lunedì 23 settembre 2013

E CHI TI DICE CHE SIA UNA DISGRAZIA?

Le analisi a caldo si sprecano, ma alla fine non si può che prendere atto di quello che si era sempre saputo: nulla cambia. Qualcuno agita un futuro ancora più nero, per una presunta ulteriore "stretta" della Merkel sull'austerità. E anche per la questione della sentenza della corte costituzionale tedesca sulla OMT di Draghi (mai attivata), della cui (il)legittimità, in chiave di rispetto delle competenze giurisdizionali riservate dal trattato UE alla Corte di giustizia europea, c'è da dubitare.
Mentre, sul piano della coerenza giuridica, una sentenza contraria dovrebbe indurre la Germania a dichiarare costituzionalmente illegittima la norma interna che ai trattati dà esecuzione (sancendo lo svincolo tedesco dal sistema della moneta unica). Ovvero, non volendo arrivare a questa conclusione (non gli conviene, per i loro conticini Target-2) a proporre un successivo ricorso alla stessa CGE; ricorso che la Germania poteva ben fare subito, ma che il governo tedesco, in posizione difensiva nel giudizio davanti alla Corte costituzionale, si vedrebbe costretto a intraprendere. Quindi, in teoria, la sentenza non sarebbe "decisiva", ma per i mercati risulterebbe un via libera.

Ieri sera intanto, su Rai-1, si è svolto un interessantissimo dibattito a commento delle elezioni: c'era un giornalista tedesco, di cui francamente non ricordo il nome, che, in stato di sovraeccitazione, ha vomitato addosso agli esponenti del governo italiano, Quagliariello e Fassina, una serie di accuse che dimostravano eloquentemente il peggior luogocomunismo di chi non ha capito nulla, e nulla vuole capire, delle ragioni della crisi attuale.
Con una certa "ondata di gelo" nei suoi interlocutori, ha rammentato che l'Italia è ben lontana dal poter rispettare il fiscal compact a partire dal fatidico 2014: 'sta cosa pare dimenticata, ma è sempre lì. Dalla fine del prossimo anno dovremmo cominciare a buttare giù il debito del 3% circa, all'anno, ed a registrare il "pareggio di bilancio" (tecnico, al netto del ciclo: fate un pò come vi pare. Ma, se si esclude l'esistenza del moltiplicatore fiscale, le manovre saranno comunque tarate su quell'obiettivo, mentre se si ammetterre il moltiplicatore, non avremmo semplicemente aderito al fiscal compact).
Insomma, il PUD€ si è sentito dire (ritraducendo in pratica ciò che la vox germanicorum gli sbatteva in faccia) che, in prospettiva, non ci sarebbe stato modo di evitare il "commissariamento" prossimo venturo da two packs e che la Germania era persino riluttante a intraprendere il "grande aiuto", stile Grecia; che insomma al limite, ci faceva un piacere.
Un crudo assaggio della brutale realtà in cui si ostinano a volerci soggiogare.

A un certo punto, se ne è uscito col dire "voi italiani non avete fatto nulla per uscire dalla crisi, avete 180 miliardi di evasione fiscale e venite a chiedere a noi..."
Al che persino Fassina ha replicato "chiedere a voi cosa?", rammentando che l'Italia ha contribuito con 30 miliardi ai fondi di salvataggio europeo.
Poteva aggiungere che in realtà, calcolando le contribuzioni ai salvataggi dei debitori tedeschi (Grecia e Spagna in testa), l'onere italiano era in realtà superiore, di circa 48 miliardi. E poteva ricordare che non solo non abbiamo mai ricevuto nulla, non solo che per contribuzione pro-capite l'Italia paga all'Europa più della Germania, - senza fare tutti i piagnistei aggressivi-passivi (...per ora), dei tedeschi-, ma che la recessione è stata esclusivamente provocata dall'adeguamento ai diktat tedeschi, trasmessi dalla solerte BCE e dai galoppini Commissione-Eurogruppo.

E poteva anche ricordargli che l'Italia ha il secondo miglior deficit in Europa, avendo per di più aumentato il debito su PIL, in condizioni di recessione, meno di tutti gli altri paesi UEM (compresa la Germania, ove si includesse, oltre all'81% "ufficiale", il 17,4% della posizione obbligazionaria della KFW, così come facciamo noi con la Cassa Depositi e Prestiti).

Fassina ha ricordato peraltro che la situazione di crisi è comune a tutta l'Europa e che se si continua in questo modo il "sistema salta".
La cosa, "stranamente", ha zittito per un attimo il tedesco infoiato nella sua predica: forse è rimasto sorpreso che potesse esistere in Italia l'idea, ancorchè "larvale", che non sia propriamente un privilegio (e un guadagno) stare in un'unione monetaria con gente come lui.
E il giornalista infoiato ha avuto un rapido baluginare (purtroppo fuggevole) della cruda realtà che potrebbe spettare alla infinita arroganza sua...e della Merkel.

Sull'evasione, poi, Quagliariello ha balbettato che occorre "contestualizzare" e che molte misure graduali erano state adottate: mentre invece, poteva semplicemente dire che nel paese di grandi dimensioni soggetto alla pressione fiscale più alta in Europa, la crisi non era certo dovuta all'evasione fiscale, dato che, tra l'altro, in percentuale al PIL, la Germania era seconda, proprio dopo l'Italia, nel sommerso e nell'evasione fiscale stessa.

Ma la violenza dell'aggressione del tedesco è stata alquanto eloquente: diamo per scontato che mai si sarebbe permesso di fare altrettano in una trasmissione televisiva in Francia, dove il deficit al 4% del PIL consegue a valori da anni ancora superiori e il debito aumenta vertigisonamente (e l'evasione fiscale è pur sempre a un rispettabile 15% del PIL per 120 miliardi).
Quello che invece è emerso è che il PUD€, "l'è lu", stavolta, a non avere più scampo.
I toni, il pressappochismo, l'arroganza del tedesco davano la misura di come probabilmente si svolgono le conversazioni nei vertici politici UEM: con la simmetrica incapacità di dire veramente come stanno le cose da parte dell'interlocutore italiano.
Vi dirò, nonostante tutto si tinga di "nero", in questi ultimi mesi, il 25 luglio appare sempre più vicino, e l'8 settembre pure. Ma chissà stavolta chi sbarcherà in Sicilia. Forse solo un rigurgito di dignità. E di democrazia.




36 commenti:

  1. Gli ci voleva il tedesco arrogante, ai PUDini di Salò, per togliergli almeno una, delle tante fette di prosciutto che hanno sugli occhi.
    Da quello che capisco, sono stati trattati come due caporali repubblichini sgridati dal maggiore delle SS dopo un rastrellamento andato a vuoto.

    Adesso, la palla, è davvero loro. Sempre che si rendano conto di averla in mano e che -sì- è una patata bollente.......

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La cosa tragicomica è che c'è seriamente da presumere che il giornalista in questione sia un esponente "standard" del sentiment tedesco; altrimenti, in un mondo in cui il protocollo delle relazioni internazionali fosse rispettato nelle sue regole più elementari, l'ambasciatore tedesco si dovrebbe porre il problema di dissociarsi dalle sue parole.
      Ce la vedi una Gruber andare in Germania e fare accuse di violazione dei trattati con le riforme Hartz a Schauble e ad un altro ministro tedesco, in un programma televisivo sulla rete nazionale principale?

      Elimina
    2. Sarebbe ora. Magari non la Gruber legata al Bilderberg, ma un Becchi, uno Zibordi, un Rinaldi o un Borghi non ce li vedrei per niente male.
      Al limite potrebbe essere il segnale che in Italia non ci sono solo collaborazionisti, come all'epoca non c'erano solo repubblichini. Buono anche per rammentrare che chi era dall'altra parte della barricata non ha reso la vita facile ai tedeschi. E spesso, come a Napoli, li ha proprio costretti a sloggiare.
      A questo punto, però, si fa interesante la posizione dei Fassina e simili, costretti di fronte all'aggressione verbale esterna a utilizzare le argomentazioni tipiche dei "sovranisti", mentre nei confronti dell'opinione pubblica interna resta ben saldo sulle posizioni pudine. Una riflessione sulle possibili conseguenze di tale contraddizione potrebbe non essere del tutto pleonastica. Non fosse per il fatto che espone lo stesso Fassina a critiche ben circostanziate.

      Elimina
  2. Che dire? Post pulito, lineare, ineccepibile e - purtroppo -condivisibile.
    Adesso si tratta di coinvolgere l'opinione pubblica, la cui presa di coscienza tende storicamente ad essere tardiva.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A vedere il giornalista conduttore in studio, davanti ai cui occhi andava in onda l'ufficializzazione dell'occupazione coloniale italiana, che risultava del tutto sorpreso che qualcuno del governo potesse ribattere ai volgari luoghi comuni del tedesco, c'è una strada persino troppo lunga da fare. A meno che non arrivi un improbabile contrordine (l'8 settembre: ma i collaborazionisti italiani si scatenerebbero, com'è ovvio)

      Elimina
  3. Tunnel dei nostri rappresentanti politici gli comincia ad apparire imbuto,a sentire la stizzita risposta di Fassina alle omologate e aderenti affermazioni del giornalista al sotteso Credo di Walther Funk che pervade l'attuale Germania.Nulla è cambiato.Alla prima opportunità ,qual'è stata la Crisi, la natura di un popolo si dispiega con tutto il suo armamentario seppur meno pirotecnico ma altrettanto sanguinario e devastante seppur...tanto gentile e tanto onesta pare.Dove il "pare" sta x mostrarsi con evidenza.Peccato che di passar a Vita Nova non c'è intenzione,ma anche qui i germogli son ancora verdi.Chissà!

    RispondiElimina
  4. Le timide rispote di Fassina e Quagliarello confermano la subalternanza totale della nostra classe politica nei confronti di questi colonialisti forsennati, i quali dimostrano ancora una volta il giudizio della storia sulla vocazione al dominio e alla sopraffazione dei tedeschi. Quanto all'atteggiamento del giornalista italiano, inutle ripetere quel che sappiamo sull'asservimento della stampa nazionale al verbo eurista e alla linea "crisi=spesa pubblica-casta-autoblu ecc.". Purtroppo con questa stampa e con questi commentatori (i Polito, i Panebianco) riuscire a far capire come stanno le cose ai cittadini è un'impresa quasi temeraria. Ma ci si deve provare.

    RispondiElimina
  5. Ciao Quarantotto, mi chiedo e ti chiedo: ma in questo contesto storico i vertici delle nostre Forze Armate, dei Carabinieri , della Guarda di Finanza della Polizia che ci stanno a fare? I loro valori non dovrebbero essere; Dio, Patria e Famiglia? E non si accorgono che Dio è stato sostituito dal mercato, che la Patria gliela hanno svenduta e che la famiglia viene distrutta dalla disoccupazione e dalla mobilità?
    E cosa ci stanno a fare i nostri Servizi Segreti, non si accorgono dellle macerie di questa guerra economico/commerciale? Dov'erano quando nel 2011 D.B sbandierava ai quattro venti che si stava disfando dei nostri titoli di Stato? E non si accorgono che le privatizzazioni sono un grande regalo al capitale estero?
    Ma non sono pagati per difendere questo paese.?
    Non credi che se all'amministrazione Obama non andasse bene questo andazzo avrebbe già attivato la ns Intelligence con manovre almeno di disturbo al Pude?
    Tante domande che da parte mia non trovano risposta.
    La sensazione è che siamo soli, come quei pochi antifascisti prima del 25 luglio 1943.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche ammesso che ci siano analisti capaci ex parte italiana, chi dice che alle forze che, di fatto, prevalgono nell'Amministrazione USA le cose non vadano bene così come stanno?
      La domanda globale deve essere rilanciata a partire dalla sua area più importante o no? La guerra dei surplus commerciali lanciata dall'UEM germanizzata e la risposta delle svalutazioni monetarie (che ancora non toccano il "marco", che rimane al riparo di una perdurante svalutazione a carico nostro) deve essere superata? La cooperazione "atlantica" deve agire compattamente sui problemi mediorientali?
      A tutte queste domande, a inizio anno, pareva che Obama volesse rispondere in modo positivo. Ora non si capisce più; forse non è in grado di trovare una linea coerente nemmeno lui. Troppe forze contrastanti lo condizionano, troppa difficoltà a controllare persino gli atteggiamenti della truppa democratica al Congresso; troppi debiti da onorare. E la nomina della Yellen non basta...

      Elimina
    2. Beh, in realtà, anche se timidamente, i nostri "servizi segreti" ci sono:

      http://www.huffingtonpost.it/2013/02/28/relazione-dei-servizi-segreti_n_2779654.html

      Per quanto riguarda le FFAA, l'indirizzo politico è quello del "More europe" del ministro Di Paola, pedissequamente seguito dall'attuale, con paralleli e sostanziosi tagli a strutture e personale.
      Quanto questo indirizzo sia effettivamente condiviso, all'interno della struttura, onestamente non saprei dire. Il vertice, a quanto si legge in giro, ha recentemente manifestato orientamenti europeisti non equivoci.......

      http://www.asca.it/news-Difesa__amm_Binelli_Mantelli__in_Ue_serve_disegno_comune_su_Pesc_(1_Upd)-1315246.html

      Elimina
    3. Grazie dei links.
      Ma sono due cose un pò diverse tra loro. Sulle "svendite" è incredibile come a livello di azione e di comunicazione governativa, si trascuri quanto evidenziato nel rapporto: nel medio termine le cessioni di aziende tecnologicamente strategiche si traduce in alto rischio di svuotamento del know how e...chiusura. Di sicuro non si tutela nè il pubblico bilancio nè il livello di occupazione.

      Sulla difesa comune, centralizzata a livello europeo, si tratta in realtà di una delle colonne della diversa "confederazione" e potrebbe portare a risparmi e razionalizzazioni. Ma, proprio a causa del clima creato dall'euro, si conferma come il presupposto indispensabile dello "spirito cooperativo" nella politica estera, sia null'altro che un wishful thinking (e tutto si risolve in tagli al personale e al trattamento economico)

      Elimina
    4. Dico di più. Se si credesse realmente nel sogno Europeo, così come negli anni '60, la "comunità di Difesa" sarebbe sicuramente un tassello importante e "squisitamente politico". E' mia personalissima opinione che, a voler veramente salvare quel poco che rimane dell'originario spirito di integrazione europea, si dovrebbe fare un forte passo indietro a livello economico, bilanciato da uno in avanti a livello politico. E sotto questo aspetto, la coagulazione, ad esempio, di un indirizzo unitario europeo in ambito internazionale e nelle missioni di peace-keeping dell'ONU sarebbe un grande progresso (anche di notevole "impatto scenico").
      Ma purtroppo la visione economicistica prevalente impedisce di fare questo ragionamento ed anzi lo vanifica. Si ragiona, infatti, solo di costi senza capire che un progetto come quello di un'unione difensiva esige come dici, uno "spirito cooperativo" di fatto impossibile.

      Certo, a livello di "mantra" da ripetere per "aggredire" anche l'industria della Difesa (Finmeccanica è, se non erro, un altro pilastro importante delle svendite-privatizzazioni.....), funziona. E -probabilmente- questo è il fine ultimo di tutto il discorso.....

      Elimina
    5. A proposito di svendite ecc. ...
      - Telecom (di cui il Tesoro aveva venduto ultime quote nel 2012, per cui diventa solo un'operazione contabile di entrata UNA TANTUM in BoP, per registrare poi continue uscite negli anni a venire...)
      - Ansaldo Energia
      - Alitalia
      A' rega', non stiamo dentro al 3% quest'anno? Si tappa il buco con la svendita di quote o parti di aziende di Stato.
      Si sfora il prossimo anno? Si mettono in vendita gli immobili di Stato. Che ce' vo'... Finiti quelli, passiamo all' "Oro per la Patria".

      Elimina
    6. E abbiamo pure dato i soldi pubblici nostri per il loro sistema bancario...ed ecco che ci ritornano per l'IDE definitivo sul più grande bancomat (pieno di buffi) della realtà italiana.
      E Confindustria non fa una piega...
      Che dire di più? Avessimo qualche traccia di vita (tesa, come tale, alla auto-sopravvivenza) nei media. Ma no: l'estinzione è alle porte per manifesta unfitness

      Elimina
    7. Leggendo il direttore del Sole come posso non essere purtroppo d'accordo con te...

      Elimina
  6. Il risultato secondo me e' soddisfacente. Ve bene, la Merkel sara' incaricata di formare il governo, i potentati economici convinceranno i socialdemocratici ad aderire. Ma la cancelliera ha cancellato i liberali, non ha piu' la maggioranza assoluta: e' il massimo che potevamo sperare. La voglio proprio vedere, dopo aver spadroneggiato da tutte le parti, vinto e stravinto, avere l'umilta' di trattare con la spd che ha sete di vendetta. Penso che piano piano potrebbero aumentare le incertezze in casa loro e le resistenze degli altri, ed il centro sinistra tedesco, un domani che mi auguro non molto lontano, potrebbe essere tentato , alla luce di quanto sopra, di fare un bel ribaltone, o piu' probabilmente di andare a nuove elezioni. Comunque gia ' ora nella spd c'e' chi non e' d'accordo per una nuova grande coalizione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse: Ma l'SPD, in materia UEM, è forse persino peggio dei CDU (tant' che rifiuta ogni alleanza con la Linke, che ha un modesto e prudente programma di rilancio della crescita occupazione per l'UE). Potrebbe forse entrare in contrasto sulla (simbolica) reflazione da aumenti salariali. Ma neppure ci conterei troppo...

      Elimina
  7. Grazie Lorenzo per i links e a Quarantotto per il tuo inestimabile lavoro.

    RispondiElimina
  8. Qui (pag. 4 di un pdf di 40 pagine) i dati pubblicati dalla Banca d'Italia relativi al sostegno finaziario ai paesi UEM: sono appunto 48 miliardi circa (fa impressione il grafico a pagina successiva che riporta il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche al netto dei summenzionati contributi). Mi ha fatto piacere che anche Varoufakis, che non può certo essere accusato di nazionalismo, osservi giustamente: "Perhaps the root problem (which is linked to our dictatorial past, but which is similar to the Italian experience) is the Greek elite’s incapacity to act as a national elite." In effetti sto leggendo Bad Samaritans di Chang: il libro riguarda gli effetti, dal dubbioso al devastante, dell'applicazione del classico pacchetto di politiche del Washington Consensus ai paesi in via di sviluppo; dalla lettura risulta chiaramente che è la stessa pillola che hanno rifilato a noi, dall'austerità in recessione alla democrazia che non decide nulla, fino alle alle accuse di corruzione o tare "culturali" quando il giocattolo non funziona. Quel che impressiona è l'introizione di retoriche e stereotipi che se applicati ad altri verrebbero riconosciuti per le ipocrisie razziste che sono.

    RispondiElimina
  9. ma mi scusi prima opoi gli americani non avranno forse il problema di un confronto con l'euro, nel senso si unità internazionale di scambio ???? ora mi pare di capire che gli americani abbiano ter ordini di problemi !) farcrescere l'economia con politiche espansive ma questo implica svalutazione del dollaro e 2)quindi rivalutazione euro che comincia ad essere percepito come valuta riserva , 3 )il tetto al loro debito pubblico che le politiche espansive mettono continuamente in pericolo . Prima o poi i demorepubblicani qualcosa dovranno pur farci ? ma se non ho capito pronta a essere corretta ....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il "problema" 1): una parte della governance USA crede in politiche espansive post-keyensiane, ma, a quanto pare, non è abbastanza forte politicamente per imporle (v. post su Bernanke);
      sul 2): la rivalutazione dell'euro (rectius: sua "tenuta" rispetto al dollaro), è un effetto riflesso trascinato dal fatto che è un marco sottovalutato, ma una lira o un franco sopravvalutati; e per questo motivo è ormai una valuta intrinsecamente instabile: difficilmente potrà mai divenire moneta di riserva (non speculativa-short). FInora non lo è stata; 3) beh, è il deficit cap che vanifica le politiche espansive, efficaci, e non vicercersa.
      I democratici (se riescono a liberarsi di tutti i residui...clintoniani indicati da MInsky), Es; abolizione del Glass Steagall), potrebbero farre qualcosa; giammai i repubblicani, che ormai si lamentano di essre troppo appiattiti sui tea-party,ma non sanon come "tornare indietro" (un pò come i piddini)

      Elimina
  10. Mah, se devo dire la verità, non è ne una disgrazia, ne una fortuna, quanto avvenuto nelle inifluenti elezioni alamanne, in quanto, ininfluenti, appunto, come accennato (e non da oggi) da 48 e tutti noi.

    Ho trovato decisamente più interessante il discorso di Bergoglio a Cagliari.
    No, caro 48, ammettiamo pure il fatto che sia stato demagogico, populista e ipocrita, MA, quel discorso vale anche per gli "alternativi": i "Von Renziek", i Grillo, soprattutto i Grillo, come abbiamo osservato in questo blog, la (non) dottrina grillesca è perfettissimamente compatibile con i postulati "PUDE-Von Hayek".

    Nel discorso di Bergoglio si parlava di dignità del lavoro e di diritto al lavoro per tutti, addirittura c' era una esplicita condanna dell' assistenzialismo.
    Altro che pauperismo compassionevole!
    Un discorso molto PIENA OCCUPPAZIONE e molto poco reddito di cittadinanza, molto socialista, persino keynesiano, molto poco conciliante con le idee del cattolico Hayek.

    E' un segnale -dai- credo abbia toccato molto le coscienze, lo trovo il vero fatto rilevante di ieri. Dei bla bla di ieri intorno alla Kulona, rimmarrà ben poco, bisticcetti come quelli che hai descritto, con le varie componeti PUDE che cominciano a tirar stracci per aria, come una squadra di ingenieri che ha progettato un edificio e lo sta vedendo crollare in maniera irrimediabile e comincia rimpallarsi le colpe (nun te preoccupà, comiceranno anche i "pude-italia" a controbattere, vedrai...) dopo che hanno appioppato la colpa al fornitore del cemento, dell' acciaio, giù giù, fino all' ultimo manovale...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Marco, sei il solito irruento entusiasta :-)
      Ma forse hai ragione tu (vengo dal convegno di asimmetrie, di presentazione del Manifesto e devo dire che la "parte italiana" del dibattito mi ha indotto a varie riflessioni...che spero di riuscire a condividere qui sul blog...)

      Elimina
    2. Non "sperare", condividi la tavola: confesso, sono curioso delle riflessioni "italiane".
      :-)

      Elimina
  11. Questo sarebbe da tradurre:

    Messing up the next Greek debt relief could endanger the Eurozone
    Charles Wyplosz, 23 September 2013

    http://www.voxeu.org/article/next-greek-package-dangers-ez

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Me lo leggerò...ma se avete qualcosa di interessante da trdurre, proponetelo alla grande Carmen di Vocidall'estero

      Elimina
  12. Voglio un gran bene al popolo tedesco: noi, ancora umani, come dimenticare gli insegnamenti della filosofia, della letteratura, della arte, della musica, della scienza, dell'economia al nostro appartenere "umano".
    Come comprendo, capisco un poco meno, l'austera appartenenza di A Merkel, epitetata e vitupetata, che esprime il "sentire" lippmaniano del suo popolo, dei suoi 7,5 mln di mini-jobber in decrescita "felice", di un ridotto 15% di investimenti, di un mercato di bocco che non esiste più.
    Hanno ora "solo" da fare i conti con un unione bancaria, e ci sarà da ridere, oppure uscire, con sentenza costituzionale, dall'OMT ...

    RispondiElimina
  13. ....avete 180 miliardi di evasione fiscale e venite a chiedere a noi..."
    Al che persino Fassina ha replicato "chiedere a voi cosa?"...

    ,, ohibò! E' tutta qui la reazione del nostro eroe?

    Da Fassina in verità mi sarei aspettato niente e popò e di meno che una fiera risposta del tipo

    "Devi stare sereno, devi stare molto sereno" (o era devi stare calmo? ..non ricordo bene)

    Dai onorevole Fassina non la prenda così ... chi semina vento...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E, come sempre, Fassina dava l'impressione di uno che sa perfettamente le implicazioni di quello che stanno facendo e deve ripetere la lezioncina dei "conti in ordine" (..."nel nostro interesse, di rispettare gli impegni").
      Eppure stasera dalla Gruber, Tremonti ha in defnitiva detto la stessa cosa: "siamo in UE; i conti sono un problema nostro perchè, comunque, ci dobbiamo rivolgere ai mercati per chiedere soldi e se emettiamo troppi titoli gli interessi salgono troppo..." Oh: la questione dei saldi settoriali e della posizione netta sull'estero non gli entra proprio in testa...

      Elimina
  14. intanto Cuperlo su Piazza Pulita: dopo un servizio strappalacrime, dopo un seguente discorso apparentemente accorato sul "cono d'ombra della storia in cui siamo entrati dove la povertà non fa più effetto"...ritira fuori in qualche modo una forma di reddito di cittadinanza....AHHHHH ecco qui ti volevo Cuperlo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma ringrazia il cielo che ammetta che in Italia c'è una povertà, (anche se non dice "€uroprovocata"): e che non tiri fuori, come facevano fino a ieri (ma anche ora, secondo la convenienza), la storia dei diritti cosmetici, che si basano sull'idea truffladina del definitivo superamento dello stato di povertà per un'intera società (che come tale va colpevolizzata)

      Elimina
  15. Intanto, come diceva il buon Lello Arena: "annunciazione, annunciazione......"

    L'Italia, nel mondo delle telecomunicazioni, non esiste più.

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/09/23/Telecom-negoziati-Telefonica-stretta-finale_9349125.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. v. sopra risposta a Flavio.
      E poi dicono che per uscire dalla crisi dobbiamo "avere i conti in ordine". I conti degli schiavi

      Elimina
  16. "Telecom verso gli spagnoli di Telefonica, Alitalia ai francesi di Air France, le tre Ansaldo (Energia, Sts e Breda) ai coreani di Doosan, agli americani di General Electric e ai giapponesi di Hitachi. È la prospettiva delle prossime settimane per tre grandi gruppi italiani pesantemente colpiti dalla crisi. Sono solo i casi più clamorosi ed evidenti della sconfitta del sistema-Italia, soprattutto se i probabili acquirenti dovessero procedere a break-up delle attività in Italia e all'estero con pesanti ricadute occupazionali. I nodi irrisolti di vecchi errori gestionali sembrano venire al pettine tutti insieme e il sistema-Italia pare incapace di reagire e di caogulare i capitali necessari per difendere le proprie grandi imprese. Il problema principale è che i capitali non ci sono.". Ma dai!!! Dopo vent'anni il Sole se ne accorge... Speachless...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me è chiara la volontà di trasformazione dell'Italia a paese che vive di IDE, molto simile a realtà come quella spagnola e irlandese.

      E' molto probabile che, di questo passo, la futura "ripresa" italiana sia proprio di tipo irlandese, a questo punto. Con la "crisi" di tipo irlandese che ci aspetta alla fine dei 7-8 anni di presunti progressi.
      Ed allora, di nuovo a dire che la colpa è dello statobrutto, etc etc......

      Sensazione "mia"..... potrei sbagliarmi.

      Elimina
    2. Ah beh, se leggi ancora il Sole, guarda la cessione della quota di SeverEnergia a Rosneft... la strategia è chiara.

      Elimina