martedì 28 novembre 2017

L'INCUBO DEL CROMOSOMA CALCUTTA: LA SELF-SOVEREIGN IDENTITY. MATRIX CON MENO KUNG-FU. .



Per una migliore comprensione, e più agevole consultazione, pubblico immediatamente in un questo nuovo post l'appendice tematica introdotta da Bazaar nei commenti. 
(Il titolo lo capirete meglio con la pubblicazione dei prossimi post).

ADDENDUM (come promesso): la soggettività dell'essere umano diviene socialmente tutelabile attraverso le norme di uno Stato nel cui territorio il soggetto nasce ovvero entra in relazione "stabile e non unilateralmente risolubile"
Quindi la soggettività si compendia nella "capacità giuridica" cioè con l'affermazione normativa della potenzialità della persona umana ad essere titolare di rapporti giuridicamente rilevanti (cui corrispondono diritti e doveri, territorialmente variabili in funzione della "forma" di Stato al cui territorio si sia stabilmente connessi). La gestione (del manifestarsi concreto, esistenziale) delle vicende di questi rapporti giuridici è, a sua volta e di conseguenza necessaria, regolata da altre norme dello Stato; quest'ultimo, a tal fine, organizza se stesso in un apparato amministrativo soggetto, appunto, alle regole che ne vincolano l'azione, in conformità a processi legislativi (tendenzialmente) affidati alla rappresentatività elettorale del Legislatore (parte fondamentale dell'organizzazione dello Stato).
E' evidente che il sistema la cui "start up", intentata come proliferativa, è descritta da Bazaar, elimina definitivamente sia il ruolo del Legislatore che dell'amministrazione, cioè la stessa organizzazione e ragion d'essere dello Stato
E, cosa più rilevante, li sostituisce con REGOLE AUTOMATICHE, PRIVATE, SULLA CAPACITA' GIURIDICA, e quindi ridefinisce in via globale la stessa soggettività umana socialmente rilevante.
E lo fa attribuendogli contenuti che, irreversibilmente, sfuggono a qualsiasi controllo del soggetto-persona umana e che possono, in qualsiasi momento, essere rideterminati e compressi da un'Autorità privata fuori da ogni potere legale comunitario e territoriale (cioè viene eliminato lo "Stato di diritto").

È un incubo.

L'incubo del contabile è un sogno erotico rispetto al progetto più scontato, demenziale ed infantile che un branco di sociopatici disturbati può produrre.

(Avete presente quei bimbi diversamente amati che seviziano gli animali? Ecco: un appello ai genitori della futura classe dirigente: guardate negli occhi i vostri bambini, così si sviluppano i neuroni a specchio e, magari, non ci troviamo come "leader" degli sfigati con gravi turbe psichiche. Il nazismo è stata solo una delle tante forme di classismo, liberale e positivista)

Voglio dire: lo ipotizzavo distopicamente in un futuro prossimo... ma non proprio... il mese dopo:

« Uport, realtà che ha sviluppato un sistema basato sul concetto di self-sovereign identity [favoloso mondo dell'individualismo metodologico hayekiano delle élite feudoliberali, come diceva Coudenhove-Kalergi, « non più un mondo di popoli ma un mondo di individui] sfruttando Ethereum, ha annunciato nel giorni scorsi che il 15 novembre 2017 la blockchain di Ethereum ha accolto la prima registrazione ufficiale di un abitante della cittadina di Zugo [nota per essere piuttosto di "manica larga" con il sistema fiscale...], in Svizzera. Si tratta di un traguardo importante che fa seguito a quanto annunciato dalla stessa Uport nel corso dell'estate, ovvero la collaborazione con la città di Zugo per realizzare un programma pilota che preveda la possibilità di digitalizzare l'identità dei cittadini tramite tecnologia blockchain [!!!] e di abilitare, in questo modo, l'accesso ai servizi amministrativi digitali come il voto online e il certificato digitale di residenza (che può semplificare, per esempio, le procedure richieste dalle varie normative antiriciclaggio).»

« Un cittadino di Zugo che voglia sfruttare il servizio può registrare, tramite l'apposita app di Uport, il proprio Uport ID sulla blockchain di Ethereum creando un identificatore globale che altro non è se non l'indirizzo pubblico di uno ***smart contract*** [!!!] (Uport Proxy Contract). A questo punto il nuovo Uport ID viene usato per accreditarsi sul portale web di Zug-ID tramite la scansione di un codice QR. »

Vabbè, esperti di Cabala, ditemi: in che rapporto stanno QR e 666?
The Road to Serfdom.
(*Nessuno* escluso... ottimati paretiani compresi)

(Comunque non si può comprendere appieno il delirio collettivo che si sta producendo in UE senza considerare il centro di irradiazione di tutti i centri di irradiazione occidentali... per capire lo "spin" *politico*).

faccio umilmente richiesta a Bazaar di chiarire dove vogliono andare a parare con questa follia; ho letto il post di Sua Eminenza @euromasochismo 
http://ilpedante.org/post/la-dittatura-in-un-click-dematerializzazione-e-distruzione-della-democrazia
ma non son certo che le Vostre conclusioni siano le medesime. GRAZIE.





  1. Le implicazioni mi paiono in questo caso molto più ampie (e concernono la stessa soggettività e capacità giuridica della persona umana). Ma mi riservo di approfondire dopo le (sicuramente illuminanti) implicazioni pratiche e dirette che vorrà illustrare Bazaar

  2. Proprio come dice Quarantotto.

    Ora, premettiamo che l'allarme deve spronare a rivendicare la sovranità popolare tramite la democrazia sostanziale con quello spirito che, se Lenin all'inizio del '900 proclamava « o noi o loro » [ESSI...], la nostra motivazione non può che essere « o noi o nessuno ». E non è uno slogan.

    Nel post de IlPedante si prende soprattutto in considerazione un oggetto ampiamente studiato come l'integrazione tra sistemi elettorali e digitalizzazione.

    Ora: immagina di centralizzare in un enorme base dati più o meno tecnicamente decentralizzata - QUINDI completamente scollegata dalla materialità, fisicità, [hardware] dei mezzi di produzione - dettagliatissime informazioni di ogni individuo, come se ci fosse un flusso continuo di informazioni tra la persona e la macchina, e dove la macchina (ossimorico simbolo del positivismo "naturalista" hayekiano) "prende" qualsiasi informazione e "cede" solo quelle necessarie per la qualità di vita dell'individuo così come deciso ex-ante da chi ha scritto l'algoritmo che fa funzionare la macchina.

    Rendi queste informazioni indelebili e trasparenti alle «forze sociali che agiscono dietro l'autorità »: ovvero a chi ha il potere di imporre questo processo e di rendere "esecutiva" questa volontà impersonale.

    Immagina quindi di trasformare tutta l'amministrazione, la burocrazia e tutti gli atti riconducibili alla contrattualistica, da insieme di istituzioni pubbliche, enti, istituti, gestiti e processati da personale, in un insieme di processi automatici (non semplicemente automatizzati) che regolano in modo stringente fino al parossismo ogni individuo.

    Immagina di dover comunicare con questa gigantesca macchina impolitica ed impersonale per qualsiasi tipo di bisogno e necessità: per essere riconosciuti e per comunicare è necessaria una "chiave crittografica" come se fosse un codice a barre (il QR); questo sarebbe talmente importante da doverlo avere sempre con sé, tanto che, forse, sarebbe meglio microchipparselo da qualche parte.

    Per comunicare con la macchina è obbligatorio avere del denaro: il denaro è completamente dematerializzato e consiste in un numero esogenamente determinato di monete (distribuite ex-ante in funzione del ceto e variabili - anche negativamente... - in funzione dell'eventuale "lavoro") che altro non sono che altre chiavi crittografiche. (Che non possono essere in qualche modo "violate": la naturale incomprimibilità delle leggi matematiche diventa strumento di oppressione che praticamente non riconosce ribellione).

  3. Tempo è denaro? Lo è già, ma in questa distopia il numero di "chiavi" assegnate (e tendenzialmente immodificabile per "potenza" della matematica) diventa equivalente alle "ore di vita".

    Gran parte del PIL sarebbe generato dal lavoro di pochissimi individui che avrebbero una produttività enorme grazie alla tecnologia (alla Tecnica).

    Gran parte di ciò che veniva affidato allo Stato diviene privato, ossia di chi è proprietario dei mezzi di produzione (in particolare "informatici").

    La comunicazione tra individui sarebbe completamente e totalitaristicamente mediata dalla "macchina" (si pensi solo alla combinazione tra smartphone, Internet delle cose e reti sociali).
    Il feticismo descritto da Marx raggiungerebbe il suo parossismo.

    Il concetto di "sociale", di rapporto interpersonale, e, in ultimo, di "politico", non troverebbe più senso.

    L'organicismo del funzionalismo sociologico verrebbe imposto tramite il positivismo liberista: massima libertà del Mercato (ossia dei grandi proprietari dei mezzi della produzione, ovvero degli oligopolisti) corrisponde al pinochettiano Stato minimo, massimamente autoritario, dispotico ed orwelliano. Al massimo grado di feticismo corrisponde poi il massimo grado di alienazione.

    Parliamo proprio di Matrix: dove tutto è una realtà virtuale, tutto viene smaterializzato e si perde qualsiasi traccia delle catene, poiché la volontà stessa non sarà più manipolata da spin doctor, ma sarà coartata da algoritmi che si autoriprodurrano...

    Che ne dici Quarantotto, mica male come sceneggiatura? tra romanzo, pellicola e gadget ci potremmo far un bel gruzzoletto, direi.
    (chiaramente con meno Kung fu e più avventurosa analisi economica del diritto...)

22 commenti:

  1. "Vabbè, esperti di Cabala, ditemi: in che rapporto stanno QR e 666?

    Facile....

    (Apocalisse 13:16-18)

    “16 Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte;
    17 e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.
    18 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.”

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    1. Non mi metto a fare conticelli in cui non credo, ma sarebbe forse da vedere anche così, pragmaticamente:

      19. Or in tutto il paese d’Israele non si trovava un fabbro; poiché i Filistei aveano detto: «Vediamo che gli Ebrei non si facciano spade o lance».
      20. E tutti gl’Israeliti scendevano dai Filistei per farsi aguzzare chi il suo vomero, chi la sua zappa, chi la sua scure, chi la sua vanga.
      21. E il prezzo dell’arrotatura era di un pim per le vanghe, per le zappe, per i tridenti, per le scuri e per aggiustare i pungoli.
      22. Così avvenne che il dì della battaglia non si trovava in mano a tutta la gente, ch’era con Saul e con Gionathan, né spada né lancia; non se ne trovava che in man di Saul e di Gionathan suo figliuolo.
      23. E la guarnigione dei Filistei uscì ad occupare il passo di Micmas.
      (1 Samuele 13:19-23)

      Alcuni link

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  2. Ripropongo per completezza anche un mio precedente commento su Goofynomics.

    Luca Cellai 25 luglio 2017 12:35
    "La terza carica dello Stato sta diffondendo l'idea che fornendo analisi, e in particolare analisi economiche, sui social media si dissemini odio."

    E' vero, detto cosi' puo' sembrare che la terza carica dello stato abbia seri problemi cognitivi.

    Non lo possiamo escludere, ma oltre alle evidenti finalita' censorie c'e' anche un altro aspetto da considerare: la "narrazione alternativa" come antidoto alla "narrazione manipolatoria" ufficiale.

    La narrazione (anche se pochi lo percepiscono) e' veramente un'arma (in senso letterale) e la narrazione alternativa rende sostanzialmente inefficaci alcuni tipi di neuro-armi.

    Accetto il rischio di passare per pazzo e riporto questo estratto da pag. 10 di un documento non classificato (From Psyops to Neurowar: What Are the Dangers?) presentato ad una conferenza di "specialisti" USA nel 2014:

    "Not all neuroweapons need to be of a physical nature – some might just consist of information
    that is designed to manipulate behavior or it could be software that hacks neural devices or implanted chips. DARPA has within its Biological Technologies Office a neuroscience-based project called ‘Narrative Networks’, which aims “to understand how narratives influence human cognition and behavior, and apply those findings in international security contexts.” The context to national security is to understand why certain narratives are believed and others not and how narratives can support terrorism."

    http://web.isanet.org/Web/Conferences/ISSS%20Austin%202014/Archive/b137347c-6281-466d-b9e7-ef7e0e5d363c.pdf

    Gli "implanted chips" citati sospetto siano qualcosa di molto peggio di quelli ormai obbligatori per i cani, ma chip sospetti hanno ormai cominciato ad impiantarli ai dipendenti di alcune multinazionali.

    La situazione della ricerca sulla "neurowar" mi ricorda infatti le tecniche di comunicazione 'spread spectrum', inventate nel primo decennio dopo la II GM, rimaste segrete fino a meta' anni ottanta ed oggi ormai utilizzate su larga scala nelle reti cellulari.

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  3. Mi scuso se il commento, data l'ora notturna e l'angoscia che il post può mettere, non risulterà del tutto logico. Se è così, venga ovviamente cassato.

    "O noi o nessuno" dice il post.
    Mi domando allora: dando per scontato che, adesso, vincano "loro", può comunque esserci un dopo? Una sopravvivenza che possa poi evolversi in qualcos'altro?
    Al termine del processo a tappe forzate che ci sta conducendo dentro questo incubo, c'è una non-vita insopportabile, fatta soltanto di angoscia, inutilità, umiliazione, disperazione, salvo ovviamente per il consueto 0,01%, i masters (ma alla fine esisteranno veramente? quando ero bambino si parlava del 10%, poi dell'1%, ora anche pensare a un 1% di popolazione "a proprio agio" nella società attuale sembra un'incredibile sovrastima).
    Always on, sempre connesso, sempre social, non si può staccare la batteria, non lo decidiamo noi.
    Troveranno il modo di impedire fisicamente anche il suicidio, che oggi, nelle molteplici forme in cui si può verificare, è una delle prime cause di morte nelle generazioni "sotto la ruota". Per molti, una liberazione dalla non-vita.
    E ora ci attendono nuove accelerazioni e giri di vite.
    Se, come dice il post, gli uomini saranno sostanzialmente inutili ai fini della produzione, allora diventeranno essi stessi prodotto: a seconda della bisogna e delle caratteristiche con cui verranno costruiti, animali da compagnia, da combattimento o, per la gran parte, da allevamento.
    È lecito sperare in un dopo?

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    1. « anche pensare ad un 1% di popolazione "a proprio agio" nella società attuale sembra un'incredibile sovrastima »

      Questo voleva essere il senso della della post-leniniana « o noi o nessuno »: la possibilità che "vincano" ESSI non è contemplabile: la Tecnica, come già nel dopoguerra con lo stallo atomico (non è stata la NATO a darci la pace, è stato l'antagonismo dell'arsenale atomico russo che portava ad una situazione you-lose/you-lose), non può più essere usata a fini oppressivi. Altrimenti, appunto, you-lose/you-lose: non ci saranno vincitori.

      Se è chiaro che la Storia è prodotto dell'Uomo e che nulla di ciò che avviene è naturale, ma è tutto arbitrariamente politico, il TINA neoliberista che trova un'unica soluzione al conflitto tra classi ne "la fine della Storia", non può che produrre un angosciante nichilismo in cui la distinzione tra "attivo" e "passivo", dominante e dominato, vanno a sparire: l'uno per cento diventerà zero. Nihil.

      L'elitismo è escatologia del nulla.

      Se nella vita umana può essere materialmente razionale per l'élite far di tutto per difendere i propri privilegi opprimendo i subalterni, nello sviluppo storico dell'umanità questo è materialmente immorale in quanto annichilente.

      L'elitismo classista è per sua natura infantile, incontinente; vile; prodotto di una crecita umana castrata. L'inversione "assiologica" è in definitiva un'inversione di significato tra forma e sostanza. Tra apparire ed essere. Tra virtù e vizio. Tra sviluppare la propria personalità e non farlo. Tra vivere e recitare una vita. Tra coscienza e falsa coscienza.

      La lotta di classe e la lotta politica sono sempre state e rimangono un percorso volto alla coscienza della propria personalità storica, e il compito è quello di diffondere coscienza in tutti i ceti che gli interessi generali si raggiungono lasciando che l'impero della coscienza umana, la dittatura etico-sociale, il governo della coscienza morale dei ceti subordinati prevalga nello sviluppo politico.

      Per questo i socialisti nei secoli passati esclamavano « o socialismo [democrazia] o barbarie »: questa rivoluzione politico-sociale non può che avvenire da una diffusa coscienza nelle classi sfruttate che porti spirito di scissione fino alla classe egemone. Non ci sono alternative.

      Faccio notare due punti, sul "dopo", sul futuro:

      1 - fede, speranza e carità sono categorie pericolose in quante affette da relativismo e, quindi, da dogmatismo.

      Dogma e coscienza non vanno tanto d'accordo.

      (La fondazione materiale dell'etica è il riflesso - secondo le tradizioni culturali - delle Idee, del Cosmo, di Dio [anche per i cristiani, in cui il verbo (Logos) si fa carne]: la dogmatica fa a pugni con questa coscienza morale)
      2 - tutti gli sforzi della propaganda - laica e religiosa - sono volti a sedare l'angoscia. Un motivo ci sarà.

      Fede e speranza non materialmente fondati sono oppio; inerzia alla prassi politica.

      La caritas?

      Non c'è più grande atto di amore che portare coscienza.

      Che posso dirti?

      Sperare è lecito, impegnarsi è un imperativo.


      (Se si ha la coscienza morale affinché quest'ultimo sia tale...)

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    2. quali sono le conseguenze sociali nella relazione tra pari? Se l’identità digitale (determinata dalla macchina) prevale e diventa in un certo senso l’unica vera, con cui gli altri ti riconoscono, in un sistema interconnesso con i social network dove si fa mostra di se stessi e delle proprie opinioni o dove gli altri possono far mostra delle tue opinioni e azioni, dominato dal politically correct, come puoi avere una conoscenza diretta e non mediata dell’altro e riconoscere te stesso?

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    3. E infatti
      http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ldquo-mi-candido-2020-rdquo-arriva-nuova-zelanda-161833.htm

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    4. @mrsme

      Colgo l'occasione per ribadire che lo sviluppo tecnologico non è di per sé il problema; neanche l'integrazione uomo-macchina.

      L'antagonismo politico nasce dal riconoscere il primo agente politico che opprime l'esistenza a interi gruppi sociali.

      Il problema riguarda la necessità di socializzare il potere economico via nazionalizzazione delle concentrazioni oligopolistiche finanziarie ed industriali, favorendo la relativa socializzazione politica strumentale alla sovranità democratica.

      La tecnologia, come la moneta, non può essere controllata da privati. Ora più che mai.

      Non è vero che 1984, Matrix o qualsiasi altro tipo di raffigurazione antiutopica del futuro debba per forza realizzarsi: questa è tipica falsa coscienza - positivista e determinista - della thatcheriana TINA.

      Il primo passo verso l'autocoscienza è proprio la consapevolezza che questo non è l'unico dei mondi possibili. (Basterebbe avere un minimo di coscienza storica: per questo uno dei principali punti politico-propagandistici dell'MPS è proprio la "manipolazione della storia").

      Con buona pace di quel « bunch of sociopaths » dei neoliberali, la barbarie e l'inciviltà sono qui ed ora.

      Per realizzare un futuro diverso bisogna prima concretamente immaginarlo liberandosi di tutte le proprie convinzioni ideologiche.

      Il problema non è capire cosa succede se "si perde": questo è già il percorso volto ad accettare ciò che è radicalmente inaccettabile; il problema è come vincere.

      ...

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    5. Per perdere si perde, se ci si pone sul piano della "scissione" gramsciana (che in realtà è "ricomposizione" dello Spirito umano) come remedium espresso da una supposta capacità di reazione (automatico-naturalistica? Costruttivista? Non cambia) del corpo sociale umano.

      La contrapposizione della coscienza (di classe: in senso strutturale storico, e quindi continuamente da aggiornare con metodo scientifico) alla forza del capitalismo-elitismo è, ahimè, destinata a perdere (qui svisceriamo il pensiero iper-cosciente, fino alla previsione di dettaglio, di Basso e Caffè, ma le loro vicende personali sono di travolgimento da parte delle forze private di controllo sociale extralegalitario).

      Con crudo realismo, ritengo che ESSI siano destinati a perdere non perché possa verificarsi che una parte "resistenziale" giunga operativamente ad affermare la propria superiore forza metodologica, ma semplicemente perchè i calcoli di ESSI sono sballati.

      Lo sono sempre stati nella Storia e adesso hanno amplificato il margine esiziale di errore: cioè la loro sconfitta deriva dal backfire di una rendita di potere sfrenato basata - lo dico molto prosaicamente- sull'avidità anti-cooperativa o, come dici tu, sull'elitismo disfunzionale.

      Cioè danno per scontata una superiorità ontologica sugli "schiavi", mentre invece non sono in grado di accorgersi che non sanno governare la macchina che hanno costruito e vanno al disastro per via delle stesse forze disfunzionali e innaturali che hanno suscitato (non per la reazione degli oppressi).

      Poi accade che, dopo ogni crash disastroso, per un breve periodo, l'umanità si riorganizzi e prevalga una luce dell'Umanesimo (più o meno feconda) mentre ESSI sono impresentabili (e si leccano le ferite senza mai averci capito un tubo).

      Credo di averlo già detto: forse Lucasant ritrova pure dove e quando :-)

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    6. 11. E dunque, siamo in una sorta di corsa contro il tempo; il "piano" di chi comanda veramente, diciamo le oligarchie d'Occidente, riassumibili in ESSI, ha persino scontato e predisposto le "mosse" per il dopo "tramonto dell'euro".
      E sarebbe pure un futuro tanto allucinante quanto inesorabile: l'unico inconveniente è che "hanno perso il controllo". Cioè i calcoli sono ad alto rischio di essere sbagliati...
      Neppure ESSI, cioè, possono più riuscire a dominare la loro stessa traiettoria, abituati da troppi anni a fare calcoli sbagliati e disumani.
      Molte cose sorprendenti possono ancora accadere: e non è detto che "ci" vada sempre per il peggio (che ESSI hanno disattentamente perseguito, con l'allegra e zelante complicità mediatico-culturale della classe dirigente italiana).http://orizzonte48.blogspot.in/2015/07/a-conti-fattifacciamo-come-il-regno.html qui lo ha detto sicuro sicuro

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    7. Sui calcoli sballati…. Ricordo questo commento (ma forse lei si riferisce ad altro):

      Quarantotto19 giugno 2017 15:15

      Forse sì, forse no.
      In Francia, come abbiamo qui già più volte evidenziato (e si veda anche goofynomics al riguardo), non hanno ancora veramente assaggiato la "sferza" dell'aggiustamento gold-standard voluto dall'€uropa.
      Inoltre, la condizione degli immigrati in Francia si lega moltissimo al loro passato colonialista; ben più ampio, duraturo e protratto (in varie forme) fino ai nostri giorni.

      Questo, tra l'altro, spiega il perché è stata adottata la loro peculiarissima forma di ballottaggio alle legislative (per De Gaulle, un "golpe permanente"), che favorisce di per sè l'astensionismo e l'assetto (più che) moderato dell'esito elettorale.

      Ora, in ogni caso l'accentuazione del paradigma liberista, come abbiamo sempre visto anche in recenti post, conduce ad un aumento dell'astensionismo (figuriamoci in Francia, dove, comunque, la tradizione storico-sociale-etnica è ben diversa rispetto a quella italiana).

      Qui stiamo parlando, invece, proprio degli scenari che derivano dal portare alle estreme conseguenze la tendenza all'astensionismo, che favorisce la demolizione accelerata del welfare: a un certo livello di immiserimento oggettivo e MASSIFICATO, l'idraulicizzazione delle elezioni non funziona più.

      Neanche col sistema del conflitto sezionale: gli USA ci daranno la riprova di ciò.

      Queste tendenze, che certo non lasciano altra alternativa che l'aperto autoritarismo e l'abolizione del processo elettorale, si manifesteranno nei prossimi anni: dapprima in modo incerto e "strisciante", poi in modo esplosivo.

      ESSI non è che non fanno calcoli: ma li fanno sbagliati.
      I media e il controllo accademico-culturale funzionano ma non possono evitare gli "shock addizionali" del capitalismo sfrenato.
      Altrettanto ovviamente, non sarà una passeggiata di salute...

      http://orizzonte48.blogspot.com/2017/06/ius-soli-i-calcoli-elettorali-di-breve.html?showComment=1497878141299#c1395322213479603981

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    8. È da notare che "il calcolo" è soggetto al "principio di indeterminazione" dovuto alla coscienza umana che produce la Storia.

      Quando tutto sarà calcolato non esisterà più l'umanità, e, forse, neanche i "calcolatori" stessi... che si "alienerebbero" pure loro...

      Diciamo che la grande capacità adattativa di questa struttura sociale presuppone una certa consapevolezza da parte degli oppressi che li renda pronti ad agire politicamente quando si presenta il momento.

      Voglio dire: la Costituzione del '48 potrebbe essere considerata il risultato della "consapevolezza del resistenti" unita all'indeterminabile volontà russa di resistere a Stalingrado.



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    9. Sì, posta in questi termini, non volontaristici individuali, ma "intenzionali" intersoggettivi, possiamo concordare.
      In realtà è molto difficile determinare la "modalità del tempo" per via di sforzi coscienti di individui storicamente determinati (in fondo, se lo chiedessi a Lenin, ORA, ti risponderebbe che il suo tentativo non aveva così tanta importanza :-).

      Mentre è invece più predictable che l'Astratto non tolleri deviazioni di lungo termine (in rapporto alla consapevolezza storica umana) in base a schemi mentali dominanti nella socialità.

      La qual cosa ha applicazioni abbastanza terrificanti per i singoli individui, per lo meno in rapporto alle proprie aspettative "razionali" (cioè socializzate e non energeticamente perseguite): l'essenza dell'esistenza umana è il confronto con l'Infinito come appuntamento non rinviabile (solo perché si è nati, infatti).

      Questo, se non altro, tutto ciò ci dice che l'individualismo metodologico è come affacciarsi al centro di una Galassia pensando di non far bruciare la mela che si tiene in mano...

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  4. Siccome poi sono i dettagli che fanno la delizia dell'intenditore (si fa per dire), la scelta di Zug per l'inaugurazione dell'identificatore universale (2017) si può sospettare che non sia stata casuale, così come non è stata certamente casuale, a pochi chilometri di distanza, la scelta della coreografia della cerimonia di inaugurazione (2016) del traforo ferroviario del Gottardo (in cui intervennero, tra i tantissimi manager di multinazionali e politici, pure Renzi, Maroni e la Merkel).

    La natura demoniaca di ESSI appare in tutta la sua evidenza nel filmato dell'inaugurazione (mai trasmesso da alcuna TV generalista).....

    https://www.youtube.com/watch?v=NCBKX7-bNzw

    Di questi tempi meglio non leggere il libro di Daniele!

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    1. La cerimonia ha del grottesco e certamente non solo estetico. Il culto di Gaia e la visione dell'umanità come parassita della Madre Terra, e che quindi deve sottomettersi al "caprone-tecnologico" sono rappresentati in termini quasi comici.
      Mi domando se il pubblico dei notabili non si sia annoiato nel vedere rappresentata la propria banalità.
      Probabilmente no...

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    2. L’addendum…. Mi ha fatto venire in mente questo commento di Bazaar:

      Al nuovo ordine (giuridico) mondiale non rinunceranno mai: non si può togliere il giocattolo ai bambini senza che questi si mettano a piangere.

      (Perché è questo il livello)

      La globalizzazione imperialista è a trazione USA, ma gli apparati statunitensi sono solo il mezzo e sono solo parte degli interessi: è la classe dominante cosmopolita che spinge l'acceleratore.

      Non ragionare per classi è tecnicamente scorretto, senza nulla togliere alla dialettica interna che pure esiste e può essere determinante.

      ESSI vogliono la pace.

      Ossia la pace sociale.

      Un ordine giuridico globale non socialista - ovvero che non passi dall'art.11 di una possibile Società delle Nazioni Democratiche - è per definizione una società kalergica strutturata in caste: il Codice Manu ne sarebbe la Costituzione.

      E ora godiamo un po' nel leggere quel nazista di Schmitt che la pensava proprio come Spinelli ma, a differenza del nipotino di Umberto Ricci imparentato con i Warburg, non parlava di cose per cui non era culturalmente ed intellettualmente attrezzato:

      « Un tribunale internazionale che fosse indipendente, e cioè non legato a direttive politiche ma solo ai princìpi giuridici [o solo princìpi "natural-fisiologici", ndr] sarebbe senz'altro più vicino all'idea di giustizia, indipendentemente dalla volontà e dalla decisione del singolo Stato. La sua autorità si fonderebbe così sull'immediata rappresentazione di questa idea e non sulla delega dei singoli Stati, anche se quel tribunale soprannazionale fosse istituito da un'unione di Stati. Dunque, si presenterebbe necessariamente come un'istanza originaria e quindi universale. Sarebbe questo lo sviluppo naturalmente consequenziale, in termini logici; in termini psicologici poi, si tratterebbe di quella conseguenza di quel potere politico che è implicito nel porre originariamente il diritto. [quindi un potere "costituente"; notare poi "i termini psicologici", ndr]

      Si possono ben comprendere le obiezioni che oggi vengono avanzate, a proposito di un tribunale siffatto, da parte di pubblicisti di potenti Stati: derivano tutte dal concetto di sovranità.
      Il potere di decidere chi sia sovrano significherebbe una nuova sovranità e il tribunale che avesse tale facoltà sarebbe un sopra-Stato -- potrebbe esso stesso creare un nuovo ordine.

      Non un tribunale, sì una Lega di nazioni, avrebbe il diritto di avanzare simile pretese; ma quel tribunale diventerebbe un soggetto autonomo, vale a dire che oltre alle proprie funzioni giuridiche e amministrative - che forse implicano un'autonomia patrimoniale, di bilancio ed altre formalità - avrebbe valore anche per se stesso.

      La sua attività non si limiterebbe all'applicazione delle norme vigenti, come avviene per i tribunali della magistratura. Sarebbe anche qualcosa di più che un arbitro, poiché avrebbe un proprio interesse di autoaffermazione in tutti i conflitti decisivi. Cesserebbe così anche di rappresentare esclusivamente la giustizia cioè, politicamente parlando lo status quo. (continua)

      http://orizzonte48.blogspot.com/2016/09/draghi-hayek-e-la-moral-della-durezza.html?showComment=1474032530375#c8657049755468758646

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  5. la soggettività si compendia nella "capacità giuridica" cioè con l'affermazione normativa della potenzialità della persona umana ad essere titolare di rapporti giuridicamente rilevanti”.

    Siamo in piena teoria generale del diritto e ringrazio Quarantotto per aver posto l’accento su tale tema. Se la capacità giuridica, come sopra definita, si fonda a monte sulla soggettività giuridica (poiché hominum causa omne ius constitutum est), ebbene il liberismo presuppone e tende naturalmente al ripristino della schiavitù, che non è più una condizione di diritto, ma una mera situazione di fatto. Questo deve essere chiaro.

    Formalmente, cioè, la persona continua a risultare centro di imputazione di situazioni ed effetti giuridici, ma nella sostanza la medesima persona assume la connotazione di una res, sostanzialmente irrilevante ai fini della rappresentatitvità politica. In fondo la storia del costituzionalismo liberale post Rivoluzione francese è la storia di una “schiavitù addolcita” dalla riconosciuta uguaglianza formale e del suffragio (censitario e poi universale), per la semplice ragione che c’è stato sempre qualcuno più uguale degli altri (ovvero, secondo Hayek, i proprietari operatori economici. E basta).

    Tutta la storia della “democrazia” liberale è la storia di una doppia verità orwellianamente fagocitata dalle masse per mezzo di un sistema mediatico-culturale (quindi, anche religioso) dissimulante simmetricamente il suo opposto. Marx, manco a dirlo, lo aveva capito e denunciato in termini chiari ne La questione ebraica. Basso lo spiegherà altrettanto bene ne Il Principe senza scettro.

    Il liberismo, pertanto, presuppone in modo indefettibile due categorie di soggetti:

    a) una prima, a conformazione rigorosamente oligarchica, nella quale rientrano i proprietari detentori del capitale/operatori economici, i quali godono effettivamente di soggettività, e quindi, di capacità giuridica e rappresentatività politica (ovviamente, del tutto autoreferenziale). Questi soggetti, cioè €SSI, decidono quanto e come deve vivere la maggioranza, sulla quale esercita un incontrovertibile ius vitae ac necis;

    b) una seconda, quella maggioranza (cioè gli schiavi), che la capacità giuridica, di fatto, non ce l’ha e non deve mai poterla avere. Ed infatti, lo Stato borghese (in mano alle oligarchie, ormai sopranazionali) si premurerà nel far di tutto perché ciò non possa mai accadere o possa cessare (oggi, per esempio, attraverso le riforme strutturali, un jobs act qualsiasi etc, accompagnato da una spruzzata di diritti cosmetici predisposti in modo tale che anche questi ultimi, beninteso, possano in definitiva essere fruiti solo dagli aristoi).

    Non ci inventiamo niente, sono loro che parlano senza pudore: “Poiché sono un liberale…io giudico estremamente pericolosa…una proposta…che vuole togliere il potere dalle mani della proprietà e dell’intelligenza, e affidarlo alle mani di uomini la cui vita è forzatamente occupata dalle lotte quotidiane per l’esistenza…” [R. LOWE, Speeches and Letters on Reform, London, 1867, 170]. E il riferimento era solo al suffragio universale! (segue)

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  6. Nel sistema liberista, in definitiva, a valle avrò ricreato la SCHIAVITU’ (la vogliamo pudicamente chiamare Grande Società?).

    Il costituzionalismo democratico - la Costituzione italiana in particolare - aveva frantumato detto scenario. In poche parole, i nostri Costituenti avevano rotto le uova nel paniere alle élites, introducendo il progresso, la democrazia sostanziale, ovvero la reale capacità giuridica. Decisamente, per €SSI, un atto intollerabile di lesa maestà!

    In fondo, la Tecnica prossima ventura così come descritta da Bazaar e nel post è un altro strumento per ratificare, con effetti stroboscopici, proprio detta schiavitù, l’ennesima riforma strutturale, forse quella Suprema e più Disumanizzante.

    Adesso mi sono più chiare le parole di Basso, già riportate a suo tempo, il quale, citando Mendes France, affermava: “… se gli uomini dei Paesi occidentali non vogliono trovarsi un giorno in una di quelle mostruose società descritte nei romanzi avveniristici... società d’insetti specializzati, gerarchizzati e indifferenti … bisogna che procedano ad un vasto rinnovamento della loro concezione e della loro pratica della democrazia…” [L. BASSO, Per uno sviluppo democratico nell’ordinamento costituzionale italiano, in Studi per il ventesimo anniversario dell’Assemblea Costituente, Firenze, Vallecchi, 1969].

    Chi, quindi, non vuol essere uno schiavo o, peggio, un insetto gerarchizzato, parli ora o taccia per sempre

    (Mi scuso con Quarantotto per aver ribadito quanto è ovvio per i lettori del blog)

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  7. Poi accade che, dopo ogni crash disastroso, per un breve periodo, l'umanità si riorganizzi e prevalga una luce dell'Umanesimo (più o meno feconda) mentre ESSI sono impresentabili (e si leccano le ferite senza mai averci capito un tubo).

    Mi è venuto in mente anche questo:

    Post scriptum: personalmente trovo la situazione attuale "grave ma non seria" come non mai.
    L'agire simultaneo, all'interno di qualsiasi "mutazione" di forze opposte eppure complementari, non significa dualismo, ma "realizzazione mediante superamento" degli opposti in gioco: ma in un'alternanza senza fine che consente costanti riequilibri, necessari a pena di estinzione dell'Umanità.
    Poi c'è chi non disdegna questa ipotesi perché non si ascrive al (resto della) Umanità stessa. Si sbaglia naturalmente.
    Nelle conseguenze (per...ESSI e i loro seguaci) di questo errore "esiziale", volendo praticare il (disdicevole) "attaccamento", risiederà però il divertimento di un'evoluzione che sarà certamente anche traumatica. Ma per costoro, "di più"...

    http://orizzonte48.blogspot.com/2017/09/cambiamenti-epocali-lanno-del-ritorno.html?spref=tw

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    1. Anche:

      Quarantotto21 aprile 2015 14:39

      Su questo non ho dubbi. Ma la via d'uscita sarà inevitabilmente the hard way, cioè, come preconizzato qui più volta dal collasso dell'insostenibile capitalismo finanziarizzato globale teso a riprodurre le sue crisi mostruose.
      Anche oggi sul Financial Times (!) si paventa la stessa eventualità, denunziando l'immobilismo dei vari regolatori nel post crisi del 2008 nell'introdurre meccanismi minimi di prevenzione.

      Ma se questa sarà la traumatica soluzione, anche altri semi, del "legno storto dell'umanità" fioriranno tra le macerie; e sarà non solo la violenza insita in qualsiasi eccessiva compressione sociale a guidare i comportamenti collettivi, ma anche l'incomprensione profonda dell'umanesimo che, come una scoria venefica, continuerà a generarsi.

      Gli odiatori dell'Umanità sono incoercibili e non hanno alternative all'autoperpetuazione, data la cecità con cui hanno costruito il ghetto globalizzato, distruggendo gli anticorpi della solidarietà umana. Anzi, l'intelligenza stessa della esistenza.

      Concepire la morte - degli altri- come un prezzo, un costo, insinuato nei processi economici retti dal pensiero unico, significa predicare la propria immortalità ad ogni costo.
      Uno sforzo ottuso che sta divenendo il cupio dissolvi della mancanza di saggezza di una classe dirigente ormai follemente pagana; e perciò dedita ai sacrifici umani (ad asettica e irresponsabile distanza) con spocchiosa indifferenza etica.
      Il "tramonto" sarà più che mai rabbioso.
      Speriamo che una primavera non venga tra macerie desertificate...

      http://orizzonte48.blogspot.com/2015/04/flags-of-our-father-3-la-fine.html?showComment=1429619955263#c4969592897428597186

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    2. Sei complessivamente andato oltre le previsioni :-)

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    3. Eh Presidente…. Ricordo bene la discussione di quel post…. Per il commento

      “Mi accorgo che non basta”…… e invece…..

      forse è l’unica volta che si è sbagliato :) … e di questo son contento. Sempre grazie di tutto.

      Ci sentiamo domani

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