lunedì 3 giugno 2013

DRAGHI E LA "NORMALITA' DELL'EUROZONA"...SOTTO LA SOVRANITA' EXTRATERRITORIALE TEDESCA

 Da "The Guardian" troviamo una rubrica che "s'antitola" "la crisi europea Live". E che ci riporta, a poche ore di distanza, le ultime dichiarazioni di Draghi, fatte a Shangai nel summit internazionale dei banchieri:
"Mario Draghi, president of the European Central Bank, ha iniziato alla grande la settimana con una accesa difesa del suo programma di acquisto dei titoli del debito pubblico, poco prima della sfida legale posta dalla Germania. .
Speaking in Shanghai, Draghi ha insistito che il suo "Outright Monetary Transactions (OMT) plan", proclamato quasi un anno fa, ha aiutato a eliminare la "indesiderabile anticipazione dell'euro area breakup" – sebbene non sia stato acquistato un solo bond governativo

La mera promessa che la BCE sarebbe intervenuta prevenendo che i costi del prestito di un paese si innalzassero ad un livello insostenibile, ha detto, ha aiutato a calmare il panico e a riportare l'eurozona alla normalità.
I rendimenti del debito dei paesi periferici e i prestiti alle imprese sono significativamente caduti dalla scorsa estate mentre sono rientrati i timori di una fine traumatica dell'euro.
...Può sembrare che Draghi stia suonando la tromba pro-domo sua, ma i suoi commenti sono intervenuti esattamente una settimana prima che la Corte costituzionale tedesca esamini la legalità dell'OMT.  Tale  causa è stata introdotta dalla Bundesbank che rimane preoccupata che acquisti illimitati di debito dell'eurozona violi la legge tedesca.
Draghi non ha menzionato la causa, ed ha invece svolto una difesa in tre punti del "piano". L'OMT, ha insistito, non consentirà ai governi di rilassarsi, in quanto devono concordare delle riforme in cambio del supporto della BCE:
"Essi possono o fare le riforme "senza" l'OMT e trattenere la sovranità economica o possono riformare "con" l'OMT ma rinunciare "a parte" della loro sovranità economica. In ogni modo, dovranno perseverare negli sforzi di riforma"
Ha anche negato che ciò possa minare l'indipendenza della BCE, o che il costo del prestito nell'eurozona sia troppo strettamente condizionato, poichè gli investitori potrebbero ancora stimare che un paese sia più a rischio di  un altro..
Infine Draghi ha avvertito che l'OMT non può indirizzarsi a risolvere il maggior problema dell'eurozona, la disoccupazione record..
E ha spiegato:
"Costantemente, e specialmente nell'attuale situazione, il bisogno di parlamenti e governi di fare le riforme non sorge tanto dal mercato obbligazionario sovrano, ma dalle condizioni drammatiche del mercato del lavoro.
Sfortunatamente (!!!), milioni di disoccupati sono una spinta molto maggiore dei tassi sul debito sovrano. E sfortunatamente, OMT non hanno quasi alcun effetto sulle fonti di creazione dell'occupazione".
La politica monetaria dopo tutto non può fare così tanto.
Commento di un lettore spagnolo:
..."they must agree to make reforms in return for the ECB's support."
In alte parole: aiutare le irresponsabili banche europee costerà ai paesi UEM di meno, ma i paesi dovranno spremere ancor più i propri cittadini, non quelli che evadono le tasse, ma i normali cittadini che si avviano a lavori schiavistici, con ulteriore perdita dei diritti fondamentali: casa, salute e istruzione.
Signor Draghi. quando è troppo è troppo. Questa non è una crisi, ma una frode di massa."

Un paio di commenti:
1. Lo stesso sito ci riporta che l'output manifatturiero di Germania, Italia e Spagna è in continua contrazione (anche se leggermente al di sotto delle previsioni), come pure quello della Francia (in caduta libera); non stupisce che, con effetto contrario a quello della globalizzazione immaginata dai terroristi-luogocomunisti pro-euro, che la stessa contrazione la subisca pure la Cina. Ora a Draghi non gli viene in mente che, proprio perchè la disoccupazione, come dice lui stesso, non è legata agli spread, questa caduta della domanda mondiale abbia una qualche relazione con la contrazione del prodotto dell'eurozona e che quest'ultima sia dovuta proprio alle "riforme" che continua ossessivamente ad invocare? C'è bisogno di farsi pesantemente prendere in giro dal Guardian per fare questa semplice correlazione?

2. Draghi, che si affretta a smentire come l'OMT non intacchi l'indipendenza della BCE, non ha nulla da dire sul fatto che una determinazione autonoma e indipendente (teoricamente) della BCE e che, come tale, a norma dei Trattati, sarebbe giudicabile solo dalla Corte di giustizia europea, sia direttamente assoggettata al sindacato di una Corte nazionale?
Mentre considera la rinuncia alla sovranità "economica" (cioè alla parte di sovranità che, a rigore, non sarebbe stata devoluta dai Trattati all'UEM, dove si parla di un inattuato "coordinamento", sostituito ora dai "gentili inviti" della BCE a fare le riforme) come uno sfocio naturale dell'esigenza di conservare l'euro (un interesse tutto...personale, dati i risultati economici per i pasei interessati che lui stesso indica così eloquentemente), non ha un servizio legale che gli dica che l'iniziativa tedesca davanti al proprio giudice interno, presa da Bundesbank, che all'interno del SEBC dovrebbe più che mai ricorrere alla tutela istituzionale europea, è una riaffermazione non solo della sovranità tedesca ma addirittura al di sopra di quella giuridicamente devoluta all'UE?

Magari la Corte tedesca esaminasse nell'ambito dele sue effettive competenze la questione: dovrebbe e potrebbe sindacare (soltanto) la legge di introduzione dell'adesione allaBCE e all'UEM in generale e, nel caso, dichiararla illegittima, sancendo l'uscita della Germania dall'euro.
Non può invece svincolarsi puntualmente da una singola determinazione della BCE, e il farlo costituirebbe una clamorosa violazione dell'art.130 TFUE, in quanto una decisione di una corte interna farebbe, non si sa bene come, cadere un atto imputabile alla BCE, ribaltando la posizione di minoranza in cui evidentemente era finita la Bundesbank.
Quindi: o si rigetta l'intero vincolo a non  impartire istruzioni, anzi veri e propri ordini "cassatori", alla "indipendente" BCE, e quindi l'intera adesione della Germania alla UEM e al SEBC, oppure, de facto, la Germania ha costituito una super-sovranità nazionale che non solo si impone, contra trattati, alle istituzioni UE, ma addirittura a tutti gli altri paesi membri direttamente, sancendo una inconfigurabile potestà decisionale erga omens della Germania sulla sovranità di tali paesi.
Questo l'effetto inevitabile della eventuale decisione "negativa" della Corte tedesca: direbbe che quello che non vale per la Germania non può valere per tutti gli altri e, quindi, che la limitazione della sovranità nazionale, che gli altri paesi accettano aderendo ai trattati, opera solo in quanto stia bene a lei, in base alla proprio convenienza economica nazionale!
Nel caso dell'ESM, trattandosi di un trattato "a latere", pur sempre bisognoso di una qualche forma di ratifica (ancorchè considerato un trattato in forma semplificata), il precedente intervento di accettazione condizionata della Corte costituzionale tedesca poteva avere un senso giuridico.
In questo caso mancano i più elementari presupposti di sindacato, conformi non solo ai Trattati, ma a qualunque trattato istitutivo di un'organizzazione internazionale, rispetto agli "interna corporis" di un'istituzione creata pattiziamente.
Ma poi gli altri governi interessati non hanno nulla da dire, e Bruxelles nemmeno?
Attenzione: quale che sia il pronunciamenteo della Corte tedesca, la mancata reazione di BCE, Commissione, governi aderenti al SEBC, non muta il fatto che la mera instaurazione di un procedimento del genere riaffermi questa forma invasiva di espansione della sovranità tedesca ultra-vires (cioè extraterritoriale, imponendosi sul territorio degli altri paesi al di fuori di qualunque clausola dei tattati UE-UEM.

11 commenti:

  1. "Ora a Draghi non gli viene in mente che, proprio perchè la disoccupazione, come dice lui stesso, non è legata agli spread, questa caduta della domanda mondiale abbia una qualche relazione con la contrazione del prodotto dell'eurozona e che quest'ultima sia dovuta proprio alle "riforme" che continua ossessivamente ad invocare? C'è bisogno di farsi pesantemente prendere in giro dal Guardian per fare questa semplice correlazione?"

    Com'era la storia? Basta aumentare l'offerta per tornare a crescere.
    Molte aziende chiudono perché non c'è domanda , devono essere proprio sciocchini questi imprenditori, quando bastava aumentare l'offerta.

    Possibile che ieri, festa della Res Pubblica, nessun politico sia stato in grado di sottolineare , come stai facendo qui, che siamo ormai solo un protettorato tedesco? Non più liberi di decidere le politiche fiscali, vincolati al Mes e al pareggio di bilancio...

    Ci sono orde di disoccupati che s(')offrono, e nonostante (ma guarda un po') il loro prezzo (svalutazione salari) sia già sceso, la domanda latita.

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    1. E quel che colpisce è che gli obblighi dei trattati vincolano in modo unilaterale e per di più a casaccio: l'OMT, che non ha comportato alcun acquisto finora, viene portata di fronte alla Corte tedesca in aperta violazione dei trattati; il deficit al 3% dell'Italia ci condanna alla immeditata privazione di ogni "sovranità economica" per rilanciare la nostra economia in recessione prolungata (ammesso che anche solo sul lato dell'offerta lo si voglia fare), con un vincolo incidente in pratica ormai solo su di noi.

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    2. Ti ricordi i primi post in cui discutevamo su come la Germania nonostante i vantaggi accumulati con l'Euro si tutelasse anche da quel lato?
      Questi continuano a perdere tempo importante.

      Hai visto ? Zagrebelsky a Bologna: 'L'Italia si sta trasformando in oligarchia' - http://video.repubblica.it/edizione/bologna/zagrebelsky-a-bologna-l-italia-si-sta-trasformando-in-oligarchia/130398/128914 …

      Sad.

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    3. Zagrelebesky l'ho visto. Gli manca sempre un tantino, visto che sta oligarchia, come dimostra il post di ieri, passa anche per le teorie sostenute da almeno 25 anni da La repubblica. Qualcuno deve iniziare a chiamare le cose con dei nomi precisi: e non siamo certo noi...

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    4. Really. E' tutto CVD dear 48...

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  2. Ma Draghi chiede le stesse riforme che anche l'ILO decreta come fallimentari? Che strano, vero?
    C'è poco da fare, ha ragione De Nardis... come sentenzia il detto: "non c'è peggior sordo..."

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    1. Un piccolo riassunto lo troviamo sul Sole di oggi... bella la parte finale sugli utili e sulle retribuzioni dei CEO...alla facciaccia nostra...

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    2. Notare che Piga non risponde a De Nardis, che porta un argomento clamoroso: moltiplicatore (medio) dell'austerity allo 0,3, per bankitalia. IN questo modo non c'è nulla da aggiungere e i meccanismi causali saranno sempre e comunque falsificati.
      Ma com'è che io applicando i miltiplicatori FMI (e di Sapir), sono due anni che anticipo con esattezza e con mesi di vantaggio su FMI, OCSE e la stessa bankitalia, la esatta dimensione della recessione annuale?
      Ma qui solleviamo un altro punto: sì le "riforme" sono volte a contenere il costo del lavoro, dimunuendo, tramite disoccupazione e tagli della spesa pubblica, il salario diretto e indiretto. Insistono ad agire sul lato dell'offerta e sulla deflazione. E tutto il mondo je ride dietro.
      MA di fronte a una Germania che delegittima, per arroganza ormai ilimitata, persino misure finanziarie-monetarie praticamente inoperative (l'OMT), sostanzialmente a suo stesso favore (molto meno costose dei presunti trasferimenti federalizzati), quale facciata può conservare un Draghi?
      Ebbene: gli italiani, i principali interessati, sono del tutto incapaci di ribellarsi a un'informazione che ha dello scandaloso e che scavalca persino le timide proposizioni del PUDE di governo.
      Quando al follia arriva a questo punto, vuol dire che gli italiani stessi stanno correndo verso un black out democratico e socio-economico di cui si stupiranno alquanto. E anche se iniziano a nutrire qualche dubbio che qualcosa, da qualche parte, non funzioni e non sia quello che gli hanno finora raccontato, non vogliono neppure ascoltare tutta la verità...preferiscono parlare d'altro (essenzialmente di diritti cosmetici: femminicidio, razzismo negli stadi, matrimoni omo ecc.).
      I "sordi" non sono solo nella stanza dei bottoni; albergano ovunque e si stupiranno di quello che effettivamente accadrà...

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    3. @Quarantotto
      I sordi non si stupiranno,verranno istruiti dall'informazione del PUDE ad accettare la Decrescita Inevitabile,vedi lo spazio dedicato ieri dal Corriere allo studio CGIL che profetizza (non mi viene altra parola) il ritorno allo status occupazionale del 2007 nell'arco di SESSANTATRE anni.Mi domando invece quanto tempo potrà passare prima che in Francia si affermi una leadership politica in grado di ripristinare almeno la liberté.se non le altre due.
      P.S. Dal mio osservatorio obbligato,postatomica anche la cerimonia del 2 giugno;che differenza con la retorica del centocinquantesimo!

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    4. Come si "stupirono", probabilmente, dopo il 25 luglio 1943...
      Non so, davvero, se in futuro ci sarà spazio per una nuova costituente. Quello che so, tuttavia, è che l'esperienza storica metterà sul tavolo molti problemi cui porre soluzione.
      Nel dopoguerra, la reazione all'esperienza fascista si concretò, se non vado errato, in una serie di misure che andavano dalla rigidità della costituzione, alla centralità del ruolo dei partiti politici al parlamentarismo connotato dal bicameralismo perfetto e dal rapporto di fiducia tra il Governo e le Camere.
      Tuttavia, i passati 30 anni sembrano dimostrare anche come il "fascismo economico" sia riuscito ad aggirare queste misure. Ciò è testimoniato dallo svilimento del ruolo parlamentare a favore di un assetto diarchico tra capo dello stato e presidente del consiglio (similare al rapporto tra il premier e la corona negli anni '20), dalla mortificazione della politica e dei partiti e dall'attacco alla costituzione materiale operato tramite l'approvazione del pareggio di bilancio (via maggioranza bulgara in modo da precludere il prescritto referendum costituzionale).
      A mio (personalissimo), avviso la nuova costituzione che nascerà (se nascerà), dalle macerie dell'esperienza dell'euro dovrebbe limitare l'operatività del potere di revisione alla sola forma di governo, ponendo invece su un gradino superiore i diritti fondamentali e la stessa costituzione materiale, magari meglio esplicitata attraverso norme specifiche dalle quali si evinca in maniera chiara l'incompatibilità con essa di misure come il pareggio di bilancio o la rinuncia alla sovranità monetaria, qualunque ne sia la fonte.
      Allo stesso modo, si potrebbe e dovrebbe pensare ad una procedura rafforzata per la ratifica di quei trattati internazionali che prevedano rilevanti limitazioni alla sovranità statuale ed a rischio di presentare elementi di incompatibilità con la costituzione materiale quale delineata dalla prima parte (non assoggettabile a revisione), del testo costituzionale. Gli elementi rafforzativi da valutare potrebbero consistere nella previsione di più passaggi parlamentari, nella richiesta di preventivi pareri alla Corte costituzionale (se lo fanno i tedeschi, perché noi non possiamo?), e nel ricorso, qualora sollecitato da minoranze politiche qualificate, a strumenti di democrazia diretta.
      Posto poi che, come sosteneva Cavour, nessuna legge sull'informazione sarà mai perfetta, la nuova costituzione non potrà non affrontare il tema dell'effettiva garanzia del pluralismo dell'informazione, così trascurata dalla civiltà del funzionalismo economico e dell'euro. Non solo attraverso una legge contro le concentrazioni, ma anche escogitando, sia a livello costituzionale che ordinario, specifiche disposizioni volte a garantire l'autonomia di pensiero di chi informa dall'ingerenza dei potentati economici e delle associazioni di categoria. Sotto questo aspetto, come "bene per la democrazia", l'autonomia finanziaria dei giornali e delle emittenti televisive, anche garantita dallo stato, se necessario, sarebbe -credo- un problema da affrontare concretamente.
      Insomma: molte sarebbero le questioni da valutare, e che vanno ben oltre i "costi della politica" e gli apriscatole vari. Una vera moralizzazione della vita pubblica, ritengo infatti possa concretarsi proprio superando visioni prettamente economicistiche ed affermando che la democrazia rappresenta, prima che un costo, un principio.
      Che di questi sciagurati 30 anni, l'Italia possa fare tesoro (spero....).

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    5. @Pilon: il post di sabato è intenzionalmente il modo di questo blog di commemorare il 2 giugno. Tanto la Republica del '48 si è ridotta al governo delle banche centrali. In fondo il nodo da sciogliere è tutto lì (i governi che hanno deciso qualcosa erano gestiti da costoro e qelli che fanno la guardia all'assetto idem).

      @Lorenzo: sì i problemi di rafforzamento costituzionale sono quelli. Sul punto, già affrontato ab imis:
      http://orizzonte48.blogspot.it/2012/12/alcuni-punti-fermi-ipotesi-frattalica-e.html V.PARR. 2 E 3 IN SPECIE

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