Come sanno coloro che hanno seguito le varie evoluzioni dell'ipotesi frattalica, essa si basa sulla omotetia (cioè identità ricorrente di forme-configurazione) tra 1943-1945 e l'attuale situazione italiana nel quadro dell'unione monetaria europea.
La difficoltà maggiore che si incontra in questo percorso è quella delle identificazione di un processo di coinvolgimento degli USA nel conflitto continentale europeo al fine di bilanciare lo strapotere della Germania a danno del resto dei paesi europei.
Per quanto ci riguarda, la difficoltà specifica è quella di riconoscere i tratti e gli eventi che preannunzino (allo stato attuale di questo si tratterebbe), lo sbarco in Sicilia e, quindi, l'insostenibilità di una mera sudditanza verso la Germania, come posizione ormai invisa agli alleati anglo-americani.
Il cedimento della supremazia tedesca, come paese "occupante"; potrebbe intravedersi pure nell'ascesa del movimento del Front National nella versione rigenerata, in termini di visione economica sostanzialmente keynesiana, da Marine Le Pen.
Ma anche questa evoluzione transalpina pare dotata di un'autonomia maggiore, sul piano della capacità interna, dell'antecedente del 1944, allorchè la vera e propria Liberazione dal giogo tedesco conseguì dallo sbarco alleato in Normandia.
L'insieme di queste differenze e la totale irriconoscibilità di un'aperta linea diplomatica ed economica, da parte degli USA, in soccorso di un'Europa oppressa e devastata dallo squilibrio strutturale imposto dalla Germania, potrebbe condurre all'abbandono della originaria formulazione dell'ipotesi frattalica.
In tal senso, persino la "svolta russa", qui adombrata come nuova Stalingrado, non si incastra nella direzione che sarebbe coerente con l'omotetia frattalica.
Ed infatti, la "vittoria" russa in Crimea, pur limitando l'invadenza di un governo dalle sospette caratteristiche di estrema destra neo-nazista, non fa convergere, pur da direzioni diverse, l'azione russa e quella USA nel delimitare l'aggressività e l'espansione tedesche.
Lo scontro "ucraino" ha portato, piuttosto, ad una riedizione della Guerra Fredda in cui, conformemente alla dottrina Brezinsky, gli USA vedono la Russia come il proprio antagonista principale nello scenario mondiale, mentre la Germania, all'opposto di 70 anni fa, è semmai un più o meno fedele alleato degli USA.
Lo scontro "ucraino" ha portato, piuttosto, ad una riedizione della Guerra Fredda in cui, conformemente alla dottrina Brezinsky, gli USA vedono la Russia come il proprio antagonista principale nello scenario mondiale, mentre la Germania, all'opposto di 70 anni fa, è semmai un più o meno fedele alleato degli USA.
L'unica alternativa all'abbandono -per palese impraticabilità - dell'ipotesi frattalica è quella di riconoscere un diverso ruolo agli USA stessi; e questo accogliendo l'idea della difficoltà crescente in cui verserebbe la loro capacità di leaderhip di tutto l'occidente, in concomitanza con la loro stessa perdita di centralità nell'economia internazionale (almeno in ipotesi).
Una linea di tendenza che sarebbe la stessa Germania a condividere e ad abbracciare, calcolando su tale fenomeno le propria strategia di lungo periodo, con una crescente espansione verso interlocutori come Russia e Cina.
Una linea di tendenza che sarebbe la stessa Germania a condividere e ad abbracciare, calcolando su tale fenomeno le propria strategia di lungo periodo, con una crescente espansione verso interlocutori come Russia e Cina.
Come conferma, tra l'altro, il recente accordo tra Banca Popolare della Cina (PBOC) e Bundesbank sulla estensione della regolazione dei reciproci rapporti commerciali in renmimbi e senza più passare per il dollaro. (Analogo accordo era stato concluso, alla fine del 2011, tra Cina e Giappone).
In questo quadro evolutivo della geopolitica internazionale, l'alternativa al (ben possibile) abbandono dell'originaria ipotesi frattalica, sarebbe quella di immaginare un ruolo degli USA che -come spesso gli capita di recente a causa dei frequenti errori di valutazione- segua, adattandosi, e non preceda, "guidando", la liberazione dei principali paesi UE, o meglio dei loro popoli, dalla egemonia tedesca instaurata in nome e per conto dell'euro.
O, più esattamente, in nome e per conto del capitalismo finanziario ordoliberista che ne è l'ideatore e propugnatore.
O, più esattamente, in nome e per conto del capitalismo finanziario ordoliberista che ne è l'ideatore e propugnatore.
Questo significa che se, com'è auspicabile per il benessere economico e la effettiva democrazia dei popoli europei, iniziasse a verificarsi alle prossime elezioni europee, - ed anche di seguito, in ogni altra occasione elettorale-, il sommovimento di consenso che porterà i vari "partiti unici dell'euro" a perdere la maggioranza, -nonostante gli espedienti di leggi elettorali congegnate per stabilizzarne l'egemonia-, ciò determinerà progressivamente il crollo dell'attuale assetto oligarchico-finanziario UE.
Un assetto che non potrà più essere amministrato da tecnocrati, zelanti esecutori di ordini che risulterebbero ormai smascherati nel loro senso antidemocratico ed invisi alla schiacciante maggioranza degli elettorati di tutta Europa.
Un assetto che non potrà più essere amministrato da tecnocrati, zelanti esecutori di ordini che risulterebbero ormai smascherati nel loro senso antidemocratico ed invisi alla schiacciante maggioranza degli elettorati di tutta Europa.
Finito il delirio della stabilità finanziaria a carico delle tasche dei cittadini, per alimentare il welfare bancario e garantire, ora persino coi loro risparmi, il gioco irresponsabile dei flussi creditizi interni all'area valutaria disfunzionale, la moneta unica andrebbe in "rottamazione" - e mai con tanto entusiastico sollievo dei cittadini coinvolti in un simile oscuro disegno, ordito ai loro stessi danni.
Allora gli USA, diverrebbero giocoforza coscienti che, oltre un certo livello, il cerchiobottismo sul punto non servirebbe più a garantirgli quegli interlocutori docili che riflettevano in Europa il liberismo a trazione finanziaria da essi stessi ambiguamente trascinato fino ai nostri giorni.
E sarebbero costretti a prendere posizione in senso favorevole al ripristino del cambio flessibile, del recupero delle sovranità e delle politiche monetarie, favorevole altresì a politiche fiscali veramente espansive, che essi stessi hanno praticato (finora) a metà, sopravvalutando la leva monetaria, pro-WS e mercati finanziari, rispetto all'economa reale.
E sarebbero costretti a prendere posizione in senso favorevole al ripristino del cambio flessibile, del recupero delle sovranità e delle politiche monetarie, favorevole altresì a politiche fiscali veramente espansive, che essi stessi hanno praticato (finora) a metà, sopravvalutando la leva monetaria, pro-WS e mercati finanziari, rispetto all'economa reale.
Se così non facessero, aprendo con ciò una nuova epoca di recupero della democrazia degli Stati nazionali e della sovranità monetaria e fiscale esercitata nell'interesse dei popoli (e non dell'1%), rischierebbero di rimanere isolati rispetto a tutti gli scenari di crisi e di lotta per la conservazione della loro supremazia economica.
Perchè una leadership non può essere troppo a lungo esercitata contro la democrazia e l'interesse delle popolazioni, calpestandone i diritti sociali, e nascondendosi dietro la ormai intollerabile dittatura dei "mercati" finanziari.
Insomma: l'ipotesi frattalica può, (semmai abbia una vitalità), trovare la sua verifica in una scansione dei tempi di ampiezza analoga ma con meccanismi di concatenazione degli eventi in ordine invertito rispetto al modello 1943-45.
Proprio perchè occorre prendere atto che gli USA stessi agiscono ora nello scenario senza prima aver risolto il conflitto di potere, relativo al paradigma del loro stesso modello socio-economico, inteso come "costituzione materiale", che ancora li scuote al loro interno. Come avevamo evidenziato nella riformulazione dell'ipotesi frattalica "un anno dopo" dicendo:
"la
legittimazione da parte degli USA di interlocutori diversi da quelli
comunque divenuti invisi alla schiacciante maggioranza del popolo
italiano, sarà tanto più forte quanto più gli parrà necessario
conservare equilibri geopolitici nell'area europea e mediorientale, rispetto alla possibile espansione dell'influenza russa (i "nuovi " carri armati di...Putin).
Questa influenza, nella nuova forma del rapporto privilegiato legato alle forniture di materie prime per la produzione di energia e di promozione di joint venture industriali meno invasive degli IDE colonizzatori propugnati dall'ordoliberismo, filogermanico e più "realista del re" rispetto alle stesse multinazionali USA, potrebbe indurre gli stessi USA al recupero di una linea economica più conciliante, rispetto ad elementi come la flessibilità dei cambi, il sostegno delle banche centrali alla monetizzazione del debito pubblico corrispondente al deficit, allo stesso abbandono di tetti al deficit in vista del ristabilimento di livelli di crescita e di consumi accettabili (proprio per la stessa convenienza del trattato di libero scambio).
Questa influenza, nella nuova forma del rapporto privilegiato legato alle forniture di materie prime per la produzione di energia e di promozione di joint venture industriali meno invasive degli IDE colonizzatori propugnati dall'ordoliberismo, filogermanico e più "realista del re" rispetto alle stesse multinazionali USA, potrebbe indurre gli stessi USA al recupero di una linea economica più conciliante, rispetto ad elementi come la flessibilità dei cambi, il sostegno delle banche centrali alla monetizzazione del debito pubblico corrispondente al deficit, allo stesso abbandono di tetti al deficit in vista del ristabilimento di livelli di crescita e di consumi accettabili (proprio per la stessa convenienza del trattato di libero scambio).
Tutte misure che lo stesso FMI, in certe sue aperture, già sta preannunziando come possibili "ritorni" sull'orizzonte delle politiche economiche e fiscali considerate, entro certi limiti, auspicabili.
Il
quadro così tratteggiato diviene certamente più chiaro rispetto alla
ipotesi originaria; non nascondiamo che la proiezione predittiva di
eventi come questi non si limiterebbe al 2014, com'è evidente una volta che lo si ricalibri sul 1943, ma esigerebbe uno sviluppo in un arco di tempo di almeno tre anni. Il cui punto di approdo, anche questo dovrebbe ormai essere chiaro, non sarà costituito dal semplice evento della rottura dell'Unione monetaria, che potrebbe intervenire anche prima,
ma lasciando irrisolti molti dei nodi posti dalla permanenza di una
classe dirigente e di una cultura mediatica "ordoliberista".
Quella che rimane la migliore speranza è un "certo" ripristino delle Costituzioni democratiche redistributive e pluriclasse.
Magari rafforzato da una revisione costituzionale in senso inverso a
quella ora perseguita: cioè volta a precisare le norme fondamentali in
modo che "tutto questo non si possa ripetere mai più".
E per rafforzare questa analisi - e di prospettive antropologicamente positive ce n'è un grande bisogno, per riportare i valori umani nella posizione che compete loro in economia e in politica- ribadiamo anche:
"...sono più propenso a ritenere, ora, che questo "sentiment" segni solo l'inizio di una riscossa democratica, verso un (ri)allargamento della sua prospettiva.
E ciò, vista anche l'evoluzione della situazione mondiale, che implica un progressivo cedimento della "facciata" marmorea di una governance mondiale affidata alla grande finanza, ormai irreversibilmente screditata.
In una situazione, cioè, in cui il capitalismo finanziario finisce per essere come un condannato con la "condizionale", questa sorta di "epigrafe", vale nell'orizzonte del breve periodo.
Al massimo, può ancora durare fino a quando una probabile nuova crisi finanziaria imporrà di prendere quelle misure che dopo il 2008 non si ebbe il coraggio di attuare: limitazione della libera circolazione dei capitali e superamento del modello di banca universale (almeno).
Certo, non sarà senza traumi un simile "rappel a l'ordre", ma almeno implicherà la profonda
revisione della composizione della governance mondiale: ne verranno
travolti e dunque ripensati, FMI, WTO e la stessa UEM.
E si dirà basta con i banchieri al potere...ovunque.
Avranno perso ogni legittimazione anche di mera facciata, e il controllo mediatico non basterà più: come potranno i giornalisti di regime e i banchieri istituzionalizzati chiedere
ancora alle masse di disoccupati e lavoratori precari, spogliati di
ogni sicurezza sociale e dei loro risparmi (e prospettive di risparmio) di sopportare ancora i costi della crisi che "loro" avranno nuovamente provocato?
Nel medio-lungo periodo, dunque
(quando ancora non "saremo tutti morti", si spera), questa
incomprensione, o incompleta comprensione, degli effetti del
neo-liberismo, porterà inevitabilmente a ripensamenti e revisioni da parte di tutti gli attori (USA in primis):
tanto più traumatici per tutti, quanto più sarà ritardata l'espulsione
dai processi decisionali degli attuali componenti della stessa
governance "globale".
Ci sarà da divertirsi (in un senso del tutto eufemistico), perchè "alla prossima" salteranno anche "loro".
E il "loro" potere di ricatto sarà enormemente diminuito, fino a scemare: in fondo, dovrebbero saperlo che quando si fa sentire una massa "colpevole" e la si mette con le spalle al muro, poi non avrà più molto da perdere.
Mentre "loro" avranno avuto, sì, "tutto"....ma poi tutto da perdere."
E' una ipotesi più che plausibile.
RispondiEliminaDiciamo che la "controriforma" questa volta partirebbe dalla Francia. Una Francia che, in un'Europa sostanzialmente "tedesca", sembra essere simile a quella di Francesco I ai tempi di Carlo V. "Circondata", ma non disposta ad accettare supinamente il nuovo ordine europeo (allora asburgico, oggi tedesco).
In realtà al Governo ci sarebbe ancora Hollande..... ma è altrettanto vero che, sino ad ora, la Francia è l'unico paese dove la resistenza all'ordoliberismo si è concretizzata in un'alternativa politica reale che ha saputo intercettare il consenso di una società ancora cosciente dei suoi diritti.
In Italia, ahimè, è ancora notte fonda. L'alternativa politica certa è neutralizzata dal livoroso ed anti-stato M5S, al Governo c'è uno squallido Pavolini dell'ordoliberismo, che cercherà con ogni mezzo di completare l'involuzione autoritaria della forma di governo, di fronte al quale si ergeono un'opposizione politica (se tale la si può chiamare), timida ed una coscienza civile sostanzialmente anestetizzata dai media.
Niente sembra ormai sbarrargli la via se non...... le dinamiche della Storia. Forse saranno necessari davvero quattro o cinque anni di regime e di snaturamento della Costituzione, se non addirittura di più, per arrivare ad una insostenibilità intrinseca dello stato di cose. Ma in quell'arco di tempo, tanti danni saranno stati fatti e sarà ardua impresa, poi, porvi riparo.
Temo che purtroppo sia così; in tale arco di tempo tanti danni saranno fatti. E per porvi rimedio occorrerà che in tanti prendano coscienza, anche se, ora, pare costargli troppa fatica
EliminaAh, giusto per rimanere in un tema a me caro....
Elimina"Abolizione del Senato. Se questo Parlamento razionale e pratico non dà buoni risultati, lo aboliremo per giungere ad un Governo tecnico senza parlamento, un Governo composto di 20 tecnici eletti mediante suffragio universale.
Rimpiazzeremo il Senato con una Assemblea di controllo composta di 20 giovani non ancora trentenni eletti mediante suffragio universale. Invece di un Parlamento di oratori incompetenti e di dotti invalidi, moderato da un Senato di moribondi, avremo un governo di 20 tecnici eccitato da una assemblea di giovani non ancora trentenni."
F.T. Marinetti - Manifesto del Partito Futurista Italiano (l'antesignano del fascismo), 1915.
All'interno del PD il materiale umano pronto ad espellere il rignanese e i suoi figliocci (e l'imminente tonfo europeo suonerà la squilla), o latita del tutto, o ha perfezionato l'arte del silenzio mentre si riorganizza.
RispondiEliminaA loro dev'esser chiaro che una posizione va presa, pubblica e organizzata. Le alternative sono un nuovo Aventino o l'essere seppelliti dalle stesse masse che hanno tradito, che non baderanno al sottile.
Dopo l'Ayrault di turno, toccherà al suo successore (assai meno simpatico, e assai più securitario) vedersela con le forze alternative. Qui come in Francia.
D'Alema sul Resto del Carlino (da giornale pro Berlusconi adesso schierato tutto in difesa di Renzie) di oggi:
RispondiElimina"L'uscita dall'Euro sarebbe un suicidio collettivo. Avremmo effetti catastrofici, come una svalutazione del 20% e la fuga dei capitali"
Poi annesso articolo di A.Patuelli presidente Abi sui danni della Lira.
La propaganda pude sta schierando tutto il suo esercito.
Vorrei richiamare l'attenzione su un punto: gli esiti possibili del voto di maggio.
RispondiEliminaDando per scontato (e auspicando) una netta affermazione del fronte anti-euro, non è comunque detto che dopo cambi molto, almeno se prendiamo a metro di paragone le ultime elezioni politiche italiane.
In quell'occasione, infatti, la campagna elettorale non si era concentrata sull'austerità come paradigma di politica economica. E al di là del senso reale di questa contrapposizione mediatica, è indubbio che ci fu una netta vittoria del fronte anti-austerity; fronte al quale potevano essere iscritti a buon diritto, se non per i fatti, senz'altro per il tenore delle dichiarazioni rese, PDL, M5S, Lega, Ingroia e Comunisti: presi tutti insieme il 53% dei voti.
A quel punto teoricamente, per rispettare la volontà popolare (così come l'avevano intesa gli stessi organi mediatici ordoliberisti), si sarebbe dovuto cambiare paradigma, ridiscutendo il 3% e tutti gli altri vincoli di bilancio.
Ma ovviamente non si poteva e non si voleva: così si tirò fuori dal cilindro l'emergenza governabilità, combinata con il radicalismo dei 5 stelle, per partorire un secondo governo di larghe intese e proseguire in sordina le politiche di austerità col gioco delle tre carte - aggiungere lì nel nome del potere d'acquisto dei lavoratori, togliere di là nel nome della lotta agli sprechi, cambiare la sigla di qualche tassa et voilà, les jeux sont faits: i saldi son sempre quelli.
Con Renzi, poi, abbiamo persino avuto Padoan all'economia: e un nome più rappresentativo dell'austerità era difficile immaginarselo...
Insomma, l'ordoliberismo ha tante frecce al suo arco per sovvertire la volontà popolare.
A ciò si aggiunga che questa missione non viene nascosta, nonostante lo scopo eversivo che effettivamente ha: ma ormai si appunta spudoratamente al petto come una medaglia. La volontà popolare è in effetti piuttosto dichiaratamente un intralcio: democrazia significa massa ignorante, accozzaglia di gente incapace di distinguere il valore preminente del luminoso progetto "€uropeo"; e che pertanto va presa per mano e accompagnata verso quel "bene" che non comprende.
Dunque, in conclusione, non so se basti togliere democraticamente la maggioranza al fronte eurista per cominciare a cambiare qualcosa.
Sono veramente d'accordo.
EliminaNon è bastato alle ultime elezioni e non basterà alle europee, ammesso che si verifichi e nella misura significativa necessaria.
Ho però specificato che non si tratta di un one-shot confrontation esauribile a maggio, ma di un processo ai almeno un triennio.
Pare protrarsi troppo a lungo e nel frattempo possono fare danni irreversibili come dice anche Lorenzo poco sopra?
Purtroppo è così; i rapporti di forza, mediatica e di controllo delle istituzioni, sono troppo sbilanciati a loro favore perchè si possa approfittare della debolezza e inconsistenza delle politiche PUDE.
Se il M5S avesse una posizione univoca, e non ambigua sull'euro, nonchè largamente coincidente con l'antistato-tagliamo spesapubblica=corruzione, le cose sarebbero potute andare diversamente...Ma tant'è
Se non ce l'ha, non è un caso.
EliminaCome ti porti a casa i voti, prima e più facilmente? Con l'accusa alla casta o cercando d'informare le persone sui rudimenti economici necessari per acquisire la consapevolezza sul tema Euro-Eu?
E chi ti paga? E per cosa?
Concordo che il processo richieda tempi lunghi , data la situazione di completo predominio delle forze ordoliberiste-PUDE. La maggioranza al voto non è sufficiente ma necessaria, se concederanno ancora la possibilità di votare liberamente. In attesa del cambio di paradigma culturale e sociale il passaggio "castaspesapubblicaimproduttivacorruzione" non solo è il più redditizio in termini di consenso ma è anche quello necessario. Perchè è drammaticamente vero che il meccanismo statale è stato bloccato e corrotto. Le inefficienze e le burocrazie artatamente create e provocate sono funzionali al prevalere dei prepotenti ordoliberisti che, guarda caso, sono gli stessi che hanno le leve del potere e hanno permesso la degenerazione del pubblico e dello Stato. L'ordoliberismo e la corruzioneinefficienza attuale dello stato, o di moltissime sue parti, sono due facce della stessa medaglia , che solo ora si aggrediscono per provare a salvarsi in una sorta di ultimo combattimento di "highlanders".
EliminaPer quanto riguarda gli USA sono fondamentali ed è vero che al momento attendono perchè sono presenti negli Stati Uniti 2 forze contrapposte il noeliberismo globalista e la nuova economia ecosostenibile basata su comunità locali resilienti e interconnesse . Per ora la prima ha ancora il potere ma si rende conto della sua non sostenibilità anche in ambito di governance mondiale , data la concorrenza dell'asse Cina Russia Germania.
aspettando gli USA di Obama ,commosso dall'incontro con il pope Francis e "impressionato" dalla "visione di Renzie" ; dopo la mossa Russa in Crimea e l'aumento del gas del 50% in Ucraina , la vittoria di Erdogan in Turchia , della LePen in Francia e l'imposizione del salario minimo a 8,5 euro in Germania, con teutonica precisione Gertrude Tumpel-Gugerell pubblica il report commissionato a Luglio 2013 dalla commissione EU di Barroso , un buon lavoro dell'EXPERT GROUP ON DEBT REDEMPTION FUND AND EUROBILLS ... in attesa di ulteriori mosse e dell'esito delle elezioni europee di Maggio , sempre a Maggio elezioni in Ucraina e Egitto http://ec.europa.eu/economy_finance/articles/governance/pdf/20140331_report_en.pdf
EliminaBuongiorno a tutti, volevo attirare la vostra attenzione su questo post su Voci dall'Estero e su quello precedente, che tratta della conversione in hub finanziario della città di Francoforte verso la Cina. Chiaramente, vorrei sapere come si può inquadrare queste due notizie all'interno della "visione frattalica" (o "ipotesi frattalica"), giacché, a mio avviso almeno, qua non si comincia a capire più una mazza di chi sia l'amico e chi il nemico (se questi concetti possono essere ritenuti validi) di chi. (o per lo meno, sommessamente ed umilmente, inizio a non capirci più una mazza io)
RispondiEliminaForse bisogna scendere più nel dettaglio e non parlare di nazioni ma di schieramenti intra- ed inter-nazionali?
Ciao a tutti, ciao Lucianone!
PS: se ho scritto minchiate - il che è possibilissimo) - fatemi il culo senza problemi. Metaforicamente.
Dubbi del tutto legittimi: ma l'ipotesi frattalica di partenza non va dimenticata a consente di semplificare. Parti sempre dall'Italia e da come potrebbe liberarsi del vincolo esterno e del suo carico eversivo di liberismo contra Constitutionem.
EliminaTedeschi, russi, USA, agiscono in contrapposizioni irrisolte e apparentemente contraddittorie a causa della irresolutezza USA, che non riesce a concepire una nuova strategia per mantenere leadership politico-economica. I liberisti (ordo) europei sono pervasivi nei governi di tutta l'UE, ma la leadership coagulante è tedesca.
Ergo: a Cina e in fondo Russia importa relativamente quanto possa essere stupida e malvagia la governance UE e quando venisse scacciata, le prospettive di relazioni reciproche non cambierebbero (se non, forse, in meglio).
Sono gli USA che, venuta meno l'effettiva minaccia sovietica sulle democrazie europee, non ha più nulla da dare in cambio del liberismo fnanziario che impongono tramite i loro oligarchi e scudieri del FMI.
Quindi sono gli USA che o guideranno un cambiamento o lo subiranno (ovvero, non riusciremo a cambiare l'UE e soccomberemo tutti nella miseria)
Dunque, per scrivere potabile in modo che l'Italiano medio ne possa bere a piene mani, diciamo che l'incapacità degli USA a mantenere la leadership fa sì che pubblicamente gli USA stessi, a volte, usino il bastone con la Germania MA, sotto banco, passino tante belle carote?
EliminaIn merito alla Cina, però, io ricordo che questa aveva fatto un accordo con la Russia che accettava lo yuan come moneta di pagamento per l'acquisto del greggio, bypassando lo USD. Quindi, se ora la Germania fa l'accordo con la Cina per rendere meglio convertibile lo yuan...gli USA? Stanno a guardare? Perdono, non vorrei farmi idee "complottiste" o comunque sciocche ma arrivare alla possibile (o più probabile) versione corretta dei fatti. Sarà che fra dieci massimo venti anni, avremo un nuovo polo di influenza non solo economica ma, a questo punto, anche culturale? (quello cinese)
Fra 10 o 20 anni? Non saprei. Dipende da molti fattori oggi non chiari.
EliminaGli USa stanno a guardare perchè non hanno più il "diritto di protezione" militare per imporre il dollaro ai paesi economicamente più forte (e nè possono più rinfacciargli: ho altissima spesa militare per proteggervi dalla Russia o dalla Cina). Se vogliono di nuovo essere al centro e al vertice, devono avere un diverso ma tangibile ruolo positivo da svolgere. Questo è il punto.
NOn possono solo limitarsi a imporre il capitalismo finanziario dei capitali liberalizzati e la indifferenza all'etica collettiva dei popoli che ne discende politicamente, mentre si svela sempre più che questa indifferenza etica nasconde la morale ipocrita autopreservativa dell'oligarchia dei mercati.
Chiaro?
Tutto il resto, sono elementi in evoluzione (abbastanza logica e prevedibile), ma dipendenti dalla risoluzione di questo punto "pregiudiziale"
Chiaro. In breve, finché non esisterà una tangibile "minaccia" da cui difenderci in maniera palese, si lasceranno portare dalla corrente degli eventi in maniera più o meno passiva (nel senso che non interverranno per salvarci dalla situazione attuale) almeno finché non riterranno di essere danneggiati. D'altra parte, russi e cinesi non hanno che da guadagnare dall'inerzia USA, ricavandosi la loro sempre più larga "nicchia" d'affari e di influenza geopolitica, direi.
EliminaAl solito: se pensi che sbaglio, bacchettami. Grazie per la pazienza!
Ma no ci si confronta.
EliminaSolo che tu per "riassumere" non dici cose più semplici delle mie, ma cose un pò diverse, che tendono a forzare la mia analisi.
Gli USA non si lasciano portare dagli eventi: piuttosto non ne capiscono i meccanismi causali perchè hanno visione rigida e irrinunciabile legata a: 1) liberalizzazione capitali finanziari (logica economica FMI); 2) riproduzione ad libitum vecchi equilibri della guerra fredda (dottrina politica Brezinsky).
Quindi agiscono (eccome) ma senza riuscire a produrre vantaggi, stabili e in prospettiva, nè per se stessi nè per gli altri loro interlocutori.
Che venga meno la (reciproca) convenienza di aver a che fare con loro, rispetto a paesi economicamente non arretrati, è fenomeno che li spinge, senza che capiscano veramente, in una situazione di crescente isolamento.
Cioè proprio nella direzione che cercano di avitare insistendo sui capisaldi strategici che non hanno il coraggio di mettere in contestazione...
Insomma, sono i piddini d'oltreoceano.
EliminaGrazie per la pazienza ed (immagino) a presto!
l'autoritarismo con cui Renzi e i suoi fedelissimi stanno gestendo questa fase è agghiacciante. non solo dissentire non è permesso...ma il solo riflettere è ormai sintomo di bieco conservatorismo. Il cambiamento è tutto così chiaramente positivo, che chiunque anche solo si ponga la domanda del COSA si stia cambiando va rottamato o zittito.
RispondiEliminadi questo passo sono convinto che, se l'ipotesi frattalica non dovesse materializzarsi, nel giro di una decina d'anni - forse meno - ci troveremo con un parlamento ridotto a livello di quello UE come poteri effettivi. proprio formalmente, non solo come consuetudine.
Se l'accelerazione dell'autoritarismo ordoliberista è questa, e qualcosa di assimilabile all'ipotesi frattalica non si verifica, la degenerazione-svuotamento del Parlamento si verificherà in un paio d'anni, mica 10...
Eliminaoltretutto è ancora una volta interessante vedere come, nonostante le dichiarazioni fatte, le cose per cui assolutamente non c'è tempo da perdere in realtà non sono neanche jobs act e aggiustamenti nella tassazione e altre cose....ma proprio legge elettorale e riforma costituzionale fatta per via di decreto legge.
Eliminaquesto svela una volta di più, nel caso ci fosse ancora bisogno, quali sono i veri obiettivi di questo esecutivo.
Il tema "riforme istituzionali", a mio avviso, potrebbe essere inquadrato in una duplice ottica:
Eliminaa) si sposta ivi il baricentro della discussione politica per sviare l'attenzione dell'opinione pubblica da tematiche, come la disoccupazione e la politica dei redditi, sulle quali il Governo ha sostanzialmente le mani legate. dopodiché, si "tira a campare" (tra rimbrotti ed accuse recioproche), in attesa che l'UE allenti qualche lacciuolo;
b) Si spinge perché si vuole effettivamente una forte involuzione autoritaria, che è la premessa per modifiche sostanziali alla Costituzione formale e materiale come ordoliberismo vuole.
Queste due ipotesi non sono necessariamente alternative. Possono anche coesistere insieme, ed è probabile che nella mente di Renzi e della Boschi sia così. A favore dell'ipotesi a) potrebbe deporre il fatto che non si capirebbe perché quella stessa maggioranza che non ha consentito di fare la riforma a Letta debba ora inchinarsi ai modi da ducetto di Renzi. A favore dell'ipotesi b), si potrebbe sostenere che Renzi è stato messo dove è dagli ordoliberisti proprio per quello: Letta era troppo civile e conciliante, laddove Renzi dovrebbe mettere il Parlamento al posto suo.
Sempre rimanendo nell'ipotesi b), nonno Benito forse fu leggermente più intelligente: prima cambiò la legge elettorale e si assicurò la maggioranza e la legittimazione, poi fece le modifiche legislative e costituzionali che voleva.........
Tutto giusto, grosso modo.
EliminaMa credo che vogliano sia sviare l'attenzione proprio dai provvedimenti su cui non hanno le mani legate ma solo da attendere le elezioni per poi passare all'attacco. Dunque, rimane come soluzione strategica (non meramente tattica) solo la 2a: vogliono svolta autoritaria perchè essa garantisce a quella maggioranza che c'è già l'abolizione degli ostacoli istituzionali attuali alla modifica dei principi sostanziali della Cost.
Non basta riformare il mercato del lavoro o ingigantire il prelievo patrimoniale, in vista di FC e Redemption Fund, occorre proprio porsi al riparo da resistenze in chiave di illegittimità costituzionale. Anche riformando la composizione della Corte cost, in modo da assicurarsi che sia nominata solo da istituzioni di consolidata titolarità ordoliberista....
.... per andare verso QUESTO futuro, immagino.....
Eliminahttp://sopravvivereingrecia.blogspot.it/2014/03/domani-si-vota-il-polinomoskedio-ovvero.html
Da Iacona ieri sera mostravano il grado di controllo televisivo (ma ovviamente sarà anche sulla stampa) che c'è in Grecia. E va bene. Non è una sorpresa; ma è possibile che l'unica forza di contrapposizione alla svendita integrale del paese alle multinazionali e che avversi l'euro (così le dichiarazioni nelle interviste) sia Alba Dorata? POssobile che di fronte a uno sfacelo oltre il punto di non ritorno esista ancora una pallida possibilità persino di esistere dei partiti del loroPUDE tutto?
EliminaLa realtà tangibile sulla pelle di ognuno dovrebbe ormai rendere inefficace la propaganda €-pop....C'è qualcosa che non mi torna
E' quello che si diceva l'altra volta, se non erro.
EliminaOssia che -paradossalmente- la coscienza emerge più nei paesi "core" come la Francia che in paesi come la Grecia o la Spagna o, ancora, l'Italia.
Esatto! Prima occorre mettersi al riparo dalla volontà popolare.
EliminaPOI solo poi si può passare allo smantellamento definitivo dei diritti sociali. è cosa altrettanto importante per loro....ma per garantirsi il successo completo devono momentaneamente relegarla in seconda posizione.
PS: ma siamo sicuri che la Boschi sia un essere pensante? non ripete semplicemente il dettato?
No, un momento: Alba Dorata per l'euro exit? Ho sentito dichiarazioni esattamente in senso contrario qualche settimana fa. Fonte? Vorrei anche far presente che tutto si può dire, meno che sia *l'unica* forza di opposizione alla svendita del paese: KKE e Antarsya hanno entrambi una esplicita e programmatica, cioè non affidata a qualche dichiarazione più o meno estemporanea, posizione favorevole all'uscita dall'euro e dall'UE. E se di questi ultimi fa paura l'eccessivo estremismo (ma il nazismo di Alba Dorata invece no?), c'è piano B (chi segue regolarmente il blog di Grigoriou vi troverà raccontate varie iniziative politiche del neonato partito). No, in Grecia le alternative ci sarebbero; quello su cui bisognerebbe interrogarsi è capire come e perché la paura blocchi i greci.
EliminaRammento che il problema è capire cosa impedisca ai greci di reagire elettoralmente superando il condizionamento mediatico, una volta che il livello di distruzione sia arrivato al punto attuale.
EliminaAnche io credevo che Alba Dorata non fosse anti€; ma le interviste a almeno 3 esponenti del pezzo di Iacona di ieri non lasciavano adito a equivoci.
Che ci sia "Piano B" e altri come KKE implica poi ulteriore possibilità di scelta.
Certo il problema greco è la terribile esperienza della guerra civile 1945-50. Ma quel periodo rammenta semmai che ci deve essere un'anomalia che li rende atipici e imprevedibili.
Speriamo che si aggreghino forze anti-E realmente democratiche.
E non solo in Grecia, ma anche da noi e in paesi come il Portogallo...
Interessante: probabilmente è una reazione all'ingabbiamento dei parlamentari. Visto che l'élite per il momento chiude loro in faccia la porta (ricordo che in mesi passati esponenti di Nea Demokratia si erano pronunciati a favore di un possibile accordo con Krisì Avgì), non rimane che usare la pressione popolare per provare a riaprirla (una classica strategia fascista, peraltro). Anche per me il voto greco è un mistero: il PASOK è giustamente scomparso (i rimasugli son confluiti in una nuova formazione nata ai primi di marzo. Nome: l'Ulivo (non scherzo)), ma il 20 e passa percento accreditato a ND? Il 10 e passa del Fiume? In Portogallo il PCP ha espresso un programma riassunto nella slogan: "Uma politìca patriòtica e de esquerda". Non sembra così difficile arrivarci, no? :-(
EliminaPS Bella quella piazza Vittorio in bianco e nero!
Mi chiedo se un "inizio " di ripensamento da parte degli attori e anche dell'elite USA , anche se per interposta "persona",non possa essere visto in un video paper emanato dalla BoE, la banca Centrale di Inghilterra. Questo il video:
RispondiEliminahttp://http//www.bankofengland.co.uk/publications/Documents/quarterlybulletin/2014/qb14q102.pdf
dove, finalmente, si buttano a mare tutte le assurdità dette e scritte sulla creazione di moneta e che quindi tolgono il velo ad ogni pretesa teorica di AUSTERITA'.
Si stanno rendendo conto che il sistema non è sostenibile e che bisogna cercare qualche rimedio?
E' un contrasto di visione tra USA e teutonici a riguardo della Austerità non più perpetuabile?
Certo è che finalmente molta spazzatura economica dovrà essere rivista....
Sì l'avevo visto (e mi pare che l'avesse in parte tradotto Carmen su vocidell'estero). Ma il contrasto sotto questo punto di vista si risolve in un "ognuno a casa propria fa come preferisce"; A FINE OTTOBRE 2013 gli USA giunsero, per la 2a volta in un anno, a stigmatizzare il super-surplus CAB tedesco. Ma poi non ne è seguito alcun atto pratico. Forse proprio perchè l'infiltrazione dell'Ucraina passava in quello stesso periodo per la trattativa con l'UE capeggiata da Merkel e polacchi e lituani.
EliminaInsomma, se ne ricava che gli USA non considerano il mercantilismo tedesco un danno per i propri interessi superiore alla esigenza di ridimensionare Putin. E che il danno che ne ricevono i partner euro è considerato una sorta di "affare interno" agli europei.
Proprio questo l'errore di prospettiva (neo-liberista) che li sta portando all'isolamento (tra l'altro scontato in partenza proprio dalla Germania)
Tuttavia gli USA qualche contromisura anticrisi forse la prenderanno.
EliminaOggi pritchard segnala una possibile deriva "keynesiana" della FED, i cui tecnici hanno ufficialmente capito, bontà loro, che la grande rivale Cina é stato il paese con le maggiori politiche Keynesiane recenti al mondo...
http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100026958/fed-goes-keynesian-praises-chinas-fiscal-blitz-abjures-qe-west-technical/
Una teorica deriva keynesiana della Fed è abbastanza normale in tempi di Yellen.
EliminaMa:
a) la deriva keynesiana dovrebbe essere dentro al Congresso e al Senato, cioè nella rappresentatività politica di chi decide legislation e budget;
b) ma poi, come già visto, il problema non è cosa gli USA pensano di fare a casa propria, ma quale posizione assumono (e se vogliono lo fanno, come nel caso Crimea) per tutelare dalla Germania gli altri partner euro.
Insomma, il problema è quello visto negli altri commenti....
Poi se ci saranno delle sorprese, non solo sul piano del recupero "teorico", magari: l'ipotesi frattalica tornerebbe in tutta la sua originaria concezione :-)
Il problema che vedo é proprio quello. Se le politiche keynesiane della FED si riveleranno efficaci, verrà meno la volontà politica USA di dare l'aut aut alla Germania. Peraltro, dopo la figuraccia rimediata in Ucraina, viene da chiedersi se siano ancora in grado di dare un aut aut alla Germania...
EliminaSe ci pensi, gli USA non devono dare alcun aut aut alla Germania; è sufficiente che, come ventilato più volte, intervengano sui titoli sovrani dei paesi euro e simultaneamente prendano posizione sulla contrarietà dell'euro, come realizzato, alla crescita e al benessere dei popoli ed anche nelle reciproche relazioni....End of the games
EliminaChe cos'è? il racconto di un sogno?
RispondiEliminaSe si riferisce all'ipotesi frattalica, basta seguire il blog e almeno, in questa occasione, leggere ciò che è segnalato nei links inseriti nel post.
EliminaPoi se è venuto a fare del sarcasmo gratuito senza volersi leggere nulla è un altro discorso
ma quale sarcasmo signor caracciolo ! era un ringraziamento per l'articolo - era speranza che le sue parole si possano realizzare - nessuno la critica ma tutti la leggiamo con estremo interesse
EliminaDue considerazioni una internazionale e storica: ci vuole una Pearl Harbor
RispondiEliminaUna italiana sibillinamente “militare”:la linea di comando si accorcia quando si ha il forte timore di perdere la guerra. Fino a giungere in un enclave o Bunker al quale basta tagliare le comunicazione. A ben vedere queste ultime sono ancora condizionate da una geopolitica storicizzata agli anni della seconda belligeranza mondiale. ( vedasi il posizionamento nel continente europeo di Bruxelles )
La butto là: ma se gli Americani stessero già sbarcando in Sicilia?
RispondiEliminaQuesto si sposa abbastanza bene con il gelo - continuato - tra USA e Germania in occasione della crisi ucraina, il nicchiare della Merkel nel condannare Putin (anche se qualche giorno fa Schauble ha finalmente applicato la reductio ad Hitlerum a Putin, alleluja, eravamo un po' in ritardo sulla scaletta...), Obama che salta piè pari Berlino in piena crisi russa (ok, il programme era fissato da mesi, ma possibile che in piena crisi non vai dal tuo principale alleato-delegato sul fronte orientale?).
Blackrock sta investendo da mesi in Italia; certo, ufficialmente è una società di investimenti come le altre, e certo non è l'unica che sta facendo massicci IDE in questo periodo nel nostro paese in saldo, però mi pare l'unica che li fa in tutti i settori nevralgici dell'economia italiana. Certo, le spiegazioni possono essere tante, in aggiunta ai prezzi di saldo: Blackrock potrebbe già scontare l'uscita italiana dall'Euro e a quella prepararsi in vista di un ri-apprezzamento azionario.
Certo, l'ambivalenza USA verso la Germania e verso la direzione da prendere in generale è stata più volte rimarcata negli interventi precedenti. E c'è sempre il macro obiettivo del TTIP che fa strame di tutte le nostre ipotesi frattaliche e di molte speranze di "ravvedimento" dello zio sam.
Però c'è questo tarlo che continua a scavare. Solo leggere imprecisioni da parte mia?
No, osservazioni centrate e interessantissime.
EliminaTi dirò, è una parte che avrei voluto inserire nel post e che non mi sono sentito sicuro di fare per non costruire un'aspettativa non ancora precisabile.
Ma il fenomeno blackrock è comunque "impressive" e indovinare cosa veramente lo sostenga su questa linea, è un punto fondamentale da comprendere.
Spero che la discussione a seguire elabori proprio questo punto....
Ciao Quarantotto, gli acquisti di Blackrock e degli altri fondi americani scontano l'uscita dell'Italia dall'Euro oppure scontano ed iniziano a prezzare il TTIP con conseguente privatizzazione del settore sanitario e pensionistico? Io credo la seconda. Se gli Usa vogliono intervenire per porre fine alle politiche folli tedesche hanno un solo modo: scatenare l'inferno sualla piazza finanziaria di Francoforte tipo bombardamento di Dresda. fino a che non lo vedo non ci spero. Sulla situazione Italiana non ho più parole.
RispondiEliminaCmq indipendentemente da come evolverà la situazione, la domanda l'avevi posta tu tempo fa. Abbiamo ancora le risorse intellettuali per uscire da questo inferno? Come è possibile che in Italia non abbiamo nemmeno un partito allo 0,1% che sia in grado di fare una analisi corretta della situazione. Dove sono i partiti equivalentii a quelli degli anni 30/40 che lavoravano in clandestinità? Adesso non hanno il bisogno di lavorare in clandestinità e nemmeno di emigrare all'ester,o eppure rispetto allora che rischiavano la vita o il carcere abbiamo il nulla.
Temo che gli Italiani si sveglieranno quando sarà troppo tardi.
Premesso che gli IDE si subiscono e che il venture capital cerca il controllo come "garanzia" per puri motivi speculativi finanziari, Blackrock si inscrive senza nasconderlo in questa tendenza.
EliminaPoi correttamente la dicotomia è su quale scenario scontano le sue mosse.
Se si fosse voluta agevolare una ripresa italiana fuori dall'€, ci sarebbe piuttosto stata una logica di joint venture (tendenzialmente paritaria) per effettuare investimenti industriali in Italia. Ma allora i partner sarebbero stati industriali e non finanziari puri e sorretti da evidenti appoggi dell'Amministrazione USA.
Direi un quadro da trattato commerciale per un complessivo rapporto privilegiato. Quand'anche in vista del Ttip; ma in un futuro con cambio flessibile (entro limiti conseguenti ad un iniziale aggiustamento?) e prospettive di ripresa stabile dei volumi esportati (non di repressione di quelli importati)...
Non credi anche tu?
Quarantotto se devo essere sincero io penso che dietro gli acquisti americani non ci sia nessuna strategia se non il mordi e fuggi, magari sperando/sapendo di un possibile QE di Draghi. Insomma con la velocità che mettono i soldi così li tolgono. Per quanto concerne la situazione politica penso che se l'assetto istituzionale dell'Unione desse loro fastidio o lo percepissero come elemento dannoso per la loro economia, avrebbero già finanziato una miriade di fondazioni/partiti antieuro, i quali avrebbero anche la benedizione di una parte dei media. Purtroppo così non è, qui seconde me vale il motto "aiutati che Dio ti aiuta", non dobbiamo aspettarci nulla dagli altri. Scusa il mio pessimismo.
RispondiEliminaMa quale pessimismo; se vedi la mia risposta a Mattia è sostanzialmente in linea con questa tua opinione. E pure su blackrok la mia prima ipotesi, come emerge dall'inizio della prima rispossta al tuo prec commento, coincide con quanto presumi.
EliminaQuesto, peraltro, riporta il possibile (se...mai) quadro frattalico a quanto ipotizzato nel post in termini di inversione: gli USA in questa crisi "seguono" e non determinato gli eventi di liberazione dal giogo tedesco sull'Europa
E, a ben pensarci, sbagliano pure i movimenti politici a cui dare "attenzione" (ma a quanto pare è un problema che incontrano ormai da tutte le parti del mondo...e mica cercano di capire dov'è che toppano)
EliminaIn ordine agli investimenti dei fondi stranieri nelle banche italiane, icebergfinanza
RispondiEliminahttp://icebergfinanza.finanza.com/2014/04/02/renzi-cameron-e-la-flessibilita-una-balla-tira-laltra/
lo vede come la resa italiana alla peggiore finanza speculativa, soprattutto a giudicare dai 2 fondi sudamericani entrati in Mps...
io sarei sul fatalista/ottimista...se proprio dobbiamo toccare il fondo, prima di riprendere in mano il ns destino, direi che ci siamo....
Sì avevo visto Iceberg...Che è sulla linea che indichiamo insieme a Mauro.
EliminaRimane l'incognita di come si arriva a una liberazione italiana "endogena".
La cosa più probabile è un effetto induttivo della autoliberazione francese. Quindi in Italia verremo colti in mezzo al guado del regime al massimo della sua irresponsabile distruzione anti-italiana.
In tal caso, è prevedibile una fase di dura contrapposizione tra reazionari sostenitori dei parametri fiscali di Maastricht (dandogli ultrattività anche fuori dell'UEM) e del cambio fisso, da una parte, e movimenti democratici di recupero della sovranità monetaria e fiscale. Insomma, una spaccatura che riprodurrà fenomeno tipo Salò
Nooo...ancora esisteranno i reazionari sostenitori del cambio fisso' Speriamo di no! Fioccano da tutte le parti i libri e gli articoli contro l'euro
RispondiEliminahttp://www.ticinolive.ch/2014/04/02/tornare-alle-monete-nazionali-per-salvare-leuropa/
ormai la Germania non potra' piu' dettare legge come ha fatto finora, il risveglio dei popoli e' una realta', come fanno ad andare avanti come niente fosse con una realta' come il fornte nazionale della lepen?
Bravo LBC, bravi tutti e grazie di esistere.
RispondiEliminaA proposito dell'ipotesi frattalica ovvero dei corsi-ricorsi, mi chiedo dove sia Churchill, perché io vedo solo tanti Chamberlain
O si deve forse cercare tra non-capi di stato?
Bella domanda. Se riaggiorni l'omotetia (più che il mero "ricorso") sulle coordinate di una guerra finanziaria, Churchill lo potresti ritrovare nelle recenti prese di posizione inglesi sulla natura endogena della moneta e contro monetarismo e inflazione concepiti in UEM, fino alla monetizzazione del debito
Eliminahttp://vocidallestero.blogspot.it/2014/03/ripensare-il-tabu-della-monetizzazione.html
http://www.sokratis.it/bank-of-england-attenti-tutto-quello-che-sapete-sulla-moneta-e-sbagliato/
Carissimo Quarantotto,
RispondiEliminaal contrario a me l'ipotesi frattalica sembra sempre più convincente.
Con alcune macro differenze, mi sembra che gli eventi storici si ripetano, secondo la loro misteriosa ma chiara logica. La macro differenza più grande è che gli Usa non hanno bisogno di sbarcare in Sicilia per arrivare alla vittoria, poiché le armi di oggi non sono proiettili ma finanza e moneta.
Ma per il resto, con una sorta di andamento lento...
Il Sud di muove, e non mi riferisco solo ai Forconi, ma anche al Progetto Sicilia, con Grano come moneta complementare e all'associazione Eurexit di Francesca Donato. Situazioni e personaggi tra loro lontanissimi, ma con un unico obiettivo.
Inoltre sono testimone diretto della vivacità della situazione a Cosenza, dove ho tenuto un seminario nella locale università.
Tante altre situazioni si stanno muovendo in giro per l'Italia, dal Veneto al Piemonte, dalla Lombardia alla Puglia, dando l'idea di una resistenza che ad oggi appare magmatica e disorganizzata, ma proprio per questo vincente contro un potere centralizzato che non trova un corrispettivo centro da colpire per sconfiggere l'avversario.
Infine una nota sugli Usa, che prima hanno fatto crescere un nemico e poi lo vogliono abbattere, per poter dominare economicamente e finanziariamente l'intera regione. Per questo gli Usa devono impedire che l'Europa respiri con i suoi due polmoni: occidente e oriente (Russia).
In tal caso gli Usa si potrebbero scordare i loro piani di dominio mondiale. E la loro moneta stampata a fiumi li condurrebbe ad una depressione spaventosa.
quindi una banca d'inghilterra che è in parziale disaccordo col governo inglese? stiamo parlando di questo?
RispondiEliminaperchè Cameron è non a favore...ma a ULTRAfavore della austerità. pure in regime di allentamenti monetari.
e finchè il governo inglese non sarà CONTRO l'austerità...mi viene il dubbio che non lo sarà neanche la governance USA (con rapporto di dipendenza inverso).
L'altro giorno su repubblica c'era un articolo nelle paginone centrali (credo fosse inserto di cultura) il cui titolo criticava Clinton e il NAFTA. Non ho letto perchè ero di fretta in un bar (non compro repubblica). Ma mi sembrava un segnale di cambiamento di rotta.
RispondiEliminaQuanto ai guai interni e alla violenza del PUD€ segnalo (centra poco il tema dei media) il disegno di legge Scalfarotto:
<<1) Salvo che il fatto costituisca più grave reato, anche ai fini dell’attuazione dell’articolo 4 della convenzione, è punito:
a) con la reclusione fino a un anno e sei mesi chiunque, in qualsiasi modo, diffonde idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o motivati dall'identità sessuale della vittima;
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o motivati dall'identità sessuale della vittima.>>
Verrà utilizzato per zittire chi dice che i tedeschi stanno approfittando dei paesi del sud?
“un governo dalle sospette caratteristiche di estrema destra neo-nazista”
RispondiEliminaBeh, più che altro Yatsenyuk è un uomo di paglia; quello che Victoria Nuland, nella famosa telefonata con l’ambasciatore statunitense a Kiev - quella del “Fuck the Eu” -, indicava come fututo premier della “nuova” Ucraina: “Penso che Yats sia il nostro uomo, quello che ha esperienza economica e di governo”.
I partiti che sostengono il suo governo, invece, sono proprio nazisti. Qui ci si può fare un'idea di cosa sta accadendo in Ucraina, dove i gruppi nazisti sfilano protervi per le strade con famigliole al seguito, scandendo slogan minacciosi, tipo “morte ai comunisti”, “Ucraina sopra tutto, gloria alla nazione, morte ai nemici” - questa mi pare di averla già sentita. C'è anche chi marcia in divisa anni '30 con tanto di stivaloni. Così, tanto per dare l'idea del futuro che hanno in mente gli “europeisti” ucraini.
E il futuro marcia spedito a quanto pare. Nei giorni scorsi, nelle città di Dnepropetrovsk e Zaporozhye, picchiatori appartenenti ai gruppi golpisti ucraini in più di un'occasione hanno aggredito la popolazione russofona con mazze, bastoni e coltelli senza che la polizia sia intervenuta. Anzi, i picchiatori agiscono con tanto di troupe tv al seguito e la polizia collabora attivamente con loro.
Episodi simili si stanno moltiplicando.
Non siamo su una buona strada, diciamolo, perché temo che questo sia solo l'inizio. L'Ucraina – non la Crimea - è sull'orlo del baratro sotto tutti i profili: economico, politico e sociale. E l'Ue ha pesantissime responsabilità in tutto questo.
D'accordo su tutto. Ma l'affermazione, incidentale e per brevità, aveva link a questo post
Eliminahttp://orizzonte48.blogspot.it/2014/03/il-cambio-di-mano-sovranita-democratica.html
che, a sua volta, portava al post di Riccardo e...così via
Chiedo scusa. E dire che l'articolo l'avevo anche letto. È che ultimamente avvenimenti minacciosi e inquietanti si susseguono sempre più velocemente, a tratti intrecciandosi con una realtà politica che non esiterei a definire farsesca. È difficile tenere il filo, tenuto anche conto che questo blog ha una produzione monumentale e di notevole spessore.
RispondiEliminaMa ho voluto riprendere l'argomento perché i media fanno finta di niente, e quindi mi pare doveroso rilanciare quanto sta accadendo in Ucraina perché temo che si sia aperta una nuova preoccupante fase nella realizzazione di questa Ue sempre più inquietante.
Ho seguito le varie fasi delle vicende ucraine sin dall'inizio sui siti internet russi e ucraini – e devo dire che i russi sono più obiettivi dei servizi di Rainews24, ad esempio -, e ho visto qualcosa che non mi è piaciuto per niente.
Qui l'orizzonte si fa sempre più fosco. Non c'è che da sperare in una forte affermazione dei movimenti No-€ alle europee.