martedì 4 giugno 2013

I NIPOTINI DI VON HAYEK E L'ART.21 COST.

(Post breve per farvi riposare sulla recente raffica di "densità". Ma nun je la facevo proprio a stamme zitto)

Hai voglia a sgolarti a spiegare il moltiplicatore fiscale e il suo valore differenziato tra taglio della spesa pubblica e sgravio fiscale (Haveelmo), hai voglia a mostrare cifre alla mano come ciò sia agevolmente verificabile, e come ancora al ministero dell'Economia si pongano il dubbio della sua stessa esistenza; hai voglia a smascherare l'irresponsabilità dei "nipotini di Von Hayek".
Non dico che scrivere QUI, su questo blog, serva a qualcosa, ma in fondo è in gioco il futuro del benessere di TUTTI, eccettuati pochissimi che non sono i "nipotini" ma proprio i "Von Hayek influencers"  
E quindi niente, nulla smuove i "nipotini": insistono e pure alla grande! Dei veri "esorcisti darwnisti": PER RISANARE L'ITALIA OCCORRE TAGLIARE DI 4 PUNTI DI PIL LA SPESA PUBBLICA...ORA, SUBITO! ECCHECAVOLI!

In fondo, dal "vincolo esterno", alla dottrina delle banche centrali indipendenti, alla strategia Von Hayek eloquentemente incarnata dall'UEM, e che si vuole proseguire ad ogni costo, è solo una questione di "informazione".
Non tanto per come la costruisce l'art.21 Cost., letto di per sè, (lettura asistematica che è quella prediletta in questi tempi bui) ma per come dovrebbe esserlo in base all'art.3, comma 2 Cost. Il più importante di tutti, secondo Mortati che, infatti lo considera complementare "a", cioè integrativo del significato di tutte le norme della Costituzione.
Facciamo un semplice esempio di lettura integrata, per capire quale sia, una volta letta sistematicamente la Costituzione in base alla sua imprescindibile scala di valori vincolanti, l'autentico senso espanso della norma sulla libertà di pensiero (e ci potremmo mettere in mezzo anche il vituperato art.41 Cost, sull'utilità sociale della iniziativa economica, anch'esso da leggere in combinato con l'art.3, comma 2):
art.21, comma primo+art.3 comma 2, Cost.=
"TUTTI hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano DI FATTO LA LIBERTA' E L'EGUAGLIANZA dei cittadini nell'esercizio del diritto di esprimere il proprio pensiero (con la parola, lo scritto e OGNI altro MEZZO di diffusione)".
Inutile dire che la "Repubblica", quella che ha l'obbligo di assolvere a quel compito, è intesa, dalla Costituzione, principalmente come governo e parlamento.

12 commenti:

  1. Da un blog molto, ma molto diverso dal tuo, ma che - secondo me - merita di essere letto (letto, non seguito):

    "Una nazione ridotta alla sobrietà dalla incapacità pantagruelica dei gruppi di potere “digerenti” la dignità pubblica e privata, dalle corporazioni sempre più solide e chiuse sui loro privilegi, dai club esclusivi battezzati all’estero che si nutrono dello Stato fino alle ossa. La casta non è casta per niente eppure non è a causa delle spese pazze di partito, degli stipendi elevati ed immeritati del parlamento centrale e dei parlamentini regionali, delle auto blu e dei rimborsi sparsi, nonché delle altre furbizie da rubagalline che la nazione è andata in fallimento.

    Queste odiose prebende incidono incidentalmente sui bilanci nazionali. Ciò che pesa come un macigno è la mancanza di visione delle élite dominanti che per sopravvivere alla buriana si sbarazzano dell’Italia, togliendola da sotto i piedi ai connazionali. Lo scrive anche Piero Ostellino sul Corriere: “La Casta è, così, la più grande mistificazione che si potesse inventare per distogliere il cittadino dai problemi del Paese e dai suoi stessi interessi reali e mantenere immutato un sistema del quale troppi, compresi certi potentati privati collusi con lo Stato, godono perché possa essere facilmente riformato. La Casta è il falso obiettivo di una guerra che andrebbe combattuta contro altre cause della nostra endemica crisi”.

    Ed è proprio di questo che si tratta. In nome dell’apertura al mercato globalizzato sono stati smantellati interi settori industriali all’avanguardia (dalla chimica alla elettronica), offerti in saldo a capitani di ventura senza denari che si sono riempiti le tasche restituendo ai contribuenti le carcasse dei loro miserabili saccheggi. Qualsiasi controriforma degli assetti costituzionali è servita a deprimere l’autonomia della nazione in maniera da escluderci dal consesso dei membri influenti dell’arena mondiale. Sono proliferate consorterie politiche e tecnocrazie economiche la cui sudditanza ai circoli stranieri è stato il motivo principale della nostra irrimediabile crisi.

    In Italia non si decide più niente perché ci impongono tutto l’Ue e la Nato. Non attuiamo politiche espansive della domanda, non gestiamo la moneta, non possiamo affacciarci commercialmente laddove ci sono gli affari migliori e se ci proviamo subiamo interferenze scorrette e pressioni ricattatorie da parte di presunti alleati e partner, non riusciamo a salvaguardare le nostre imprese strategiche dalle manovre subdole dei concorrenti e degli altri apparati dello stato in combutta coi primi, non siamo liberi di stringere relazioni diplomatiche vantaggiose. Tale immobilismo sta logorando la nazione e sta affossando la sua prosperità. Tutto ciò ci impedisce di crescere e di avanzare verso un destino meno angusto di quello attuale. Ecco perché sprofondiamo di giorno in giorno.

    Alla casta va imputato il prezzo di questo immenso sfacelo e non il conto sovrabbondante del ristorante. Gli italiani non vogliono mance e “resti in vita spicciola” perchè sanno che la sobrietà è l’ultimo rifugio delle canaglie."

    www.conflittiestrategie.it

    Buona vita

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    1. A me questa cosa che bisogna tagliare presto e subito sembra paragonabile ai consigli che Friedman dava a Pinochet... tutti sanno come è andata a finire...ma si persevera. chi fermerà questa follia?

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    2. Noi, ovverosia il popolo sovrano...se vorrà esercitare la sua sovranità nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione, cioè partecipando con passione civile all'opera di informazione consapevole e, poi, di "formazione" dell'indirizzo politico generale.
      Pare un pò generico: ma se almeno questo non diventa un pensiero-guida della vita dei cittadini non ci sarà null'altra alternativa.
      Certo, ci vorrà del tempo, anni: e se costerà molto, sarà sempre meno del prezzo della schiavitù.
      Il vantaggio, unico ma non trascurabile, che abbiamo, è il vuoto culturale e morale dei nostri tiranni.

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  2. Vado OT, ma ritengo sia in fondo attinente.
    Un'iniziativa del genere da parte americana non andrebbe a vanificare in parte quel ricatto della BCE su cui si basa l'egemonia tedesca? Sarebbe uno schiaffo dritto in faccia alla Germania, come potrebbe reagire? E, di più, non potrebbe già essere una sorta di sbarco in Sicilia o bombardamento grazie a cui fette più ampie di popolazione aprirebbero gli occhi? Lo stesso governo Letta rimarrebbe decisamente scosso, credo.
    Ovviamente rimarebbero gli squilibri di competitività dovuti al cambio fisso, quindi non "farebbe ripartire l'Italia" come dice l'articolo.

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    1. Certo gli squilibri rimarrebbero: ma l'intervento mirato sarebbe proprio sui paesi debitori-euro, e quindi avrebbe un effetto lenitivo da pensare in una cornice deflazionistica in buona parte realizzatasi. Certo la correzione dei salari reali (tassi di cambio reali, quelli che Piga, chissà perchè dice di non sopravvalutare!) sarebbe ancora incompiuta e, come sempre, non ci sono pasti gratis. E c'è pure il caso che il dollaro si indebolisca a scapito del rafforzando euro, ma un eccesso in ciò non agevolerebbe il ventilato libero scambio nel settore dei servizi a favore degli USA, trattandosi sempre di IDE reciproci e avvantaggiando questi, nei rapporti reciproci, chi ha la moneta più forte...

      Ma il punto "interessante" è un altro: l'egemonia tedesca sarebbe scardinata nei dogmi monetaristici e deflazionisti, perderebbero la faccia e non poco. Cioè la leadership rivelerebbe il suo volto di fanatismo e incompetenza se rapportata allo scenario UEM e non solo ai loro meschini interessi. Politicamente, la moneta unita sarebbe così colpita al cuore, dopo essersi rivelata economicamente una gigantesca bufala: nuovi trattati si imporrebbero per forza di cose.
      Ma di questo parleremo proprio nel prossimo post...

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  3. Salve, non ho trovato un post che riguarda questa idea, quindi ne parlo qui:

    è possibile introdurre, oppure esiste già, uno strumento giudiziario (un reato penale?qualcosa a livello civile?) che possa punire il terrorismo mediatico (ossia raccontare balle quando dati statistici le smentiscono)? E' impossibile assistere ogni giorno alle solite fregnacce pro-pud€ nei principali canali televisivi!

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    1. Le norme penali non possono mai essere retroattive: I rapporti di forza politica, poi, sono oggi impeditivi di un tale difficile bilanciamento di interessi in termini addirittua punitivi (troppi sono coinvolti e pronti a rifugarsi di fronte alla tecnicità presunta delle "lievi imprecisioni").
      La soluzione, non indolore, purtroppo, arriverà dal mutare di questi rapporti di forza...Vedrai le giacche che verranno rivoltate: a un certo punto ci sarà la "corsa"!

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    2. Quindi in teoria non ci potrebbe essere un nuovo "processo Norimberga" contro costoro, per la non retroattività delle norme penali, ammesso che ci possa essere un mutamento dei rapporti di forza da favorirlo ? Li vorrei tanto arrestare sti delinquenti per alto tradimento ... :\

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  4. I rapporti di forza sappiamo quali sono attualmente. Io purtroppo ho paura che la situazione possa trascinarsi ancora per molto tempo. Possa cioè verificarsi quello indicato in quest'altro post: http://www.ilmoralista.it/2013/06/04/voi-morirete-ma-leuro-vivra/
    Non dimentichiamo come in Italia chiunque vada al Governo dovrà fare il compitino richiesto in quanto la politica italiana viaggia con l’autopilota.
    http://rassegnastampa.difesa.it/130308/1TM6UQ.pdf
    Spero che tu abbia ragione e vedere presto questa "corsa" ma forse "ci vorrà del tempo, anni" e costerà molto.

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    1. Su quanto detto dal moralista :-), abbiamo abbondantemente "dato"
      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/la-holding-italia-e-il-sacro-romano.html
      Quanto alla pazienza rischiesta per anni di "resistenza", beh, è sempre meglio che impiegare questi stessi anni nell'assistere passivamente, e senza voler capire, alla nostra (auto)distruzione!
      Ma non è detto che i calcoli del PUDE siano così esatti e cose inaspettare (quantomeno per "loro") potranno accadere...

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  5. Ciao, 48, vorrei chiederti come si può risolvere un dilemma a riferimento dell'art.21: è possibile punire i Negazionisti, compresi i neoliberisti-hayekiani, pur rispettando la costituzione?

    La riflessione è arrivata da un confronto con un amico, che riporto sotto:

    ---- INIZIO DISCUSSIONE ----
    Io:
    [riporto un link all'articolo blog scritto oggi sul fatto quotidiano] http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/19/negazionismo-lidiozia-non-e-reato/748961/

    Lui:
    "oppure si ragioni al contrario: si puniscano TUTTI e negazionismi.
    IO sono favorevole.
    Chi non conosce la Storia è destinato a ripeterla.
    Ecco perchè I NEGAZIONISMI (TUTTI!) sono da combattere.

    Inclusi quelli che dipingono la storia italiana come "Italiani, Brava gente"...

    Brava gente... UN CAZZO!!!!!

    Graziani e Italo Balbo... tantoper fare due nomi di STRAGISMO genocidi sadici, bastardi pezzi di merda..."

    Io:
    il punto è: come si può punire senza violare l'art. 21?

    Lui:
    Libertà di pensiero NON è diritto di menzogna!
    Smettiamola con questo pensiero DEBOLE del cazzo.
    SE neghi un crimine provato sei COLPEVOLE e non stai esprimendo una OPINIONE perchè i FATTI NON sono "opinioni".

    E se i FATTI implicano REATI GRAVI, negarli significs complicità e fiaqncheggiamento di reati gravi e istigazione a compierli di nuovo.

    BASTA ESSERE "TOLLERANTI" CON CHI VUOLE DISTRUGGERE LA TOLLERANZA!

    Io:
    e questo principio è scritto nella Costituzione?

    Lui:
    No è scritto nella LOGICA.
    Opinione: questione su cui si può OPINARE.
    Fatto: questione accertata e da accettare così come è.

    Nessuno studia più la LOGICA e il SIGNIFOCATO delle parole.

    Il diritto di OPINIONE non equivale al diritto di MENZOGNA e infatti la menzogna è di per sè un reato.
    Sulla tolleranza dovete imparare par4ecchio da Popper...
    [omessa citazione, che sta nel link che segue]
    http://www.ilrompiblog.com/2008/10/intolleranza-karl-popper-lo-aveva-detto.html
    -----------

    NON ho più intenzione di tornare sul punto e considero una frase da IMBECILLI quella tanto sbandierata ed apprezzata (da chi è SUPERFICIALE!) ed attribuita a Voltaire (quasi certamente un FALSO: Voltaire RAGIONAVA!):
    "Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo."

    Si chiama NON assumersi l'ONERE di difendere il debole sbranato dai lupi!

    ---- FINE DISCUSSIONE ----


    Ecco, io personalmente non so come reagire. E' simile al botta-risposta qui sopra: http://orizzonte48.blogspot.com/2013/06/i-nipotini-di-von-hayek-e-lart21-cost.html?showComment=1370439319385#c51661138027619491

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    1. Il problema dell'art.21 Cost., che si sono poi spesso posti negli USA sul 2° emendamento (se ben ricordo), è fino a che punto sia tutelabile qualsiasi espressione di pensiero.
      Certo il passare del tempo rende difficile distinguere le fonti (nel caso, la stessa testimonianza viva dei protagonisti), la loro attendibilità e la loro interpretazione, alla luce di sensibilità e di un senso condiviso che può (può) mutare col passare del tempo (parliamo di secoli).

      A parte questa insormontabile difficoltà intrinseca alla società umana, e ai suoi valori storicamente mutevoli, almeno nelle priorità, l'importante è che non sia violato l'art.25, comma 2, Cost.: irretroattività della legge penale.
      Ma, certo, oggi l'apologia di reato (contro l'umanità) non sarebbe punibile (a parte la questione dell'abrogazione dell'art.303 c.p. ad opera della legge 205 del 1999).
      Solo che sarebbe comunque difficile distinguerla da un ricerca storica fatta con metodologie più meno serie e in buona fede (altro elemento "soggettivo" che rende difficile la punibilità).

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