mercoledì 2 luglio 2014

UN ANNO ESATTO DOPO...RENZI=LETTA MA CON UN PIZZICO DI AUTORITARISMO ANTIPARLAMENTARE IN PIU' (che non guasta mai)

 Un'Estate Fa, Massimo Faraò Trio
Era esattamente un anno fa: nell'incipit del post più sotto riportato, queste erano le "ideone" del governo Letta per la fatidica e inevitabile correzione dei conti che non tornano mai.
E con modeste variazioni nominalistiche, queste rimangono le ideone sul tappeto del governo Renzi.
Nulla è cambiato, nemmeno di una virgola: la prossima manovra approfondirà ulteriormente, secondo un copione sperimentato, la recessione che si preannuncia già nuovamente in corso.
Neppure la legge elettorale correttiva di quella dichiarata nel frattempo incostituzionale vedrà la luce: semmai si tratterà di una legge ancora più "premiale" in senso maggioritario e scarsamente aderente a quanto detto dalla Corte.
Ma, in compenso, l'unica variazione pervenuta, concerne una spolverata di autoritarismo antiparlamentare per saldare irreversibilmente il potere del governo-coloniale che agisce da esecutore dell'€uropa.
Ah, dimenticavo; nel frattempo, il PUDE dissidente ha cessato di esistere.
"...Non aggiungo altro. Con questi post:




siete perfettamente in grado di valutare gli effetti di questo: "Pensioni e Imu: il governo Letta prepara le riforme. Tutte le ipotesi allo studio"...
Solito cocktail di tagli e tasse in arrivo (notare che cercano in effetti far passare un taglio, ulteriore, alle pensioni come un vantaggio, dando per scontata una dilagante disoccupazione per gli anni futuri: servizio "prevenzione esodati").
Certo che tra: - inglobamento (leggi: falsa abolizione) dell'IMU nella "Service Tax", - con in più la famigerata revisione degli estimi catastali (dicono che "avvicina ai valori di mercato"...stimati 4 o 5 anni fa! Ma poi: c'è ancora un mercato immobiliare? E soprattutto: esistono i "servizi"?); - disboscamento delle agevolazioni tributarie (una botta al reddito disponibile, ampliando le basi imponibili); - part-time forzato per gli "anziani" (leggi: deflazione salariale e pensionistica); - e addizionale ulteriore IRE sugli alti redditi; parrebbe un programma poco accettabile dal PUD€ dissidente.

Che infatti, insiste così sul taglio "viuuuleeento", e torna ad elogiare Tremonti sul taglio lineare della spesa(pubblicaimproduttivabrutta-tuttabrutta).
Insomma, the clash tra queste due linee appare inevitabile, ma...tranquilli la seconda, quella degli pseudodissidenti, è per precostituirsi un alibi che giustifichi quando passerano all'attacco...mica ce credono!

E' solo che non possono far vedere che accettano di fare quello che, se fossero stati al governo da soli, avrebbero senz'altro fatto lo stesso (tasse incluse: la riduzione delle agevolazioni fiscali è una escogitazione di Tremonti dell'estate 2011).
Solo che, se queste sono le premesse di "the clash", si tratta di una corsa ad incolpare tempestivamente L'ALTRA PARTE di aver aggravato la recessione.
Cosa che riuscirà molto meglio ai "dissidenti": gli europuddini credono ancora che tagli e tasse e contenimento del deficit, in situazione recessiva, portino alla crescita. Una situazione "lunare", che gli italiani non riescono a decodificare."

8 commenti:

  1. "una spolverata di autoritarismo antiparlamentare"

    Più o meno questo:

    "that is, with the Prime Minister, Giovanni Giolitti, the man labelled, unfairly but with some justification, the 'parliamentary dictator' of Italy."

    (fonte: "Italy, the Least of the Great Powers: Italian foreign policy before the First World War" di R.J. B. Bosworth, Senior Lecturer in European History University of Sydney)

    Renzi come Giolitti; con un pò di fortuna, finisce pure nei libri di scuola :)

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    1. Ma sì che ci finisce nei libri di storia...Come potrebbe non finirci? E' un fenomeno epocale, che si accompagna a quello del grillismo. Cioè come una confezione mediatica, che non può che essere la sintesi di una pianificazione concorde di forze di notevole influenza e spessore finanaziario, possa ubriacare un intero popolo contro il suo stesso interesse.

      In confronto, il ventennio (che tale non è stato, diciamo il decennio) berlusconiano risulta una prova generale quasi arcaica. Un pò come i biplani della prima guerra mondiale stanno ai moderni cacciabombardieri Stealth (o quel che diavolo sono ora)

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    2. Non so se finirà nei libri di storia .... vediamo come passa l'autunno. Il discorso di ieri dimostra che Renzi conosce benissimo dove sono i nodi del problema .... e ha cominciato a prendere le distanze dall'Europa e dalla Germania (a parole). Occorre vedere i fatti. Penso che una manovra recessiva nella legge finanziara 2015 potrebbe determinarne una fine prematura.

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  2. Me citi i Clash e mi fai venire alla mente "SHOULD I STAY OR SHOULD I GO" che mi ascoltavo in cuffia nel 1982 sotto militare.

    «Se me ne andrò saranno problemi
    e se resto ce ne saranno il doppio.
    Allora vieni e dimmelo!
    Vieni a dirmelo,
    devo calmarmi o devo bruciare?

    Devo restare o devo andare ora?
    Se me ne andrò saranno problemi
    e se resto ce ne saranno il doppio.
    Ora devi dirmelo!
    Devo andare o devo restare?»

    Avevo 26 anni, all'epoca. Naturalmente me ne andai, e feci bene! Considerando l'età, il problema non era di natura economica... ma pur sempre di un "vincolo" si trattava...

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  3. @Stefano: puoi rinviare il tuo commento che, per una caduta di connessione, si è perso nell'operazione di pubblicazione (se vuoi)?

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    1. Moi?
      Non credo sia il caso , era un commento stupido e/o infantile , che probabilmente avrei fatto meglio a non pubblicare (a volte il caso...) dettato da rabbia e rancore per quello che vogliono e si apprestano a fare alla nostra Costituzione (speriamo non ci riescano)
      Grazie infinite per la considerazione , l'ospitalità e generosità
      Cordialità

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  4. Vedo anch'io una perfetta continuità con il governo Letta, che a sua volta ha proseguito sulla linea Monti senza il minimo scarto (come era prevedibile, visto che si trattava di una linea dettata dall'esterno e quindi "al riparo" da ogni considerazione politica).
    Però vedo un'altra linea forte, quella comunicativa, anch'essa dritta ma divergente dalla linea economica. Monti non ha esattamente promesso lacrime e sangue, ma si capiva che la medicina sarebbe stata efficace, sicura, ma amara. Con Letta si tornava ad un tenue sorriso, il peggio stava passando.
    Renzi è di un ottimismo berlusconiano, altrettanto forte e sicuro; questo significa che la comunicazione ufficiale si allontana sempre più dalla realtà contingente. Non si tratta di vendere un futuro irrealizzabile, in termini concreti mi chiedo come sarà possibile confezionare e vendere l'inevitabile finanziaria d'autunno.
    Non vedo nessuna manovra comunicativa che la prepari... la mia sensazione (valida come ogni sensazione, quindi poco e nulla) è una cieca e un po' disperata fiducia nella capacità d'improvvisare qualcosa all'ultimo.
    Un pezzetto in più a far pensare ad un punto di catastrofe appena dietro l'angolo; "non sarà per agosto", probabilmente, ma...

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  5. @Frank: in linea logica il tuo ragionamento è ineccepibile. Manca la preparazione alla "nascita della (nuova tragedia". Ma credo che non vada sottovalutato un aspetto che rientra appieno nel bagaglio economicistico neo-liberista di chi circonda Renzi: l'incisione fiscale fondamentale sarà sul patrimonio sia immobiliare che finanziario. Oltre che sul taglio della spesa pubblica (i soliti dipendenti pubblici selezionati e pensioni).
    L'idea è che non solo questo tipo di interventi siano ben visti da un pubblico sobillato al livore (anti-casta e anti-presunti-ricchi, identificati demagogicamente e fuori dalla realtà), ma che, comunque, incidere sul patrimonio non abbia effetti su consumi e investimenti, mentre tagliare la spesa pubblica, addirittura, favorirebbe questi ultimi.
    Cioè la manovra sarà presentata come salvifica e, specialmente, EQUA. I media si affretteranno a dire che non saranno colpiti i "soliti" e acrediteranno mirabolanti effetti di "ripresa" legati a tale impostazione...
    Questo almeno nei loro calcoli "comunicativi"...

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