martedì 7 novembre 2017

LE NONNE CATALANE DI ZEROHEDGE E I CALCOLI SUGLI USE CHE NON TORNANO (MAI).

https://image.isu.pub/131129164421-fc4232499bd26369767e61b0fdfb1585/jpg/page_1.jpg


1. Forse qualcuno si è entusiasmato (in senso "strumentale", perché la prospettiva della dissoluzione UE pare comunque un risultato positivo) per questo articolo di Zerohedge tradotto da Vocidall'estero
La visione che ne traspare è un tantinello "eccentrica": parrebbe che il problema dell'UE consista solo in una certa disaffezione per la tutela dei "diritti civili", che sarebbero violati (addirittura alla "Erdogan"!..con "le nonne catalane massacrate dalle truppe franchiste"!), di per sé, dall'esercizio dei poteri legalmente previsti, secondo la Rule of Law (non quella neo-€uropeista), da parte dello Stato spagnolo, verso coloro che ne vogliono sovvertire le istituzioni costituzionali. 
L'invocazione implicita, per chi sa scorgere la sostanza logica del discorso, è che per "salvare" l'UE, occorrerebbe una unificazione dei sistemi giuridico-costituzionali: in pratica il ritorno alla formula della "Costituzione €uropea" - rigettata dai popoli europei con democratici referendum, poi aggirati dal "trattato illeggibile", come ci dice Amato nella mitica intervista, ma permanendo, comunque, la paralisi dell'idea a origine americana degli USE
E questa unificazione, secondo Zerohedge, dovrebbe agire in modo da avere un potere giudiziario sostanzialmente omologato in ogni (ex)Stato UE, che applichi tale fonte superiore e che, perciò, - finalmente ipostatizzando l'acquis comunitario (che ad oggi RIMANE un tantinello debole sul piano della Rule of Law, qui, p.6.2.)-, disapplichi tutte le norme nazionali sgradite, anche e specialmente costituzionali

2. Non una parola, nemmeno per sbaglio, è dedicata alla crisi occupazionale e sociale che l'€uropa ha innescato, in un'area un tempo prospera e che oggi si ritrova a livelli di crescita ottocenteschi, mentre è in atto la redistribuzione del reddito e della ricchezza verso l'alto in tutto il continente tramite il mercato del lavoro precarizzato dei nuovi working poors (che gonfiano le statistiche farlocche della disoccupazione).

http://budget.gov.au/2016-17/content/glossies/overview/images/overview-13.png


3. Anzi: sempre per Zerohedge, l'altro male dell'€uropa (oltre al franchismo che coinciderebbe con la sovranità costituzionale democratica), sarebbe l'insufficiente disponibilità nell'accoglienza dei rifugiati: dunque, non ci sono immigrati economici e non c'è una catena di montaggio, gestita dalla ben collegata criminalità organizzata internazionale (qui, p.6), del trasporto dall'Africa di giovanottoni alla ricerca della vita facile che viene promessa, come testimoniano i vescovi africani (p.7), a chi vuole arruolarsi nell'esercito de-industrializzante di riserva che serve a piegare gli europei eterni scioperanti e esosi salariati, secondo gli USA, e a fiaccarne le astoriche aspettative di welfare che tanto male fa ai "buoni mercati"

3.1. E quindi, gli "egoismi" nazionalistici avversi alla destabilizzazione sociale e all'impoverimento,  invocati per necessità implicita da Zerohedge, andrebbero superati a colpi di sentenze €uropee enforced da una qualche psico-polizia €uropea, capace di imporsi al di là di ogni obsoleto confine nazionale (posto a tutela del lavoro e del benessere minimo dei relativi "cittadini" da mandare al macero in nome degli Stati Uniti d'€uropa).

4. Non una parola è dedicata all'euro, cioè al ripristino, in forma rigida, del gold standard vaticinato dalle Conferenze di Bruxelles e di Genova negli anni '20 del secolo scorso, promosse dall'allora Fed (pp. 7-8, laudatrice delle politiche deflazioniste autoritarie di Mussolini-De Stefani);  magari, se Zerohedge si sforzasse un pochino di esaminare i dati delle bilance commerciali e della produzione industriale nei vari paesi dell'eurozona, nonché di investimenti e consumi, potrebbe persino arrivare a capire le vere ragioni del secessionismo, "diversivo" dall'€austerità, della Catalogna (qui, p.3).
E del frantumarsi di un'area valutaria e fiscale che ha sempre e solo accentuato la competizione tra gli Stati aderenti

5. E ciò rende perfettamente spiegabile perché la Germania, la vincitrice in conto USA, della grande gara dell'ordine €uropeo dei mercati, si tenga ben a distanza da crisi, prima di tutto sociali, che sa bene di aver causato, con la pressione mercantilista su tassi di cambio reale e sul rientro "no matter what" del lucroso credito erogato dal suo sistema bancario-speculativo
E, proprio per tale motivo, si guarda bene dall'ingerirsi in "mediazioni" su crisi interne altrui che attualizzerebbero, inevitabilmente, dei suoi obblighi di solidarietà fiscale (sol che si andasse, in soldoni, a verificare perché il malcontento sull'austerità debba convertirsi in rivendicazioni di piccole patrie, sempre teorizzate a trazione USA).
Obblighi che si è premurata da sempre di escludere a livello negoziale e istituzionale, sia ottenendo di congegnare i trattati UE sul divieto di solidarietà e di bail-out per gli Stati aderenti (p.5), sia avvalendosi di una (illegittima) clausola di riserva generale sugli obblighi anche "eventuali" derivanti dai trattati (qui, p.1-1.1), autoaffermata ex post contro ogni regola del diritto dei trattati, ben recepita dalle istituzioni UE (pp.3-3.1.), che si attengono esplicitamente ai diktat della corte costituzionale tedesca che escludono in partenza ogni evoluzione solidaristica verso gli Stati Uniti d'€uropa.

6. Ma Zerohedge, nel riproporre le logore parole d'ordine della "pressure" americana verso gli USE, muove un rimprovero, completamente antistorico e antigiuridico (con ostentata ignoranza (?) di contenuto e fini dei trattati), alla Germania, che sarebbe, in definitiva, "irriconoscente" nel non utilizzare la leadership che le è stata storicamente affidata, come evidenziò Basso da "subito", nel 1949


7. E' pur vero che gli USA hanno puntato sulla Germania per ridisciplinare ordoliberisticamente il vecchio continente, ma hanno, finora, sbagliato i loro calcoli: certamente quanto alla "stabilità" politica ed economico-finanziaria della soluzione prescelta. Eppure continuano, a quanto pare, a puntarci. E mal gliene incoglierebbe perché pure la Germania sta, a sua volta, sbagliando i suoi, di calcoli, come evidenzia Luca Cellai:

"Alla polarizzazione della ricchezza tra classi, si affiancherà la polarizzazione di potere politico, economico e militare, tra centro e periferia; la tecnologia fornisce un alto valore aggiunto alla produzione e un vantaggio militare".
Guardiamo però anche il bicchiere mezzo pieno.
Individuata correttamente la dinamica storica della porzione di mondo in cui ci succede di nascere e (si spera) dove si tenterà di vivere la propria vita al meglio, non sempre gli esiti sono scontati.

E' vero che la Germania è diventata il centro d'Europa, non solo geograficamente ed economicamente, ma ancora le manca un elemento (che credo non riuscirà ad ottenere in tempo): la forza militare.

Dico che non riuscirà ad ottenere in tempo perchè durante la sua ascesa a 'centro d'Europa' il mondo è lentamente mutato da quasi unipolare a multipolare (ed i 'fognatori' non si sono ancora accorti che ora di piramidi come quella della figura ce ne sono almeno due, se non tre o quattro).
Il mondo ha cessato di avere un solo centro egemone (mondo quasi unipolare) una decina di anni fa.

La parentesi del mondo quasi unipolare è durata solo un ventennio (e sarà ricordata dagli storici del futuro con lo stesso 'affetto' del nostro ventennio), grosso modo dalla riunificazione dello stato successore terzo reich fino alla guerra del Libano del 2006 (essendosi la Germania Ovest dichiarata stato successore della Germania del 1939 alla sua costituzione, ed essendo stata la fu Germania Est annessa, si devono dire le cose come stanno)...(NdQ: il commento segue e vale la pena di leggerlo tutto)"
...
Se riusciremo presto ad invertire la deriva e rimettere la prua verso Orizzonte 48 (banca dipendente, partecipazioni statali, scala mobile) occorrerà anche rimettere le FF. AA. italiane in linea con le vere esigenze di difesa della Repubblica (altro che interventi 'fuori area')."

8. Naturalmente molte altre considerazioni possono essere svolte, tenendo conto dei successivi sviluppi cui rinvia il commento di Luca. 
Per adesso preferiamo evidenziare che negli USA non sono tutti come...Zerohedge e che, con ben pià ampia capacità di visione, storica e geo-politica, si hanno analisi come questa di Craig Roberts, (il cui titolo è "The Myth of European Democracy: A Shocking Revelation"), di cui vi traduco i passaggi fondamentali:

"E' un segreto rivelato che il  “Soros network” abbia un'estesa sfera di influenza sul Parlamento Europeo e su altre istituzioni europee. La list of Soros è stata di recente resa pubblica. Il documento elenca 226 membri del parlamento europeo di tutte le appartenenze partitiche, incluso il precedente presidente del PE Martin Schulz, l'ex primo ministro belga Guy Verhofstadt, sette vice-presidenti, e un contingente di capi-comitato, coordinatori e questori. Queste persone promuovono le idee di Soros, quali l'introdurre nell'UE sempre più immigrati, i matrimoni tra persone dello stesso sesso, l'integrazione dell'Ukraina nell'EU, e la conflittualità con la Russia. Ci sono, nella lista, 751 membri del Parlamento Europeo. Significa che gli amici di Soros hanno più di un terzo dei seggi.
...
La Soros list getta luce sull'interrogativo relativo a cosa spinga la  leadership UE ad applicare policies che vanno contro gli interessi degli Europei.
La risposta è la corruzione. I politici bribed by Soros ballano la sua musica. 
Essi combattono i tentativi dei leaders nazionali di proteggere gli interessi dei rispettivi popoli. 
Piuttosto spesso chi si oppone a queste stesse politiche devono fronteggiare la resistenza delle elites politiche dei propri stessi paesi.
Lo scontro tra il primo ministro ungherese e il Soros network è un buon esempio che illustra questo meccanismo. 
Il Parlamento Europeo sotto l'influenza degli amici di Soros sta spingendo l'Europa al suicidio, permettendo l'entrata di milioni di immigrati.
Ciò mostra come la tanto vantata democrazia europea non sia altro che una facciata per nascondere le attitività di strutture di potere vicine ad un sistema feudale, con lords locali che gestiscono il regno. E questo non può essere definito "potere del popolo". La pubblicazione della  Soros list fornisce un indizio per comprendere chi governi effettivamente in Europa e istighi i sentimenti anti-Russia in Europa.
In effetti, questo è il caso che si verifica quando un paese-membro dell'UE come l'Ungheria si trovi nella stessa barca con la Russia nell'opporsi alle stesse forze US-based, mentre cerca di proteggere la propria sovranità e indipendenza.
Questo è ormai il tempo per gli europei di pensare a come trasformare il sistema per liberarsi dalla pressione esterna".

"Dimenticavo, è lo stesso Medioevo che piace tanto ad Amato 
"...perché non tornare all'epoca precedente Hobbes? Il Medioevo aveva un'umanità ben più ricca e una pluri-identità che oggi può servire da modello.
Il Medioevo è bellissimo: sa avere suoi centri decisionali senza affidarsi interamente a nessuno. E' al di là della parentesi dello Stato nazione..."
[G. AMATO, intervista a Barbara Spinelli su La Stampa, 13 luglio 2000, pag.3].

ADDENDUM: Zerohedge muove un'accusa di "franchismo" che non è solo deconstestualizzata dalla realtà monetaria e macroeconomica (dell'eurozona) in cui è inserita la Spagna - dato che in questo episodio viene difesa la sovranità spagnola fondata su una Costituzione che nasce proprio in rottura col passato franchista, come in fondo si lamenta il noto papiello di Jp.Morgan - ma che è anche poco elegante e antistorica da parte di una fonte USA.
Riportiamo alcuni passaggi di un'accurata ricostruzione storica dell'ascesa del franchismo per vedere come questa fu caratterizzata da una non trascurabile convergenza tra l'appoggio nazifascista e quello anglosassone


"Del resto, un ruolo fondamentale negli esiti della guerra di Spagna fu assunto dai finanziamenti e dalle armi (ed uomini) inviati da Roma e Berlino per permettere la realizzazione di un vero e proprio colpo di stato, ossia il sovvertimento dell’ordine democraticamente sentenziato con le elezioni libere. 
Dinanzi, ad un’avanzata di questo tipo, finanziata illegalmente (de facto) da fascisti e nazisti, la politica di neutralità di Francia-Usa-Uk  fu anche essa illegale, poiché il diniego di costoro di vendere armi ad un esercito regolare violava la normativa internazionale
E la spiegazione di una così pesante decisione può essere intesa solo se si tengono in considerazione gli affari che – violando, in questo caso, la neutralità – alcuni capitalisti, soprattutto quelli legati ai settori energetici riuscirono a fare con i franchisti (c’è da ricordare il ruolo preminente delle materie prime spagnole tutte in territorio fascista; per esempio sembra che la Spagna avesse quasi il monopolio del mercurio ecc.). 
Come dimostrato (Hubbard, 1953 e Whealey, 1977), infatti, se si considera complessivamente il flusso di finanziamento giunto da paesi legati alla sterlina-dollaro ai fascisti spagnoli, esso rappresentò quasi il 15% del totale (senza voler considerare quelli che indirettamente furono negati al governo democraticamente eletto)
Ciò non è poco, dal punto di vista quantitativo, soprattutto se si tiene in considerazione che l’oro di Madrid era gestito dai repubblicani e che, qualitativamente parlando, il petrolio che di contrabbando veniva ceduto da società come Total ecc. si è rivelato cruciale per permettere a Franco di far camminare carri armati e aerei, vincendo così la guerra civile
Recentemente alcuni studi (Martin-Acena et al., 2014) hanno appurato che di fatto le risorse giunte a repubblicani (tramite l’Urss) e fascisti siano state le stesse, sostenendo che i franchisti abbiano vinto la guerra solo perché sono stati più efficienti nella gestione della pecunia: tuttavia questa interpretazione, che molto poco aggiunge ad una narrazione che ha all’interno molti aspetti politici che vanno oltre un calcolo così limitato, dimentica di affermare come da una parte l’elemento qualitativo (tipologia di merci fornite) fosse cruciale; dall’altra che i paesi della sterlina-dollaro avessero assunto (nonostante l’apparenza) un ruolo ben delineato con la propria malevolent neutrality
Molti storici hanno letto nella guerra civile spagnola le prove generali della Seconda guerra mondiale: tuttavia, anche in questo caso, c’è il sentore che essa, al pari degli altri fascismi, sia stata generata da un comune sentimento anti-bolscevico, condiviso trasversalmente dalla classe dominante di tutto il continente, tesi del resto indirettamente avvalorata anche dalle dichiarazioni dell’ultimo ministro degli esteri della Spagna repubblicana che poco prima di capitolare affermò: no one should be able to deny that the collapse of the Spanish Republic was due to Non-Intervention (Little, ibid.)."



10 commenti:

  1. Grazie Presidente per il p.s. …. Bè anche questo non male..

    parte del commento di Francesco:

    Certo, io sono favorevole all’elezione dell’assemblea a suffragio universale, ma a condizione di non farne lo schermo illusorio di una sostanza antidemocratica che richiede ben altri rimedi. Si nota ormai ovunque una decadenza degli istituti parlamentari come strumenti validi di democrazia: i poteri decisionali si trasferiscono a monte dei parlamentari, ridotti quasi sempre a camere di registrazione o tutt’al più a stanza di compensazione di poteri che sono al di fuori del Parlamento.
    I meccanismi di sviluppo socio-economico delle società contemporanee sfuggono agli inesistenti o antiquati controlli dei parlamenti, e quanto più la collettività è vasta, tanto più il fenomeno si accentua. Quello che occorre per ridar vita alla democrazia nel mondo moderno è un processo che parta dal basso, che ridia agli uomini la misura umana delle cose, che li faccia coscienti della necessità di partecipare come soggetti ai processi di cui oggi sono soltanto l’oggetto, che gli ridia insomma il senso della responsabilità, e insieme con esso, strumenti adeguati perché questa responsabilità possa realizzarsi. (segue)
    Senza di ciò, si accentuerà il fenomeno del potere che si allontana sempre più dagli uomini reali, quindi il senso dell’isolamento dell’uomo, la sua frattura con la società in cui vive: una situazione che può essere …una decadenza di tutti i valori e di una disgregazione di tutti gli istituti.
    Insomma solo una generale promozione sociale e politica dal basso può dare un contenuto democratico anche all’unificazione europea. Altrimenti l’assemblea elettiva non sarà che un paravento dietro al quale gli eurocrati continueranno a imperversare e ad accumulare errori di cui i popoli faranno le spese.

    Se pertanto guardo oggi con occhi non certo entusiastici gli sviluppi comunitari, non è certo per sentimenti nazionalistici. Guardare con diffidenza gli istituti della CEE e le decisioni degli eurocrati non significa essere dei superati difensori delle sovranità nazionali: significa soltanto non avere dimenticato che, secondo la nostra costituzione, l’Italia è “una repubblica democratica” dove “la sovranità appartiene al popolo che l’esercita”, e non volere che questa sovranità popolare sia alienata a beneficio di un potere lontano che non contribuiamo a nominare e le cui decisioni sfuggono a qualunque controllo non solo del “popolo sovrano” , ma anche del nostro Parlamento ridotto sempre più ad una mera facciata...” [L. BASSO, Gli Usa beneficiari dell’operazione CEE, Tribuna Politica, 28 aprile 1970].

    http://orizzonte48.blogspot.com/2017/03/60-anni-dal-trattato-di-roma-luropa-e.html?showComment=1490381399790#c5209889451646067355

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    1. « quanto più la collettività è vasta, tanto più il fenomeno si accentua.»

      Non c'è altro da aggiungere sui deliri dei mondialisti.

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    2. Caro Bazaar che dire:

      “… Quello che la propaganda occidentale chiama il “mondo libero”… è un mondo - parlo dei paesi occidentali più avanzati, USA e Germania occidentale in testa - dove la libertà si è ridotta alla libertà delle microscelte, delle microdecisioni (scegliere il colore della propria automobile o il titolo del proprio giornale, magari il partito per cui votare), ma dove le macrodecisioni, LE SCELTE CHE CONTANO VERAMENTE SFUGGONO A QUALSIASI EFFETTIVO CONTROLLO E PARTECIPAZIONE POPOLARE (anche perché i partiti fra cui si può scegliere hanno quasi lo stesso programma) e anche gran parte delle stesse scelte private, il proprio modello di vita, sono predeterminate dal costume sociale o condizionate dalla pubblicità…. Praticamente fra l’essere individuale di questo uomo moderno e il suo essere sociale …si è rotto l’equilibrio e l’uomo ...tende sempre più a essere un uomo livellato e standardizzato.

      …. i partiti politici sono venuti meno al loro compito di mediazione fra la collettività statale e i cittadini… I partiti si sono sviluppati come organizzazioni elettorali intorno al sistema parlamentare e si può dire che nel mondo occidentale tutti i partiti abbiano come scopo principale della loro attività quello di conquistare seggi in Parlamento… Ora il Parlamento è stato un’istituzione rispondente alle esigenze dello Stato liberale … ma non aggiornato alle esigenze di uno Stato democratico moderno, che DOVREBBE DA UN LATO BASARSI SULLA SOVRANITÀ DELLE MASSE POPOLARI e dall’altro assolvere a compiti estremamente complessi che richiedono competenze particolari: ciò fa sì che in realtà il Parlamento (e tanto meno il sovrano da cui dipende, il popolo) non sia in grado di assolvere effettivamente ai compiti di direzione della vita pubblica e si lasci sottrarre LA MAGGIOR PARTE DEI COMPITI DA ORGANI DI DECISIONE EXTRA-PARLAMENTARI E SPESSO ANCHE EXTRA-COSTITUZIONALI (le grandi decisioni della vita economica sono in realtà prese al di fuori degli stessi organi costituzionali di direzione politica), riducendosi spesso di fatto a un organo di mera registrazione, a una facciata cioè di democrazia…” [L. BASSO, La partecipazione politica e i partiti in Italia, Tempi moderni, gannaio-marzo 1962, n. 8, 76-79].

      http://orizzonte48.blogspot.com/2017/05/la-manovrona-per-il-2018-sovranita.html?showComment=1496236142493#c1791796347732642964

      p.s. queste cose le sai meglio di me….. era un Grande. PUNTO. E come dici tu solo in questo blog si parla di queste cose…. Devo dire che sono arrivato alla conclusione che si è parlato troppo di euro (che non dico che non sia importante) e poco di queste cose….. forse siamo nella @er@@ anche per questo motivo. Non lo so.."tutti" dicono che la nostra unica salvezza è "nella Costituzione".... ok.... ma poi alla fine chi ne parla? (solo qui)

      spero che tu capisca cosa intendo dire. Un caro saluto.

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  2. Un immenso Lelio Basso. Aveva visto bene anche in Spagna, perché… lo schema è sempre identico:

    Ho preso parte alla conferenza straordinaria dell’Europa occidentale sulla Spagna che si è tenuta a Parigi nei giorni 4 e 5 maggio. La conferenza è stata convocata a seguito dell’esecuzione capitale di Grimau ed ha riunito in larga misura comunisti, socialisti di varie sfumature, cattolici, democratici di ogni tendenza; il partito comunista francese e i due partiti socialisti (PSU e SFIO) erano ufficialmente presenti, e con messaggi personali dei loro leader, Wilson, Collard, Saragat, aderivano altri partiti socialdemocratici dell’Internazionale socialista.

    L’ultima seduta fu presieduta da Jules Moch, ex-ministro della SFIO, resosi a suo tempo famoso per la durezza della sua politica anticomunista, che pronunciò il discorso di chiusura avendo al suo fianco la vedova del comunista Grimau. La parola ‘unità’ fu pronunciata molte volte alla tribuna, in modo particolare dagli spagnoli stessi, per i quali l’unità è evidentemente un’esigenza pregiudiziale di una seria lotta antifranchista, come lo è stata per gli antifascisti italiani.

    Ascoltando quei discorsi e vedendo quella sala così varia e così unita che si arrivò quasi senza discussione al voto unanime di mozioni unitarie, mi veniva tuttavia da pensare se dev’essere proprio necessario che Franco commetta nuovi crimini e nuovi assassinii perché i suoi avversari sentano il bisogno di unirsi nella protesta. Non sarebbe meglio che si unissero prima per impedire i crimini anziché unirsi dopo per deplorarli?

    L’assassinio franchista dev’essere la condizione preliminare di un incontro unitario o l’incontro unitario dev’essere condizione preliminare di una lotta che renda impossibile a Franco di continuare su questa strada? Eppure il timore che, passata l’impressione del delitto e fatta la protesta collettiva, risorgano le chiesuole, le fazioni, le piccole divisioni e le lotte degli uni contro gli altri, è un timore forte in me…

    C’erano fortunatamente anche antifranchisti che vivono in Spagna, venuti clandestinamente e che magari saranno arrestati al ritorno, c’erano militanti comunisti, socialisti, dell’FLP impegnati nella lotta clandestina, e per essi naturalmente la parola unità aveva un significato reale, e non era l’incontro di un giorno ma l’impegno di lotta di ogni momento. Se l’esperienza italiana non deve andare perduta, sarebbe opportuno che non si ripetessero gli errori del nostro recente passato dove l’unità fu concepita solo in funzione di difesa, di fronte al pericolo, ma fu accantonata quando il pericolo parve passato.

    IN REALTÀ LA DEMOCRAZIA È SEMPRE IN PERICOLO NELLE SOCIETÀ CAPITALISTICHE (si pensi alla Francia e alla Germania) e l’unità del movimento operaio, l’unità di tutti i democratici, è quindi una necessità permanente. Ma soprattutto non può essere voluta solo per scopi difensivi: la democrazia si consolida solo avanzando, si consolida DISTRUGGENDO IL PRIVILEGIO DI CLASSE, DISTRUGGENDO LE RADICI DELLO SFRUTTAMENTO, CHE SONO ANCHE LE RADICI DI OGNI RICORRENTE VOLONTÀ DITTATORIALE. Consolidare l’unità è condizione necessaria per consolidare la democrazia, ma l’unità si consolida solo attorno a una volontà unitaria comune che è quanto dire attorno a un programma comune...
    ” (segue)

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  3. Accanto a queste considerazioni sui problemi della lotta in Spagna pensavo pure ai problemi dell’antifranchismo fuori di Spagna. Anche qui l’assassinio di Grimau e le parole nobilissime della vedova hanno moltiplicato le iniziative e i comitati un po’ ovunque. Ma anche qui il pericolo è che le iniziative si spengano fra poco, mentre la lotta antifranchista esige una tensione crescente di sforzi comuni in tutto il mondo.

    È necessario che ogni antifascista serio, ogni democratico autentico senta che non si pecca solo con gli atti ma anche con le omissioni, che si può essere complici di un regime che commette dei delitti - e soprattutto il delitto continuato contro la libertà del suo popolo - anche con il silenzio.

    Ci sono molti modi di esprimere attivamente la propria solidarietà all’antifranchismo, mille modi di lottare contro Franco, IN PARTICOLARE LOTTANDO CONTRO I GOVERNI CHE SOSTENGONO IL REGIME DI FRANCO CON AIUTI FINANZIARI, con appoggi diplomatici, con basi militari. Non si può essere autenticamente antifranchisti e chiudere gli occhi di fronte a questi aspetti del problema: il silenzio in questi casi diventa complicità con il regime e con gli assassinii ch’esso compie…
    ” [L. BASSO, Spagna, Problemi del socialismo, 1963, 464-465].

    Antifascismo=antiliberismo. Zerohedge è a dir poco fuori strada

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  4. Però c’è da dire anche questo:

    Alla fine l'epicentro e i fenomeni anticipatori delle (più varie) situazioni sono sempre gli USA
    https://www.forbes.com/sites/adamandrzejewski/2016/05/10/war-weapons-for-americas-local-police-departments/#73f0c36b4af4

    https://en.wikipedia.org/wiki/Militarization_of_police

    http://www.economist.com/news/united-states/21599349-americas-police-have-become-too-militarised-cops-or-soldiers

    Ora prendi come strutturalmente replicabile, nel liberismo mondialista, il prodiano "ma un giorno ci sarà una crisi..." (patapumf! Una bella bolla finanziaria la cui energia tellurica si sta già accumulando).

    Può essere questa estate o l'anno prossimo o...chissà: dipende anche dalle condizioni politiche in USA per dare il via libera al nuovo "aggiustamento"...

    Ed allora chiediti: perché credi che insistano così tanto per predisporre, al più presto, il mitologico €sercito €uropeo (a comando centralizzato teutonico)?

    Lo sanno quel che succederà quando adotteranno le nuove ondate di austerity emergenziale per "uscire dalla crisi" (e probabilmente gli piace pure immaginarselo).

    E poi: quale concreto modo risulterebbe migliore per SOSPENDERE LE ELEZIONI (che anche idraulizzate non sarebbero più a €sito controllabile)?

    Magari, in Italia, i carri armati non saranno guidati da soldati italiani.
    Almeno nelle fantasie di molti €uropeisti...

    http://orizzonte48.blogspot.com/2017/05/la-manovrona-per-il-2018-sovranita.html?showComment=1496267270513#c5214975956298277117

    poi ricordo anche questo commento:

    Alessandro Russo a.k.a. xissur24 febbraio 2017 14:32

    L'enorme surplus accumulato dalla Gemania. A cosa le serve?
    A Roma di persona molto ricca si dice: "quello c'ha i sordi pe' ffa na guera".

    Bazaar25 febbraio 2017 09:35

    L'oro accumulato con il mercantilismo serve storicamente proprio per quello.

    Il libero scambio che, come ricardava Joan Robinson, è « una subdola forma di mercantilismo », è un sistema per aumentare il potere bellico tramite i "vantaggi comparati": tu cicala mediterranea ti occupi di turismo, io, ariano de me nona, mi occupo di chimica e meccanica con cui, al tempo giusto, ci faccio panzer e Lager.

    Ma il vero nazista non parla tedesco e, infatti, il suo mercantilismo è puro free trade, deregulation, e acronimi per menti acronime: e, mentre tu fai il bagnino, il pizzaiolo e la guida turistica, lui si occupa di nucleare e cyberwar.

    Chi ha le più grandi riserve auree del globo accumulate proprio... per l'irenismo kantiano degli imbecilli?

    http://orizzonte48.blogspot.com/2017/02/la-nato-e-la-germania-e-leuro.html?showComment=1487943131353#c8162888234946837455

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  5. "Come dimostrato (Hubbard, 1953 e Whealey, 1977), infatti, se si considera complessivamente il flusso di finanziamento giunto da paesi legati alla sterlina-dollaro ai fascisti spagnoli, esso rappresentò quasi il 15% del totale (senza voler considerare quelli che indirettamente furono negati al governo democraticamente eletto)."

    Grazie, non lo sapevo, faccio proprio bene a sedermi tutti i giorni sul banco di questo bellissimo blog-scuola.

    Ora mi spiego..... un altro tassellino che va al suo posto.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Felix

    Il controllo nel 1940 da parte delle truppe dell'asse di Gibilterra avrebbe tagliato fuori l'Inghilterra dal suo impero costringendola alla capitolazione.

    Scrive Wiki (IT):
    "Il 23 ottobre (1940) Hitler incontrò Franco a Hendaye, in Francia e gli chiese di entrare in guerra entro il gennaio 1941. In cambio, unità speciali della Wehrmacht avrebbero rapidamente occupato Gibilterra per poi cederla al controllo spagnolo. Franco rifiutò enfatizzando la necessità di forniture militari e assistenza economica e sollevando inoltre dubbi sulla capacità della Germania di vincere la guerra."

    Franco nell'Ottobre 1940 avrebbe dubitato della vittoria dei suoi protettori dell'asse?
    Dopo la repentina e definitiva capitolazione della Francia il 22 Giugno 1940?
    Ma per piacere.....

    Nell'ottobre 1940 gli USA non erano ancora entrati in guerra (tenevano pure normali relazioni diplomatiche col governo di Vichy e l'attacco a Pearl Harbour e' del successivo 7 Dicembre 1941) e l'Inghilterra del 'mai così tanti hanno dovuto tanto a così pochi' era ancora del tutto ignara dell'esito della battaglia d'Inghilterra.

    A fine 1940 l'Inghilterra prendeva schiaffi ovunque, estremo oriente compreso e Franco dovette aver ricevuto qualche seria pressione per aver trovato il coraggio di dire di no ad Hitler ed alle straripanti (in quel momento) forze dell'asse (la campagna di Grecia non era ancora iniziata).

    Evidentemente Franco ricevette grandissime assicurazioni e promesse dai comuni finanziatori anglosassoni (comuni perchè sapeva benissimo che avevano finanziato anche Hitler e Mussolini) e questo spiega pure perchè il suo regime durò fino al 1975.

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    1. Se la (tutto sommato, semplice) aritmetica della geopolitica anti-comunismobrutto ha una sua logica, mi pare praticamente scontato.
      Basti pensare a come, "sponsorizzazioni" del genere, siano giunte ben oltre il 1975 in sud e centroamerica.

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    2. Franco giocò sempre su più tavoli, ma nel caso specifico non occorre fare ipotesi: ci sono fatti documentati.

      Franco rifiutò di onorare gli impegni assunti a Henday per un insieme di circostanze, fra cui l’indisponibilità di Hitler a soddisfarne le pretese grandiose, ma anche e soprattutto a causa delle condizioni economiche spaventose in cui si trovava il paese, stremato dalla guerra civile e colpito da una carestia in seguito a cattivi raccolti (si arrivò allo scoppio di tumulti e al saccheggio ai forni). Gli alleati usarono la leva di aiuti alimentari e prestiti per l’acquisto di materie prime per spingere Franco a mantenersi neutrale: dietro le assicurazioni del caudillo, “Il 2 dicembre 1940 la Gran Bretagna […] acconsentì al trasporto di centocinquantamila tonnellate di granturco dall’America del Sud e centomila tonnellate di grano dal Canada.”. (P. Preston, Francisco Franco, Mondadori, Milano, 1997, pag. 410).

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  6. Tra l'altro è curioso notare come nella guerra civile spagnola accorsero i vari internazionalisti da tutto il mondo: 34000 volontari si impegnarono a difendere i repubblicani (di cui 2000 sovietici che, inoltre, fornirono gli armamenti a differenza di francesi e britannici)... mentre 177000 volontari si prodigarono a supportare Franco.

    Ora supporterebbero tutti Franco. (Fr€nk)

    Tra gli oltre 3.800 italiani troviamo Palmiro Togliatti, Luigi Longo, Pietro Nenni, Giuseppe Di Vittorio, Ettore Quaglierini, Giovanni Pesce, Camillo Berneri, Pietro Pajetta, Randolfo Pacciardi, Francesco Fausto Nitti, Guido Picelli e Carlo Rosselli...

    Oggi invece c'è stata la Grecia: tutti a smacchiare giaguari.



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