idee per cambiare l'Europa, ma senza portare con sé la pistola carica dell'uscita dall'euro.

      Staremo a vedere.

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    2. Grosso modo la posizione espressa da Padoan nel DEF 2017; cui seguì l'iniziativa congiunta sui criteri di calcolo dell'output gap insieme a Portogallo e Francia. Abortita alle prime avvisaglie per un "non liquet" senza appello della Germania e pedisseque istituzioni Ue.
      Vedremo...

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  12. Mi piacerebbe che il primo atto del nuovo governo fosse una richiesta ufficiale di dimissioni nei confronti del presidente della commissione europea, a seguito degli ennesimi, volgari e intollerabili insulti che ha ritenuto di rivolgere agli italiani. Si potrebbe dire che in fondo sono gli stessi concetti che ci vengono ripetuti h24 dalla stampa e dai media italiani, mai così autorazzisti come in questo periodo, ma resta il fatto che il signor Juncker ricopre una carica istituzionale rilevante e che in questi casi incombono precise responsabilità anche nelle forme e nei contenuti delle proprie esternazioni.

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    1. Ma anche in pendenza di formazione del nuovo governo si possono fare "passi diplomatici" per stigmatizzare tali improbe dichiarazioni. Parrebbe anzi doverso farlo il prima possibile (il personaggio in questione magari il giorno dopo se n'è già dimenticato...per i notori "problemini" di...salute che ha).

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    2. Francamente, son esternazioni talmente sgangherate che, per la mia sensibilità, offendono più se stessi ed i loro compaesani che gli italiani.

      Sarà che son diventato geneticamente superbo, ma li trovo tanto socialmente pericolosi quanto pittorescamente macchiette tra il ridicolo ed il grottesco. Tendenzialmente ottusi intellettualmente. Stupidi. Trovo un certo godimento nel vedere questa hybris volgare e disturbata che si fondata sul nulla e, al limite, che mostra a monte delle gravi carenze infantili.

      E ci credo. Ma abbiamo presente in che ambiente umano e culturale sono cresciuti?

      Mi sembrano un po' la versione oltremodo farsesca di Hitler ed i suoi nipoti: d'altronde l'orrore, prima di manifestarsi come tale, si presenta nella sua sottovalutata veste tragicomica.

      Non mi meraviglierei se questa pioggia di dichiarazioni avvinazzate provenissero da mancati pittori, stilisti con sandalo e calzino o poeti falliti.

      Quando la costruzione idiota che ha distrutto l'Europa gli crollerà sotto i piedi, dovranno aggrapparsi definitivamente al collo di una bottiglia. Così potranno continuare a credersi aristocratici del sacro romano impero.

      (Bottiglia, però, di vino doc, italiano...)

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  13. In parole povere siamo stiracchiati, contesi tra l’imperialismo tedesco, sfuggito un po’ al dominio USA, e quello USA, che adesso sta insegnando alla Germania a non uscire dai ranghi dopo averle affidato il compito di costruire l’Europa quale parte del suo impero. Quindi gli USA si sono “ripresi” l’EU facendo leva sull’Italia tramite il mezzo politico, impossibilitata (ed incapace?) di svincolarsi da tutti, e tenendo per le parti basse la Germania tramite la minaccia finanziaria. Qualcosa di simile alla realtà?

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  14. La FED acquista btp e vende bund (e pare anche il Giappone), deutsche bank viene declassata e continua a perdere, da oggi partono i dazi dagli usa che colpiranno in primis la Germania, ma soprattutto nasce un governo democratico in Italia. Un governo che dopo 25 anni non sarà monocolore, sarà composto da persone molto preparate come Savona, frutto di una mediazione fra le parti, interessate a fare l’interesse nazionale e che mettono in discussione l’europa, dandole una chance per democratizzarsi con l’avvertimento implicito che altrimenti la nostra permanenza verrà meno. (Sappiamo che è impossibile ma provarci e prenderne atto definitivamente sarà un enorme passo avanti nella direzione del recupero della sovranità popolare, a mio parere). Ed è una bella data per nascere, l’1 segna un nuovo inizio, dopo la cacciata di Cottarelli e i suoi ministri neoliberisti, e domani è la festa della Repubblica.. che vedrà il compiersi dei soliti festeggiamenti, ma a cui stavolta potremmo attribuire un significato simbolico, di rinascita. Lo spero.

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  15. Voglio essere ottimista; spero che questo governo sia per questo Paese, in questo momento storico, il massimo che si potesse ottenere. Resta la ferita aperta sull'intrusione di Visco e Draghi concernente la nomina del Prof Savona al MEF.

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    1. ...intrusione passata per il PdR e a quanto pare non per la prima volta. In prospettiva da qualsiasi direzione la si guardi non è cosa di poco conto!

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    2. Intrusione passata si, ma con tale clamore e critiche che difficilmelmente in futuro il caso si ripeterà.
      Di vittorie di Pirro come questa ESSI non ne sentono proprio il bisogno: Savona siede ancora nel consiglio dei ministri...

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    3. Temo invece che in futuro, e forse presto, ne vedremo eccome...

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