giovedì 16 maggio 2013

IL VIZIETTO

Non mi dilungherò sulle ultime rilevazioni Istat della recessione, che si proietta nell'anno in corso a -1,5: e però, salvi gli effetti -ulteriormente peggiorativi- delle misure finanziarie in attuazione e in imminente adozione. Questa doppia stima di prospettive di crescente "foschia", è stata da noi esattamente quantificata a gennaio e aggiornata sulle successive conferme date dalle "prestigiose" rilevazioni. Fornendovi i criteri per comprendere in definitiva perchè i loro conti "non torneranno mai" e, note le grandezze e la tipologia degli interventi che attuerà questo governo, sia agevolmente possibile capire, di volta in volta, di quanto tali misure incrementeranno la recessione.
Buffo no? Un governo che si avvicenda a un altro, accomunato al primo nel dire di voler por fine alla crisi e promuovere la "crescita", innesca e amplifica la recessione COME UNICO ESITO POSSIBILE DELLE SUE POLITICHE FISCALI.
Ma non è, in fondo, un "vizietto" solo di questo governo: di tutti i governi succedutisi da Maastricht in poi in riferimento alla stagnazione e all'indebolimento industriale che hanno programmaticamente innescato, in omaggio al "lo vuole l'Europa". Solo che a partire dal 2011, i governi, chiamati a "promuovere la crescita", (la famosa "fase 2" tremontiana, sulla cui ennesima soglia cadde il governo Berlusconi), si sono messi a "salvare" l'Italia condannandola a una recessione che è stata "futile", cioè non necessaria ai fini dichiarati di miglioramento degli indici fiscali perseguiti, ed anzi controproducente persino a tali fini, essendo gli indici sempre peggiorati rispetto agli obiettivi prestabiliti.
Il punto è che proseguono imperterriti e non paiono aver capito dove sbaglino. L'abitudine a dare la colpa alla "congiuntura internazionale", alla "speculazione finanziaria", alla....Cina, gli ha fatto confondere la propaganda, cinicamente utilizzata, con la realtà.
Aiutati da una solida ignoranza in materia di macroeconomia, o da "ideologie" deliranti che hanno sempre fallito, non si pongono alcun dubbio circa la erroneità delle mosse CHE, CON IRRESPONSABILE LEGGEREZZA, SI SONO AUTOVINCOLATI A COMPIERE, e più che altro, non cercano di capire minimamente le ragioni di questa erroneità.
Insomma non c'è il riconoscimento "sbaglio" e quindi non c'è la fase emendativa-evolutiva "perchè sbaglio".
Quindi nessun miglioramento è in vista nella efficacia e nel risultato complessivamente perseguito. 

Ma è un atteggiamento diffuso in tutta l'UEM, il che lascia capire che stiamo assistendo al violento crepuscolo di un'intera classe dirigente che ha potuto caratterizzare un'epoca che, nata dalla volontà del "capitalismo di rendita" di regolare i conti con le Costituzioni dei diritti sociali e della tutela del lavoro, è finita per pervenire al risultato di creare la più grande depressione mai vissuta dall'Europa negli ultimi due secoli, disattivando tutti gli strumenti messi a punto nel secolo scorso per uscirne!
In piena "caduta libera" (se non verranno fermati siamo solo agli inizi), Hollande non trova di meglio che dire:
 «Abbiamo agito con tempestività, siamo stati incisivi e siamo andati lontano»...Hollande, che ha celebrato il suo primo anno all’Eliseo con un record di impopolarità, «Ma dobbiamo ancora riformarci». «È mia responsabilità», ha aggiunto, «prendere misure per la competitività e la crescita». E in questa prospettiva, la Germania non è soltanto un rivale, ma può essere anche un modello. «Sto curando l’economia francese», ha detto Hollande, «Per questo devo usare gli strumenti giusti. Per dieci anni i tedeschi hanno fatto scelte precise, e oggi sono competitivi. Dobbiamo ridurre lo scarto tra Francia e Germania».  

L'unica cosa che ci consola è che fuori dall'UEM la pensano diversamente. La distanza siderale tra il "vizietto" e il buon senso aumentano. E questo non può che accelerare la "loro" fine, dato che, alla fine, non sono neanche capaci di presentare il conto alle persone giuste. E ormai hanno decisamente sbagliato i loro calcoli politici, non solo quelli economici


21 commenti:

  1. Mi fa piacere leggere questo post dopo che stamattina, leggendo il Corriere, proprio davanti a alla notizia della recessione francese ho strabuzzato gli occhi e mi sono venute in mente le tue precedenti considerazioni. Così come senza parole mi ha lasciato la notizia secondo cui a Bruxelles sono stati molto magnanimi con la Francia: due anni in più per riportare il deficit al 3% in cambio di riforme su pensioni, liberalizzazione del mercato del lavoro e concorrenza nei servizi pubblici (da non credere!!). Inutile poi soffermarsi sul livello dell’informazione in Italia. Non si può che provare un misto di rabbia e disgusto di fronte ad articoli di gente come Francesco Daveri (sul Corriere di oggi) intitolati “In Germania a lezioni di crescita”, dove si sostiene che Roma se la deve prendere solo con se stessa e non con Berlino, perché in Germania , infatti sono tanto bravi, il PIL aumenta, la disoccupazione pure. Ma poi citare ogni tanto qualche fonte da cui si evinca tale crescita no? Visto che invece vi sono dati che dicono il contrario ossia che in Germania, cresce il numero dei disoccupati e 5 milioni di lavoratori guadagnano 450 euro al mese http://stefanonatoli.blog.ilsole24ore.com/il-dato-e-tratto/2013/03/germania-cresce-il-numero-dei-disoccupati-e-5-milioni-di-lavoratori-guadagnano-450-euro-al-mese.html (ovviamente senza perdere di vista che molto spesso, guarda caso, i dati sull’occupazione tedesca sono stati oggetto di falsificazioni http://news.cloudhak.it/disoccupazione-in-germania-dati-sistematicamente-falsati/).

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    1. Appunto: dato il livello deliberatamente perseguito della manipolazione cui sono sottoposti gli italiani, l'unica cosa che non possono sempre nascondere è il risultato delle furbate che continuano a propugnare (senza capirci in tubo e quando possibile in mala fede). Cioè la RECESSIONE PROLUNGATA E AMPLIFICATA!
      Ovviamente continuando a propugnar flessibilità salariale - cioè disoccupazione sui posti-contratto a tempo intedeterminato- per curare...la disoccupazione, la recessione da domanda si amplifica.
      E saranno i risultati inevitabili delle furbate propagandistiche che li faranno cacciare via, perchè anche senza queste belle cazzate pro-cicliche, l'euro è gli squilibri commerciali cumulativi innescati già da solo bastava per metterci in situazione di stagnazione e declino...
      Appena il limite, molto vicino, sarà stato raggiunto, con la caduta irreversibile dei governi PUDE, ovviamente questi dovranno andarsi a nascondere...compariranno solo dalle ridotte della nuova Salò, protetti da milizie tedesche di occupazione

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    2. 48 sono d'accordo con te sul redde rationem che si avvicina a grandi passi, immagino però non senza colpi di coda da parte di governi nazionali e "governo europeo" mentre ho qualche perplessità in più sul declino del PUDE, in questo caso non si fanno i conti con l'eterno trasformismo dei politici italiani.
      I riposizionamenti sono già cominciati, il concetto che si vuol fare passare è "l' euro è tanto bello ma le politiche europee e tedesche rischiano di far fallire quello che era un esperimento fantastico".
      Abbiamo già visto come tutte le forze politiche si sono smarcate rispetto a Monti e lo hanno di fatto abbandonato come un brutto male, criticando, anche aspramente, quegli stessi provvedimenti da tutte loro votati.
      Non dimentichiamo mai che noi siamo il paese ( unico caso nel mondo forse )della restaurazione senza la rivoluzione.

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  2. Come nel medioevo, l'incipit verrà dalla Chiesa????

    http://www.fanpage.it/papa-francesco-serve-una-riforma-finanziaria-e-ai-politici-chiede-un-ritorno-dell-etica/

    Un papa che parla di "riforma finanziaria" non lo avevo ancora sentito.....

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    1. Etica, riforma finanziaria...Non è che siano termini molto perspicui. Voleva forse dire: riforma dell'attività bancaria? Forse nel senso di Glass-Steagall? O meglio ancora di reintroduzione della legge del 1936, che ai fini vaticani "etici" sarebbe pure ancora buona, 'un sia mai? Riforma delle innumerevoli proiezioni dell'attività finanziaria (OTC-derivatives? Regime fiscale e segreto bancario nei tax havens?)

      Insomma, prima ci dicesse "che problema ha": se no come si fa a capire cosa fare per risolverglielo? :-)

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  3. “Va riconosciuto che la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continuano a vivere in una precarietà quotidiana con conseguenze funeste”. Lo ha detto Papa Francesco in un discorso rivolto questa mattina ad alcuni ambasciatori che hanno presentato oggi le Lettere credenziali. Il nuovo Pontefice ha quindi denunciato “la paura e la disperazione che prende i cuori di numerose persone, anche nei paesi cosiddetti ricchi” così che “la gioia di vivere va diminuendo, l’indecenza e la violenza sono in aumento, la povertà diventa più evidente”. Bergoglio ha dunque invocato ”un ritorno dell’etica in favore dell’uomo nella realtà finanziaria e economica” e ha spiegato che “il denaro è diventato un idolo” e che “ideologie promuovono la autonomia assoluta dei mercati e speculazione finanziaria, c’è una tirannia invisibile, a volte virtuale delle leggi del mercato”. Allo stesso tempo però ha evidenziato, parlando in terza persona, come ”il Papa ama tutti, ricchi e poveri, ma ha il dovere, in nome di Cristo, di ricordare al ricco che deve aiutare il povero, rispettarlo, promuoverlo”. Ci tiene a rimarcare questo aspetto il Pontefice argentino: “L'adorazione dell'antico vitello d'oro – aggiunge – ha trovato una nuova e spietata immagine nel feticismo del denaro e nella dittatura dell'economia senza volto nè scopo realmente umano”.



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    1. Lo vedi? E' una questione di soggetto-predicato...
      Leggi delo Stato coordinate e determinate da un intero sistema UE, certamente in UE, determinano lo "stato di precarietà quotidiana" tanto funesto. Tanto più che i trattati UE propugnano espressamente la "tirannia" niente affatto "invisibile" e per niente "virtuale delle leggi del mercato". Le affermano proprio in via autoritaria espressa...

      Quindi, Papa, fai un piccolo sforzo: rivolgiti a questi "uomini", creatori e governance UEM e padroni bancari loro mandatari, identificandoli come coloro che non hanno l'etica e hanno il denaro come "idolo".

      Perchè se no, caro Papa, sempra che vuoi fa sentire in colpa un pò tutti....comprese le vittime

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  4. letti questi ultimi commenti mi sa tanto che il post sui papi e la Chiesa non può mancare...........

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  5. Buongiorno,
    sempre più invocazioni alla "crescita", quasi fosse una divinità capricciosa, ma si sta iniziando a dare la colpa all'austerity (vedi anche la Bonino). Mancano ancora gli altri colpevoli, banca centrale indipendente, euro... Quanto ancora dovremo sentire lamenti e non azioni?

    Gian

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    1. Meno agiscono meglio è: per loro "austerity" è tassare. "Crescita" è tagliare la spesa pubblica che porterebbe a maggiori consumi perchè accrescerebbe le aspettative di minori tasse.
      NOn mi dilungo sul moltiplicatore spesa pubblica e sul concetto di austerità espansiva mediante "riduzione del perimetro dello Stato". Sappi solo che nelle loro più sfrenate fantasie di politiche di crescita questo hanno in mente: cioè misure fortemente recessive, appena mitigate da qualche sgravio qui e là.
      Sugli altri colpevoli: finchè potranno continueranno a tesserne le lodi, come i capisaldi della "loro" idea di progresso

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  6. A questo punto io non credo più si tratti di incapacità o di miopismo, ma di un piano politico preordinato. Non posso pensare che i vari monti, hollande, merkel, ecc (prodi, chirac, kohl prima di loro)... non capiscano cosa stia succedendo e quante e quali siano le loro responsabilità. quindi io non parlerei di leggerezza nel compiere mosse, ma di consapevoli colpe. pertanto il crepuscolo di questa classe dirigente avverrà soltanto quando noi cittadini ci riapproprieremo delle "nostre" (e non loro) istituzioni ed imposteremo una politica più equa a favore dei cittadini.

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    1. Ma certo che è la PROSECUZIONE del piano von-Hayek nascente da Maastricht; certo che la "crisi dei subprime" era proprio quella scossa (shock) che attendevano per concludere acceleratamente il processo e raggiungere l'obiettivo.
      Qui l'abbiamo detto molte volte.
      I cittadini che vogliano riappropriarsi delle istituzioni, in genere non sono coscienti di questo "processo" dell'UEM e anzi pensano a tutt'altro (speculazione cattiva, bunga-bunga, castacricca ecc.).
      Il crepuscolo di questa governance a matrice euro sarà segnato dai umeri inesorabili della recessione che ci stanno facendo pagare: ma non perchè la massa dei cittadini sarà posta in grado di identificare correttamente le responsabilità della causazione della recessaione. Ma perchè questa risulterà contraria agli interessi delle altre importanti aree economiche del mondo che, invece, perseguono il rilancio della domanda, della produzione interna e del potere d'acquisto del lavoro

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    2. ma su questo siamo perfettamente d'accordo! a me interessava puntualizzare che le decisioni (sbagliate) prese non sono state frutto del caso.

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    3. Cosa su cui ho concordato, "ma certo...", nello stesso incipit :-)

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  7. 7.44am BST US to challenge Berlin over austerity
    The US is expected to use the meeting to square up to Germany over its stringent austerity policies.

    US officials said they would use the meeting to call on Berlin to relax its stringent austerity policies and boost its own domestic demand, in response to more than three years of single currency crisis.

    And in a less direct dig at the Merkel government, Washington also called for the faster implementation of the proposed banking union across the eurozone.

    "Strengthening European demand is the most important immediate imperative in reviving growth in the advanced economies and thereby global growth," said a senior US Treasury official.

    "Increased demand in Germany would not only provide relief to its euro area partners, but also spur the world economy. There are many ways to support demand such as by supporting faster wage growth and greater homeownership – both areas where there is space to act."





    Ma scusami 48, questi americani strigliano la Germania per l'eccessiva austerità e poi spingono per l'unione bancaria? come pensano di "liberare" l'europa in questo modo? dici che è un diciamo "soft approach"? stanno iniziando a pushare con le buone prima...per poi aver più forza per fare la cosa giusta veramente dopo?

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    1. L'unione bancaria serve a farli rispondere dei loro bilanci "marci" senza ceh la buttino in caciara mettendosi a gridare contro i PIGS per farsi dare in garanzia i loro patrimoni pubblici e privati. Ammesso che funzioni con una BCE a Francoforte. E gli USA dei giochini di Taunus e affini ne sanno parecchio e si sono pure stancati...

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    2. perdonami ma sono confuso: ma non ho capito se quindi il primo "tentativo" americano sarà quello. Perchè spingere per l'unione bancaria, per quel poco che ho capito, non significa esattamente porre fine all'eurodelirio.

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    3. Luca non è che sono l'oracolo!
      Non c'è una mappa delle esatte "corrispondenze" e significati delle varie possibili azioni ed eventi verificabili.
      Ci sono delle tendenze: possiamo auspicare che vadano in una certa direzione. Ma "porre fine all'eurodelirio" è un risultato che dipende da cosa intendi...riassume situazioni varie e intrecciate tra loro che non necessariamente cesseranno tutte insieme.
      Ci vorranno anni, prima che sia possibile dire che un nuovo "assetto" si sarà affermato...NEl mezzo, tappe riconoscibili ci potranno confermare o meno l'ipotesi frattalica (che serve per alleggerire l'animo e non farsi prendere dallo sconforto, piuttosto che a creare un'ulterire ansia :-))

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    4. hai ragione. cmq devo dirti che invece da quando ho iniziato a seguire il tuo blog (inizio anno circa se ben ricordo) sei stato molto simile a un oracolo :-D

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  8. Vado OT (el paròn del féro me perdonara`):

    Da dedicare a tutti coloro che "piú Europa".
    "Dopo le piantine di marijuana, si dovranno nascondere anche quelle di pomodori, di zucchine e di insalata" by Unione Europea

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    1. Mooolto interessante. Consueta tecnica legislativa UE (enuncio intitolazione cosmetica, regolo in senso opposto) ma la dice lunga su come verrà inteso il "decrescismo" che sarà in pratica consentito.
      Esattamente come avevamo previsto: il "green", e non solo in quesot campo, è stato già oggetto di investimenti programmati, con brevetti e standards degli investitori che saranno via via imposti in via autoritativa. Insomma, data la suggestione psicologica (del tutto manipolata e cialtronica), il "green" sarà il più grande settore di esplicazione dell'autoritarismo economico nei prossimi decenni

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