sabato 12 dicembre 2015

TRA UNIONE BANCARIA E BAIL-IN- 1.IL GIUBILEO DEGLI "AVANZI" E DEGLI ESCLUSI. IN €UROPA.


http://www.seminarioverona.it/wp-content/uploads/papa_francesco_spending_review-620x350-2.jpg

1. Comincerei da un aspetto generale dell'attuale crack delle 4 banche che hanno fatto ricorso al bail-in anticipato; che, dal 2016, riguarderà invece potenzialmente tutti i risparmiatori italiani, quindi su una scala immensamente maggiore di quella che, già oggi, sta provocando tanto scalpore.
Vediamo di capirne gli sviluppi e le "applicazioni" alla situazione attuale, che è quella di una incontrollabilità generalizzata della effettiva capitalizzazione del sistema bancario italiano, affetto da una montagna di sofferenze incagli e non performing loans, che, ufficialmente, ammontano a 181 miliardi (dato di gennaio 2015! E non può che essere peggiorato). Ma che, in prospettiva pratica, porta a cifre ben maggiori:

"Secondo l’ultimo rapporto mensile dell’Abi (gennaio 2015), in sette anni di crisi le sofferenze lorde hanno raggiunto il record di 181 miliardi di euro. In percentuale agli impieghi totali siamo ormai al 9,5% (7,8% un anno fa; 2,8% a fine 2007), che sale al 16% per i piccoli operatori economici (13,6% l’anno scorso; 7,1% a fine 2007), al 15,9% per le imprese (12,6% un anno fa; 3,6% a fine 2007) e si attesta al 6,9% per le famiglie (6,3% a novembre 2013; 2,9% a fine 2007).
schermata
Centoottantuno miliardi di sofferenze lorde significa che il totale dei Non Performing Loans (NPL), i crediti deteriorati (sconfinanti, ristrutturati, incagli e sofferenze) per i quali la riscossione è a rischio e a fronte dei quali le banche devono effettuare accantonamenti prudenziali, raggiunge l’incredibile cifra di 320-330 miliardi di euro, pari al 16% di tutto il credito bancario in circolazione in Italia.Un trend confermato dagli ultimi dati sui bilanci 2014.

Consideriamo un numero. Se le prime 11 banche italiane avessero un bilancio 2014 unico avrebbero un margine operativo (ricavi meno costi) pari a 24 miliardi e rettifiche su crediti pari a 25. In pratica alcune banche italiane hanno lavorato a vuoto nel 2014, altre hanno pesantemente distrutto valore. Quanto si può andare avanti così?
rettifiche
Il problema è che le esigenze di un intervento di sistema erano già evidenti 2-3 anni fa. La montagna delle sofferenze cresce almeno dal 2009 ad un tasso del 20-30% annuo senza poterle cedere sul mercato perché “i prezzi offerti sono troppo bassi e se accettati finirebbero per generare pesanti minusvalenze sui bilanci delle banche che hanno bassa copertura nel monte rettifiche accantonato”, continua Bolognini. 
In più il portafoglio immobiliare, molto vasto in Italia, è da anni che non viene sufficientemente classificato e svalutato."

 . 
Chiediamoci piuttosto: da questa situazione è derivata una riduzione dei compensi dei manager e amministratori delegati coinvolti nella gestione della erogazione di questi crediti, spesso con criteri che risultano, dalle cronache attuali, palesemente colposi o peggio?
"Ruggisce la Chimera di Arezzo verso i 13 ricchi ex amministratori e 5 ex sindaci di Banca Etruria che invece probabilmente non restituiranno mai i 185 milioni che si sono auto-concessi con 198 posizioni di fido finiti in " sofferenza" e in "incaglio", settore che in banca curava Emanuele Boschi, fratello del super-ministro Maria Elena. Né, visti i precedenti, restituiranno i 14 milioni riscossi di gettoni negli ultimi cinque anni."
3. E ci dice un sindacalista del settore:
"Quello che è successo ha due cause: malagestione e una politica spregiudicata da parte dei vertici delle banche che volevano recuperare terreno a fronte di una carenza di liquidità", sintetizza ora Lando Sileoni, segretario generale della Federazione Autonoma Bancari Italiani. 
"C'è un dato fondamentale - prosegue il sindacalista riferendosi all' intero sistema -, cioè che l' 80% delle sofferenze è rappresentato da affidamenti, cioè decisioni prese dai vertici degli istituti. Questo ce lo dicono i dati di Bankitalia. I grandi gruppi premiano il rapporto diretto con le imprese e le industrie locali, mentre i lavoratori rispetto a queste decisioni non hanno nessuna responsabilità". 
Secondo i calcoli del Fabi, il 70% dei dipendenti dei quattro istituti di credito avevano investito in azioni o obbligazioni delle stesse banche. "Non sapevano come andavano le cose, perché non avevano accesso ai dati sensibili. Piuttosto, ne era a conoscenza la Banca d' Italia. Prima del commissariamento, gli stessi vertici tranquillizzavano i dipendenti", conclude Sileoni, aggiungendo che "se avessero saputo qualcosa, i lavoratori avrebbero trasferito le informazioni al cliente".
4. Sui compensi di executives vari delle banche ma, come abbiamo appena visto, esclusi gli auto-affidamenti di credito (che poi diventa non restituibile) e i gettoni straordinari per partecipazione ai vari organi collegiali, rinviamo a questo articolo:  
I guadagni dei banchieri sulle spalle dei risparmiatori
"...ci sono alcuni dati oggettivi, alcune cifre che lasciano intendere quanto i banchieri in questi anni si siano arricchiti sulle spalle dei risparmiatori. Come sottolinea Marco Cobianchi di Panorma, nella sua rubrica Truenumbers.tv spiega bene come i banchieri abbiano guadganato milioni di euro negli ultimi anni.
"La European Banking Authority (Eba) ha aggiornato i dati relativi al numero di banchieri che nei vari Paesi europei, guadagnano più di un milione l'anno
Per quanto riguarda l'Italia, rispetto al 2012, nel 2013 i banchieri ricchi sono passati da 109 a 138
La categoria più numerosa rappresentata è quella dei banchieri d'investimento: in 70 possono festeggiare una busta paga milionaria. Altri 21 lavorano nel settore della gestione del risparmio, e 10 nell'asset management. Solo 6 banchieri del settore delle "normali" banche commerciali sono stati remunerati così generosamente. 
Ma, attenzione, "più di un milione" significa che lo stipendio medio non è di poco superiore al milione, ma è di 1 milione 917mila euro, cioè quasi due. 
Per tutti vale - afferma - comunque la stessa regola: lo stipendio fisso vale in busta paga molto meno dello stipendio variabile: complessivamente al primo sono andati 95,3 milioni di euro e alla seconda ben 169,2 milioni"
Poi Cobianchi aggiunge Giornale.it: 
"Queste remunerazioni non sono giustificabili in un momento in cui l'economia arranca. Le buonuscite dei banchieri sono molto più indegne degli stipendi. Vanno via lasciando disastri e buchi con 40 milioni di euro. 
Chi guadagna certe somme dovrebbe trasformare piccole banche in multinazionali. Invece avviene l'esatto contrario". Infine Cobianchi non assolve nessuno: "Nel caso di Etruria&Co., tutti hanno grandi responsabilità. Dai dirigenti agli sportellisti. Sapevano cosa stavano vendendo ma non hanno fatto neinte per evitare che i soldi dei clienti finissero nel nulla".

5. Ora questo scenario, che non può che suscitare altro che ben motivate preoccupazioni in tutti i risparmiatori italiani, più che mai ci segnala un'economia dell'esclusione.
Chi prende decisioni, che si rivelano gravemente lesive della situazione patrimoniale di controparti più deboli, - trattandosi di piccoli risparmiatori in quella condizione di risparmio "diffuso" che l'art.47 Cost. affida alla Repubblica (governo-parlamento) di tutelare come obiettivo prioritario-, risulta intangibile nella sua posizione di privilegio e di crescente (e ingiustificata) ricchezza.
Chi subisce queste decisioni finisce per essere relegato in una tale condizione di impoverimento da vedere tradite tutte le sue legittime aspettative di una vita dignitosa. Fino al recente episodio di suicidio. 
Che non è neppure un caso isolato. 

Dopo l’aumento esponenziale del numero di suicidi tra i disoccupati registrato lo scorso anno, il fenomeno (111 gli uomini che si sono tolti la vita, 10 le donne) sembra essere tornato ad interessare con maggiore forza gli imprenditori, che tornano a essere le prime vittime della crisi economica con 53 suicidi (nel semestre 2014 erano 46).

Per il direttore dell’Osservatorio sui Suicidi dell’Università degli Studi Link Campus University, Nicola Ferrigni: “Tali dati confermano le drammatiche difficoltà, nonostante i recenti interventi legislativi in favore delle aziende, che vive oggi l’imprenditoria italiana, vittima non solo della generale crisi economica ma anche di una elevata pressione fiscale, inadeguata e controproducente per le imprese, soprattutto in questo momento storico”. Quarantatré i casi tra i disoccupati e – cifra triplicata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso – 19 tra i dipendenti, mentre 3 sono i pensionati.

7. A questo punto, c'è da interrogarsi se, nell'anno del Giubileo straordinario, l'attuale Papa sappia collegare questo imponente fenomeno di disperazione e di emarginazione "finale", che gli effetti dell'Unione bancaria €uropea rischiano di acuire in modo vertiginoso nei prossimi anni, alle sue stesse parole. Prendendo di conseguenza una posizione non equivoca.
Il Pontefice, infatti, nella sua Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, al paragrafo 53 ha affermato:
“No a un’economia dell’esclusione

"53. Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione e della inequità”. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è esclusione. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che soffre la fame. Questo è inequità. Oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come conseguenza di questa situazione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma  di qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”.”
 
8. L'attiva consapevolezza delle conseguenze di un simile enunciato avrebbe non poche ricadute di "denuncia", da parte di una così ascoltata autorità religiosa, sulla situazione che in termini così evidenti si sta profilando in Italia e, più estesamente, in tutta l'area euro, sottoposta al metodo Cipro...
E sottolineiamo proprio dentro l'Europa dell'area euro e proprio in quella Italia che così vicina è agli occhi e alle orecchie del Pontefice...
Rammentando che, intanto:
Germania vuole il “bail-in” per la Grecia, ma per l’Austria è illegale
Bruxelles – Come se i negoziati fra la Grecia e i suoi creditori non fossero già abbastanza difficili, ora ci pensa la piccola Carinzia a complicare ancora di più le cose e a far tremare l’Unione europea. Al centro c’è sempre la vicenda tanto nota quanto inestricabile della banca Heta, “bad bank” nata dalle ceneri della disastrata Hypo Group Alpe Adria
La Corte costituzionale austriaca ha dichiarato illegale il provvedimento con il quale il governo federale lo scorso anno aveva permesso il salvataggio della banca di Stato attraverso i soldi degli investitori (bail-in) per cancellare 890 milioni di debiti. Il problema è che il sistema di bail-in sta diventando sempre più popolare all’interno della legislazione bancaria europea e fra gli esperti sono in molti a pensare che, se un verdetto simile fosse stato espresso dalla Corte tedesca, il terremoto sarebbe stato quasi incontrollabile.
 
(1- continua) 
 

45 commenti:

  1. Il fatto che la Corte Costituzionale dell'Austria abbia dichiarato illegale il bail-in non può che far pensare all'Articolo 47 della nostra Costituzione. Ma chi, o in quale caso, si potrebbe portare all'attenzione della Corte Costituzionale italiana un ipotetico "bail-in vs art.47"? A me sfuggono i passaggi tecnico-procedurali.

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    1. Sfuggono persino a me, pensa.
      Senza dire delle norme "speciali" sulla tutela giurisdizionale contro le determinazioni sul bail-in contenute d.lgs n.180 del 2015.

      Sulle falle del nostro sistema di rimessione alla Corte costituzionale v.qui:
      http://www.riscossaitaliana.it/studio-luciano-barra-caracciolo-sulle-proposte-emendative-per-ripristino-piena-legalita-costituzionale/

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  2. Sarebbe interessante leggere le motivazioni della Corte austriaca sulla incostituzionalità dei salvataggi del sistema bancario attraverso i soldi [risparmio] degli risparmiatori [sugli "investitori" ci sarebbero da approfondire le dinamiche finanziarie della bellezza del " mercato"]

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    1. L'ho pensato anche io, naturlich...Ma non ho trovato nulla, tantomeno in italiano.
      Magari Arturo è capace di trovare il testo e pure di tradurcelo (se je va...) :-)

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    2. Ecco il link al documento che cercava: https://www.vfgh.gv.at/cms/vfgh-site/attachments/3/0/3/CH0004/CMS1438067838598/hypopresseinfoen.pdf

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    3. Grazie: non è esattamente il testo della sentenza ma un sunto fatto per chiarimenti da un legale.
      Parrebbe che l'incostituzionalità è stata dichiarata per violazione della parità di trattamento tra creditori e per la connessa retroattività del venire meno della garanzia "provinciale" esistente al momento dell'erogazione del denaro (dei depositanti e obbligazionisti).
      Per quanto è dato di capire, non coinvolge clausole costituzionali equiparabili al nostro art.47 Cost. Ma bisognerebbe vedere il testo originale

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    4. E' da aggiungere che la questione affrontata dalla Corte austriaca, sempre nei limiti di quanto è dato vedere, non pare coinvolgere la direttiva UE sull'unione bancaria. Anche se afferma principi applicabili pure alla sua attuazione: ma sempre che la Corte risolva il conflitto tra disposizioni costituzionali interne e norme UE a favore delle prime (e senza prima rimettere alla CGUE)...

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    5. Il testo della decisione è qui. Son però 154 pagine: un po' lunghetto. :-)

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  3. Riguardo ai suicidi, il Papa e' in conflitto d'interesse, ossia in questi casi non si pronuncia, almeno pare. Il suicidio non e' considerato assassinio dal cattolicesimo, anzi, il suicida commette grave peccato.....cio', o chi, l'ha istigato al suicidio passa in secondo piano.

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  4. N.1
    Una nota sul Papa, che come è noto è un gesuita.
    Lo dico in senso positivo perché i gesuiti in Sudamerica, dalle Reducciones del XVIII secolo fino alla lotta armata in centro america (cioè preti che usavano le armi, una concezione di sacerdote un pelino diversa da quella italiana), hanno sempre combattuto politicamente, non solo a suon di prediche edificanti.
    Esiste in rete un documento del 1996 dei padri provinciali gesuiti sudamericani (Bergoglio in quell'anno non lo era più) in cui con un certo anticipo rispetto al tenore generale della discussione si denunciava duramente il neoliberismo in America Latina.

    Francesco è in una posizione delicatissima per di più è sotto attacco anche da una parte della Chiesa per motivi di interesse ma anche, purtroppo, di dottrina. Può dire che questa economia uccide, può maledire i mercanti di armi (e attenzione che maledire è un po' diverso da "misericordia", non bisogna farsi ingannare dai modi bonari e fintamente impacciati, l'uomo sa essere di una durezza estremamente efficace quando serve), può arrivare ad scrivere nella " Laudato si' " che i consumatori devono acquistare in maniera consapevole "per esercitare pressioni" sui dominanti che hanno ridotto i diritti democratici alla semplice libertà di "comprare" (parole sue) ma deve stare molto attento a scagliarsi direttamente contro qualcuno o qualche gruppo di potere chiaramente identificato.
    L'azione dei gesuiti è sempre di tipo avvolgente e diventa diretta solo quando sanno di poter ottenere un risultato certo e duraturo.
    Ma non sono solo chiacchiere e lo dimostra il livello di analisi degli economisti appartenenti all'ordine.

    È uscito in seconda o terza edizione nel 2014 un libro in francese del sacerdote ignaziano Gaël Giraud che ricopre incarichi di prestigio in Francia.
    La denuncia del sistema economico e delle "malefatte" d banchieri è non solo nettissima ma profondamente argomentata come nel capitolo in cui si descrive la "menzogna strutturale" nell'ambiente finanziario segnatamente per i banchieri centrali.
    L'ultimo capitolo, che a tutta prima avevo tralasciato, è una sorta di interpretazione del commercio, ma in certo senso anche della lotta di classe, secondo l'episodio biblico di Giacobbe che incontra Esaù sulla sponda opposta di un fiume.
    È un capitolo straordinario che consiglio di leggere, raramente mi è capitato di trovare un'ermenutica di una tale potenza e raffinatezza.
    Certo manca l'appello esplicito alla lotta ma si dice che "non basta più che ognuno si limiti a fare la sua parte" perché occorre ricreare uno spazio di discussione democratica a cui partecipi l'intera comunità.
    Sono parole importanti.

    Ma al contrario del Papa che deve controllarsi in ogni singola dichiarazione e in ogni singolo gesto, Giraud può permettersi di parlare fuori dai denti e spesso è addirittura sorprendente per la decisione e la puntualità dei suoi j'accuse.
    Vi traduco un passo che riguarda Draghi:
    SEGUE

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    1. Ho l'impressione che di chi scrive (come d'altronde la stragrande maggioranza delle persone) condivida di Bergoglio la visione apologetica che la grancassa mediatica ha imposto dopo la sua ascesa al soglio pontificio. Inquadrare tout court Bergoglio nel contesto dei gesuiti sudamericani non solo non basta, ma è anche fuorviante. I gesuiti argentini sotto la guida di Bergoglio erano "altro" dai gesuiti sudamericani, basti dire che nel durissimo scontro che oppose questi a Giovanni Paolo II nel più ampio contesto della lotta alla teologia di liberazione, si posizionarono con Woityla contro i propri confratelli. Un altro gesuita argentino, Juan Moyano Walker, descrive così la svolta impressa da Bergoglio alla Compagnia di Gesù in Argentina: "Negli anni successivi al Concilio Vaticano II, circa il 30% degli studenti e dei sacerdoti della Compagnia di Gesù aveva lasciato la Chiesa, per motivi personali, ideologici o istituzionali. Ai nuovi entrati, Bergoglio diede una struttura di contenimento più rigida e organizzata. Tutto ciò divenne evidente dopo il 1976, quando la sua azione si orientò maggiormente verso gli aspetti più tradizionali. Questo generò un tipo di struttura gesuitica differente da quella del resto dell’America latina e causò un isolamento di quel territorio di cui era provinciale. I gesuiti formati da Bergoglio seguivano una linea dogmatica tradizionale, ma organizzavano la Pastorale del fine settimana con i poveri. Trasmise loro una visione sacramentaria, acritica e molto paternalistica. In quel periodo cercò di smobilitare il CIAS - Centro de Investigación y Acción Social. I conflitti interni erano molto seri, tanto per la linea adottata quanto per i modi di gestione e per un certo stile machiavellico". Lo stesso Moyano Wlaker lo definisce "un conservatore con una propensione per i poveri".
      Su Bergoglio consiglierei anche di studiarsi le inchieste di Horacio Verbitsky sul ruolo della chiesa nella dittatura argentina, che hanno avuto una certa eco anche da noi subito dopo l'ultimo conclave, e che sono state frettolosamente accantatonate (in quanto offrono un ritratto di Bergoglio ben diverso dalla vulgata apologetica diffusa pressochè unanimemente da tutti gli organi di informazione) nonostante fossero supportate da prove documentali più che solide.

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    2. Ti faccio presente che le accuse di Verbitsky sono state ripetutamente smentite dal premio Nobel per la Pace Perez Esquivel e da Estela Carlotto leader delle Nonne di Plaza de Mayo che ha chiesto a Verbitsky di scusarsi per le informazioni false.
      Scriverei di più ma non so se mi pubblicano.

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  5. N.2 CONTINUA

    "..Il che permette alla BCE di assumere una enorme responsabilità pubblica - la gestione della moneta europea e anche, dopo il summit di Bruxelles di luglio 2012, la supervisione del settore bancario europeo - senza alcun mandato democratico.
    Quale cittadino è stato consultato per la nomina del signor Mario Draghi a successore di Jean-Claude Trichet?
    [Notate come alza il tono adesso] Questo finanziere italiano, ex quadro dirigente di Goldman Sachs lavorava per la banca newyorchese precisamente all'epoca in cui questa aiutava Atene a falsificare i propri conti pubblici al fine di dare l'illusione che la Grecia fosse in regola con i criteri di Maastricht nel 2001. Ha la legittimità per occupare il posto di presidente della banca centrale dell'euro?
    In ogni caso non è affatto certo che quell'uomo (cet homme-là) sarebbe riuscito a raccogliere molti voti da parte della società civile europea se la sua nomina fosse stata sottoposta a una deliberazione democratica?"

    "Quell'uomo" per un prete gesuita è un'espressione abbastanza forte.

    Insomma il livello di comprensione e di indignazione da parte dei fratelli ignaziani di cui fa parte il Papa è eccellente.
    Non potranno fare molto se non si diffonderà una coscienza di popolo e questo però può essere solo in parte un loro compito.
    Diciamo che un CNL completo dovrebbe coinvolgere la parte migliore del clero cattolico e se accadesse si realizzerebbe un salto di qualità veramente decisivo.

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  6. Come se non ci avesse qualche banca pure il Vaticano. Ingenuo gregge che si preoccupa del suo pastore e che si attende da lui e dalle sue prediche la salvazione!

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  7. Ciao Sofia, non so se la fonte sia attendibile, ma a riguardo della banca del Vaticano riporto questo stralcio dal sito di Blondet. Se la cosa fosse vera sarebbe di una gravità inaudita, se fosse una bufala me ne scuso per averla riportata.

    "Quando, nel febbraio 2013, Papa Benedetto XVI si è dimesso improvvisamente e inspiegabilmente,colomba corvo lo IOR era stato escluso da SWIFT; con ciò, tutti i pagamenti del Vaticano erano resi impossibili, e la Chiesa era trattata alla stregua di uno stato-terrorista (secondum America), come l’Iran. Era la rovina economica, ben preparata da una violenta campagna contro lo IOR, confermata dall’apertura di inchieste penali della magistratura italiana (che non manca mai di obbedire a certi ordini internazionali).

    Pochi sanno che cosa è lo SWIFT (la sigla sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication – Società per le telecomunicazioni finanziarie interbancarie): in teoria, è una “camere di compensazione” (clearing, in gergo) mondiale, che unisce 10500 banche in 215 paesi. Di fatto, è il più occulto e insindacabile centro del potere finanziario americano-globalista, il bastone di ricatto su cui si basa l’egemonia del dollaro, il mezzo più potente di spionaggio economico e politico (a danno specialmente di noi europei) e il mezzo più temibile con cui il la finanza globale stronca le gambe agli stati che non obbediscono."

    http://www.maurizioblondet.it/ratzinger-non-pote-ne-vendere-ne-comprare/

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  8. Perdona Sofia. Ti sento assai dura. Lo capisco e lo condivido anche. Facendo la tara tra chi ha letto il piacere del vangelo (numeri considerati nel post) e chi ha deciso di virare contro il neoliberismo, non credo ci sia da stare troppo allegri. Altri piccoli numeri contro, portati da voci isolate ingrossano rivoli che potrebbero sfociare a tempo debito.
    Forse che non è nota la sapienza plurisecolare dei seguaci di Saul di Tarso?
    Lieto di risentirti.

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  9. La settimana scorsa mi sono recato allo sportello emergenza casa del Comune della mia città al fine di chiedere informazioni su come potrei fare, io, disoccupato, senza alcuna indennità di disoccupazione e senza alcun reddito, ad avere una casa a canone agevolato. Da precisare che sono anni che ho fatto la domanda per le case popolari, avendo partecipato ad ogni bando annuale. Avendo ricevuto uno sfratto per finita locazione, così ho argomentato con l'IMPIEGATA PUBBLICA del mio comune, ed essendo in graduatoria per ottenere una casa popolare da diversi anni, ho chiesto se il Comune poteva aiutarmi. L'IMPIEGATA PUBBLICA, dopo qualche breve domanda, mi ha risposto che loro lo sportello Emergenza Casa lo hanno aperto SOLO per aiutare l'incontro tra DOMANDA e OFFERTA, di modo che ENTRAMBE LE PARTI CONTRAENTI possano avere dei vantaggi. Siccome però i cittadini sono valutati solo in termini di AGENTI ECONOMICI, l'essere PARTE CONTRAENTE significa avere un LAVORO O REDDITO STABILE. "Gli aspiranti inquilini devono avere un reddito certo e l'incidenza del canone di locazione non può superare il 30% di questo reddito."
    Queste sono le "LEGGI" dell'"ARBITRO PUBBLICO IMPARZIALE". Quindi, non senza una certa irritazione la signora mi ha detto che io non rientrerei nella categoria da loro assistita (che presuppone un reddito stabile da lavoro o da pensione) in caso io avessi necessità di trovare un alloggio. Dato poi che io non rientro nemmeno nella categoria degli "ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiori al 66%, minori in età della scuola dell’obbligo" non avrei nemmeno diritto ad una assegnazione provvisoria ed emergenziale di una casa facente parte dell'edilizia residenziale pubblica. Inoltre, nella "normale" classifica per l'assegnazione degli alloggi popolari io sono agli ultimi posti, perchè il residuo patrimonio pubblico immobiliare è assegnato esclusivamente a situazioni di totale emergenza, come madri sole e disoccupate con tre figli a carico, invalidi senza famiglia e senza reddito, disperati di ogni tipo, e nemmeno tutti loro riescono ad ottenere riconosciuti i loro diritti. La signora mi ha detto poi che non gli devo fare perdere tempo, che loro hanno altre cose da fare, e che sono andato da lei troppo presto a chiedere aiuto (cioè, per lei troppo presto vuol dire 6 mesi prima della data fissata dal Tribunale, "arbitro imparziale", per lo sgombero dell'appartamento in cui sono in affitto). E che i miei residui risparmi possono comunque permettermi di vivere affittando una casa in un albergo per qualche mese. Io gli ho detto che a casa ho dei mobili e non saprei dove metterli; la signora, spazientita, mi ha detto che ci sono persone che stanno molto peggio di me, e che io non mi devo lamentare.
    Dulcis in fundo la solita raccomandazione di cercarmi un lavoro fisso e stabile (lo sappiamo che i disoccupati in Italia sono tutti degli scansafatiche) che magari in futuro mi permetterà di ottenere una casa attraverso la mediazione dell'ARBITRO IMPARZIALE.

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  10. Adesso gli economisti noeuro che, studiando i loro libri, sono arrivati a capire che il peggio del peggio in EUROPA sono state le leggi Hartz, vorrei che vivessero anche solo per qualche giorno la mia esperienza. E' inutile guardare la pagliuzza negli occhi degli altri senza vedere la TRAVE del nostro welfare, che è oramai diventato totalmente residuale. Ci scandalizziamo che in Germania vi sia un controllo serrato sui disoccupati che sono costretti ad accettare qualsiasi lavoro da 400 euro al mese pena la decadenza dei benefici del welfare (un alloggio, un aiuto per bollette e cibo). Ma ce ne battiamo i coglioni e ignoriamo completamente l'accaduto quando un disoccupato laureato con lode in Italia non solo non trova lavoro, non solo non trova una casa, ma quando si rivolge ai servizi pubblici per ottenere un aiuto, questi stessi servizi gli dicono che le persone come lui, che non sono AGENTI ECONOMICI CON UN REDDITO STABILE, non hanno diritto ad alcuna assistenza. Ma magari, come accade in Germania, mi dessero almeno un lavoro da 400 euro e una casa dove vivere, nei suoi forti limiti sarebbe comunque un residuo atto di umanità. Qui in Italia non esiste nemmeno più questo residuale atto di umanità e se non hai un lavoro ed una casa E' SOLO E COMUNQUE COLPA TUA, COLPA TUA!! E quindi arrangiati, non rompere i coglioni agli "ARBITRI PUBBLICI IMPARZIALI" nell'esercizio delle loro funzioni. A tutti questi impiegati auguro che la prossima spending review dettata dalla BCE e dalla commissione europea faccia im modo di lasciarli tutti in mezzo ad una strada e senza lavoro, e che vengano poi anch'essi giudicati dagli "ARBITRI IMPARZIALI". Il paragone che mi viene più naturale, giudicando la mia situazione, è quello con la casta dei dalit (o Paria) indiana, quelle caste inferiori che, al fine di preservare pura il resto della società, devono essere isolate dal resto della comunità, quella comunità composta dalla gente "per bene".

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    1. Hai tutta la mia sincera solidarietà.
      Il liberismo come si sta affermando in Italia, è una versione più disumana persino di quelle ordoliberista e hayekiana.
      Ma non può stupire (anche se la prevedibilità di ciò non può esserti di alcuna consolazione): la profonda incultura della maggioranza della politica e degli espertoni mediatici (v.ultime dichiarazioni di Serra dalla sempre sorridente Gruber), porta ad attaccarsi a vulgate ormai ultratrentennali sul welfare e sull'eccesso di spesa pubblica.

      In pratica, per loro, è come se non fosse accaduto nulla da Maastricht in poi (le riforme sono sempre da fare e sempre nella stessa direzione) e Padoa-Schioppa, con la sua durezza del vivere, li ha cristallizzati in un perenne odio verso l'umanità: che non sanno neanche più definire, se non coincide con gli immigrati e i diritti cosmetici.

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    2. È terribile leggere di esperienze come la tua, cara stopmonetaunica, e quello che fa più male all'animo è proprio la consapevolezza che l'angolo in cui sei stato costretto rischia - nella divina Provvidenza, o meglio, nelle provvidenze governative volute da uomini non sprovvisti di umanità non si può non aver fede - seriamente di diventare sempre più stretto e sempre più affollato nel corso dei prossimi mesi. Hai tutta la mia stima per la dirittura morale che traspare dalle tue parole e tutta la mia simpatia per ciò che sei e che lotti con le unghie e con i denti per rimanere ogni giorno: umano. Ti prego di tenerci aggiornati sull'evolversi della tua condizione.

      Il genocidio della classe media che viene sistematicamente perseguito attraverso l'utilizzo delle politiche liberiste nel cosiddetto "mondo libero" da parte della classe dominante non potrà non passare alla storia per quello che è: questo è evidente ed è un atto dovuto non solo ai caduti e a coloro che ancora cadranno, ma anche a quelli che, malgrado tutto, resteranno in piedi. È necessario che il γένος tutto sotto attacco, decaduti e non, diventi consapevole della propria situazione e maturi una coscienza di classe in grado di dare slancio al processo di riscossa democratica di cui c'è ora più che mai bisogno. Altrimenti gli oggetti indistinti delle "giornate della memoria" di cinquant'anni da oggi saremo noi.

      Venendo alla condizione dell'Italia e del suo paragone con quanto avviene nello stesso lasso temporale in Germania, purtroppo c'è ben poco da elaborare: in quanto nativi di una grossa colonia alla quale sono state sub-appaltate altre colonie minori dalla casa madre, ai dominanti (collaborazionisti) tedeschi vengono concessi margini di manovra un po' più ampi, ma che vengono pur sempre - e questo è bene non dimenticarlo - sfruttati con le risorse depredate nelle sub-colonie, le quali, dunque, soffrono ancora di più in quanto serve di due padroni che esigono la riscossione dei rispettivi tributi (tributari e non solo tributari).

      Infine, per quanto riguarda Papa Francesco, ammetto di trovarmi in estrema difficoltà nel comprendere quali siano le sue mire. Posso però constatare che, quali che siano, ha deciso che per il momento non è il caso di esplicitarle con chiarezza in pubblico (se l'ha fatto, mi è evidentemente sfuggito il passaggio), quindi suppongo che incontri ancora delle forti resistenze negli ambienti a lui materialmente vicini. Se e quando verrà allo scoperto, mi riprometto di commentarlo in maniera più approfondita, sperando di essere ancora nella condizione per poterlo fare.

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    3. Non sapevo che il socialdarwinismo in Italia fosse cosi forte.

      Quello che sta facendo il governo italiano è semplicemente pazzesco.
      Cioè copiare il modello tedesco (Agenda 2010) che ha dei costi sociali altissimi. A differenza di Renzi però i tedesci durante la loro riforma Hartz IV sussidiarono massiciamente le loro aziende, specialmente quelle del Export. Questo in Italia non succede, anzi in Italia hanno alzato è introdotto nuove tasse. Perciò credo che in Italia il risultato sarà praticamente nullo. Anzi andrà a rafforzare la recessione è deflatione.
      Poi se la riforma Agenda 2010 la applicano tutti, diventa completamente inutile. Questa riforma ha solo un senso se la applica solamente un paese solo, in più in un contesto economico di crescita come furono gli anni 2003/5.

      Una riforma tipo Agenda 2010 senza una rete sociale funzionante è un suicido economico.



      Attegiamenti tipo "non hai un lavoro ? arrangiati! è non rompere i coglioni" in Germania non sono praticabili. La pace sociale sarebbe saltata è ci sarebbero dei morti è non pochi. Se in Germania la situazione sarebbe come in Italia al potere ci sarebbe già da molto il partito nazista NPD. Di questo sono sicuro.

      Anche in Svizzera la pace sociale è di fondamentale importanza.
      Per questo hanno un sistema sociale molto avanzato.

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    4. Grazie a tutti voi per la vostra vicinanza. Sappiamo tutti da dove parte il potere globalista che ci sottomette a tutte noi colonie. Quello che volevo evidenziare è l'aspetto umano della gente che mi circonda; un aspetto umano che non esiste; non esiste solidarietà, non esiste comprensione, non esiste alcun tipo di empatia; hanno creato un mondo di perenne competitività, per cui, come ha detto anche Poletti, tu devi competere per il lavoro in Italia con il maghrebino immigrato "profugo" che, nel suo paese, ha preso la laurea a 21 anni, ed è quindi più appetibile sul mercato rispetto a te; se non ce la fai è colpa tua, COLPA TUA. Hanno creato la storia fittizia dell'essere artefici del proprio destino, alla maniera di Steve Jobs, e chi non apre la startup dal proprio garage finanziata dal venture capitalist di turno, allora è uno sfigato che non si è dato da fare. E' un mondo del tutti contro tutti, dove tutti devono farsi sempre più belli e appetibili con sempre meno risorse disponibili, per sperare di essere magari poi selezionati per un part time a 500 euro al mese dalle damigelle multinazionali che investono nella loro colonia.
      Questi impiegati pubblici, come gli assistenti sociali, che dovrebbero porsi delle domande, che dovrebbero riflettere ma non lo fanno; cioè questi impiegati pubblici che ESEGUONO SOLAMENTE DEGLI ORDINI, come eseguiva degli ordini Adolf Eichmann così ben ritratto dalla Arendt, per me sono PERSONAGGI SQUALLIDI, squallidi nella loro piccolezza umana. Squallidi nel loro essere cittadini ligi alla legge, anche quando la legge è contraria ai più elementari diritti umani.
      Non potrò mai perdonare questi servi sciocchi, questa feccia umana della società, che non si pone nemmeno un interrogativo e segue pedissequamente la corrente del luogocomunismo, il loro brodo di coltura, dove si abbeverano e ci sguazzano. Questa gente, quella normale, non fa parte dei Club degli Internazionalisti tanto stigmatizzati, nondimeno sono l'incarnazione dell'assoluta banalità del male. Sono IL MALE! Te lo dico per esperienza, perché di questa feccia ne ho incontrata assai. SONO LA GENTE "NORMALE". I miei genitori, i miei parenti, i miei amici, gli impiegati pubblici...
      Anche Primo Levi ha descritto esperienze simili nel suo libro "I sommersi e i salvati":
      "Si entrava sperando almeno nella solidarietà dei compagni di sventura, ma gli alleati sperati, salvo casi speciali, non c’erano; c’erano invece mille monadi sigillate, e fra queste una lotta disperata, nascosta e continua. Questa rivelazione brusca, che si manifestava fin dalle prime ore di prigionia, spesso sotto la forma immediata di un’aggressione concentrica da parte di coloro in cui si sperava di ravvisare i futuri alleati, era talmente dura da far crollare subito la capacità di resistere. Per molti è stata mortale, indirettamente o anche direttamente: è difficile difendersi da un colpo a cui non si è preparati"

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  11. Vedo che un'altra SOFIA interviene sul blog, ma mi pare di capire che la pensiamo allo stesso modo. I Papi non sono certo sottratti alle influenze liberiste ed anzi, hanno contribuito non poco a plasmare le menti anche di questa grossa fetta di mercato (quella dei cattolici).In un post (che magari Quarantotto pubblicherà) ho evidenziato che già (nei punti 42, 43, 58) della enciclica Centesimus Annus del 1991 Giovanni Paolo II sosteneva che il sistema economico vincente è quello “ di mercato “. E le stese considerazioni si trovano anche nella eciclica Sollecitudo Rei Socialis del 1987. Quanto a Francesco, non è cero un caso che nel Conclave per la sua elezione, i voti sud-americani si sono sommati alla "massa critica" statunitense, e le tre americhe si siano unite dando una svolta al Conclave.

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    1. Penso tu abbia proprio ragione, sofia. E basta vedere come sono penetrati certi concetti nel Compendio della dottrina sociale della Chiesa (in particolare numeri 347, 351 e 354).
      C'è però un punto più di fondo, sollevato, a mio avviso giustamente, da Somma (soprattutto pagina 11 e ss.): non si è trattato di un improvviso salto in avanti, ma di uno sviluppo che trova salde radici in una profonda sfiducia cattolica verso l'intervento statale in nome di una sussidiarietà che non è assolutamente in grado di fare realmente fronte ai problemi sociali di una moderna società capitalistica. Non credo sia un caso che una raccolta di interventi, presentati durante un vivace dibattito dei giuristi cattolici nel '51, di uno egli intellettuali di punta del pensiero democratico cattolico, Giuseppe Dossetti (appoggiato per l'occasione da Mortati, Moro e La Pira), sia stato efficacemente intitolato "Non abbiate paura dello Stato!". Quel che ci si può domandare è cosa sia rimasto oggi di quella cultura. A me pare ben poco.

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    2. Si', sono un'altra Sofia, ciao Sofia, mi scuso, venendo da poco qui non m'ero accorta di te, a saperlo avrei scelto un altro nome per postare.

      Non riesco ad inserire il mio commento. Ho provato anche a dividerlo per inviarlo in due riprese,cosi' che non risultino piu' lunghe di altre risposte vostre qui pubblicate. Magari provo in un altro momento.

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    3. La Chiesa e' un potere temporale. Non sono cattolica. Pero' mi considero cristiana.
      Purtroppo lo spirituale, quello veicolato dalla Chiesa, e' divenuto spiritualismo. Per chi si identifica, cristiano, nella Chiesa cattolica, e delega ad essa l'esser un tramite tra il suo spirito e il Cristo, il comportamento della Chiesa risulta essere alquanto ambiguo ed equivoco. Per quanto riguarda le omelie continue e cacofoniche del grammofono papale, non se ne puo' piu', la dialettica e la retorica - ossia il pensare astratto - non risparmiano neppure il messaggio cristiano, il cui monopolio la chiesa detiene, trasformandolo in uniche indicazioni a comportamenti ed azioni esteriori, come se l'uomo potesse in virtu' di suggerimenti chiesastici divenire santo, e in mancanza dannato per sempre, come se l'uomo fosse incapace da se' di cercare e trovare il Cristo, o piu' esattamente la via, la verita', la vita.
      Ormai tutti gli ambiti si confondono e si inquinano a vicenda senza nessun frutto, casomai rendendo il tutto ancora piu' commisto e promiscuo, le ingerenze sono ormai metodo riconosciuto e legalizzato, e solo debolmente un barlume di coscienza fa pero' sterilmente scandalizzarci per i conflitti di interesse singoli e individuali, senza farci pero' piu' scorgere quanto importante debba essere la liberta' nella cultura, l'uguaglianza nelle leggi, la fraternita' nel sociale e nell'economia. Ma queste qualita' i diversi e piu' importanti settori se le scambiano e le pretendono, con approssimazione e cecita' a seconda del problema di turno. La corruzione, che e' un fenomeno causato da una questione morale non compresa che si pone a monte, rende i cittadini e i rappresentanti di questi come sagome in un campo da tiro, e capri espiatori.
      Se la legge dice che i cittadini sono tutti eguali di fronte alla legge, concetto, questo, parto di una cultura la quale ha potuto intuire questa condivisibile verita', perche' poi una necessita' "economica" arriva a esonerare dalla pratica e dall'applicazione della stessa legge?
      Se le attivita' economiche, non disconoscendo un legittimo ma ponderato profitto, sono basate sullo scambio e sul principio della distribuzione, perche' arrivano a condizionare e a disconoscere, rinnegare, depotenziare, cultura e giurisdizione? Oppure perche' le stesse attivita' economiche vengono mortificate, in alti frequenti casi, e strozzate, impedite, in nome di novelle leggi contraddicenti le prime?
      Molto si fatica e molto si soffre per i frutti bacati di un'epoca altamente progressista nelle scienze e nella tecnologia, ma fortemente in regresso e omissiva nel campo culturale (quindi spirituale).
      E la cultura e' la culla delle idee e delle intuizioni, che quand' anche ancora colte, mancano pero' di forza, coraggio e volonta' necessari per la loro estrinsecazione e applicazione sociale, disperdendosi vanamente solamente in ripetuti richiami all'amore, alla morale e all'etica.
      Si parla tanto di morale, di giustizia, ma queste non sono merci disponibili sugli scaffali dei negozi e delle fiere. Non scampa al compulsivo lamento giobbico nessuno, tantomeno la Chiesa. Anzi, oggi tutti, dal credente all'ateo, dal prete al politico, dal ricco al povero, tuonano contro l'immoralita', la corruzione, il materialismo e l'impietramento dei cuori.
      Gli scenari sono oscuri per tutti, ma nessuno conosce un metodo risolutivo.
      Soprattutto nessun metodo scientifico viene ricercato e studiato affinche' a monte i diversi ambiti siano garantiti indipendenti per le loro competenze e proficuamente e umanamente produttivi nella loro interazione. Nessun metodo di applicazione viene ricercato e studiato affinche' la cultura in quanto libera possa educare gli uomini, affinche' questi ultimi possano tutti a loro volta con forza ed efficacia nella giustizia agire, e di conseguenza fraternamente nell'economia esprimersi.

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    4. C'e' una grande differenza tra corruzione corruttibilita': il primo fenomeno e il secondo terreno reso infestato dalla gramigna e dai sassi. Retorico e moralistico e' stigmatizzare i corrotti quando si ritiene scontato, ininfluente o intoccabile, e quindi irriformabile il grande conflitto di interesse intrinseco nella visione dell'organismo sociale stesso.
      Per questo, accanto al disamore per il piu' devastante e immenso messaggio divino al mondo, si affianca il conseguente disgusto per la politica, ritenuta nello stesso tempo, in un arrabattarsi ideologico disperato, l'unico strumento suscettibile di poter influire sui comportamenti sociali; in essa si trasferisce laicamente l'incognita da risolvere del riscatto degli uomini, creduti precipitati in una alienazione esteriore, l'unica realmente considerata e validata in virtu' delle moderne concezioni materialistiche, concezioni che pero' si riempono la bocca della parola "cultura", come se questa - quando non essa invece alienata - non fosse frutto di intuizioni interiori, quelle intuizioni che possono permettere all'uomo di "disegnare" e "costruire" rettamente su questa benedetta terra, resa tale dal sacrificio del Cristo ma all' uomo affidata proprio per amore della sua liberta'.
      La nostra realta' fisica, i nostri corpi, ormai sono in balia di stimoli e necessita' tiranniche, le nostre anime, ossia i nostri sentimenti e potenzialita' conseguenti sono state prese anch'esse al laccio di una realta' e di una vita o sopravvivenza che le guidano dove vogliono.
      Se non e' troppo tardi, come io umilmente spero ma credo, i nostri spiriti sono ancora potenzialmente liberi.
      E in quanto potenzialmente liberi, possibilitati a cogliere, svelare e scegliere la Verita'.
      Ed e' a questo livello la prima azione da attivarsi, e da esperirsi, in spirito ed intelletto.
      Nella rinuncia, o nella pavidita', nell'ignoranza di cio', ogni nostro sentimento e ogni nostra passione, ogni nostra necessita' e bisogno materiali, saranno sempre in balia di qualcosa d'altro.

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    5. Cara Sofia(2), per intenderci, per porre un po' di ordine a queste tue vibranti considerazioni, consiglio (consiglio) di provare a leggere il blog, almeno nei suoi filoni fondamentali.

      Nello specifico, cercando, se te la senti, di cominciare dallo scambio tra "l'altra" Sofia(1) e Arturo. Che ci fornisce il mood e il metodo con cui qui si procede.
      La questione della dottrina sociale della Chiesa, infatti, in sè risulta fondamentale; per le sue contraddizioni e sostanziali ambiguità (propendenti per la scelta liberista dell'ordine dei mercati), come pure importantissimo è capire la eccezionalità della figura e del pensiero di Dossetti. Per contrappunto, infatti, ci fa capire dove invariabilmente casca l'asino. Diciamo almeno da 150 anni...

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    6. A proposito della scelta della Chiesa per l'ordine liberista.

      Senza farla troppo lunga vi posto un link in cui nel 1999 si enuncia la posizione dei gesuiti in Sudamerica riguardo al neoliberismo. È decisamente critica.
      C'è un errore di traduzione dove dice "il neoliberismo non è il pensiero unico"; la traduzione esatta, come si vede dalla frase seguente, è "il neoliberismo non è l'unica possibilità".


      http://www.ipsnet.it/chiapas/1999/260199un.html

      Nella Chiesa esistono varie tendenze e lo stesso vale per i gesuiti tanto che Padre Pintacuda era moderatamente liberista ma quello che conta è che sono sempre esistite varie tendenze anche opposte che si confrontano ma soprattutto che quella parte del clero vicina a Francesco è decisamente antiliberista.

      L'economista ignaziano più noto, che ho citato in un post sopra, è strenuamente a favore di una separazione fra banche commerciali e di investimento, contro il mercato deregolato, contro la cartolarizzazione, contro l'indipendenza della Banca Centrale, propone che la Banca Centrale debba comprare i titoli di stato in asta primaria, ritiene che il profitto dell'impresa debba essere subordinato all'utilità sociale etc etc

      Non sono qui a fare propaganda filo cattolica non essendo un praticante ma ho letto alcuni testi molto convincenti che dimostrano che qualcosa si muove anche nella Chiesa.

      Per inciso: Fassina dopo aver detto in audizione parlamentare che il problema delle Banche Centrali è esclusivamente "una certa declinazione dell'indipendenza" comincia solo recentemente in un tweet a parlare di accountability democratica; della separazione bancaria non trovo traccia. Metterà questi due unti nel programma? Io ne dubito.

      La Le Pen ne parla, va detto, ma nemmeno lei lo ha messo esplicitamente nel programma.

      Salvini in persona nemmeno ma alcuni articoli in siti leghisti accennano ai due argomenti.

      In sostanza tra le voci autorevoli a livello mondiale che esprimono critiche al neoliberismo trovo solo la Chiesa Cattolica.

      E poi magari fa la fine di Pio IX ma francamente non ci credo.



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    7. Grazie. Seguiro' volentieri il tuo consiglio.

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    8. @8f947348-a257-11e3-83e3-000bcdcb2996

      Anche Marx si rifà direttamente al Vangelo, tanto che ne "Il Capitale" trovava che « Il Cristianesimo ... è la forma più idonea di religione ».

      Ma il punto è la "dottrina" con i suoi contenuti "epistemici" - oltre che teologici - che dovrebbero conciliarsi con l'Etica: la "dottrina sociale", che tendenzialmente varia in modo non sempre coerente tra un'enciclica e l'altra, è tendenzialmente... liberale.

      La sua "ambiguità" (come ricorda Quarantotto) la rende perfettamente assimilabile più all'ordoliberismo che al keynesismo: ovvero tendenzialmente non indica chiaramente un "modello di azione" che permette di raggiungere i fini "sociali" che professa. Stato sociale e "democrazia" sembrano "accidenti" come nella retorica "dell'economia sociale di mercato".

      Sarò franco: la mia personalissima opinione è che la "dottrina sociale" della Chiesa è di fatto l'ordoliberismo. Poco importa dei vari studiosi cattolici che la pensano diversamente: il risultato della presunta dialettica all'interno dell'istituzione religiosa è sintetizzato nelle encicliche.

      La "dottrina sociale" nasce come reazione al socialismo, stretta tra il secolarismo modernista liberale, e il marxismo assolutamente da identificare con il satanismo.

      D'altronde Marx era un noto complottista antisemita al pari di Hitler:
      nel 1856 scriveva sul "New York Tribune" un articolo intitolato "Il prestito russo", nel quale leggiamo:

      « Sappiamo che dietro ogni tiranno c'è un ebreo, come c'è un gesuita dietro ogni papa. Come l'esercito dei gesuiti uccide ogni libero pensiero dal quale il desiderio degli oppressi potrebbe avere possibilità di successo, così l'utilità delle guerre promosse dai capitalisti cesserebbe, se non fosse per gli ebrei che rubano i tesori dell'umanità. ... Il fatto che gli ebrei siano diventati tanto forti da mettere in pericolo la vita del mondo, ci induce a svelare la loro organizzazione, i loro scopi, affinché il loro lezzo possa risvegliare i lavoratori del mondo a combatterli e ad eliminare un simile cancro »


      Gustoso Wurmbrand che nota come: « All'inizio, Marx aveva ambizioni artistiche. I suoi poemi e il dramma sono importanti in quanto rivelano il suo stato d'animo; ma essendo privi di valore letterario non ricevettero nessun riconoscimento. La mancanza di successo nel dramma ci ha dato un Goebbels, il ministro nazionalsocialista della propaganda; l'insuccesso in filosofia, ci ha dato un Rosemberg, il filosofo del razzismo tedesco; la mancanza di successo in pittura ed architettura ci ha dato un Hitler.

      Anche Hitler era poeta. »

      E un po' poeta lo sono anch'io... e comincio ad essere alquanto incazzato.


      p.s.

      Siamo anche un po' tutti filosofi: ma magari le due Sofie potrebbero usare un'avatar differente... propongo alla n°2 di usare una croce capovolta... potrebbe portar bene!

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  12. Aggiungerei che la storia del "perdono", configurazione tutta cattolica, ha finito tendenzialmente per portare ad una totale irresponsabilità delle persone. Francamente non ne posso più con questa retorica del perdono. Per secoli il cristianesimo, nella versione cattolica, ha predicato che "porro unum est necessarium, serbare animam", una salvezza individuale (primato dell’individuo nei confronti della società). Perdono e scopo ultimo della vita individuato nella salvezza dell'anima (uno funzionale all'altro) hanno portato sì all'individualismo, per cui non vedo cosa abbia oggi da lamentarsi il Pontefice come massimo esponente del mondo cattolico. E vedo che oggi si insiste ancora sulla misericordia. Sarebbe auspicabile che, accanto alla pur importante denuncia di una "economia dell'esclusione" (trattata in senso oggettivo), il mondo cattolico cominciasse anche a condannare senza equivoci "chi" di quell'economia è responsabile, senza discorsi politicamente corretti. E si cominci a dire che non c'è perdono per chi si macchia dei crimini denunciati nell'Evangelii Gaudium, altro che misericordia! Troppo radicale?

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    1. Ma il perdono è conseguenza coerente della visione deterministica degli eventi tutti. Se non c'è libero arbitrio che senso ha una condanna senza pietà?
      Piuttosto ci sarebbe di che stare ben bene attenti da chi, pur avendo una visione totalmente deterministica del tutto, non comprenda il perdono nelle proprie possibilità. Significa che non ha ancora compiuto uno degli ultimi passi evolutivi della mente umana.
      Ma pure nel caso si creda al libero arbitrio, il perdono va considerato come scelta possibile, per coerenza sia in entrata che in uscita.

      Con questo non vorrei passare per cattolico.
      Quando avevo undici anni, prima media, chiesi di parlare con la preside e argomentai una mia dispensa dall'ora di religione che lei non poté non considerare. Ero dispensato dalla religione ma dovevo restare in classe per via della responsabilità dell'insegnante verso la mia persona.
      NON sono cattolico, e il perdono è una ammissione implicita della fallacia di religioni che idealizzano "Dio" come se avesse una personalità.
      Il culto della personalità deriva dal "Dio" che crea l'uomo a sua immagine e somiglianza, e non è una "trovata" cattolica, che io sappia.

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  13. Però, Francesco, dai! Ammetterai che si sono ammodernati! non parlano più soltanto di perdono e misericordia, ma di globalizzazione, dei suoi effetti favorevoli per la collettività a patto che sia integrale - nel senso che non prenda in considerazione solamente il consumo e la capacità produttiva ma ponga al centro di essa la persona umana con il suo valore spirituale e culturale - ed estesa a tutta la collettività. Un miracolo che può aversi se la crescita e la diffusione della produttività sia contemporaneamente “ regolata “, cioè assoggettata da interventi non solo dei governi, ma soprattutto da soggetti economici sotto il profilo etico!Perchè tu forse non te ne sei accorto, ma il mercato ha anche un ETICA!

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    1. EL AMOR ES MAS FUERTE

      S'era piccini quando a volte - per esser più grandi - si bigiava per poi essere ripresi dal maestro Monti che riportava tutti alla "durezza del vivere" d'antica memoria.

      Poi, per otto volte, s'è sentita proclamare dal nunzio cardinalizio A. Sodano nel 1987 nel Cile di Pinochet il suggello di Giovanni Paolo II e ci si è messi a ruotare come le teiere di Russel intorno a Marte con i piedi ben piantati per Terra.

      grazie .. ;-)

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  14. Una bella e chiara lezione e quindi un'altra occasione per ringraziarla. Specialmente in ordine alla "questione della BAD-BANK che tanto impazza anche qui da noi e che viene venduta come una panacea di tutti i mali.
    Per quanto attiene la questione "esortazione apostolica" mi limito ad osservare che il "mondo che li' si riconosce" da noi a Campagnola di Reggio Emilia aprirà un dibattito pproprio venerdi' 18 dicembre su :"Campagnola, Laudato Sii con Castagnetti e Bersani". Mah, se tanto mi dà tanto......assisteremo ai...noti....contorcimenti reggiani ........................ A proposito il libro è in dirittura di arrivo dalla Libreria Universitaria. Buona sera http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?idSezione=71610

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  15. Il testo proposto conferma che il caso delle quattro banche che hanno fatto ricorso al bail-in anticipato sono la punta di un iceberg enorme in grado di creare grossi guai all'economia italiana.Si può concordare con molte delle considerazioni fatte e certamente sia la malagestione che la spregiudicatezza dei vertici delle banche hanno influito parecchio ma mi sembra sfugga la ragione principale che ha fatto esplodere le sofferenze. Le sofferenze crescono perché privati e aziende non hanno i mezzi per restituire il credito a causa della crisi economica,delle colpevoli misure di austerity,della perdita della sovranità monetaria da parte dello Stato che rende più difficile una indispensabile politica di investimenti pubblici in grado di far ripartire l'economia. Cento anni di storia economica ci confermano questa esigenza di intervento pubblico, il new deal é stata la lezione più chiara. La semplice osservazione delle variazioni del debito pubblico italiano evidenzia i cambiamenti seguiti alla separazione tra Banca d'Italia e Tesoro nel 1981. Infinite testimonianze confermano che gli obiettivi dell'affermazione neoliberista erano di potere e aumento delle disuguaglianze economiche.Riprendere la sovranità monetaria e rilanciare l'economia sono le misure che possono creare prospettive più serene.

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    1. Oddio, forse è la prima volta che leggi un post su questo blog...
      Sono cose, condivisibili, che abbiamo detto in questa sede moltissime volte. Basta cercarle, per come ripetute nel corso degli anni...
      Peraltro, nel caso specifico era anche sufficiente leggersi ciò che corrispondeva al link, inserito nel post, relativo alla "bad bank"...

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  16. Qualcuno guardi l'entrata di Renzi alla Leopolda di oggi.
    Incommentabile.
    Da quei 5 minuti si capisce bene perchè non c'è alcuna speranza finchè questa classe politica resterà al potere.

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  17. E'al lettore " STOPMONETAUNICA" che mi rivolgo in particolare.
    Cio' che lui descrive è la REGOLA nel nostro disgraziato paese ora ( è peggiorata nel tempo , i sintomi erano già evidenti da alcuni anni) . Persone perseguitate per ISEE non compilate correttamente e spostati da fasce C a fascia A in modo retroattivo, altre vere vessazioni di tale natura, per le quali ci sarebbe da scrivere libri.... E tutto per "gente semplice", che spesso ci-mi chiede il da farsi, come difendersi, come , come . COME? . . Il senso di IMPOTENZA è tanto perchè i "contorsionismi" ( dettati dalla politica fiscale nazionale e locale ) impongono regolamenti retroattivi, tassazioni retroattive, domande di recupero Redditi ..retroattivi e tutto artato. Un vero girone dantesco.
    Non potranno essere perdonati coloro che " pur non facendo parte del club degli internazionalisti, incarnano la banalità del male" Riescono ad essere PEGGIORI dei MANDANTI. Perchè in fondo aspirano a fare parte del club di pochi e per questo sono disposti a tutto. Altro non posso dire , vedendo tali situazioni ogni giorno, anche nella mia stessa famiglia oltre che nelle altre. "Italia ingiusta nell'era dell'Ordoliberismo". Ma dobbiamo ( come facciamo ogni giorno) RESISTERE. Cordiali saluti.

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    1. Grazie Bruna; questi esecutori di ordini, secondo alcuni, mentre ci uccidono (a partire dalla nostra anima) dovremmo perdonarli, sempre e comunque; con questa filosofia allora se ti rapiscono la figlia, la stuprano e poi l'ammazzano e la gettano in una discarica, allora "poverini", magari erano solo un po ubriachi, bisogna perdonarli. Oppure se un ubriaco al volante ti uccide tua moglie, allora, poverino, magari era un po agitato, non voleva farlo apposta, lasciamolo libero, vedrai che la prossima volta non lo farà più. Lo stesso è per tutta quella masnada di servi, con tutte le loro squallide sicurezze e piccoli privilegi, mentre ci condannano a morte, perché così è secondo le leggi vigenti, che loro applicano freddamente alla lettera, dovremmo perdonarli, POVERINI. Se vi è un Dio saprà Lui se perdonarli o no. Per quanto riguarda la vita terrena io non ho mai capito perché poi alla fine il COLPEVOLE E' SEMPRE LA VITTIMA CHE SUBISCE, CHE NON PERDONA, MENTRE IL CRIMINALE CHE COMPIE GLI ATTI DISUMANI E' SEMPRE QUELLO "POVERINO". Per quanto mi riguarda potrei contemplare il perdono nel momento in cui il criminale, o il servo sciocco, CAPISCE IN SUA COSCIENZA, CIOÈ, SI RENDE CONTO DEGLI ATTI CHE HA COMPIUTO. Non posso invece contemplare un perdono per tutti coloro che, essendo criminali o esecutori di ordini criminali, non abbiano nemmeno posto in discussione i loro atti e le loro malefatte, e continuano a comportarsi allo stesso modo. Ma anche ammesso ciò, cioè ammesso l'eventualità di un perdono, questo non vuole assolutamente dire che costui non debba essere affidato alla giustizia terrena.
      Se vi stuprano la figlia, l'ammazzano, la gettano nell'immondizia, coloro che hanno compiuto questo atto devono in qualche modo pagare, altrimenti lasciamo liberi tutti, il VERO LIBERISMO DEL PERDONO, OGNUNO PUÒ FARE QUEL CHE CAZZO CHE GLI PARE TANTO VERRÀ SUBITO PERDONATO, POVERINO, DA TUTTA LA COMUNITÀ, E LASCIATO LIBERO. E RIMARRAI TU, SENZA FIGLIA, STUPRATA ED AMMAZZATA, AD ESSERE COLPEVOLE DI NON AVER PERDONATO IL CRIMINALE. Adesso, tutto questo fiume di suicidi di persone lasciate sole; di tutta questa gente alla quale vengono rivolti solo sguardi freddi e giudizi moralistici; tutta questa gente che non riceve nemmeno una parola buona e un abbraccio di solidarietà, potrà MAI E POI MAI AVERE GIUSTIZIA? CIOÈ, POTREMMO INDIVIDUARE DEI COLPEVOLI DA ASSEGNARE AD UNA GIUSTIZIA, DI MODO CHE PAGHINO PER I LORO CRIMINI? Oppure li perdoneremo sempre, lasciandoli per sempre liberi di continuare a compiere, senza alcun pentimento, e senza alcun ravvedimento, tutti i crimini che hanno compiuto in passato?

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  18. Caro STOPMONETAUNCA ( non nego che preferirei chiamarla per nome, ma insommma va bene anche cosi') posso solo "armarmi" ogni mattina per andare al lavoro ( quello che cè ovviamente per sbarcare il lunario) di cio' che mi ripeteva il mio defunto padre che,da contadino, un po' filosofo e saggio, avendo sopportato molte vicissitudini la sapeva assai lunga era solito ripetermi
    ( era poi la lezione di Gramsci che ora anche - meno male.- giovani filosofi come Diego Fusaro hanno ripreso):

    «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».

    (Antonio Gramsci, sul primo numero di L’Ordine Nuovo, primo maggio 1919). Detto questo ( che non è granchè in fondo) mi organizzo, per sopravvivere, per partecipare andare al convegno della formazione obbligatoria- crediti speciali- dal titolo ( sic...) ! "il commercialista ed il cliente: tra empatia analisi dei bisogni e decisioni per il raggiungimento dgli obiettivi"......... Ecco quanto passa.......... Buona giornata

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    1. Cara Bruna,
      c'era, un tempo (ormai sempre più lontano), una cosa chiamata "certezza del diritto". Un principio cardine (dello stato di diritto, per l'appunto), che non può certo continuare ad esistere in un mondo dove nulla è certo perché tutto pare stia diventando retroattivo da un giorno all'altro. Pare che un'altra bella portata dell'evoluzione ordoliberista del mondo sia questo diritto "fluido", dove tutto cambia di continuo, la gerarchia delle fonti non esiste più, nulla è conoscibile e nulla è certo (e, a questo punto, soggiungerei personalmente che nulla è diritto), a parte la norma fondamentale che statuisce il potere perpetuo ed irrevocabile di "ESSI".....

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  19. E' molto vero che ormai non c'è più la certezza del diritto e quasi tutti i provvedimenti presi dal governo sono retroattivi. Non è possibile. Mi risulta che la retroattività si dovrebbe limitare a casi molto limitati. Oggi invece non è così, perchè ciò che muove la politica è il fare cassa o rispondere a logiche di parte che sono completamente incoerenti dal punto di vista logico.
    Se il diritto è solo il diritto del più forte, quale società si costruisce. L'individuo si sente solo a lottare contro i mulini a vento. Da parte mia non riesco assolutamente a incidere sulle opinioni, idee, pensieri delle persone e amici che frequento. Ciò nonostante penso che ci si debba opporre perchè i processi di imbarbarimento siano, almeno un poco rallentati. Ritengo comunque che occorra un movimento o partito che metta al primo posto la costituzione e la conquista della sovranità monetaria. Senza non riusciremo a cambiare le cose.

    Valerio di Modena 14 dicembre 2015

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  20. Caspita, difficile trovare qualcuno così audace da affrontare questi argomenti proibiti. Complimenti.

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