venerdì 6 settembre 2013

RENZI E LA LEGGE DI MURPHY

Il neo 25 luglio, tra mille tattiche e tentennamenti, si prepara con un nome che campeggia, arrembante, al vertice della piramide PUD€: von Renziek. Almeno così pare, fermo restando che la grancassa mediatica ancora fa percepire agli italiani la crisi come qualcosa di gestibile e addirittura di vicino all'uscita dal tunnel!

In realtà, il tempo gioca a sfavore del PUD€, avvicinando drammaticamente (per noi) il "redde rationem": lo sbandierato (e un pò ridicolo) indice manifatturiero PMI "sopra 50", ci dice Bottarelli, si era registrato anche nel 2012 e "sappiamo com'è andata a finire".
A parte il consueto, prevedibile bollettino su disoccupazione ancora in aumento, credito ancora in contrazione e altre quisquilie, che non impediscono alle facce toste di seminare un ebete ottimismo, la Merkel dichiara, ammiccando al Draghi, imperturbabile sull'OMT (che serve solo agli spread e quindi a mantenere in vita i bilanci delle banche e le condizionalità-riforme strutturali, che sono proprio alla base della recessione), "è necessaria una contrazione delle politiche di stimolo a livello globale".

Come se lo stimolo ci fosse mai stato in UEM: a parte le operazioni di sconto bancario di titoli da parte della BCE e il credito "condizionale" erogato al Portogallo (per una fiammata che non gli eviterà il protrarsi della recessione) e i giri di conto dei soldi dati alla Grecia (anche da noi), e subito girati ai creditori tedeschi.
Mentre prosegue la fiducia nella mera politica monetaria in situazione di trappola della liquidità, dove persino i fantomatici pagamenti dei crediti alle imprese (apportatori di ulteriore austerity di cui presto vi accorgerete), finiscono essenzialmente a pagare precedente debito (privato), facendo sparire la liquidità.
E alla Merkel non gli sta bene neppure la vaga politica monetaria, presa dalla teutonica furia di realizzare il pieno avvento del mondo bismarckian-hayekkian-Funk-iano (non funky),

Se ci fosse gente dotata di un minimo di senso della realtà, e una stampa che dipingesse quest'ultima almeno con una minima verosimiglianza, gli italiani sarebbero avvertiti che:
a) la scadenza del governo attuale è segnata dal disastro economico cui andrà incontro, ove rimanesse in carica, a cavallo tra il 2013 e il 2014, a causa della inevitabile manovra da 10-15 (già che ci stanno..) miliardi che dovranno varare, in attesa che arrivi il commissariamento UE e si proceda alla svendita accelerata degli assets pubblici agli stranieri (optimum, per "loro", se concorrenti delle nostre imprese pubbliche);
b) dato il suo programma economico e la costante reiterazione dei peggiori luoghi comuni su €uropa-spesa pubblica e supply side alla Chianina, Renzi è il peggior incubo che dovrebbero temere gli italiani...anche se probabilmente una sua eventuale vittoria elettorale coinciderebbe col commissariamento e quindi finirebbe per essere il vero neo-leader della neo-Salò.
Dovrebbe magari leggersi questo articolo di Chang, suggerito da Flavio, e magari anche quest'altro, e magari capire che lo stimolo pubblico, MEDIANTE SPESA PUBBLICA AGGIUNTIVA nonchè RIPUDIO DEL PAREGGIO DI BILANCIO (incostituzionale), è l'unica possibile via d'uscita per l'italia.
Ma non crediamo verificabile, per la nota legge di Murphy, alcuna possibile redenzione del tipo in questione (basta guardarlo in faccia, senza che neppure parli). Anzi, per la stessa legge, procederà ad arrivare ai più alti livelli di incompetenza che gli consente la sua incapacità (corollario di Peter)

20 commenti:

  1. E oh, la legge di Murphy mica sgarra? Se una cosa deve andare male, andrà certamente nel peggior modo possibile!

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  2. Uno scenario agghiacciante.
    Forse sarà il toccare con mano l'esperienza greca che farà svegliare gli italiani. Sarà dura. Ma spero che almeno questa (drammatica) esperienza selezioni gli italiani deputati alla futura ricostruzione del Paese, consegnando alla spazzatura tutti coloro per cui i problemi si riducono al considerare "non progressista" il fatto che mia figlia mi chiami "papà" o cose simili.

    Mi preparo alla resistenza......

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    1. Sounds awful doesn't it?
      Ma non sai quanto mi piacerebbe sbagliarmi.
      Solo che più ci penso (e vedo ciò che trasmettono in TV) più il tutto appare come la dura realtà

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    2. http://www.deps.unisi.it/sites/sito02/files/allegatiparagrafo/28-08-2013/682.pdf anche Cesaratto molto pessimista (vedi la parte finale del saggio)

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  3. Per una volta vorrei provare ad essere ottimista, ci sono alcune cose che potrebbero giocare a favore di Renzi: 1. Esaminiamo la sua veloce scalata: prima si e' accattivato le simpatie di centro destra , facendo il magnanimo nelle sue esternazioni su Berlusconi, era per farsi un nome, poi ha conquistato il suo partito, e la chiave e' stato l'antiberlusconismo, con semplici dichiarazioni. Si deve ammettere che da semplice sindaco di una citta', e non e' mai stato di sinistra, sembrava impossibile che conquistasse un partito che sostanzialmente e' ancora radicato nel vetero comunismo, soprattutto nei suoi quadri. 2. e' molto giovane, uno cosi' scaltro finisce subito a sbattere, prima dei 40 anni, nel disastro dei conti pubblici 2013-2014(forse 2014-2015), ad essere accomunato agli altri? 3. Se davvero arrivera' ad essere il leader italiano, a prendere il posto di Letta, c'e' altresi' l'aspetto del suo carattere che gioca a suo favore, e' il tipo che se perde porta via il pallone, per cui non ce lo vedo molto (la mia e' una speranza) ad essere totalmente azzerbinato con la Merkel. Non li ho mai votati , non credo che lo votero' la prossima volta, ma la speranzella la coltivo (d'altronde non ne sono rimaste molte di carte da giocare). Certo la cosa puo' avvenire solo se e quando gli italiani avranno le p....piene della situazione, ma tra un po' (forse proprio quando sara' il momento per Renzi) veramente, alle balle che raccontano non credera' piu' nessuno. La svolta, probabilmente sara' un ex del pude a guidarla, dato che hanno tutto in mano. E Renzi e' molto furbo e forse anche fortunato(magari in quel momento anche gli americani si sveglieranno e punteranno su di lui). Ok, forse sto' solo sognando....

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    1. Il programma di Renzi è stato qui già esaminato ed è linkato nel post.
      Oggi ha ridichiarato, per l'ennesima volta, che la colpa della crisi è il debito e che il debito è imputabile agli sprechi, eliminati i quali si hanno miliardi e miliardi di tagli della spesa pubblica...
      Poi, fa un pò tu: qua discutiamo in termini di analisi economica del diritto e cosa significhi predicare una politica di risparmi in situazione recessiva è talmente stato detto che ormai non so se debba essere ribadito (peraltro v. links nel post)...

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    2. Certo 48, pero' hai inteso male. Sono pur nella mia modestia macroeconomica, convintissimo anch'io che l'unica maniera per uscirne e' Keynes, spesa pubblica in investimenti ecc. Renzi sta dicendo tutto l'opposto(sta dicendo cio' che ORA fa presa sulla gente, sprechi, tagli spesa pubblica),io mi basavo: 1. sul fatto che come hai scritto i nodi verranno al pettine a breve(2013/2014, ma fosse anche 2015 sempre breve e') 2. Renzi e' molto furbo ed opportunista, colerebbe subito a picco , proprio quando e'' arrivato in cima. 3. D'altra parte la rivoluzione non siamo in grado di farla, vincere le elezioni per ora nemmeno, la speranza e' anche che arrivati al massimo grado di sopportazione del popolo, svolti uno di loro, e stante anche la giovane eta' e come cambia bandiera velocemente potrebbe essere Renzi, un abile demagogo. Berlusconi ogni volta che dice pio mediaset perde il 6%, Grillo non mi pare un politico( all'inizio speravo chi ci fossero gli Usa dietro). E' chiaro che la cosa dovrebbe avere l'ok degli Usa, e anche loro cambiano velocemente strategia ( abbandono della pur fedele dc negli anni 90, delle dittature pro occidente nel nord africa l'anno scorso, salvo forse ripensarci in Egitto ecc) tutto e' in movimento, si spera, il nostro obbiettivo principale e' liberarci del giogo tedesco, Renzi (o altri) per ora e' un nemico domani chissa'.

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    3. L'ipotesi presupporrebbe che Renzi fosse solo un politico con "fiuto" (opportunistico e variabile) e non anche la costruzione mediatico-finanziaria di un gruppo di interessi...

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    4. Che il "tramaglino" non abbia possibilità alcuna di "redenzione" sta nel fatto di voler condurre all' "inchino" Concordia, la casta, nella prova provata del "corollario" che sceglie il proprio "candidato" e che questo, nella propria illimitata incompetenza, accetti.
      Quanto la politica come il "luogo" della concertazione dei gruppi di interessi, resta da "capire", e darsene 'na ragione e/o di santa ragione, di come una repubblica democratica "evolva" darwiniana(mente) verso un'assemblea di soci a voto ponderale.
      Resta da "capire" il mistero della scelta a quale "gruppo di interessi" appartenere e quale "di quale pane nutrirsi dopo averlo guadagnato con il sudore" .. ;-)

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  4. E dopo Harvard, col duo meraviglia Reinhart e Rogoff (quest'ultimo ricordo premio Deutsche Bank per l'economia finanziaria 2011) e il loro indimenticato "Growth in a time of debt", adesso è il turno della BCE affermare che il 90% è la soglia del male:

    ECB research: fiscal stimulus positively affects GDP at moderate government debt level, turns negative as debt rises eg 90%


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    1. Studio interamente deduttivistico, il cui passaggio fondamentale consiste nel dare per provato che "la percezione=aspettativa" della insostenibilità "della situazione fiscale" (?) dia luogo a tesaurizzazione, e quindi impedisce investimenti privati in conseguenza dello stimolo fiscale. Ancora insistono con l'equivalenza ricardiana, scegliendo una particolare applicazione sui twin deficit, senza trovare dati a supporto nella realtà concreta e per giustificare ex post le politiche imposte dall'europa.
      In realtà il precautionary saving (delle famiglie, per quanto possono) si sta verificando: ma al contrario di come ipotizzano, non come risposta alla insostenibilità del debito (concetto che non definiscono e non a caso), ma come difesa dalle prospettive emergenziali imposte dall'austerity e in considerazione anche della mancanza di stimolo fiscale.

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    2. Ma non era il 60%, la "soglia del male"???? Al soviet supremo hanno cambiato opinione?

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    3. Sarà perchè a seguito della geniale austerity che doveva rimediare all'aumento del debito pubblico (vero Renzi?), nell'UEM il debito dell'area è passato negli ultimi 3 anni dall'80 a l'87,5%? E che dunque preparano la ritirata dello "stimolo" auspicata dalla Merchele?
      Tra l'altro, l'Italia in UEm è quella che ha aumentato il debito di meno...E ha tenuto in media il deficit più basso. Quindi, vista la bella recessione, intensificare tagli spesa (sempre Renzi)
      http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-23/maledizione-rapporto-debitopil-063852.shtml?uuid=AbGr8aGI

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  5. a me sembra che la sparata della culona ""è necessaria una contrazione delle politiche di stimolo a livello globale" prefiguri uno scenario (velleitario) del mondo ridotto a PIIGS.
    ora, di fronte a queste due evidenze, l'accanirsi dalla competizione globale e la riduzione della domanda globale,non potrebbe essere preso in considerazione ANCHE da parte degli u.s.a. uno scenario protezionistico (se vogliono sviluppare il manifatturiero..) come tremenda ritorsione agli uberalles piuttosto che lo "lo sbarco in normandia"?

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    1. Ma il "protezionismo" lo fanno col corso del dollaro rispetto all'euro. Ed è già una novità, dato il trilemma di Triffin...
      Anche se, a quantro pare, in Germania, c'è chi incomincia a prenderci gusto
      http://vocidallagermania.blogspot.it/2013/09/mayer-leuro-danneggia-la-germania.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+blogspot/mlmqBS+(Voci+dalla+Germania)

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  6. scusa, forse non ho capito bene , sostieni che la svalutazione corrisponde ad un dazio protettivo?

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    1. Le svalutazioni sempre limitano le importazioni, specie se contemporaneamente vuoi creare un'area di libero scambio con chi ha la valuta più apprezzata
      http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-04/libero-scambio-usaue-parigi-064557.shtml?uuid=AbPa15AI

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  7. Beh, ma al supplysidismo di Renzi l'alternativa in casa PD c'è: Giampaolo Galli sull'Unità (penso che Gramsci stia facendo il carpiato nella tomba): sì, la crisi dipende dal differenziale di inflazione accumulato; no, le riforme dal lato dell'offerta non bastano; che fare? Semplice, una bella concertazione "come Ciampi", inflazione zero per almeno i prossimi 10 anni a venire e siamo a cavallo. Da un lato tanta franchezza fa piacere, dall'altra mette paura: questi son così fanatici che ci credono davvero!
    E intanto Alemanno...

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  8. Dimenticavo: riguardo all'argomento del primo articolo di Chang, devo dire che ho trovato utile anche questo pezzo di Gros: sì, il tapering del QE può esser stato la proverbiale scintilla, ma la stanza di gas non l'ha riempita un meccanismo che ha avuto un impatto sostanzialmente neutrale sulla bilancia dei pagamenti americana, ma l'austerità e il relativo surplus europeo: "The cause of this state of affairs, in one word, is austerity. Weak demand in Europe is the real reason why emerging markets’ current accounts deteriorated (and, with the exception of China, swung into deficit).
    Thus, if anything, emerging-market leaders should have complained about European austerity, not about US quantitative easing."

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    1. Certo, l'Euro è un problema importante, ma Gros come al solito - a mio avviso - fa il compitino senza esporsi più di tanto. Chang invece colpisce nel segno: se non c'è politica fiscale, non c'è QE che tenga. Ma la politica fiscale non è questione di farla "adesso", si doveva fare prima. Tagliare le tasse ai ricchi, deregolamentare il sistema finanzario, creare le condizioni per un mercato senza alcun limite, la disoccupazione dilagante, i salari dei lavoratori stagnanti sono la causa del disastro. Gros ha una visione ristretta del problema, Chang invece ha la visione d'insieme esatta. Il QE era l'unico modo per tentare una via d'uscita, ed infatti è andata a sanare i bubboni della finanza americana (e tedesca-inglese), non chè a creare un aumento dei corsi azionari mentre l'economia reale va a rotoli. Questa enorme massa di liquidità ha cercato gli alti rendimenti TdS paesi emergenti o il carry trade. Non è solo ed esclusivamente l'Euro il problema. La moneta unica sta esacerbando un sistema che ha preso il sopravvento a fine anni '70 ed è giunto al suo punto più basso...

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