martedì 10 giugno 2014

LA COSTITUZIONE DEL 1948 NON SI TOCCA

Viva La Vida by Coldplay (Song)

Come chi segue questo blog sa benissimo, la mia analisi parte dalla Costituzione, per illustrare come il suo modello sia il frutto di 150 anni di lotte sociali e di problematiche che vennero affrontate in un modo che teneva già conto di tutto quanto, nella sua attuale riproposizione ordoliberista, si riaffaccia con una implacabile"ovvietà" sul palcoscenico della Storia umana.
Potrei citare ulteriori post in cui ipotizzo alcune "esplicitazioni" di fondamentali principi costituzionali che, semmai, consentano di rendere inequivocabile che a quella scelta, operata in un (raro) momento felice al termine di una tragedia, dovremmo saldamente attenerci
Per evitare "che tutto questo si ripeta".
Vi faccio qui un esempio di come il pericolo di dare per scontato che occorra "fare le indispensabili riforme", propinando al corpo sociale stremato dosi ulteriori della stessa medicina avvelenatrice ordoliberista (o semplicemente spaghetti-liberista), sia sempre presente.
Anzi, radicatissimo e diffuso.

Ci dovremo parare le spalle sia dalle offensive dei diritti cosmetici che dalle pulsioni anti-Stato democratico che attaccano a forbice la sovranità costituzionale
Questa battaglia è già in sè impervia: simultaneamente dovremo prepararci al collasso dell'euro e al tentativo di rilancio dell'internazionalismo liberoscambista che verrà fortissimamente tentato in preparazione di questo collasso.

Il materiale e le analisi di queste problematiche sono la ragion d'essere di questo blog.
Ma se non rafforzeremo la coscienza del vincolo democratico che ci lega dal Potere Costituente fino alla recuperata sovranità popolare, non saremo in grado di sopravvivere come popolo indipendente all'attacco finale che comunque verrà sferrato.
In questo credo e in questo si può dare un contributo.
La Costituzione del 1948 non si tocca: la si rafforza!
Ogni ulteriore cedimento è una capitolazione; e non ci sarà modo di riprendersi. Per generazioni.
Questa è la posta in gioco per chi vuole rendersi conto.

21 commenti:

  1. Il punto sollevato, oltre che chiaro e assolutamente condivisibile, sarebbe anche spendibile politicamente. Credo cioè che un partito/movimento che volesse mettere al centro del suo programma la difesa della Costituzione, sarebbe in grado di offrire una risposta semplice, e nel contempo assolutamente articolato ed efficace, in risposta alla crisi attuale.
    C'è già, in verità, un fronte che si auto-proclama a "difesa della Costituzione". Dietro questo paravento si ritrovano spesso insieme: una certa sinistra "critica" (comunque più "a sinistra" di SEL), i resti di Libertà e Giustizia, Micromega, il Fatto Quotidiano, eccetera.
    Il problema di questo fronte di opinione, sempre pronto a scendere in piazza "a difesa della Costituzione", è che si rifiuta pervicacemente di mettere in discussione il suo finto internazionalismo: si rifiuta cioè di ammettere che questa integrazione europea vuole realizzarsi scientemente attraverso l'abbattimento di pilastri della nostra carta costituzionale. Il che ovviamente rende la critica “da sinistra” del tutto aleatoria e inconcludente; e anzi rafforza il "negazionismo", come ho cercato di mettere in luce qui (anche citando questo blog).
    Se da una parte stupisce il fatto che giuristi e intellettuali siano ciechi di fronte a queste contraddizioni, dall'altra risulta addirittura incomprensibile l'incapacità di questi di riconoscere la propaganda liberista contro lo Stato e gli attacchi razzisti contro il popolo italiano.
    L'altro giorno, nel corso di questo dibattito, Alberto Bagnai spiegava molto bene, a proposito dell'analisi di Zingales, come il problema non stia nelle divergenze scientifiche, ma nella volontà politica di attaccare e sminuire il cittadino italiano per indurlo ad accettare la “tutela” esterna.
    La risposta del giornalista di turno, Marco Ardemagni, è stata che non è vero che chi critica vuole distruggere: il tifoso dell'Inter che dice che la sua squadra gioca male, non lo fa perché è milanista, ma solo perché si augura che la sua squadra giochi meglio.
    Ardemagni – e con lui gran parte della nostra opinione pubblica cooptata – non si avvedeva nemmeno del fatto che nessun tifoso di calcio proporrebbe mai alla sua squadra di fondersi con un'altra solo perché in un dato momento i risultati non sono buoni: ve lo immaginante un tifoso dell'Inter che sostenga che la sua società deve fondersi con quelle di Milan e Juve, perché i loro presidenti sono più bravi nella gestione?
    Fanno di questi esempi e non se ne accorgono neppure.
    Ora, passi un giornalista qualsiasi; ma dei giuristi che dicono che bisogna difendere la Costituzione, applicando al suo posto il Trattato di Maastricht non si avvedono che c'è qualcosa che non va? Non capiscono che monopolizzandola con le loro contraddizioni, bruciano quella che potrebbe essere un'ottima opportunità politica per una battaglia giusta?

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    1. Bravo Andrea, ineccepibile.
      Se ti va scrivimi alla mail del blog così posso darti ragguagli che possono interessanrti...

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    2. Condivisibile. Credo però che non sia più attuale e giustificabile l'interpretazione secondo la quale molti giuristi non si avvedano delle contraddizioni o peggio non vedano la pericolosità insita nei trattati. Contraddizioni che oramai anche normali cittadini appena un poco documentati riescono a vedere chiaramente.

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  2. In aggiunta a quanto detto da Andrea Giannini ( che ne condivido l'analisi, anche la parafrasi calcistica ), specie nel capoverso finale, che lungi dal credere che tutti i giuristi siano tra i complottisti o non so cos'altro, la spiegazione più logica del perché non difendano la costituzione dagli attacchi dei trattati europei, forse risiede nella sottovalutazione del fattore branco, sempre presente nonostante secoli di progresso civile e morale(?!), anche nei ceti culturalmente più dotati.
    Perché sennò, non si spiega questo conformismo ad un modello ( europeo, ma innanzitutto ordoliberista ) giuridico ed economico, palesemente fallimentare.
    Se io, come altri in questo come in altri blog, sentiamo la necessità vitale e morale della questione oggetto del post odierno, figurarsi chi è più culturalmente attrezzato.....
    Forse, troppe sovrastrutture culturali, rendono ciechi ingessando il pensiero critico, calcificando convinzioni troppo radicate in profondità, per sperare di rimuoverle non appena si "appalesa" un pericolo, non più strisciante, per la nostra democrazia, ben rappresentato dal cancro eurocentrico.
    Per molte persone mettere in discussione certe convenzioni, specie quelle più radicate, non è cosa facile da gestire, poiché ne va del loro equilibrio e prestigio e posto nella società.
    Per tanto non penso che l'interesse, spighi tutto.
    Ma forse sbaglierò.

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    1. Apprezzabile questo tuo intervento anticomplottista, che , in questi tempi di facili emozioni, necessita.
      Sono anche d'accordo con te su format mentali, frame, come li chiama Foa e "fattore branco".

      Devo però constatare che questa cieca sovrastruttura, che gli impedisce di vedere e contrastare il modello ordoliberista, si "dischiara" loro molto bene quando questo contrasta pesantemente con tutti i privilegi, prebende e meritate o immeritate poltrone.

      Ho la sensazione, ma sicuramente mi sbaglio, che abbiano un format ad intermittenza, che funziona sempre a nostro svantaggio, ma non intacchi, altrettanto costantemente, i loro.

      Come diceva Moltalbano, "non me ne faccio persuaso" che le cose stiano semplicemente così.

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    2. Diciamo chiaramente che queste "prestigiose figure intellettuali" hanno molto da perdere e poco da guadagnare a "venire nel nostro campo". Intendo questo nel modo più astratto e distaccato, direi etologico.
      Mi pare, da disinformato totale, che il punto critico possa essere l'analisi economica, nel senso che sia lì che si gioca la comprensione corretta della situazione. Ho forti dubbi che fra i "giuristi" ci sia questa chiara conoscenza (scarseggia anche fra gli "economisti", teste Steve Keen).
      Una volta capite alcune cose credo diventi molto più facile rompere certi frame e allentare certi legami, per puro istinto di conservazione.
      Naturalmente questo implica che sarà molto più facile ottenere attenzione da questi soggetti dopo il disastro perché, dopo che si è verificato "l'impossibile", tutti diventano meravigliosamente aperti ed elastici. Dopo.

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    3. "...il punto critico possa essere l'analisi economica, nel senso che sia lì che si gioca la comprensione corretta della situazione. Ho forti dubbi che fra i "giuristi" ci sia questa chiara conoscenza"
      Assolutamente corretto.
      Come pure l'attenzione "dopo il disastro".
      Attualmente ritengono che sia "impossibile" che così tanta gente "importante" ai loro occhi possa dire cose sbagliate. E quindi continuano a credere che il problema è il debito pubblico accumulato per via di "colpa" di popolo (sprecone e corrotto), non capendo minimamente...

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    4. Livia Turco, che non è un'intellettuale ma potrebbe benissimo incarnare le idee di più d'uno considerato tale in questo paese, ha appena detto che "I politici rubano perchè gli italiani danno il cattivo esempio"

      :-D

      l'ha detto pure con stizza, col modo di fare di quello che è chiamato in causa ingiustamente.

      ci prendon pure per il culo capito? cornuti e mazziati siamo.

      che vogliamo fare? :-D norimberga va bene? a un articolo che introduca pene specifiche per chi attenta alla costituzione c'abbiamo pensato?

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  3. A quanto pare la moda di attaccare la Costituzione arriva anche dal fuoco amico(?)
    Adesso neanche l'art. 53 va più bene: https://twitter.com/borghi_claudio/status/476032581616807936

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    1. Beh è l'interlocutore che gli porge la questione in modo sbagliato: il problema dell'art.53 non sarebbe di ostacolo alla flat rate tax se il sistema complessivo fosse improntato a progressività. Quindi c'è chi agita problemi giuridico senza conoscerli e chi, non volendo entrare in un campo che non conosce, ipotizza di cambiare la Costituzione.
      Questo è un serio problema di "risorse culturali" che mancano anche sul versante M5s che riflette spesso questa idea inconsistente di superamento degli ostacoli ai propri slogan.
      Qunato a Claudio, mi aspetterei di vedere quale riforma complessiva immagini. Poi ne trarrei delle valutazioni: ma sempre dopo essermici confrontato

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    2. No, però, scusa 48, se Borghi sostiene che "costituzione non è intoccabile" , nella fattispecie sostiene proprio che principio di progressività non sia intoccabile. DIO CE NE SCAMPI, con tutta la simpatia per il buon Borghi.
      Però, i liberali(sti) alla Borghi hanno il pregio di comprendere bene i principi democratici liberali , per l' appunto, cioè hanno quel sano pragmatismo che è proprio di quel settore culturale (non è mica un caso che da quel versante si sia avvertita per prima la profonda antidemocraticità della "costuzione europea"), al tempo stesso hanno difficoltà a capire le contraddizioni del loro modello economico / sociale CHE E' ALLA BASE DELLA CRISI ODIERNA.

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    3. Vabbè: se stai qui a commentare si suppone che ti interessi il post. O forse no.
      Comunque non è certamente questa la sede per aprire un dibattito di secondo grado sul dibattito che altra persona sta svolgendo su twitter, please!

      La mia idea sull'italian spaghetti tea-party l'ho già esposta: è un paradigma applicabile ad una costellazione di casi. Ti invito a rileggertela. Come la penso - e già detto anche in "L'Italia ha sufficienti risorse culturali per uscire dalla crisi?" qui linkato- quindi dovresti saperlo?
      Ma ti pare che nell'attuale situazione il pericolo sia Borghi con cui si potrà discutere civilmente?

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    4. Ok, mettiamo da parte parentesi su Borghi.
      Il post è assolutamente condivisibile, ovviamente, essendo una sorta di manifesto di questo blog (che , come ho già detto, reputo il migliore in circolazione).

      Un punto, secondo me nodale nella controffensiva culturale che ci proponiamo di portare avanti , è quello di porre l' accento sulla diversa modalità di scrittura della costituzione del '48 ( Assemblea costituzionale eletta a suffragio universale con confronto--->incontro---->sintesi delle diverse culture poliche presenti a livello nazionale e proporzionalmente rappresentate) rispetto alla modalità di scrittura dei trattati europei.
      Insomma, costituzione repubblicana del 1948 scritta con "MODALITA' POLITICA DEMOCRATICA" vs Manifesto di Ventotene dove si scrive chiaramente che la "modalità politica democratica è un peso morto nelle fasi rivoluzionarie (cioè COSTITUENTI)"-

      Questo è secondo me un punto che prima o poi sveglierà parecchi piddini. In fondo, secndo me, questa è una fase "costituente" in cui i libri di storia vanno (e saranno) riscritti; seguirà tipica demolizione delle statue dei vecchi "padri nobili" del regime.

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    5. Magari fosse già una fase costituente: vorrebbe dire che il vecchio regime ha perso di "effettività" e non è quindi più in grado di basarsi su consenso diffuso...

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  4. Il post fa sventolare, con la passione cui 48 ci ha abituato, la bandiera della Costituzione del 48. Al di là delle sottigliezze dottrinarie, non me ne voglia 48 che l'effetto è quello di certi quadri con il popolo in marcia che innalza la bandiera della Grande Nazione. Poi le ancor più sottili analisi dei nostri avversari e degli orso liberisti, nonché dei loro fiancheggiatori. Ma la spinta propulsiva dov'è? Si crede nel crash dell'euro e nella conseguente rivoluzione. Ma se poi questo effetto travolgente non si verifica? Mi scuso, ma la domanda mi sembra legittima, tanto più che la risposta di Le Pen non mi pare più un'alternativa attraente.

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    1. 1) L'effetto di ridicolizzazione che paventi è possibile solo separando questo post dal resto delle analisi compiute nel blog.
      2) Gli avversari della Costituzione del '48 tutto dicono fuorchè cose "sottili".
      3) Nessuno ha mai parlato di o implicato una "spinta propulsiva", stilema che era proprio del PCI al tramonto e già riferimento in pectore dell'ordoliberismo (come al tempo smascherà Federico Caffè).
      4) Non avendone parlato, mai si è detto che ciò potrebbe nascere dall'euro-break, di cui qui si è SEMPRE ripetuto - come pure nel libro "Euro e/o democrazia..:"- come esso implichi il concreto pericolo che, anche dopo tale evento, prosegua il "meraviglioso mondo di von Hayek". 5) E queto pericolo è stato costantemente segnalato mostrando proprio la prospettiva perdutante di maggioranze di spaghetti tea-party, anche graficamente, in un apposito post.

      Mi sa che ti sei confuso con un altro blog...

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    2. Non è così e lo sai ( le sottili analisi peraltro riguardavano lo studio delle ideologie altrui). Ma le tue, acute come sl solito (senza piaggeria), credimi, lasciano una prospettiva desolata, che se è accettabile alle menti mature, non lo sarebbe tale per quelle più giovani. Non condivido invece gli stretti confini che sembri voler porre al blog:spinta propulsiva significa che nessuno vuole assistere ad un disastro senza reagire, limitandosi a prevederlo e ad accompagnarlo con acuta capacità di penetrazione. Come, su scala giornalistica, ha dovuto fare, ad esempio, il povero Montanelli con le sue cronache d'un Paese bravo solo a gradualizzare lo sfascio di ogni struttura e di ogni valore.

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    3. Insomma sta spinta propulsiva c'è o non c'è? Al blog non pongo nessun confine stretto. Come ho detto mille volte, si tratta di analisi economica del diritto e non avrebbe senso porre dei limiti, perchè i risultati sono frutto di osservazione dei fatti secondo certe regole interpretative e di strima valutativa.
      Tra l'altro, evidenziare un disastro che altrimenti, per chi seguisse l'informazione "ufficiale", non sarebbe neppure concepibile è in sè lo sblocco cognitivo e motivazionale per una volontà di reagire. Tutte le menti maturano se vincono la pigrizia e affrontano ciò che gli sta effettivamente accadendo sl piano personale...
      Il problema è solo di numeri che il "medium" disponibile consente.
      A fare divulgazione più "immediata" non ho difficoltà, come attesta una colonna di filmati qui accanto sulla home page...

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    4. La Tua risposta, apprezzabile nella sua vivacità, mi piace e mi appaga. Tuttavia, nei limiti del "medium", forse occorre pensare a qualche cosa di più. Ci rifletterò e te lo farò sapere. Buon lavoro e buona settimana.

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    5. L'immagine è di un album musicale dei Coldplay, se cerca la versione senza quell'imbrattatura gli e la posso inviare (trovata comunque su google).

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    6. Lo so, grazie: ma mi piaceva pure il titolo "viva la vida" :-)

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