Ora più che mai l'euro si conferma uno strumento, oligarchico strisciante (cioè mimetizzato in questa sua essenza), di disattivazione della democrazia perseguita in forma autoritaria.
E lo si constata per l'emergere della violenta campagna mediatica condotta a favore della moneta unica, in cui il livello di partigianeria di conduttori, e la "sfacciata" scelta degli ospiti in studio, delineano la grottesca offensiva di un regime dedito alla falsificazione dei fatti che potrebbero consentire ai cittadini di esprimere liberamente il proprio voto, come prescrive l'art.48 della Costituzione (secondo comma: "Il voto è personale ed eguale, libero e segreto").
Un regime autoritario si regge proprio su questa essenza:
a) impedisce il voto: alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n.1/2014, le conseguenze logico-giuridiche della dichiarazione di illegittimità di parti essenziali della legge elettorale imponevano una permanenza di questo Parlamento, - la cui corrispodenza alla rappresentatività voluta dalla Legge Suprema era oggettivamente venuta meno-, essenzialmente per la votazione di una nuova legge elettorale conforme al dettato della sentenza.
Semmai, intendendo conformemente a consolidati principi di civiltà giuridica il richiamo alla "continuità" degli organi costituzionali operato dalla Corte nella parte finale della sentenza - che non avrebbe mai dovuto lasciare nell'incertezza un punto così delicato, tralasciando di fissare dei paletti, solo timidamente accennati col rinvio al principio di "prorogatio"- tale ultrattività di un organo contrario a Costituzione, per atti eccedenti l'adozione di una nuova legge elettorale, è da intendersi solo per il tempo strettamente necessario alla "eventuale" adozione di altri atti urgenti, che si fossero resi necessari in base a dimostrate ed evidenti esigenze manifestatesi, appunto, durante il lasso di tempo funzionale alla nuova legge elettorale;
b) rende il voto non più libero ed oggetto di un vuoto rituale a risultato precostituito: e ciò controllando, - tramite la forza economico-mediatica di settori della società assolutamente minoritari, che tendono a sostenere de facto il regime al di fuori di qualsiasi processo democratico di rappresentanza-, l'informazione e il dibattito sulla formazione dell'orientamento dell'elettorato.
Con ciò violando l'art.48 Cost., attraverso la violazione di tipo strumentale (mezzo al fine) dell'art.21 Cost.,che prescrive che "tutti" e non solo la minoranza oligarchica e i suoi mandatari, possono esprimere il proprio pensiero "con ogni mezzo di diffusione" (ovviamente parliamo dei mezzi di diffusione che costituiscono ancora il sistema di formazione essenziale e prevalente del consenso, quelli sui quali, appunto, accesso e dosaggio dei contenuti sono rigidamente controllati dalle suddette forze oligarchiche);
c) altera con ogni mezzo disponibile il voto, utilizzando una insidiosa ed elusiva censura (vietata dall'art.21, comma 2) di ogni forma di pensiero dissenziente rispetto a quello imposto tramite l'oligarchia di controllo mediatico.
E questo utilizzando le nuove metodologie del mancato accesso di tale pensiero alla conoscenza dell'elettorato e dell'accesso in condizioni di minorazione scientificamente perseguita: ciò, com'è clamorosamente evidente ancor più in questi giorni, attraverso la accurata composizione degli intervenienti nel format "prevalente" del "talk", in cui strutturalmente si dà l'illusione del pluralismo dei punti di vista per il solo fatto della pluralità degli invitati...che in realtà appartengono tutti alla stessa posizione preconcetta che nutre gli slogan "più-€uropa" di fattoidi senza fondamento nella realtà;
d) l'insieme di queste misure di sterilizzazione della libertà del voto, che danno vita a una nuova frontiera dell'autoritarismo paternalista che caratterizza un regime fondato sull'imposizione del "vincolo esterno" e quindi sul disprezzo della capacità di autodeterminazione democratica di un intero popolo, tende ad essere applicato in modo tanto più intenso quanto più è debole la credibilità e la prospettiva di mantenimento del consenso del regime stesso.
Fatte queste premesse, che ci danno la misura di tutta l'urgenza democratica che ci troviamo a fronteggiare, ribadiamo quanto esposto in un recente post:
"1) sono 30 anni che, praticamente senza incontrare (finora) resistenza, dicono le stesse cose.
E basta prendere un giornalone a caso nel corso di questo stesso
periodo, praticamente di un qualunque giorno. Questo consente il RIDUZIONISMO (pop) CHE NASCONDE I RAPPORTI CAUSA-EFFETTO
in ogni possibile argomento, proponendolo una limitata serie di
combinazioni di slogan, divenute paralogismi assiomatici e
incontestabili. PER SEMPRE;
2) possono dire queste cose perchè il parterre DI QUALUNQUE TRASMISSIONE è composto in modo da garantire il presidio in forze delle forze politiche PUD€, cioè del totalitarismo esterofilo ordoliberista, e degli intellettuali "organici" (che
sono la stessa cosa perchè "sanno" che il loro accreditamento culturale
dipende dalla conformazione all'ordoliberismo dominante); e questo
anche quando, direttamente la questione non è politica ma di
informazione preliminare, antecedente alla sfera della politica,
su dati tecnici descrittivi della realtà e, quindi, i politici non
hanno, a rigore, veste per interloquire;
3) and last, ma decisivo, i conduttori sono automaticamente e intimamente orientati a favorire questo format,
lo sbilanciamento dei tempi a favore di ospiti predeterminati e sono,
comunque, entusiasticamente orientati alla precostituzione del parterre.
Da notare che in questi "format" dati e analisi a rilevanza antecedente alla discussione politica, vengono sì esposti (in collgamento con espertoni): ma invariabilmente per portare l'attenzione su elementi che consentono di invertire o nascondere i rapporti causa-effetto.
Da notare che in questi "format" dati e analisi a rilevanza antecedente alla discussione politica, vengono sì esposti (in collgamento con espertoni): ma invariabilmente per portare l'attenzione su elementi che consentono di invertire o nascondere i rapporti causa-effetto.
Eppure bisogna capirli: ora cominciano veramente ad avere paura.
Paura
di non riuscire a entrare nell'1% (o poco più), appartenendo al quale,
viene assicurato loro di non dover mai condividere le sofferenze di un
intero popolo. Sofferenze inutili, stupidamente inflitte per la pura fede nella propria ridicola superiorità.
Hanno paura di non avere più il controllo assoluto dell'informazione e della controinformazione.
E che da ciò possa in breve sgretolarsi tutto l'edificio di menzogne e manipolazione su cui prosperano "Essi" e gli aspiranti "margravi" mediatici, loro serventi."
Emblematica e' stata la Le Pen dalla Gruber ad 8 e 1/2 . Forte e passionele la Le Pen affermava con decisione la necessità di uscita dall'euro per la difesa del popolo e della libertà , terrea e imbarazzata la Lilli cercava di contenere , depistare e dissimulare , ma senza successo , la regina e' nuda
RispondiEliminaOmammamia, "regina" addirittura...e poi "nuda", in orario di cena! :-)
EliminaGli ordoliberisti ignorano la 3^legge della termodinamica.
RispondiEliminaMaggiore è la pressione che esercitano su un corpo.....
Penso proprio che se ci pensiamo bene le leggi fisiche-naturali potrebbero fornirci qualche chiave di lettura dell'odierna situazione europea ( e non solo ).
Faccio, col permesso del dott. Luciano, un appello ai fisici per fare il su menzionato gioco.
Riguardo il post, la destrutturazione democratica sta raggiungendo livelli da film horror.
Il diritto di voto ci viene di fatto negato, non abbiamo più sovranità: monetaria, fiscale,valutaria, legislativa ( le norme recepite su spinta delle lobby a brussel sono ridicole e pericolose ). Dico io, ma come possiamo definire chi si ostina a dire che siamo ancora in democrazia?
E' la sublimazione della contrologica controintuitiva.
Stanno scavando una fossa sempre più grande e profonda, e finiranno per caderci anche loro
Bellissimo pezzo: intellettualità e passione.
RispondiEliminaAppunto solo la strettissima correlazione tra libertà e segretezza.
Correlazione che, quando avremo a che fare con il TTIP, potrebbe implicare qualche difficoltà con la tessera per il pane di chi non è personaggio pubblico e usa con troppa disinvoltura i social network e blogspot.
(Oggi ad uno stagista ho accennato la relazione tra sicurezza e benessere sociale con la "spesa pubblica brutta da tagliare": ero preoccupato di aver traumatizzato un ventenne per shock da "controfattuale": bé, prima di uscire dall'ufficio mi ha ringraziato... speriamo che domani si ripresenti)
L'unico commento possibile è una standing ovation
RispondiElimina"RIDUZIONISMO (pop) CHE NASCONDE I RAPPORTI CAUSA-EFFETTO in ogni possibile argomento, proponendolo una limitata serie di combinazioni di slogan, divenute paralogismi assiomatici e incontestabili. PER SEMPRE".
RispondiEliminaGiustissimo, e perché "per sempre"? Perché questi paralogismi e questi assiomi costruiscono un nuovo "senso comune", completamente artefatto ma accettabile (e di fatto accettato) per la sua martellante e onnipresente ripetizione.
Nei primi anni '60 Moravia diceva che la pubblicità è il folklore del nostro tempo. Aaveva perfettamente ragione nel senso più profondo e radicale, quello antropologico. Il folklore, i miti, strutturano una serie di conoscenze DI BASE da cui partiamo per orientarci nel mondo.
Il senso comune (il cielo è blu, l'erba è verde e la pioggia è bagnata, come dicono gli americani) è per sua (nostra) natura un insieme di conoscenze stabili e sicure su cui basarsi in ogni occasione; si tratta appunto di verità "per sempre". Manipolare il senso comune è una strategia insidiosa ed efficacissima.
Ovviamente una campagna pubblicitaria del genere è spaventosamete costosa, ma i mezzi si trovano: in buona parte li forniamo noi. Ce lo chiede, per dire, l'Europa (è un circolo vizioso o una geniale trovata, dipende dal punto di vista).
Mi permetto, Frank, di evidenziare come la PROPAGANDA PUD€ abbia già proceduto la speciazione il mantra "logoro" del CE LO CHIEDE L'EUROPA nel più insidioso, perfido e infimo CE LO CHIEDONO I NOSTRI FIGLI senza nulla cambiare dell'oggetto della richiesta che conferma:
Eliminai. - l'efficacia bernaysiana delle tecniche di inoculo di "agenti mutageni"
ii. - la crescente paura di essi, cioè essi, di avere perso il controllo della in/formazione
PERSONALE : UGUALE = LIBERO : SEGRETO
RispondiEliminaNella logica matematica, la proporzionalità (diretta o inversa) di due “variabili” esiste solo e se le variabili definite hanno tra loro RELAZIONI FUNZIONALI.
Un diagramma cartesiano - al povero “cristo” di Cartesio bisogna, a volte, riconoscere di aver contribuito a rendere più evidente le opacità del linguaggio - disegnerebbe una curva di TENDENZA con il variare del valore di una variabile scelta di volta in volta.
Ellitticamente ergo, l’equivalenza si sviluppa in UGUALE x LIBERO = PERSONALE x SEGRETO.
E qui si “complica” un poco la soluzione della relazione quando - di volta in volta e in men che si voglia – la definizione delle variabili di SISTEMA è mutevole e labile, a seconda della bisogna, in funzione di una prevalenza, di una necessità o di un desiderio.
A volte è il “personale”, a volte è l’ “uguale”, altre il “libero” ma per certo rimane il SEGRETO.
Che sia il segreto la costante di proporzionalità che tutela il personale, l’uguale e il libero?
Il segreto è, per definizione, ciò che non deve o può essere reso pubblico: a volte è nelle pieghe intime della persona, a volte è di Stato, altre volte ancora è bancario.
Un dubbio sorge spontaneo e provocatorio: che sia la segretezza del voto la tutela del personale, uguale e libero?
Nella pratica democratica, la dialettica e la concertazione delle idee personali dichiarate pubblicamente sono la manifestazione dell’uguaglianza e della libertà.
Nella pratica di Storia, è sempre stata la segretezza e la secretazione a “direzionare” le relazioni funzionali e le tendenze, per svelare, poi con "attimi" di ritardo, le finalità e gli interessi personali.
Lascio “volentieri” ad altri, ai primi “ballerini”, alle “menti in esilio, agli arcipelaghi di Zingales, la spiegazione della secretazione e segretezza della MONEY TRUST e le ragioni dell’indipendenza “necessitata e desiderata” delle banche centrali nelle democrazie occidentali, proponendo lo scambio significativo di “battute” nella Commissione Pujo (House Committee on Bankign and Currency, USA 1912-3 sulla creazione segreta della US Federal Reserve "indipendente" dopo il “panico bancario del 1907) tra l’avvocato Untermyer e il “banchiere”, cioè quello che tiene il banco:
Untermyer: Il credito commerciale non è essenzialmente basato sul denaro e sulle proprietà?
Morgan: Assolutamente no. La prima cosa è la reputazione.
Untermyer: Prima del denaro e delle proprietà?
Morgan: Prima del denaro e di ogni altra cosa. Il denaro non può comprarla ... Un uomo che non merita la MIA fiducia non potrebbe ottenere da me alcun prestito nemmeno se portasse in garanzia tutti i titoli del mondo.vecchi
Dopo un secolo e dopo l'euro, a me "mi" resta solo da ridere e recitare quei "maledetti e ingombranti" 139 articoli della Nostra Storia che essi, cioè essi, hanno deciso di cancellare.
Il punto però è quello che il post del prof. 48 ha ben evidenziato: politica/media autoreferenziali e sistematica manipolazione dei dati, che dovrebbero riflettere i fatti nella loro obiettività (v. ad es. I grafici su Twitter, recenti, secondo cui: la spesa italiana nella sanità è una delle piû basse d'Europa; molti prodotti italiani di manifattura prevalgono, o sono comunque concorrenziali, rispetto ai tedeschi ecc.). Non dico che tutto sia menzogna, ma condivido che manchi un dibattito pluralista e che l'inoculazione del virus autorazzista sia sistematica, specialmente da parte di certi "livorosi". Grazie ancora, prof. 48, sei ormai una fontanella fresca, di cui non si può fare a meno...
EliminaE' tempo, però, di unire i punti e disegnare le figure, di considerare i fatti e la dinamica storica degli eventi, di conoscere le strategie usate, di definire le responsabilità e i responsabili della giungla sociale che il mondo occidentale intero si trova a vivere e del quale l' "esperimento" euro - e più in generale, la politica monetaria "indipendente" - è il metodo di governo per la sottomissione della democrazia e della libertà.
EliminaDi come vengono "plasmate" i Parlamenti democratici con vincoli e condizionalità esterne.
Di come - attraverso la libera circolazione dei capitali, la rigidità dei cambi, la bassa inflazione, il controllo della moneta - vengono tutelati i grandi "creditori" e i monopoli multinazionali.
Di come viene distrutta l'ingegnosità e laboriosità di tanti Bei Paese, sventrato il ruolo degli Stati in materia industriale (il modello IRI prima invidiato dal mondo intero), svenduto il patrimonio delle comunità civiche (J Adams, 2° presidente USA, dichiarava che le nazioni si conquistano con la spada o con il debito).
Il blog di '48, the knight, più che fontana fresca è un fiume in piena, un prezioso documento di consapevolezza che denuncia la strumentalità delle "parole" dell'informazione di sistema, che riempie le superficialità di molti "concetti" della contro-informazione fino a svelare, a volte, "strane" connivenze e complicità.
E' coltivazione e nutrimento dei valori e del significato della nostra Costituzione, necessitata prima che desiderata tanto da essere diventata ingpombrante, quale argine ultimo alla barbarie che non vogliamo e che non siamo.
Grazie grande Poggio: rinvii a tanti contenuti e tanto lavoro perchè hai costruito insieme questo percorso fin dall'inizio.
EliminaE Buona Pasqua :-)!
L'acqua è certamente e comunque fresca, ma sarà fiume quando la attingeranno n molti, in cosî tanti da diventare leva di una nuova azione politica. Buona Pasqua a the knight 48 ed a tutti i frequentatori del blog.
EliminaAhimè, ci sono seri ostacoli ordoliberisti e di tempestività (prima della grande mattanza)....
EliminaIntanto Buona Pasqua
Ciao Quarantotto, buona Pasqua a te e a tutti i partecipanti del blog. Sempre dell'idea che con questo giornalismo non si discute, non gli si accarezza il pelo, ma lo si mette sul banco degli imputati in quanto ha fatto molti più danni all'Italia e agli Italiani che non la politica e per questo non gli si può perdonare nulla. Sempre in attesa della nascita di un Comitato di Liberazione Nazionale.
RispondiEliminaCerti giorni sono molto pessimista, persino sulla volontà della stessa Liberazione...
EliminaIntanto Buona Pasqua a te a ai tuoi cari
Salve Luciano, 'stamane nel leggere la notizia sul pdr che si lamenta delle”ingiuste” critiche ricevute ( quali? Mi piacerebbe saperlo ) in un momento come quello che stiamo attraversando, mi è venuto un sorriso amaro.
RispondiEliminaMi chiedo, da uomo di strada, se è fare gli interessi nostri, quella di cedere la nostra sovranità ad un'istituzione, come è astrattamente l' ue, senza aver a tal riguardo idonee garanzie in caso di derive autoritarie ( come quella che stiamo di fatto vivendo sulla ns. pelle).
In altre parole, palesandosi la violazione dell'art. 11 della ns. co., in caso di cessione asimmetrica sella ns. sovranità, urgerebbe da parte dei ns. rappresentanti la presa d'atto quella di non rispettare i trattati europei non è una violazione, ma una difesa dei valori fondanti la nostra costituzione, e tale per cui è necessario disattenderli, riappropriandoci delle nostra piena sovranità-
So ( ho letto quasi tutti i post precedenti ) che il tema è stato ampiamente trattato, e viene spesso riproposto da lei e dagli altri amici del blog, ma capire la violazione dell'articolo 11 co, è troppo importante per noi, e ripeterlo non è mai abbastanza.
Questo perché, nel caso in cui i ns. rappresentanti politici ( dal pdr a scendere ) non prendessero atto dello staus quo, si paleserebbe un'attentato alle nostre libertà e valori della ns. costituzione, e con ovvie conseguenze penali.
Inoltre, il pdr, pretende ( anzi pretendono col pude ) che imporre dall'alto decisioni contra populum in luogo della nostra libera scelta, sia democratico, cioè Napolitano e gli altri, credono che imporci scelte non nostre e contro il nostro interesse, sia legittimo. Ormai è oggettivamente chiaro a tutti noi ( specie a Napolitano e al pude ) che la situazione nella quale ci troviamo, richiede di riappropriarci delle nostre prerogative di ex paese libero, cioè della piena sovranità politica e poi economica, per uscire dall'inferno senza ritorno, se restiamo nel lager che è l'euro.
Oltre tutto al pude e al pdr, credo sia noto che per tornare a crescere ( restando nell'euro ), sarebbe
necessario oltre un decennio di stagnazione economica ( come dicono diversi studi ), giusto il tempo di ridurre gap di competitività ( leggi svalutazione salariale o deflazione ) che ci separa dai paesi cosiddetti “virtuosi”, che virtuosi non sono.
E nel frattempo cosa succederà in Italia e nel resto del mondo? Come si pensa di creare lavoro, se no hai più gli strumenti di politica economica ( ovvero politica ), ma ceduti a chi non può darti le necessarie garanzie sulle scelte che si faranno a brussel, noto covo di lobby potenti.
Tutto ciò non è razionale, per i noti problemi economici europei, ma ricade nell'ambito della fede, cosa che l'attuale disunione europea è, e dove l'euro rappresenta il nuovo Cristo.
Se non succede qualcosa che rompa l'attuale stato d'assedio alle popolazioni europee, sempre più prostrate dalla povertà, non può non finire come già in passato ( II^ WW).
Supponente ignoranza e vistosa malafede li guidano e perciò non potranno che portare il Paese al disastro. La colonizzazione è addirittura invocata come salvifica. C'è qualcosa di mostruosamente malato nel fatto stesso che non si prospetti la fine immediata, per rigetto del corpo sociale, di tutto questo.
EliminaLe mie minime speranze riposano nell'ipotesi frattalica e nei prossimi 25 luglio e 8 settembre..
Intanto Buona Pasqua a te :-)
Chiedo scusa per i tanti errori grammaticali, sintattici ed ortograici.
EliminaMa scrivere col cell. mi riesce male.
Il rigetto concertato e' stato scongiurato con tutti gli strumenti che la scienza impone: questo e' un progetto che ha origini secolari e che ha trovato nella concentrazione di immense ricchezze, nell'avidita' ideologica più assoluta e, soprattutto, nel monopolio totale delle scienze sociali e dei mezzi di comunicazione, la possibilità di invertire l'ordine mondiale nato da Westfalia e dalle rivoluzioni culturali.
EliminaScendere in piazza non serve a nulla, se non si sa cosa rivendicare: la rivoluzione francese non d'estate la presa della Bastiglia o, peggio, la ghigliottina per i rappresentanti di un sistema di potere. Quelli sono stati i semi della'involuzione imminente.
La nostra Costituzione non e' altro che la massima espressione della nostra cultura: per difendere la Prima e' necessario fomentare il "rinascimento" della Seconda.
BUONA PASQUA
Ah, imperdonabile dimenticanza. Buona pasqua a tutti.
RispondiElimina« potrebbe nondimeno talvolta errare alcuno de' suoi interpreti ed espositori, in varii modi: tra i quali uno sarebbe gravissimo e frequentissimo, quando volessero fermarsi sempre nel puro significato delle parole, perché così vi apparirebbono non solo diverse contradizioni, ma gravi eresie e bestemmie ancora; poi che sarebbe necessario dare a Iddio e piedi e mani e occhi, e non meno affetti corporali e umani, come d'ira, di pentimento, d'odio, e anco talvolta l'obblivione delle cose passate e l'ignoranza delle future.
RispondiEliminaOnde, sì come nella Scrittura si trovano molte proposizioni le quali, quanto al nudo senso delle parole, hanno aspetto diverso dal vero, ma son poste in cotal guisa per accomodarsi alI'incapacità del vulgo, così per quei pochi che meritano d'esser separati dalla plebe è necessario che i saggi espositori produchino i veri sensi, e n'additino le ragioni particolari per che siano sotto cotali parole stati profferiti »
FELICIDADES, A TOTOS
;-)
Se votare fosse una cosa seria, non ce lo lascerebbero fare; diceva Mark Twain.
RispondiEliminaEcco, forse adesso sanno che è una cosa seria. Ed infatti fanno di tutto per non farcelo fare, mentre Renzi spara tutte le carte mediatiche che ha in mano pur di attutire l'effetto dell'unico voto che non può evitare.
Io ho due sole certezze: a votare il 25 maggio ci andrò, e NON voterò per loro. Speriamo che non ricevano la legittimazione che sperano.
Anch'io ci andrò, voterò per dei giovani amici e continuerò a resistere . Buona Pasqua di Resurrezione a tutti noi lettori e al grande 48 ;)
RispondiEliminaVi leggo sempre con entusiastico interesse....buona pasqua a tutti e grazie.....
RispondiEliminaBuona Pasqua a te e, associandomi, a tutti i lettori
EliminaGli scricchiolii del PUDE aumentano ogni giorno di più... scansiamo il colpo di coda e rimiriamoli starnazzare spiraleggiando verso l'abisso in cui ci vogliono seppellire.
RispondiElimina