"Chi avrebbe avuto il coraggio di protestare pubblicamente per quello che stava succedendo ad Akelberg? Carla e Frieda lo avevano visto con i loro occhi...ma ora avevano bisogno di qualcuno che lo sostenesse.
Non c'erano più rappresentanti eletti: tutti i deputati del Reichstag erano nazisti. Non c'erano nemmeno più dei veri giornalisti: solo scribacchini asserviti. I giudici erano tutti nominati dai nazisti e assoggettati al governo. Carla non si era mai resa conto prima di allora di quanto fosse stata protetta dai politici, dai giornalisti e dagli avvocati. Senza di loro, capì ora, il governo poteva fare tutto quello che voleva..."
(Da "L'inverno del mondo", Ken Follet, pag.498-499)
Nel post più letto di questo blog avevo detto:
“Non a caso, un incondizionato entusiasmo mediatico, scisso dai fatti che si verificano con manifesta “tragicità” davanti agli occhi di tutti, sorregge i “governi dei tecnici” (in mezza europa…debitrice e, perciò, PIGS). E questo dovrebbe condurci a fare utili deduzioni sulla natura dei potenti di turno, sul tratto unificante di questo potere.
Nella situazione attuale, registriamo un fenomeno di tale entusiasmo convergente e assolutizzato verso l'azione del governo (“l’Agenda Monti”…tra un po’ ci si giurerà sopra come sul Vangelo) che, dati i soggetti da cui promana (i giornalisti "sempre-proni" e gli “esperti ufficiali”, officianti il rito della ripetizione degli slogan di “diversione” dalla verità, quale indicata dalla scienza imparziale e libera nei fini), sta ad indicare che attualmente il potere, nella veste governativa, si manifesta al suo stato mistificatorio "quasi puro" (cosa che non si poteva dire rispetto all'era di B. ed alla sua imperfezione, che costringeva gli stessi soggetti mediatici-espertologi, a preoccuparsi delle sue plateali contraddizioni, spesso, al tempo, per giustificarle, lacerando continuamente la legittimazione che il disegno UEM ricercava).
E quale risulta il tratto essenziale di questo potere ora "manifesto"?
L'Europa, la mistica del "ce lo chiede l'Europa", il dogma che tutto quanto sia già "stabilito" in quella sede si connoti automaticamente in un valore operativo incontestabile, tale che intere nazioni e moltitudini di esseri umani, teoricamente dotati di possibilità critiche e di cultura evolvibile, ne "debbano" essere plasmati senza possibilità di mediazione.”
L'Europa, la mistica del "ce lo chiede l'Europa", il dogma che tutto quanto sia già "stabilito" in quella sede si connoti automaticamente in un valore operativo incontestabile, tale che intere nazioni e moltitudini di esseri umani, teoricamente dotati di possibilità critiche e di cultura evolvibile, ne "debbano" essere plasmati senza possibilità di mediazione.”
Ora mi rendo conto che “l’incondizionato entusiasmo mediatico” che “sorregge” i governi tecnici” che, a loro volta, posseggono il “tratto essenziale” della “mistica” del “ce lo chiede l’Europa”, è molto peggio di quello che credevo: perché si basa sulla ignoranza.
Mi spiego: finchè di parla di “precomprensione”, siamo di fronte a persone che “alterano” il senso di un testo ma, pur sempre, si pongono il problema di conoscerlo in un certo grado. Cioè si tratta di una “colpa” in “procedendo”, del risultato sbagliato di una operazione complessa.
Ma quando ci si trova di fronte al diretto e ufficiale “verbo” dell’Europa-istituzione, nella sua parte più, teoricamente, autorevole, vengono i brividi, ma veramente uno sgomento profondo e disperante. E due cose vengono da dire:
a) i mistici italiani del “ce lo chiede l’Europa” (partiti politici che agitano lo slogan in ogni momento, giornali e trasmissioni TV che ammiccano a questi partiti come se fossero “seri”, “sobri”, “democratici”) NON CONOSCONO e COMUNQUE NON HANNO CAPITO, E NON SONO IN GRADO DI CAPIRE, COSA CI CHIEDA VERAMENTE L’EUROPA;
b) escludendo ogni forma di addebito di “dolo”, non posso credere infatti che questi soggetti, nel loro complesso, abbiano letto e capito cosa ci sia VERAMENTE scritto nella sentenza della Corte di giustizia europea, in seduta plenaria (vuol dire che hanno cercato di dare veramente il “meglio”) del 27 novembre 2012, nella causa C-370/12.
In questo lungo comunicato stampa trovate una versione divulgativa del “decisum”: e già fa accapponare la pelle.
Ma solo leggendo tutto il testo della sentenza (il link lo trovate alla fine del già lungo e auto elogiativo comunicato stampa: è diviso in varie parti perché ha la lunghezza di un libro), si può capire fino a che punto la voluta oscurità dei trattati (grazie Amato!) porti a una iperbolica elusività (democratica) della normativa europea che si manifesta a “valle” e che, nel suo insieme, contribuisce a vincolare, svuotare, “buttare in caciara”, coinvolgere in un devastante “gioco delle tre carte”, castrare, la sovranità dei popoli (art.1 Cost.) e tutti i diritti fondamentali che ne costituiscono il tessuto vivo…e ormai massacrato in esperimenti degni del doctor Petiot.
Nell’indifferenza generale dei media e della politica italiana è stata messa quella che si potrebbe chiamare la pietra tombale della Costituzione. E a questo punto, potrei anche chiudere il blog, per venir meno della sua “ragione sociale”.
Vi riporto uno dei passaggi di uno dei, pochi, commenti critici che trovate qui:
Tenendo conto che:
1. Le sentenze emesse dalla Corte sono definitive e soggette a revisione soltanto in casi eccezionali
2. Per prassi la Corte mantiene nelle diverse materie una giurisprudenza costante e un continuo riferimento alle precedenti sentenze emesse
3. Le sentenze hanno efficacia vincolante per le parti in causa e hanno forza esecutiva all’interno degli Stati membri,
si capisce quanto questo caso diventi vitale per il futuro dell’Unione Europea.
È giusto modificare l’Art.136 TFUE, creare un Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) volto a sottrarre il flusso di denaro pubblico dei Paesi membri, per poi essere in parte ridistribuito a seconda della volontà del Consiglio Europeo?
È giusto che uno Stato Sovrano sottoscriva un Trattato incompatibile con la propria Costituzione e con il diritto su cui si fonda l’Europa, ridimensionando drasticamente la sua sovranità?
Gli Artt. Dei Trattati TUE e TFUE sottoposti a pronunciamento, “nonché il principio generale di tutela giurisdizionale effettiva non impedisce la conclusione tra gli Stati membri la cui moneta è l’euro di un accordo come il Trattato ESM, né alla sua ratifica da parte di tali membri. Il diritto di uno Stato membro di concludere e di ratificare detto Trattato non è subordinato all’entrata in vigore della decisione 2011/199.”
La sentenza è così chiara quanto agghiacciante.
Secondo la Corte non si esiste nemmeno un punto, una virgola della questione posta in essere da Thomas Pringle che possano essere ritenuti validi.
Se ti chiami Consiglio Europeo, Commissione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, Sistema Europeo delle Banche Centrali, tutto ti viene concesso.
Diventa possibile imporre modifiche alla Costituzione di uno Stato, creare istituti ad hoc per la supervisione delle Banche Nazionali, lasciare che privati facciano i conti in tasca ai membri. Svendere i beni di questo o quel Paese, obbligarlo ad acquistare armamenti e imporre il pagamento dei debiti altrui.
Decidere chi vincerà le elezioni politiche di uno Stato, qualora si dovesse decidere di lasciare i suoi cittadini liberi di esprimersi alle urne.
Essere invisibili, inoltre, grazie a diversi strati di totale immunità.”
Quello che posso dirvi è che il termine che mi era venuto, per definire meglio l’orrendo “fogno” degli irresponsabili anti-democratici che ne cianciano senza remora alcuna nella loro deliberata ignoranza, era “allucinante”…un incubo che più reale ormai non si può.
Non si può vincolare la sovranità economica, e privare uno Stato della relativa “politica” prevista dalle sue disposizioni costituzionali, a una serie di fonti così pletorica, verbosa, lessicalmente e, sopra a tutto, logicamente incontrollabile.
Ciò non consente in radice la verifica del rispetto delle condizioni dell’art.11 Cost. (seppure di tale rispetto gliene freghi qualcosa), dando una “licenza di uccidere”, un “mandato in bianco” per derogare tutti i principi fondamentali e persino il rispetto dei limiti dell’art.139 Cost.
Pensate: le “fonti”, 5 regolamenti del Parlamento e del Consiglio UE più una direttiva del Consiglio, emanati in unico anno il 2011, e densissimi di migliaia e migliaia di parole a significato incerto e volutamente ambiguo, non hanno avuto nemmeno bisogno di legge di ratifica: ma allora diventa ancor più evidente che, ai sensi dell’art.11 Cost., è costituzionalmente illegittima, ai sensi dell’art.11 Cost. (e di tutte le norme fondamentali rese incondizionatamente derogabili) la ratifica stessa dei trattati, in quanto consentono tali fonti “europee” a impatto illimitato sulla Costituzione e sulla certezza del diritto costituzionale.
E scusate se è poco.
E pensate che la stessa decisione europea esclude che la “certezza del diritto” possa essere messa in pericolo! Ma non si capisce perché: nella sua “furia” di respingere le obiezioni del tutto logiche fatte dal giudice irlandese remittente, la corte europea scrive proposizioni incomprensibili…almeno io non sono in grado di comprenderne il senso, senza una dose massiccia di “precomprensione”, come quella di alcuni miei colleghi (“dato che il fine ultimo è arrivare agli Stati Uniti d’Europa, la Corte fa bene a prendere posizione”…mi è venuto da piangere).
Ma vi pongo delle domande (a tutti gli uomini e le donne che sentono "suonare la campana): non dovete rispondere ora, avete tutto il tempo delle vacanze, si fa per dire, per rifletterci e inviare il vostro eventuale contributo, con risposte non lunghe ma possibilmente chiare e sostenute da rigorose indicazioni di fonti e autorevoli economisti da cui avete tratto le risposte stesse. SAPETE E’ “PER LA CAUSA ”, PER FINI PRATICI, per non cadere nella disperazione. Inviate le risposte in files.doc allegati alle mail, da spedire a sil-viar@virgilio.it... Scusate ma stiamo veramente combattendo una battaglia forse “finale” e disperata.
Allora, dal punto di vista economico-scientifico:
- cos’è la “stabilità economica”, ovvero la stabilità “finanziaria”, in contrapposizione alla più comprensibile “stabilità dei prezzi”?
- perché si dà per scontato che l’aumento della massa monetaria influirebbe direttamente sull’inflazione? E’ scientificamente accettabile questa conclusione?
- perché queste stabilità economica e finanziaria passerebbero necessariamente e acriticamente per il pareggio di bilancio?
- quali sono gli effetti del pareggio di bilancio, come concepito dall’UEM, e che giustifica la “condizionalità”, cioè la disattivazione della sovranità degli Stati e dei diritti fondamentali per tale finalità superiore ad ogni altra nei valori UEM?
Oh, non è che io non ci lavorerò, eh, se ci lavorerò: ma il fatto è che abbiamo bisogno di tutti i patrioti democratici per resistere e per affinare le “armi della Costituzione del ‘48” contro questo mostro che ci sta divorando vivi.
Oh, se anche leggendo solo il comunicato stampa UE non avete capito bene (o anche non c'avete capito affatto), è normale.
RispondiEliminaNon siete voi che non ci arrivate: è la tecnica della più perfetta ed efficace macchina di controllo dei popoli mai escogitata nella storia. Sommergerli di diritto, di norme, di enunciazioni, in modo che i popoli stessi non ci capiscano nulla e "loro" possano ricavarne, secondo il momento e l'utilità al disegno NASCOSTO, qualunque affermazione gli convenga. E non convenga a voi.
Una gigantesca macchina che fa apparire "diritto" (cioè qualcosa collegato alla "giustizia" e al benessere delle comunità che dovrebbero riconoscervisi) ciò che in realtà è il DESERTO, LA NEGAZIONE DEL DIRITTO, DELLA SUA CERTEZZA, DELLA SUA CONFORMITA' A OGNI PARVENZA DI RAPPRESENTATIVITA' DEMOCRATICA (che poi vuol dire che, almeno un pò, dovreste poter capire e approvare le regole che governeranno le vostre vite)
E devo anche aggiungere: lo so che è Natale e che bisogna correre di qua e di là per fare i regali e incontrarsi con i cari e...meno cari. Ma "loro" non si fermano mai e lavorano a tempo pieno, con spiegamento di forze impressionante e contano proprio sul fatto che, in fondo, finchè vi agitate nelle "loro" fiere consumistiche, in fondo avete la pancia troppo piena per accorgervi della "pietra tombale" alle Costituzioni democratiche
EliminaTi manderò un contributo (tu convinci Alberto a pubblicare la seconda parte di quello scritto e hai la risposta al perché la moneta non crea inflazione come si pensa!).
EliminaPer il resto io credo che loro sappiano bene tutte queste cose, semplicemente sono degli usurai, il che li rende impermeabili a ogni tipo di critica. Checché ne dicano i vari Brancaccio, Seminerio ecc ecc.
Istwine, ci sentiamo con calma via mail (ma la prima ti è arrivata? scusa ma sono in un tourbillon e...mi apre che hai già risposto). Ti darò via mail alcuni riferimenti operativi...A presto!
EliminaT'arrisposi pure Quarantotto, non arrivò?
EliminaSì, sì arrivata. Ora vado coi riferimenti operativi :-)
Elimina48, sentirti disperare di riuscire a fare qualcosa immagina in che stato di prostrazione riduce me, che quotidianamente sono impegnata, seppur nel mio piccolo, per tentare di salvare qualche diritto e un po' di libertà e democrazia, e vivo insieme a mia figlia anche l'effetto della riduzione in povertà.
RispondiEliminaHo letto senza capire granché, e quando non capisco sono sicura che è contro di me, di noi, contro i cittadini.
Però mi è venuto in mente che siamo davvero c...., dovevamo fare una raccolta fondi continentale: "2 € di democrazia", prima della discussione della causa e pagarli noi i 27 giudici, abbiamo la forza dei numeri, facciamo la lobby dei cittadini, ci conviene di sicuro.
Non fanno questo i lobbisti a Bruxelles?
E il MES non sarà gestito dalle finanza privata?
Sapete, non me ne intendo... non so di preciso cosa fanno i lobbisti, non ne ho mai conosciuto uno per chiederglielo.
In sincronia con le agenzie di rating, i lobbisti influenzano l'attività della Commissione, del Parlamento e delle istituzioni europee.
EliminaAd esempio, «Benita Ferrero-Waldner (Commissario agli affari esteri nella prima Commissione Barroso e Commissario al Commercio fino al 2010), è dal febbraio 2010 membro del Supervisory Board della compagnia di assicurazioni tedesca Munich Re. Günter Verheugen (Commissario alle imprese e industria e vice-presidente della Commissione) lavora oggi con [...] Royal Bank of Scotland. Meglena Kuneva (Commissario per la tutela dei consumatori) è stata nominata nel board di BNP Paribas. Charlie McCreevy, Commissario al mercato interno fino al 2010, ha inoltrato la richiesta di permesso per entrare nel board di RyanAir.
[...]
L'11 maggio 2010 il senato Usa ha respinto […] una delle misure più importanti [...] per evitare che i governi siano nuovamente costretti a intervenire con giganteschi piani di salvataggio in soccorso della finanza. Si trattava dell'emendamento Brown-Kaufman, che [...] è stato bocciato con 33 voti a favore e 61 contrari. […] le banche avevano assoldato 243 lobbisti per “esporre” al mondo politico il loro punto di vista sulle riforme da adottare in ambito finanziario. Circa 40 lobbisti per ogni gruppo bancario, una media di 2,43 per ognuno dei 100 membri del Senato statunitense».
In parole povere: lavorano contro gli interessi della collettività. Ma questo lo sapevamo già. Ora si tratta di capire come se ne esce.
Hei keith, ci devi fare un quadro organico delle connections dei commissari...così si sa perchè sbagliano il fiscal mutliplier e...ci vogliono così bene
Elimina@ Quarantotto 21 dicembre 2012 18:40)
EliminaDunque, inizierei con questo articolo del giungo 2010, che mi sembra un buon punto di partenza per farsi un'idea delle “connections dei commissari” Ue, e di cui riporto un breve significativo estratto.
Nel 1993 il presidente della Commissione europea Jacques Delors spiegava che "i dirigenti dell'Ert (European Round Table of Industrialists) sono stati all'avanguardia nel sostenere la mia idea".
«Per costruire l'Europa, Delors ha stretto un'alleanza con un gruppo di pressione che riunisce quarantacinque capitani d'industria, i presidenti-direttori generali di Total, Nestlé, Renault, Siemens, ecc. L'architetto del mercato unico prosegue con le sue confidenze: "Dunque, quello che ho fatto nell'84 è stato cercare un consenso tacito da parte dei governi, che rifiutavano tutto salvo quest'idea di un grande mercato, e ottenere un consenso entusiasta da parte degli industriali". Ed è così che questo socialista ha "rilanciato l'Europa": non appoggiandosi ai sindacati o ai popoli europei, ma alle più importanti lobby padronali.
Del resto, i calendari concordano: nel gennaio 1985, il presidente dell'Ert (e di Philips), Wisse Dekker, pubblica "Europa 1990: un'agenda per l'azione", un documento che propone di abbattere le barriere commerciali e le frontiere fiscali. Nel gennaio 1985, per l'appunto, Delors assume le sue funzioni a Bruxelles e, davanti al Parlamento europeo, illustra la "[sua] idea": abbattere le barriere commerciali e le frontiere fiscali».
Ecco. Oggi cominciamo a capire che cosa concretamente avesse in mente Delors. Il che lascia eeffettivamente in balia di uno "sgomento profondo e disperante".
Keith sei troppo "informato sui fatti" e troppo bravo per cavartela così :-)
EliminaIntendevo un POST: bello, organico e approfondito in tutti i risvolti che ti puoi divertire a evidenziare.
Tanto più che sarebbero anche da aggiungere le "particolari" connections del Bruegel group e i "simpatici" sponsor e protagonisti di questo think tank...
Dai che lo pubblico e ci divertiamo...sai dove mandare il file...ci conto
Grazie quarantotto, troppo gentile. Le due righe che ti ho mandato le ho scritte in fretta stamattina tra il cambio della batteria dell'auto, e alcune incombenze domestiche.
EliminaComunque mi farò sentire al più presto, perché mi fa molto piacere essere utile in qualche modo.
L'altro giorno il CdS riferiva che l'ormai famigerata “agenda Monti”, che dovrà esser sottoscritta dalla lista o dalle liste che sosterranno la sua candidatura a premier, prevede "riforme epocali" ancor peggio di quelle approvate in questo anno di inutili sofferenze. Non solo, supermario è intenzionato a deformare la Costituzione perché “lo Stato ha bisogno di essere messo al passo dei tempi”, vale a dire assoggettare l'intero sistema produttivo alla cosiddetta “fiducia degli investitori”; e vuole anche riformare le amministrazioni locali in modo che si decida finalmente "chi fa che cosa", al fine unico di “introdurre liberalizzazioni molto più incisive di quelle finora immaginate”, vale a dire spianare la strada alla madre di tutte le liberalizzazioni: la “Direttiva Bolkestein” che raderà al suolo in un colpo solo i diritti del lavoro, tutela ambientale, diritto alla salute, e chi più ne ha più ne metta, sterilizzando di fatto gli art. 1 e 41 della Costituzione.
RispondiEliminaA tale scopo Monti auspica la “ricostituzione di forte centro moderato, che abbia la forza di proporre agli italiani un discorso di verità sullo stato delle cose, e sulle necessità di cambiamento, l'Italia possa costruire un futuro solido e prospero”. E i moderati, dal canto loro, si premurano di precisare che non stringeranno alleanze, né sottoscriveranno accordi con i “comunisti”, che poi sarebbero tutti coloro che a ragion veduta osano criticare le prevedibili e nefaste conseguenze che l'agenda Monti avrà sulle fasce disagiate della popolazione.
Ecco, tutte queste belle cose ce le sentiamo ripetere da oltre 30 anni, con i risultati che tutti sappiamo. E se a ciò aggiungiamo che negli stessi giorni Monti ha riunito un vertice di “centristi”, da Casini a Montezemolo, non dobbiamo sforzarci per capire che cosa ci attende.
Ma la vera novità consiste, come si fa notare qui su Orizzonte48, nella «mistica del "ce lo chiede l'Europa"», che stabiliscono una volta e per sempre che le decisioni prese unilateralmente dalla Commissione europea hanno come prima conseguenza che «intere nazioni e moltitudini di esseri umani, teoricamente dotati di possibilità critiche e di cultura evolvibile, ne "debbano" essere plasmati senza possibilità di mediazione».
Per averne la riprova basta ascoltare le parole dell'inusitatamente commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn, che almeno due volte al mese manda un messaggio all'Italia. L'altro ieri, ad esempio, facendo riferimento alle prossime elezioni politiche in Italia, Rehn ha dichiarato che “ci sono impegni da rispettare a prescindere da chi le vincerà”.
Più chiaro di così.
Potete inviare files anche in .odt. Ho open office.
RispondiEliminaBuon lavoro
Credo sia abbastanza palese che, ai piani alti, abbiano già messo in conto l'idea e la volontà di arrivare agli scontri di piazza nel senso più feroce del termine.
RispondiEliminaTemo proprio che non temano questa eventualità, potendo scegliere forse preferirebberlo evitarla, ma sono pronti ad affrontarla.
Del resto a quale scopo avrebbero organizzato già da tempo le SS?
E pensare che hanno il quartier generale a pochi km da casa mia.
Non ricordo se qualcuno ha già fatto riferimento al rapporto della commissione europea sulla sostenibilità del debito.
RispondiEliminaItalia: mai rischiato il fallimento.
Bel link e interessante argomento Sil-viar.
EliminaIo a Zingales toglierei la cittadinanza: cosi gli passa la voglia di fare il dispensatore di immani c...cioè volevo dire bugie.
“È giusto che uno Stato Sovrano sottoscriva un Trattato incompatibile con la propria Costituzione e con il diritto su cui si fonda l’Europa, ridimensionando drasticamente la sua sovranità?” NOOOOO
RispondiEliminaCondivido lo sgomento e non trovo neppure le parole per esprimere la rabbia e l'indignazione per quanto sta avvenendo e che si configura sempre più come una guerra finanziaria attuata con l'ausilio di squallidi Trojan Horse, volta ad annientare la nostra tanto decantata ( e sì benigni, bella la costituzione ma se non ti sei accorto che la stanno violando, che te ne fai?) Carta Costituzionale.
Come hai giustamente sottolineato tu 48, da B. potevamo difenderci le sue contraddizioni, i suoi conflitti di interessi erano evidenti, così come era evidente l'attacco di tanta stampa a lui avversa. Questi burocrati che si vendono come unici eleggibili risultano invece inquietanti, come certe malattie i cui sintomi sono mascherati (confusi con sintomi di altri mali pur presenti: debitobruttocorruzioneevasione) ma poi ti divorano senza pietà, in sintesi : neoplasie.
Contro questi mali se non si interviene in via preventiva (e non si è intervenuti) l'unico metodo efficace è la rimozione mediante chirurgia. So che qualcuno riponeva speranze nei Maya: mi dispiace non ha funzionato:).Non ci resta che salvarci da soli perchè i nostri non arriveranno, e poi i nostri sono già al soldo del nemico.
Quello che ci attende un compito arduo ma non impossibile, in ogni caso non eludibile, semplicemente indispensabile: siamo tutti in grado si armaci di consapevolezza e di combattere incessantemente (anche a Natale).
Allons Enfants
Sandrina: un "in bocca al lupo" e un grande abbraccio!
EliminaNon vorrei sbagliarmi, ma leggendo anche solo il comunicato stampa, mi sembra di capire che siamo di fronte ad un sistema, quello europeo, molto "burocratizzato" e fondato su un sistema giuridico multi strato volto a neutralizzare i diritti soggettivi dei cittadini. Quindi un sistema che -mentre lancia strali contro le burocrazie nazionali- si configura esso stesso come fondato su una burocrazia pesante, opprimente, lontana dal cittadino, fondata su una congerie di norme delle quali non si comprende bene né la gerarchia esistente tra loro, né il loro esatto significato.
RispondiEliminaInsomma, mi sembra di stare ad assistere ad un processo "invertito", dove si cerca di regredire dallo stato di diritto al cosiddetto "stato di polizia", di cui il modello burocratico-militare prussiano (ma guarda un po'....), rappresenta una delle migliori esemplificazioni.
Del resto, il processo di "europeizzazione", comporta per definizione l'estromissione del popolo. Basti vedere come, qui in Italia, più va avanti e più l'assetto politico ed istituzionale ricalca quello intercorrente tra la marcia su Roma del 22 e le "leggi fasciatissime" del 25, concretizzandosi in un regime "pseudo parlamentare" a base diarchicha, dominato dall'asse presidente della repubblica - presidente del consiglio, con in mezzo un parlamento sempre più svilito, mortificato e tenuto sotto scacco da continue campagne di delegittimazione operate dagli organi di stampa, che strumentalizzano i singoli casi di corruzione per fomentare un populismo anti-parlamentare molto pericoloso (basti vedere, sui social network, i continui richiami a "bruciamo i politici", "bruciamo il parlamento", " il parlamento è un porcile", etc etc.).
EH già. La nostra stampa europeista (che sta preoccupantemente assumendo la fisionomia di un monoblocco ideologico), quella che grida al pericolo del populismo, è la prima che lo fomenta, indirizzandolo, guardacaso, verso l'unico organo costituzionale ad elezione popolare.
Ecco. Io non sarò forse in grado di capire il burocratese europeo. Ma la conformazione istituzionale "fascista" dell'Unione ed i riflessi "fascisti" della stessa sugli assetti istituzionali italiani, mi dispiace per loro, li vedo benissimo.
Dopo le elezioni del 1924 (fatte con una legge molto simile alla nostra: un proporzionale col premio di maggioranza), la prima seduta del parlamento vide l'intervento del deputato socialista Modigliani, che lamentava "l'accerchiamento fisico" da parte dei deputati fascisti. Basta andare in un'edicola, oggi, nell'Europa del XXI secolo, per provare, leggendo i giornali, quella stessa identica sensazione di accerchiamento e di solitudine. Spero vivamente di sbagliarmi, e che vi possa essere, non solo i Italia ma anche nellEuropa tutta, una reazione democratica ed un recupero dello spirito "vero" che era alla base dei trattati di Roma.
Sul termine fascismo per definire quello che sta accadendo, in realtà, anche in ottica frattalica (:-)) bisogna focalizzare un pò meglio...sono vecchie conoscenze ma in realtà sono più precisamente, a mio parere, "reazionari" restauratori di un ancièn regime oligarchico-capitalista...dei nostalgici vestiti da tecnocrati con la cosmesi propagandistica di "nuovi diritti" (per affossare il "fastidio" di quelli veri e antichi)
EliminaSi, hai ragione. "politicamente" può risultare anche un termine "pesante", se non addirittura "inopportuno". Forse ho radicalizzato un po' troppo ( ^_^ ). Diciamo che vedo, però, una "pericolosa" analogia con l'affermazione del regime attuale, laddove si configura come una sorta di "fattispecie a formazione progressiva", che all'inizio si insunua all'interno dell'ordinamento democratico mantenendone le istituzioni ma svuotandole mano a mano di contenuto (ecco il perché del riferimento, in particolare, alla fase che va dal 1922 al 1925).
EliminaVero che -anche da un punto di vista giuridico- la flessibilità della costituzione del tempo rendeva le cose "più facili". Vero anche (a mio personalissimo avviso, ed anzi, penso che questo potrebbe essere un interessante tema di discussione nell'ottica della difesa dei principi della democrazia), che l'approvazione "bulgara" del pareggio di bilancio in costituzione dimostra come la "rigidità" costituzionale, da sola, non rappresenti comunque un argine sufficiente alle involuzioni autoritarie.
Quest'ultimo è un punto cruciale: Mortati e la corretta dorrtina costituzionalista subordina alla Costituzione primigenia le fonti costituzionali "da revisione" e ciò lascerebbe uno spazio al sindacato della conformità delle seconde alla prima...
EliminaCaro 48,
RispondiEliminaHa perfettamente ragione Sil-viar; la leggibilità di un testo è il miglior campanello d'allarme: quanto più oscuro tante più sono le trappole che nasconde.
A questo punto però una domanda secondo me comincia a essere ineludibile: ha senso insistere sulla strategia dell'argomentazione (se è questo il senso del tuo appello) quando in ogni caso la malafede o la criminosa ignoranza non ammettono argomenti?
Esiste una massa imponente di letteratura economica non-mainstream che risponde alle domande che poni, fra cui, ultimamente, anche alcuni lavori pubblicati dal FMI; tutta fortemente critica verso le implicazioni dell'ideologia TEO-liberista che ha portato alle soluzioni dell'austerity, del fiscal compact e del MES. Il blog e il libro di Bagnai pullulano di riferimenti in questo senso.
Il fatto è, temo, che qui ci stiamo confrontando con articoli di fede, contro i quali, per definizione, l'approccio laico a ben poche possibilità di affermazione.
Il versante giuridico/costituzionale sembra/sembrava essere la breccia attraverso cui forzare il muro (n)eurocratico, ma se tu (che disponi del bagaglio culturale adeguato per la valutazione oggettiva della situazione) ti dichiari scoraggiato allora è tempo per me di cadere in depressione.
...Dove, tra l'altro, mi trovo da ieri, a seguito del dibattito seguito alla presentazione del libro di Badiale e Tringali (La trappola dell'euro) alla facoltà di Economia Politica a Genova, quando ho costatato che tutti i docenti intervenuti derubricavano l'aspetto della carenza democratica in Europa come naturale evoluzione del processo di globalizzazione; e tutti, pur riconoscendo la sensatezza delle analisi del libro, si limitavano ad ipotizzare future rielaborazioni dei trattati che avrebbero rimesso il Fogno sulla giusta via. Se una visione così consolatoria è diffusa anche dove, stante il livello culturale, ti aspetteresti maggiore consapevolezza, figuriamoci nel resto del paese
Si ma la visione consolatoria è solo un riflesso della "convenienza" conformistica che ignora i fatti: cioè gli effetti delle politiche seguite e il loro connotarsi in crescente violazione della Costituzione. Tra non molto dovranno vergognarsi di aver sostenuto la emendabilità-correggibilità dei trattati contro ogni logica poitica e contro quanto invece faranno valere paesi più "dignitosi" del nostro...
EliminaI presidenti della bocciofila (sottocasa)
RispondiEliminaUn anno fa : dimissioni. Quest'anno : annuncio dimissioni (le darà davvero più avanti). Le ha date.
Mi piacerebbe proprio sapere perché "si dimette" (la moglie è malata / la suocera è malata / i figli, uno o più di essi, sono malati / il cane ha un'unghia incarnita e morde i domestici / egli stesso ha continui mal di testa / il medico glielo impone / il padre spirituale glielo impone / le voci che sente nella testa gliel'hanno imposto / varie, eventuali, altre)
Art. 94 (Cost) Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Art. 88 (Cost) Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Art. 94 (Cost) Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.
ps so che questa è una domanda a cui solo il sedicente garante della Costituzione della Repubblica Italiana può rispondere con precisione ma, siccome la cosa mi interessa, faccio comunque un tentativo. Stai a vedere che rispondono proprio sul blog Orizzonte48 ... :-)
Ah, ah, ah! Pare che si dimetta, "adendo" una crisi (!?) extraparlamentare per via delle dichiarazioni di Alfano, confermate da b., contraddette da b., riconfermate, ricontraddette e Alfano che riconferma e ricontraddice...mentre mette su, l'"agendofilo", un partito-listone o forse no, o forse sì...
Eliminaa cura del Ministero dela chiarezza istituzionale...quello che considera la Costituzione un fastidioso optional, superato come i parlamenti che ostacolano la vera democrazia delle decisioni dei veri alfieri della "vera" fede: le istituzioni UE (guidate da bundesbank o da deutschebank, mettere una crocetta)...
E se ne potrebbero aggiungere, perchè il cabaret (se ci fossero comici non interessati solo a sparare sul banana agonizzante, coraggiosissimi), potrebbe avere infiniti spunti
Quarantotto ha scritto: Nell’indifferenza generale dei media e della politica italiana è stata messa quella che si potrebbe chiamare la pietra tombale della Costituzione. E a questo punto, potrei anche chiudere il blog, per venir meno della sua “ragione sociale”
RispondiEliminaCiao Quarantotto,scusa per le domande forse banali: ma la Sentenza avrebbe valore anche se l'Italia uscisse dall'euro e dalla UE? In caso di uscita del nostro Paese dall'UE i soldi versati al Fondo Salva Stati andrebbero persi? Perchè se fosse così più passa il tempo, più soldi versiamo, più difficile sarà uscire.
Colgo l'occasione per fare i migliori Auguri di Buone Feste a te e a tutti i partecipanti del blog.
Bravissimo Mauro! Hai capito al volo: altro che banale! La sentenza non avrebbe applicazione all'Italia se uscisse, in deroga (ammessa dai trattati e comunque sostenibile giuridicamente) DALLA UEM. Senza alcun bisogno di fare, ai paesi core, il piacere di uscire anche dalla UE...e per di più ci rimarrebbe in posizione di forza...
Eliminae sì....essendo un trattato, quello ESM e fiscal compact, di "durata" con obblighi "scadenzati" l'uscita dovrebbe anche comportare quella dai versamenti a carico dei "paesi UE aderenti alla moneta unica". Ovviamente ad avere un governo proteso all'interesse nazionale :-)
EliminaLa cosa riuscirebbe tanto meglio quanto prima si rivedesse la posizione istituzionale di bankitalia...cosa di cui parleremo
AUGURONI ANCHE A TE!