mercoledì 2 aprile 2014

LIE TO ME: BALLARO', SERVIZIO PUBBLICO E IL FUGGI-FUGGI DEGLI ASCOLTI

Il trend degli ascolti (per i giornali, delle copie vendute) l'avevamo già evidenziato in questo post.
Ma ora il bollettino delle perdite dei PUD€-media si sta facendo pesante.

Da "Istitutobarometro.blogspot.it"
"La puntata di Ballarò del 1° aprile ha raggiunto uno dei minimi d'ascolto dell'ultima stagione, con 2.967.100 di teleutenti (share 11,75%). Tra i vari ospiti : Filippo Taddei, Nunzia De Girolamo, Mariastella Gelmini. L'imprenditore Fernando Napolitano, la sindacalista della CGIL Vera Lamonica, Elisabetta Rubini di Libertà e Giustizia, l'economista Tito Boeri e Virman Cusenza, direttore del Messaggero.

MICHELE SANTORO E GIULIA INNOCENZIMICHELE SANTORO E GIULIA INNOCENZI
 
In un anno, l'ascolto del programma è precipitato di circa un milione di spettatori, che in percentuale equivale ad un -24%; negli ultimi due anni la flessione si attesta a -1,3 milioni e -28% dell'ascolto; -4 punti di share dal 17,1% al 13,0% .
Impressionante, anche, l'escursione dell'età media del pubblico all'ascolto, salito di 3 anni nelle ultime tre edizioni: da 58 a 61 anni.
E' pur vero che, ad inizio stagione, l'audience dei talk show televisivi era stata inferiore alle attese. Tuttavia, nel corso di alcuni mesi, il modesto interesse del pubblico si è trasformato in vero e proprio "fuggi fuggi".
Dalle chiacchiere dei salotti televisivi, colpendo tutti i programmi (senza risparmiare nessuno), tra i talk show più seguiti su La7, l'ascolto di Servizio Pubblico ha registrato un calo del 30% (2,2 milioni e 10%). Vale a dire una flessione, sullo scorso anno, di -965mila spettatori e -3,9 punti di share.
Invece, nella seconda serata di Rai1, Porta a Porta, in un anno, è sceso al 22%, riportando un ascolto medio di 1,3 milioni (13%); di questi due programmi ci occuperemo prossimamente."

Che dire? Non ha neanche più senso evidenziare in che modo i media tentino - in un crescendo sempre più distante dalla realtà-  di alterare i fatti, manipolare la loro valutazione, offrirne un'analisi tendenziosa e ingannevole.
Gli esempi sono talmente tanti che non si può più parlare, a livello di utenti dotati di normale cultura, di credibilità.
Ma non demorderanno per così poco: anzi, intensificheranno la strategia di appoggio al grande affare dell'€uro.
E bisogna capirli: meglio perdere ascolti e copie che perdere il favore del potere da cui dipende la loro stessa presenza sul mercato dell'informazione
Per i detentori del potere come per gli spin-doctors "mediaroli" è questione di sopravviv€nza personale. Anche a costo della nostra vita...

27 commenti:

  1. Una volta che viene instaurato il regime, che importa se la PRAVDA la legge un cittadino su 10? Tanto in edicola si troverà sempre e solo quella. E dato che un mezzo di informazione serve comunque, alla fine la PRAVDA verrà finanziata dal potere di cui è espressione.

    Ormai si è capito come ragionano.......

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    1. In effetti, una sorta di mosaico, a tessere apparentemente diverse, ma con un complessivo e convergente effetto "pravda"

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  2. Era di poco tempo fa la notizia che cottarelli prevede nella spending review anche le sedi regionali rai. Ma possiamo anche metterla in relazione al grafico che era stato proposto da bagnai sull'andamento del sole24ore (sono dal telefono e fatico a mettere i link), tutti gli organi di informazione tradizionali stanno perdendo mercato. Ora se la flessione della vendita dei giornali puó essere data dalla crisi la flessione dei programmi tv è ovviamente data dalla bassezza del messaggio mediatico fatto di slogan pop; qui sorge spontanea la domanda ma che stanno aspettando a cambiare verso? Adesso se fossi un giornalista rai vedo quello successo a Ert in grecia leggo cottarelli che vuole ridurre gli organici e come se non bastasse la mia trasmissione non funziona allora perché insistere? Ok per la rai posso capirlo per via della "sensibilità" alla classe politica ma allor prendiamo la7 che dovrebbe essere libera di infrangere la corazza del PUDE (soprattutto ora che le crepe ormai sono faglie) soprattutto con questi risultati.

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    1. Già, i giornalisti che aspettano a provare ben potendo capire dove va a a parare la situazione?

      Il punto è che, proprio sapendolo, non ragionano in termini economico-commerciali, ma puramente di assetto di potere: cioè rilanciano disperatamente sull'aderenza alla governance oligarchica, più realisti del re, nella speranza di salire sul barcone dell'1% al momento della mattanza generale....

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  3. Aggiungerei la levata di scudi in real time contro il titolo palesemente falso e artefatto del Corriere di stamani. Non ha fatto in tempo ad essere commentato dai primi programmi di approfondimento mattutino che blogosfera e twitter erano gia' in rivolta, con un livello di conoscenza del dato reale che fa stupire. Altro segnale positivo del risveglio in corso?
    Passando al pop leggero, se dovessi paragonare la situazione attuale ad un film, mi viene in mente V per Vendetta (in realta' mi viene in mente l'omonimo fumetto filo-anarchico di Moore, unico nel genere, da cui il film e' tratto). La parte in cui il dittatore Sutler-William Hurt, avvertendo che il suo potere inizia seriamente a vacillare, ordina dal suo megaschermo al capo della propaganda Duscombe di "ricordare a tutti perche' hanno bisogno di noi" (ovvero, per chi non ha visto il film, del partito di estrema destra che orchestrando degli attacchi terroristici biologici contro il proprio paese ha preso democraticamente il potere in Uk sull'onda della paura e ha instaurato una dittatura, facendo sparire oppositori, omosessuali e quant'altro). Piu' precisamente, mi ricorda le scene successive, quelle in cui, di fronte al bombardamenti mediatico dei tg e giornali, alle trasmissioni che h24 rievocano i tragici attentati di cui sopra, ai tentativi di suscitare la paura del disordine e del passato (opportunamente rivisto, esattamente come nel titolo del corriere), sempre piu' gente spenge la tv dicendo "tutte cazzate". Ecco, inutile dire quali siano i megafoni di Sutl€r. Mi pare che sempre piu' italiani stiano spengendo la tv. Per certi versi abbiamo anche V. Peccato che nella realta'non sia cosi' facile far saltare tutto il sistema.

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    1. Salterà nel modo frattalico: un processo di liberazione in riequilibrio che probabilmente durerà 3-4 anni. E che probabilmente non partirà dall'italia ma dalla Francia. Ma che ci troverà in una situazione di spaccatura interna (l'avvelenamento propagandistico ordoliberista ha prodotto livorosi-tea-party in quantità incontrollabili)

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  4. Un'ultima cosa; qualche giorno fa Repubblica (la bibbia dei piddini) ha pubblicato se non sbaglio un'intervista di claudio borghi. Potrebbe anche essere perchè sorgenia, sempre controllata da benedetti, ha qualche problemuccio con i creditori, il che potrebbe aprire secondo me un'interessante scenario. La crisi di sorgenia deriva tra le varie cose soprattutto dal fatto che le aziende e le famiglie non lavorando tagliano sui consumi quindi l'azienda del Pdino n1 avrebbe un bel vantaggio da una eventuale uscita con conseguente ripartenza dei consumi. Inoltre c'è da tenere in considerazione l'uscita di fassina. Agiungiamo che sono passate poche settimane dall'insediamento e il bambino prodigio s'è giá sgonfiato e si cerca già di prendere le distanza da jobs act e menate varie. Ora tutte queste sono solamente chiacchiere da bar peró nel medio periodo il tutto sembra indirizzare un cambio di rotta nella colonna portante del primo componente del Pud€ e nel suo principale organo di informazione. Anche perchè il Pd nel caso di riduzione di rimborsi elettorali si ritroverá con le casse vuote e si ritroverá costretto ad andare a elemosinare da de benedetti che, come si è sentito dalle dichiarazioni di barca, ha giá ora un discreto potere decisionale figuriamoci poi. Insomma senbra che per il PuDe il tempo scorra e anche velocemente cosa che non gli toglierá comunque il tempo per fare più danni possibili...

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    1. INteressante quadro che pare portare al 25 luglio e al neo-badoglismo

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    2. io onestamente su un cambio di rotta di De Benedetti non ci spero molto. Del resto un diavolo - per questo paese - è stato e tale rimarrà secondo me. Però "lieto" di sbagliarmi nel caso.

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  5. L'età media nelle ultime 3 edizioni è salita da 58 a 61 anni....per forza! voglio vedere quali giovani spettatori possono mai acquisire. sono sempre gli stessi 2 o 3 milioni che siano che li guardano da 15 anni a questa parte....e dunque invecchiano.

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    1. Attenzione però: questo non ti dà alcuna certezza che i giovani spettatori (o "meno anziani") siano dissenzienti rispetto a quello che viene detto nei programmi. Nè che, magari,non aderiscano a una diversa, e falsamente alternativa, linea livorosa e anti-italiana

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    2. però un aspetto positivo c'è lo stesso: è molto (ma MOLTO) più facile che si ravveda almeno parzialmente un giovane livoroso piuttosto che un "vecchio" piddino acculturatosi sui talk show.

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    3. NOn sarei affatto sicuro: il blocco livoroso pentastelluto mi pare anzi fra i più tetragoni a ogni richiamo all'uso della ragion critica (ancora stanno irremovibili alla corruzione a 60 miliardi, credendo che siano...di PIL in meno)

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    4. che si ravveda nel senso di focalizzare il problema nei modi in cui lo focalizziamo qui sopra d'accordo.
      ma il votante pentastellato non ha nessuna ideologia da difendere. solo un malessere cui non sa come porre rimedio. è malleabile ma anche meno granitico.

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  6. Sono alla frutta!
    "LA FRUTTA NON C'E'!"
    fuor di battuta, sarebbe divertente sapere quanto fece la puntata di servizio pubblico con Bagnai... così, tanto per capire se il trattare certi temi interessa o non alla gente :-)

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  7. già erano stati diffusi i dati delle vendite dei principali quotidiani italiani e sia repubblica che corsera stanno approntanto ampi piani di ristrutturazione , anche il sole , costretto dalla crisi sta accorciando la filiera sia in termini di personale che di testate. Epperò in tv è tutto uno sporgere di sorrisi e salamelecchi , passi per ballarò o l'aria che tira (la7 ), quello che mi insospettisce è l'improvviso cambio di mentana ( certo appartiene al sistema e obbedisce a un padrone ) , ma mai l'avevo visto così appiattito sulle posizioni mainstream , a partire dall'intervista della scorsa settimana al nostro caro leader .non so, ma mi viene di metterlo in relazione con le supercazzole che renzi spara ogni giorno , una più mirabolante dell'altra e, di fronte alle quali io mi chiedo con quale faccia e fino a quando si continuerà. mi viene da pensare e se sbaglio mi sgridi pure , che ci sia qualcosa d'altro che li rende così tranquilli e nel caso di mentana accondiscendenti. renzi promette, promette con una leggerezza e una sicumera che mi lascia attonita , sembra sicuro di aver tutto sotto controllo come se nessuno possa sbugiardarlo ( a parte la storia ) , e stasera si viene a sapere di un'incontro segreto tra il PdR e l'ex-cavaliere..... credo che la svolta di mentana non prometta niente di buono.

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    1. C'è una vena di presagio terrificante in quello che dice. Se usi Mentana come cartina di tornasole del potere in ascesa, o cmq dei giochi di potere vincenti, hai ragione.
      Però, per fuoriuscire dal vaticinio tragico ma un pò oscuro, non potresti elaborare più esplicitamente l'interpretazione di questi fatti? :-)

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    2. ma guardi con che faccia serafica renzi continua a pontificare le sue mirabilia , non gli importa granchè delle elezioni europee e ha posto saldamente il suo orizzonte politico al 2018 , se ne frega del consenso interno al pd ( è sufficiente vedere con quale charme grasso è stato redarguito ) e manda in giro per talk personaggi come la bonafè o la stessa boschi di fronte alle quali la santachè sembra un gigante.ergo non conta molto il consenso del paese quindi io mi chiedo : perchè ???cioè perchè un tale comportamento in un poltico che dovrebbe tenere in altissimo conto l'elettorato.... forse perchè l'elettorato non ha più alcuna importanza e questo mentana lo sa o lo ha capito. Che l'Italia rimanga una democrazia o diventi una dittatura all'europa poco importa e anche agli usa poco importa , l'importante è che il bamboccio continui a fare il suo sporco lavoro firmando il TTIP e ERF ( che a detta di Rinaldi è più cogente del fiscal compact ) , per cui mi pare certo che, con o senza " riformette "si sia già imboccata la deriva autoritaria . mi confermano nella mia ipotesi il fatto che l'ex sia andato dal capo dello stato col cappello in mano non credo per la grazia ma per rivitalizzare il partito ( o lasciarlo in eredità al nostro ?)e gli arresti di ieri in veneto , l'ha visto il tanko tanto pericoloso ???? non è per caso che c'era dietro la minaccia di sciopero fiscale ???? e altro ancora come questa continua disputa tra governabilità e rappresentanza come se fossero concetti antitetici ....ora basta disturbarla..non basterà mai ringraziarla dell'enorme lavoro e della pazienza

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    3. Sì l'ERF (qui ne ho già detto sull'essenziale) è autentica botta finale. Ma la situaz è tale che si vede la riattivazione delle "contromosse" di Draghi, per diluire il massacro e truffare la gente con una presunta ripresa (a disoccupaz dilagante).
      Ma non dimentichiamo che, pur crescendo il dissenso, non è dall'Italia, troppo divisa e autorazzista, che partirà la liberazione...qui dobbiamo solo prepararci a non consentire che il post-€ sia prerogativa di questi criminali collaborazionisti

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  8. PASSI FALSI DELL’OCA

    Un volatile, un passo militare, una teoria economica, una base della gastronomia del Midi Pyrenees, un sistema di allarme usato dai romani, un detto padovano che non assomiglia ad un complimento.
    Sicuramente molti altri usi e significati, ma anche la violenta emozione della pelle provocata dalla lettura dell’agenda del governo del Belpaese che, dopo i consigli ricevuti da buoni maestri, tornano a casa a fare i compiti e si mettono al lavoro sul Def.
    Non è troppo lontano il ricordo di V Grilli, ex min-eco del montanaro, che andava a cercare compatibilità impossibili tra rigore e crescita mentre correggeva il previsionale DEP 2012 di 142 mld (8,5% del PIL).
    Poi tardivi gli indizi a rivelare nelle pagine sfuggite dalle segrete di via Nazionale, sempre fonte inesauribile di verità, cosa c’è nella calza della Befana usate per entrare nel club UEM e cos’altro ancora.
    Ma questa volta è diverso.
    Diversa la “laboriosità”, diversi i compari, diverse le scadenze, diversi gli importi, diversa la posta in gioco.
    Non c’è più tempo per rimanere immobili tra le volte d’azzurro stellate lasciandosi guidare nel traffico del libero mercato dal “pilota automatico”.
    Questa volta non è più l’Europa a chiedere ma noi a farlo per i figli nostri.
    Questa volta non c’è concertazione che tenga, bisogna darsene ‘na raggione, così è se vi pare.
    Questa volta c’è da rottamare l’ingombro costituzionale, da controbattere la montata dilagante dello €-scetticismo.
    Questa volta ci sono un bel 80 n€urini ricavati al tavolo con tre carte per comprare convincere qualche dubbioso a fare la “cosa giusta”.
    Quello che s’è perduto nel Belpaese è evidente: l’ingegnoso tessuto della manifattura, i bravi artigiani strozzati da cravattari, i promettenti ragazzi della “primavera” emigrati, l’oro, l’arte e la cultura del Belpaese venduti a saldo.
    Un brivido “caldo” nel pensare, questa volta, cosa andremo a perdere.
    Il numero cabalistico pubblicato ieri sul Corriere e i mis/fatti della giornata fanno certamente pensare ad una ragione perduta, e questo non è né buono, né giusto.

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  9. Sottolineo anche il grande divario tra la realtà fattuale e quella politico-parlamentare.

    Da un lato, il calo di ascolti e di lettori attesta un sostanziale indebolimento della "presa" mediatica sulla popolazione, in particolare la più giovane.
    Forse è questo, o anche questo, che potrebbe aver spinto il governo del ducetto di Firenze ad accelerare il passo sulle riforme costituzionali (che non aboliranno semplicemente il bicameralismo perfetto ma cambieranno sostanzialmente la forma di governo ed implementeranno un accentramento amministrativo molto forte): se il semplice condizionamento mediatico non basta più, la fase "pseudo parlamentare" deve per forza cedere il passo ad una stretta autoritaria, di modo che, potenzialmente (si spera non accada mai), dove non arriva la moral suasion dei giornali possa arrivare, se del caso, l'imperatività del comando legislativo.

    Sotto questo aspetto, la percezione politica del fenomeno è -duole dirlo- assai debole. Le (pseudo) opposizioni politiche sembrano infatti tentare una specie di "dottrina del contenimento": le ipotesi emendative di Monti e Lanzillotta, il contro-disegno di legge dei senatori del PD, gli atteggiamenti frondisti di Grillo...... eppure non si rendono conto che, di fronte alla nascita di un regime, emendare non basta.

    Il regime, infatti, ti impone per definizione una scelta dicotomica: o con lui o contro di lui. O sei fascista o sei anti-fascista, "tertium non datur". Forse chi siede in Parlamento e ha dei dubbi dovrebbe riflettere sulla necessità di scelte coraggiose: la Storia ci ricorda che i regimi in quanto tali non tollerano di essere "emendati", e che rifugiarsi sull'Aventino non basta.

    Maturerà, analogamente alla coscienza sociale che "rifiuta" l'informazione di regime, anche una coscienza parlamentare?

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    1. Per avere una coscienza parlamentare, dovresti prima avere una "cultura" costituzionale nei parlamentari. CHe è praticamente del tutto assente. Date queste risorse culturali, il destino è segnato

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    2. Come non darti (a malincuore) ragione?

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  10. Qui,in avanscoperta,la gente "sta" alla realtà oggettiva e segue e domanda solo quando si toglieranno di torno.Certo vuole pure sapere dove pendere e a tal proposito si va per stelle Negroni e altre 5,anche se gli ho prospettato che con questo andazzo potremmo diventare la 51esima sulla bandiera ammerikana -USA.Salti di gioia e trepidante attesa del timing.Sa il mio paese a 6 km da Ostuni viene chiamato Napolicchio in memoria del contrabbando e borsa nera delle merci scaricate a Napoli con il Piano Marshall ...e ci si campava.:-)

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  11. Il calo degli ascolti da lei evidenziato va, secondo il mio modestissimo parere, ad inserirsi inquadro sempre più negativo, che significa e significherà solo altro "dolore necessario", come scritto dal nostro ministro dell'economia.
    Tuttavia, la notizia da lei riportata e commentata, mi fa sempre più credere che il collasso del sistema, oltre ad essere da tempo inevitabile, non è poi tanto lontano, in quanto l' elite nostrana nel vano e disperato tentativo di difendere l'indifendibile, sta nei fatti accelerando la sua e, purtroppo, notsra fine.
    Dico questo perché, nella fattispecie il calo lento ma inesorabile degli ascolti dei programmi da lei citati ( come le vendite dei giornali ), si inserisce in un contesto, che ha fatto dell'assurdità e delle contraddizioni, una costante.
    In parole povere, il continuo a mistificare la realtà, porterà ad una resa dei conti in seno alla nostra ridicola elite, perché ben presto si accorgeranno che continuare sulla china da loro intrapresa non le converrà più. Possiamo ( noi cittadini ) mai credere che se intensificano la loro propaganda gli ascolti e le vendite aumenteranno? Anzi continueranno a calare, e penso che quando arriverà il punto di rottura dovranno per forza decidere ( sempre ns. elite ) cosa gli conviene.
    Non vorrei essere nei panni dei loro figuranti ( i vari giornalisti e conduttori ) perché molti di loro pagheranno un tributo elevato alla dea della Verità, che non può essere impunemente ignorata.
    D'altronde a chi non è mai capitata una persona che pretende di avere sempre ragione, e tutti sappiamo come va a finire: non l'ascoltiamo più, punto.
    Conclusione: il potere è direttamente proporzionale alla capacitò di fascinazione che riconosciamo a qualcuno, ed esso cala o cessa non appena ci accorgiamo che ci vengono raccontate solo fesserie.

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    1. Varo Gianni, dici cose giuste; ma la loro operatività è direttamente proporzionale alla cultura critica di chi è assoggettato alla propaganda. Sarà un processo lento; magari con un'improvvisa a drammatica accelerazione al "punto di rottura" collettivo

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  12. Chiedo scusa volevo postare qui:

    L'altro giorno su repubblica c'era un articolo nelle paginone centrali (credo fosse inserto di cultura) il cui titolo criticava Clinton e il NAFTA. Non ho letto perchè ero di fretta in un bar (non compro repubblica). Ma mi sembrava un segnale di cambiamento di rotta.

    Quanto ai guai interni e alla violenza del PUD€ segnalo (centra poco il tema dei media) il disegno di legge Scalfarotto:

    <<1) Salvo che il fatto costituisca più grave reato, anche ai fini dell’attuazione dell’articolo 4 della convenzione, è punito:

    a) con la reclusione fino a un anno e sei mesi chiunque, in qualsiasi modo, diffonde idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o motivati dall'identità sessuale della vittima;

    b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o motivati dall'identità sessuale della vittima.>>

    Verrà utilizzato per zittire chi dice che i tedeschi stanno approfittando dei paesi del sud?

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