Per chi se lo fosse perso, vi riporto il link del mio intervento (via skype) al convegno:
Les traités: TTIP, TISA... où va l'Europe ?
trasmesso dal vivo in streaming il 19/mag/2014 -
Les Amis de Beppe Grillo à Paris, Newropeans en collaboration avec la Maison de l'Italie présentent: Les traités: TTIP, TISA... où va l'Europe ?
Paris, le 19 Mai 2014, 19h30 - Maison de L'Italie Cité Universitaire de Paris 7A rue Boulevard Jourdan, 75014 PARIS (RER Cité Universitaire)
Conférence -- Débat
Il mio intervento (consiglio per chi non segua il discorso in francese) va dal minuto 13 e 20" circa al minuto 57 e 53", incluse le interessanti risposte alle domande dalla sala.
Vi si parla del TTIP (e il TISA) e, specialmente, del modo in cui la loro negoziazione, e ancor prima il loro avvio politico, già in sè sfuggano al dominio delle Costituzioni democratiche, applicando un metodo, - la pretesa tecnocrazia che si legittima come più "efficiente"-, che l'UE preferisce alla espressamente alla democrazia parlamentare, aborrita come rischio di emersione dei valori sociali fondamentali che questa dovrebbe realizzare per vincolo costituzionale.
Quegli stessi valori che, - come attestano le dichiarazioni finali di Barroso, l'elaborazione della Venice Commission e, in generale-, tutto il sistema di decisione €uropea vede come estranei (anzi antitetici) a quelli che vuole affermare.
Senza compromessi e ritardi, ritenuti non più tollerabili.
E il TTIP e il TISA, di tale metodo, sono il momento di applicazione più avanzata, nell'idea che occorra portare rapidamente a compimento l'affermazione de "il diritto internazionale privatizzato" che, per inarrestabile supremazia della costruzione europea, DEVE SOSTITUIRSI alle Costituzione democratiche. Per sempre.
Mi auguro che abbiate la pazienza di seguire tutto il lungo discorso, dato che mi è stata data la possibilità di spaziare su tutta la gamma dei problemi che, dai trattati di libero scambio in fase di trattativa, si innesca sullo scenario di cui ora stiamo vivendo i tragici bagliori di una...fine annunciata della democrazia, per come l'abbiamo finora conosciuta (e magari data per scontata senza conoscerne i veri fondamenti).
A maggio Barroso si trovava alla Stanford University proprio per parlare di TTIP e delle ennesime meraviglie che schiuderà ai cittadini europei e americani. Riporto un passaggio (chi è in vena di masochismi se lo può leggere tutto) del suo intervento giustamente segnalato da Sapir in un articolo che mi auguro venga tradotto su Voci: "It [EU] is neither a superstate nor an international organisation. It is a sui generis project composed of sovereign states who willingly decided to pool their sovereignty in order to address better their common problems. Looking back and pausing for a moment, it is amazing to observe the foresight of Europe’s founding fathers, who embarked in a process that many said would put in question the recent, and hardly fought, independence of its Member States."
RispondiElimina"put in question"? "Pool their sovereignty"?
EliminaPer fortuna, Hayek e...Amato sanno perfettamente che si tratta di un meccanismo irreversibile di dispersione...idraulica della democrazia. Questa orribile causa dell'inefficienza nel perseguire gli interessi dell'economia finanziarizzata. E il settore manifatturiero italiano pensa ancora che l'euro gli convenga perchè paga meno energia e materie prime. Senza pensare che un'impresa fallita (o sradicata da un territorio che, deindustrializzato, farà fallire tutto il resto, PMI e indotto), non ha certo problemi di costi. Come tutti i "trapassati" contempla un tempo senza futuro...l'EU
La domanda che mi pongo è: va bene, la coscienza civile europea è morta e narcotizzata. Ma il TTIP, in quanto intrinsecamente capace di disattivare la democrazia, è un pericolo, sotto questo aspetto, per gli stessi Stati Uniti. Possibile che anche lì non si abbia coscienza del pericolo di un consolidato primato dell'economia sulla politica?
RispondiEliminaIn USA ci sono eccome resistenze al TTIP e un pubblico dibattito molto più acceso e trasparente che in Italia, Di certo la TV di Stato, e l'Amministrazione presidenziale, lì non fanno spot a favore dell'acritica adesione. Non si permetterebbero mai....
Elimina«[NAFTA] will represent the most creative step toward a new world order taken by any group of countries since the end of the Cold War...” NAFTA “is not a conventional trade agreement, but the architecture of a new international system.»
RispondiElimina«[NAFTA represents the] first step toward an even larger vision of a free-trade zone for the entire western hemisphere.»
Henry Kissinger, Los Angeles Times, 1993.
Un altro "memo" a proposito del "rilancio liberoscambista":
RispondiElimina«Today, America would be outraged if UN troops entered Los Angeles to restore order. Tomorrow they will be grateful! This is especially true if they were told that there was an outside threat from beyond, whether real or promulgated, that threatened our very existence. It is then that all people of the world will plead to deliver them from this evil. The one thing every man fears is the unknown. When presented with this scenario, individual rights will be willingly relinquished for the guarantee of their well-being granted to them by the World Government.»
Henry Kissinger, 1991
Credo che Henry lasci tracce di essere un pericoloso odiatore dell'umanità. Come tutti i propugnatori del world gov. Un giorno non lontano, l'Uomo ricorderà che l'unknown è invece il Regno della conoscenza e delle scoperte che rendono la vita degna di essere vissuta. E che l'angoscia vera sta nell'unknowable, arido e schiacciante. Come i neo-liberisti dediti alla falsificazione della realtà.
EliminaSenza però sapere poi come uscirne.
E di questo pagheranno lo scotto...