lunedì 4 novembre 2013

FRANZA O SPAGNA PURCHE' SE INFOGNA (l'economia italiana)

La Spagna registra un "trionfale" dato timestrale (luglio-settembre) di una crescita dello 0,1. Dicasi 0,1. Il che basta a far cantare vittoria sulla riuscita operazione "austerità espansiva" da parte del governo e dei festanti Olli-Wolfgang. Peccato che la disoccupazione permanga al 26%, (più del doppio di quella italiana, in crescita verso il 12,4%).
Quello che colpisce, quando si riportano queste notizie è che...dimenticano il fiscal compact. Più esattamente, tralasciano di dire che questo pare applicarsi solo all'Italia.
Per realizzare un "parziale" tendenziale di 0,1%, infatti, la Spagna (che permarrà comunque in complessiva recessione nel 2013, per effetto del cumulo negativo dei precedenti trimestri e della fine dell'estate turistica a prezzi ormai più che competitivi) "forse", si tratta di un obiettivo governativo e come sempre non tiene conto del moltiplicatore fiscale, realizzerà un deficit annuale al -6,8% del PIL (inclusi gli interventi di salvataggio bancario...a carico anche nostro).
E' come dire che la nostra recessione intorno ai 2 punti di PIL sarebbe stata evitata, ben più trionfalmente, se avessimo potuto fare spesa, in investimenti e corrente, per aggiuntivi 3,8 punti di PIL. Anzi, con un volume di intervento pubblico di questa dimensione, a sostegno dell'economia reale, saremmo stati in situazione di crescita ben oltre lo squallido +0,5 registrato da una Germania con un saldo delle partite con l'estero ad oltre il 6%, contestatogli senza convizione dalla stessa Commissione UE.

Ma ci dicono: voi avete un debito pubblico colossale. Cazzate.
Il nostro debito su PIL, per effetto delle politiche di auspicato pareggio di bilancio (cioè quantomeno alla ricerca di un crescente saldo primario) aumenta: lo sapete.
Facciamo finta che l'Italia avesse speso e detassato per aggiuntivi 3,8 punti di PIL. Questa cifra la stimiammo esattamente nei termini puramente contabili che utilizzano i nostri veri governanti che, come sapete stanno a Bruxelles, ma sono portaordini di Bundesbank.
E anche applicando questo criterio contabile (che grosso modo corrisponde a un moltiplicatore 1), tal quale quello utilizzato da Tremonti in poi, e dalla stessa Bankitalia, avremmo registrato una crescita del PIL nominale di circa 2 punti, anzicchè una recessione di 1,8 (quella ufficiale attualmente dichiarata). Ora: anche ammettendo - e non concedendo- in caso di una manovra espansiva per 3,8 punti di PIL, un aumento di 3,8% del deficit, il debito attuale sarebbe stato anzichè al 133% inferiore o, se calcolato alla stregua dei criteri della Commissione, invariato.
Vogliamo fare un calcolo, senza motiplicatore "realistico" proprio per dare la misura dell'ottusità €uropea.

Allora il debito attuale di 2076 miliardi sarebbe stato gravato da ulteriori 3,8 punti di deficit sul PIL 2013; facciamo, ma proprio per dargli ragione, che tale debito sarebbe ammontato a 2076+58 (3,8 punti sul PIL 2012)= 2134. Ebbene il PIL, anzichè 1538 miliardi (PIL nominale risultante dalla recessione al -1,8%), sarebbe stato di 1597 miliardi.
Ergo, anche accettando un uso scriteriato della manovra in deficit (cioè con un moltiplicatore irrealistico, smentito dagli effetti delle manovre di consolidamento degli utlimi anni), il rapporto debito/PIL sarebbe stato lo stesso al 133% e qualchecosa.
E, a risultato sul 2013 invariato, avremmo gettato le basi non solo per una maggior gettito abbondantemente correttivo di per sè del deficit negli anni futuri, ma anche per una ben più rapida diminuzione del rapporto debito/PIL. Effettuata in crescita e con minore disoccupazione.
Sì, perchè il deficit 2014 sarebbe stato automaticamente corretto da entrate maggiori per circa un punto di PIL. (data la pressione fiscale effettiva).
Ma c'è di più: a pressione fiscale formale invariata, l'imponibile riemergerebbe ben oltre l'1% "contabile ", di gettito aggiuntivo, e ciò grazie alle nuove assunzioni - e regolarizzazioni- consentite da un tale volume di sostegno all'economia: e quand'anche attuato solo in spesa corrente, cioè in appalti per acquisti, forniture e servizi, aggiuntivi rispetto al valore attuale.
Infatti, la nuova occupazione "regolare" e il nuovo fatturato verso lo Stato andrebbero tutti a scapito dell'economia in nero (quella sottratta a imposizione fiscale, diretta e indiretta, e contributiva). Che diminuirebbe, per effetto della draconiana legislazione applicabile agli affidatari degli appalti, in misura esattamente corrispondente: cioè di 3,8 punti di PIL. Che darebbero luogo a base imponibile, "emergente" e fiscalmente regolare, nella stessa misura e a un gettito di ulteriori 1,9 (applico una pressione fiscale "effettiva" inferiore al 55% calcolato sull'esistenza del nero).
Risultato: tra crescita nominale e diminuzione automatica del "nero", il deficit 2014 risulterebbe di circa 3 punti inferiore attestandosi, senza dover fare alcuna manovra austera, nel 2014 a -3,9 (6,8 di deficit, cioè quello consentito alla Spagna, - 2,9 punti di gettito aggiuntivo automatico).
E saremmo stati in crescita per tutto il periodo. Con un deficit prima pari a quello spagnolo poi pari a quello francese attuale e, con ogni probabilità, anche futuro, nello stesso 2014.
E non ho applicato, ribadisco, il moltiplicatore proprio dei public investments, che avrebbe portato a risultati di crescita ben più eclatanti: cioè un moltiplicatore pari a circa 2. Ho esclusivamente ipotizzato un deficit spending "ottuso". Come la Commissione UE.
Ovviamente permanendo nell'euro, il vincolo monetario in sè avrebbe indotto dei "problemini" di import corrispondenti alla crescita "ritrovata": cioè di insostenibilità di medio periodo del deficit CAB.
Questo per dire che quelli che sostengono che l'euro va bene ma è l'austerità che non va, proprio non si vogliono rassegnare alla esistenza degli squilibri commerciali interni all'area-euro, che non sono eliminabili tramite alcuna solidarietà, esclusa esplicitamente dai Trattati. Siamo in una sorta di gold-standard e proprio perciò la correzione deflattiva mediante repressione della domanda interna non ha alternative.
Il che ci riporta a chiederci: ma che abbiamo fatto noi italiani per credere nel "vincolo esterno", unici e più di tutti in Europa, fino ad accettare e, anzi, invocare un trattamento discriminatorio di applicazione di Trattati già in sè STRUTTURALMENTE punitivi della nostra economia?

29 commenti:

  1. Beh in questo Paese si è sempre avuto questo strano complesso di inferiorità verso i forestieri nonostante tutto il resto del mondo vorrebbe vivere come si vive in Italia. Il paradosso è il voler essere "europei" quando dopo 153 anni ormai non siamo ancora riusciti ad essere italiani.

    Piddini inside.

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    1. Ma sta paura di "cambiare il paradigma" ha un pò rotto, no?
      "Ce lo meritiamo Alberto Sordi"?
      Il giorno che gli italiani non ne potranno più sarà sempre troppo tardi...

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  2. Io non ho più parole per commentare l'abominio che viene commesso, sono allo stremo.
    Ad ogni modo, almeno nella mia piccola sfera d'influenza, credo sia arrivata l'ora di agire sensibilizzando i colleghi.

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  3. RAGIONI "INFERIORI"
    Forse ancora non è stato compreso e troppo spesso dimenticato anche dopo le pub(bl)iche dichiarazioni degli costruttori delle "patrie" galere
    a.) gli intimi amici del nostro M D'Alema: ;
    b.) i candidati trombati al ruolo di garanti della Costituzione ;
    c.) gli stizzosi "grandi" ministri economico-finanziari del Belpaese
    E' una lunga lista dura da ricordare "senza il sudore della fronte" tra durezze e asperità della vita, quella degli altri.

    ps: chiedo venia per i "soliti" riferimenti ma alimentare con acetilcolina le sinapsi giova, perdio "giove".

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    1. Eh adesso se ne esce Visco! Ma la stampa italiana tacque e ancora tace su quanto coevamente dichiarò lo stesso Kohl! Potenza degli ideolgo mainstream a caccia di rivincite sulla democrazia costituzionale.
      Il brutto è che, a livello istituzionale (incluso il super portavoce mainstrema Report) siamo ancora al punto zero della verità...

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  4. Caro 48, nn è finita purtroppo!! Stamattina su Repubblica it, c'è l'editoriale di Scalfari contro Grillo e i populisti di destra ( alias fascisti ) che inneggiano all'uscita dall'euro, proprio ora che la ripresa è vicina!! Non so inviare il link, ma le assicuro che è imperdibile!! Preparare i sali, però e tenersi alla sedia!!

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    1. Credo di aver pure visto la replica di Grillo: chissà che investito in tal modo non decida di chiarirsi veramente le idee sull'assetto euro-Maastricht e non prenda atto, orientando il movimento in tal senso, della effettiva portata dell'assetto economico.
      Abbandonando la linea livorosa e pro-oligarchia che acceca una larga parte della base.
      Intanto, il m5s mi ha invitato a parlare di assetto dei trattati e Costituzione il 17 dicembre ai loro parlamentari.
      Oggi promuove un incontro analogo con diversi economisti tra cui Cesaratto e...Piga.
      Scalfari, che non ne azzecca una da decenni, potrebbe averci addirittura fatto un piacere

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    2. Scalfari, onestamente, comincia a farmi tenerezza (in senso ironico).

      La "ripresa" di cui parla è talmente vicina che oggi l'ISTAT ha già rivisto al ribasso le stime del duo Letta/Saccomanni sulla crescita:

      http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2013/11/04/Istat-2013-Pil-1-8-2014-0-7-_9563190.html

      Che ovviamente hanno reagito con una certa stizza. La tipica stizza di chi si accorge che le bugie hanno..... le gambe corte (come recita un vecchio proverbio).

      E questo senza contare Romano Prodi che, dal "Sole 24 ore" dice che i trattati di Maastricht necessitano di revisione. E senza contare quanto espresso da economisti del calibro di Krugman e Stiglitz, nonché da numerosa stampa estera qualificata (ad es. Munchau), sulla crisi.

      C'è una sola frase che condivido, di quell'editoriale. La si trova alla fine, ed è la seguente: "Ma c’è anche l’incoscienza degli incoscienti e il pericolo è quello".
      Drammaticamente vero. Ancora più vero considerato che molti lettori di quel giornale pagano -e continueranno a pagare, spesso con inconsapevole affidamento- l'incoscienza di chi li disinforma con editoriali di tal fatta.

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    3. Questa è una grandissima notizia, 48!
      Vista la platea grillino-parlamentare ti consiglio di fare tesoro della capacità di volgarizzare che hai maturato in questo blog .


      (non si ferma il vento con le mani....leggiti un po' i commenti al babapà su "Repubblica.it"...certo, certo, c'è tanto livore grillesco...ma il ruolo di capo politico -oggi definito "opinion leader"- l' è ito. E l' è ita anche la legittimazione alle tesi main-stream europoidi)

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    4. Per capire di che si tratta, più o meno (idea del referendum inclusa):
      http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/gruppo-m5s-camera-studia-l-euro-obiettivo-referendum-popolare-PN_20131104_00152.shtml

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  5. Non posso non rammentare le parole del prof. Parguez in merito alla mostruosità dell'Euro. Esso sarebbe stato concepito al fine di distruggere l'economia industriale europea e consentire l'accentramento di potere a vantaggio di pochissime corporations.
    L'irrazionalità economica perseguita inesorabilmente dalla Troi(k)a pare la conferma più evidente di questo intento demolitore. L'Italia inoltre è l'ostacolo maggiore a questo disegno per via della sua tipica struttura industriale di piccole e medie imprese, che deve essere gradualmente decimata.

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  6. Che abbiamo fatto noi italiani? Abbiamo votato questo personaggio
    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-11-04/prodi-bisogna-cambiare-trattati-maastricht-conti-non-si-mettono-posto-senza-pil-100937.shtml?uuid=ABDwqIb

    che ora sembra polemico....forse perche' e' stato fatto fuori ?(invidia perche' non e' piu' lui a svenderci). Ah, apprendo da questo articolo che i miliardi versati nei fondo sono ora 51, hanno dato altri 3 miliardi nel week end senza dire nulla?
    Un'ultima cosa, su un altro personaggio che e' stato fatto fuori, Passera. Pur all'interno del pude e del Bilderberg, sembra almeno che abbia qualche idea....il tuo parere?

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    1. Dai non mi chiedere il "parere"...Tutto il blog lo ha già espresso.
      Come pure della corsa al "riposizionamento" che si accelererà nelle prossime settimane, via via che da Francia e USA i segnali dell'accordo /(segreto e notte tempo) che priverà i nostri puddini dell'adorato euro...

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    2. Beninteso: riposizionamento opportunistico di questi soggetti, in vista di un nuovo assetto monetario, non significa fine del controllo delle oligarchie mainstream del capitalismo deflazionista e neo-liberista. Significa solo una tappa della lotta per la riconquista della democrazia...Ti piace sto parere? :-)

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    3. che priverà i nostri puddini dell'adorato euro...
      Eccome se mi (ci) piace!! Forse pero' mi sono perso qualcosa....l'assetto monetario nuovo con gli Usa? la Germania non ci sta, ne vedremo delle belle!
      Concordo che non ci faranno godere troppo, se come Italia continuiamo a NON reagire....

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    4. Prodi prende le distanze da se stesso. Segue ad un inedito Curzio Maltese sul "Venerdì di Repubblica" del primo novembre, che si "accorge" che l'Italia è un paese commissariato anche se (parole sue), ci hanno usato la cortesia di non mandarci direttamente i commissari.
      Concordo con Quarantotto: è solo una tappa, nella lotta per la riconquista della democrazia. Riciclandosi per bene, signori come Prodi (o i loro delfini), potranno tornare, tra 20 anni, a dirci che..... sì: a differenza della svalutazzionecatttiva di 20 anni prima ora siamo degni di entrare in una nuova moneta unica (con tutti gli annessi e i connessi). Io credo -personalmente- che non ci sia europeismo più nemico dell'Europa di questo e che il metodo principale per impedire che ciò accada è ricordarsi del motto di Santayana (chi si dimentica il passato, si condanna a riviverlo di nuovo).

      Nel frattempo, dall'ANSA apprendo che l'ISTAT ha già smentito Letta e Saccomanni: nessuna crescita dell'1%, ma dello 0,7. "Opinioni", ribatte il ministro dell'economia. Così, grazie a Saccomanni apprendo anche che la matematica non è più una scienza esatta, ma una semplice questione di pareri.

      Sempre nel frattempo, udite udite, i pentastellati "esibiscono" la loro proposta sul reddito di cittadinanza:

      http://www.fanpage.it/reddito-di-cittadinanza-di-600-euro-ecco-la-proposta-del-movimento-5-stelle/

      Un contributo massimo di 600 euro al mese. Copertura: 20 miliardi (chissà dove li troveranno). Beh, che dire, già vedo i concessionari delle BMW scoppiare di gente! Comunque, il guru del movimento dice che dovrà essere accompagnata da una riforma generale del mercato del lavoro, e qui casca l'asino......
      Unendo i puntini, infatti, direi che il M5S vorrebbe importare in Italia le riforme Hartz. Spero di essere smentito.......

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    5. Il sospetto sulle Hatrz pentastellute permane: mai è giunta traccia di ravvedimento sulla previdenza-caritatevole all'anglosassone a capito di quella redistributiva costituzionale. Che continuano a ignorare.
      Quanto all'euro exit, se accadesse in forma esoterico-franco-tedesca, il problema è che vincoli fiscali, in specie di limitazione del deficit spending, intervento dello Stato, sarebbero persino sostenuti con maggior forza in caso di uscita senza consapevolezza e a media PUDE ancora schierati.
      E sarebbe anche imposta l'idea che tutto ciò, DA SUBITO (non fra 20 anni) risulterebbe funzionale alla "salvezza" (dalla globalizzazione) consentita solo da un quasi immediato rientro in qualche forma di vincolo monetario...

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  7. E' comparso sul Corrierone un editoriale di Panebianco (lo segnalava Mainstream) di implicita risposta ai deliri scalfariani di ieri; sul blog di Badiale e Tringali non veniva però evidenziata la chiusa che mi pare invece meriti attenzione. Dopo aver ragionevolmente concesso l'irrealismo di un progetto quali "gli Stati Uniti d'Europa" o l'impossibilità di liquidare come populismo ogni forma di euroscetticismo, alla ricerca di un realistico rimedio per l'auspicato salvataggio dell'euro ecco come conclude il P.: "Forse, il vero salvataggio dell’Unione verrà alla fine dall’accordo per il libero scambio con gli Stati Uniti. Se oggi il più grave problema europeo, che alimenta tanta parte dell’antieuropeismo, è quello di una Germania troppo potente economicamente (e quindi politicamente) perché gli altri, a torto o a ragione, non se ne risentano, diluire quella potenza entro una più vasta area economica integrata potrebbe alleviare, col tempo, le difficoltà." Il senso politico di questa proposta, cioè il suggerimento alle "stanche élite" europee di un compromesso con quelle americane per continuare a menare la stessa danza, è evidente (chiamiamola "ipotesi antifrattalica?"); c'è solo da augurarsi che risulti impercorribile (conto molto sull'instabilità finanziaria e la, diciamo, scarsa flessibilità tedesca); mi pare però allarmante anche solo vederla esposta.

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    1. L'avevo letto anche io. E anche a me ha dato la stessa sensazione di "antifrattalico" :-)
      Tra l'altro, sul piano economico-sociale, tradisce un'inquietante determinazione di parte del giornalismo accademico-liberista italiano a iniziare una spinta verso la nuova frontiera della definitiva distruzione dello Stato democratico, dissolvendolo sempre più nell'etero direzione dei mercati sovranazionali.
      Mi domando; dato per scontato che il tizio in questione non è in grado di rendersi tecnicamente conto delle implicazioni dell'accordo di libero scambio atlantico sulla vita dei cittadini italiani, già provati dal ventennio eurista, chi lo imbecca di queste nuove idee da diffondere sul giornalone dei benpensanti che "sanno di sapere" ma giocano col destio dei loro stessi figli?

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  8. Hanno poco da rallegrarsi per il risibile 0,1% di crescita spagnolo e lo sanno bene.
    Una bella intervista a Marco Fortis ci spiega perché, soprattutto a livello macroeconomico, 2+2 faccia sempre 4, nonostante le previsioni ottimistiche del premier Rajoy e i deliri lisergici del presidente del Banco Santander, Emilio Botìn, che pochi giorni fa a New York ha dichiarato: " Stanno arrivando soldi stranieri da tutte le parti".
    Più che soldi sarebbe più appropriato definirli pescecani che, attirati "dall'aumento della fiducia e della credibilità" dell'economia spagnola, stanno comprando a prezzi di saldo in terra iberica.
    Dopo Warren Buffett e Carlos Slim adesso è la volta di Bill Gates.
    Il magnate americano ha acquistato il 6% dell'impresa di costruzioni Fomento de Costrucciones y Contratas (FCC) indebitata per 5 miliardi di euro, diventandone il secondo azionista dietro la multimilionaria spagnola Esther Koplowitz; Gates ha sborsato 113,5 milioni di euro e, nonostante il ministro dell'Industria José Manuel Soria si sbrodoli nel magnificare il ritrovato feeling con la finanza internazionale, il salvifico IDE non è altro che l'atto finale - la "camera della morte" - della tonnara, con il Rais che ordina l'issata delle reti per il sacrificio finale.
    La situazione a Madrid e dintorni è così rosea che una persona su quattro vive a rischio povertà (fonte Comisiones Obreras), con tantissime persone - soprattutto in Andalusia - che mettono annunci on-line per vendere organi in cambio di denaro.
    Intanto al Palazzo della Moncloa si discute, in termini di produttività, del ripristino del "vecchio" fuso orario: ormai non si sa se ridere o piangere.

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    1. Sì ma vedi Riccardo, se persino Borghi finisce per dire (giusto ora a Piazza Pulita) che anche lui ha sempre sostenuto che il taglio delle tasse va fatto col taglio della spesa pubblica e che ora per poterlo fare sarebbe bastato non esborsare i 51 miliardi dati ai vari e svariati fondi UE di salvataggio (da cui non vedremo mai una lira), mi arrendo.
      Ma mi arrendo sul serio di fronte all'evidenza; a nessuno interessa non tanto la stupidità suicida (che per essere colta richiede non solo conoscenza tecnico-economica ma anche storico-culturale e finanziaria pubblica, italiana e non) dell'assetto euro, quanto la sua furia strategica nel controllare media, elettorati e istituzioni.
      Si confondono gli IDE intesi come partneship che proprio gli Stati a forte sovranità possono consentire per accelerare innovazioni di processo e di prodotto, con l'arrivo di controllori colonizzatori che o vigliono fruire di sussidi e chiudere appena finisce la rendita, o vogliono direttamente chiudere un concorrente.
      Non so, non voglio ripetermi: se la via d'uscita cui si tende è quella dell'accordo di libero scambio USA-UE, quale freno culturale, inteso come autodifesa della coscienza civile, possiamo opporre?
      Mi illudo che si possa tornare alla democrazia costituzionale: è bella che sepolta già da un pezzo.
      Ce lo meritiamo Alberto Sordi...

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    2. Non preoccupatevi troppo, finalmente la sinistra italiana sta comprendendo il costo dell'euro !

      Scusate la parentesi comica...
      Buona giornata,
      Gian

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    3. per riallacciarsi all'ultimo intervento di Riccardo, la sinistra adotta, italianemente, i postulati Bombolo
      http://www.youtube.com/watch?v=ZIYEYsnmCoM

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  9. "Il sospetto sulle Hatrz pentastellute permane: mai è giunta traccia di ravvedimento sulla previdenza-caritatevole all'anglosassone a scapito di quella redistributiva costituzionale"
    Premettendo che comprendo un quarto di quello che viene scritto qui( sono sul" pezzo" da un mese) vorrei che espandeste il concetto.
    Al convegno Gennaro Zezza parlava di un piano di lavoro garantito che eroghi soldi ai cittadini creando al contempo occupazione.
    Cosa c'è di sbagliato nell Hartz 4 ? quali differenze ci sono con i contratti italiani delle riforma Treu ,Biagi ,Fornero?
    Qual'è la proposta che dovrebbero portar avanti i pentastellati ? Quale potrebbe essere la fregatura nascosta ? http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/04/reddito-di-cittadinanza-600-euro-a-chi-non-ha-lavoro-disegno-di-legge-m5s/764949/
    grazie

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    1. http://orizzonte48.blogspot.it/2013/06/quello-che-non-vogliono-capire-2-ancora.html
      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/03/osservatorio-pud-4-i-dipendenti.html
      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/05/aiuti-di-stato-ai-furbi-e-von-hayek.html
      Da leggere con attenzione (anche ai links contenuti).
      Poi, per cortesia, se avrai la passione civile di interessarti ai dati ed alla analisi qui offerti, tralasciamo il FQ: è una questione estetica ma anche di consistency etica...denghiu

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    2. 48 grazie. Non so se ho letto con abbastanza attenzione,ma mi rimangono delle lacune alla domanda che ho fatto. Il principio Lavoro=dignità e elemosina invece no, è chiaro. Ma
      avrei bisogno di esempi pratici ,magari partendo dal 1948 all 1982 (perchè credo lei parli dell' ultimo trentennio come le cose cambino) dove siano stare applicate le norme costituzionali in leggi che attuino prestazioni sociali ("cioè del salario c.d. "indiretto" ? che sono certo di non aver compreso cosa sia).
      i meccanismi di indicizzazione salariale ,la stabilità della posizione lavorativa sono sicuramente parte di queste leggi, ma io mi domando cos'altro (IRI ?) funzionava in quel senso e cosa si dovrebbe fare ora.
      lei (tu) scrive(i)
      ... welfare ... di sostegno diretto o indiretto dell'occupazione, quale quello previsto in Costituzione: questo prevede la tutela dell'equa retribuzione... la positiva valutazione ordinamentale della tutela sindacale, ..., la cura dell'istruzione pubblica e della formazione professionale,...., il sostegno pubblico all'elevazione culturale e professionale dei privi di mezzi..., il coordinamento legislativo dell'attività economica PUBBLICA E PRIVATA per indirizzarla a fini sociali..., la "adeguatezza" dell'assistenza sociale - e dunque pensionistica- in caso di ogni genere di impedimento della possibilità lavorativa..
      Tutte previsioni che implicano..., non solo il sostegno pubblico diretto o indiretto al livello occupazionale e salariale, ma anche forme che si traducono in un" salario indiretto", cioè in mezzi di sostentamento del cittadino/a-lavoratore-trice apprestati dallo Stato in dipendenza di eventi e condizioni non direttamente esplicantisi nel rapporto di lavoro "

      Ma il proporre oggi un reddito di cittadinanza , quando oggi realmente esiste l'emergenza disoccupazione non può rientrare in queste forme di sostegno indiretto ? Inoltre anche in uno scenario di fuoriuscita dall'euro questa forma non potrebbe essere una forma di salvaguardia minima per buona parte della popolazione durante il periodo di assestamento ? E non potrebbe esistere insieme ad un piano di occupazione (per es di salvaguardia idrogeologica o di passaggio di fibre ottiche )?
      Se invece non ho compreso mi faccia un esempio di cosa si dovrebbe fare ( sia prima della sovranità e sia subito dopo).
      .PS comprendo come sia difficile e frustrante cercare di colmare un gap culturale tra chi sa e chi non sa nulla (ed anzi è malinformato): ma se l'obiettivo è raggiungere più gente e non solo formare una ristretta cerchia di persone credo che la forma basata su esempi pratici potrebbe aiutare.
      P.S.S sono a casa sua e seguirò i cortesi consigli: se devo riportare una notizia la devo cercare su quali giornali ?

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    3. 1) non hai letto fino in fondo con attenzione i post suggeriti: il salario di cittadinanza non solo presuppone che PROSEGUA l'applicazione dei trattati - incostituzionali- AL POSTO DELLA COSTITUZIONE ma che, anzi, ciò determini l'assoggettamento di qualsiasi provvidenza pubblica alla logica del deficit ridotto e del pareggio di bilancio, ANCHE IN SITUAZIONE DI CRISI e quindi proprio quando è più alta quella disoccupazione CREATA DALLA STESSA AUSTERITA'= limitazione deficit e peggio, pareggio di bilancio.
      SE ACCETTI I TRATTATI AL POSTO DELLA COSTITUZIONE IL LIVELLO DELLA CARITA' CALERA', cioè DOVRA' ESSERE via via TAGLIATO, PER OBBLIGO FISCALE, PROPRIO QUANDO CE NE SAREBBE PIU' BISOGNO;

      2) se attui la Costituzione, con l'insieme di compiti inderogabili di perseguimento della piena occupazione, invece, quella situazione di disoccupazione non potrà proprio crearsi: dunque inseguire gli effetti di un sistema con correzioni conseguenziale significa accettarlo e rafforzarlo: CI SEI? suvvia per trovare gli esempi, basta studiare e qui tra post e links da studiare ne trovi. Ma le analisi, finora, le stanno capendo così come sono (e dicono pure che scrivo troppo):

      3) puoi cercare le "notizie" su tutti i giornali che vuoi; ho solo detto che portare come ARGOMENTO (non come notizia) quanto sostenuto nel giornale dei livorosi falsamente antisistema liberista, ma impeganti a rafforzarlo, non è "esteticamente" compatibile con questo blog.
      Ciò che pensa il m5s sul punto, come pure le teorie statodebitopubblicocastacorruzionebrutto del FQ, lo conosciamo benissimo, e ripeterlo qui non aggiunge nulla; lo puoi pure dare per scontato che lo sappiamo.

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  10. volevo solo far notare che, essendo stato in Catalogna pochi giorni fa, non mi pare proprio che i prezzi interni siano calati...anzi, rispetto all'ultima volta che ci passai 5 anni fa, li ho trovati tutti rialzati. soprattutto quelli dei luoghi culturali. altrochè turismo a basso prezzo! per veder 3 edifici di gaudì tocca sborsare più di 50 euro!!!

    in andalusia magari la deflazione l'hanno fatta meglio... ma mamma mia che salassi mi son beccato. davvero penso che i luoghi turistici abbiano avuto un impennata nei prezzi d'entrata di ALMENO il 33%.

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