La spesa pubblica va tagliata; la pressione fiscale demenziale che ci governa a seguito del "divorzio" tesoro-bankitalia, rafforzata dalle misure di "austerità espansiva" dettate dall'UE, ci porta a invocare, per esasperazione, la distruzione dello Stato; addirittura si vogliono abolire i giudici che possano sindacare la pubblica amministrazione assoggettata alla riduzione hayekkiana del "perimetro". Scontenti?
Niente paura: ci pensano i diritti cosmetici. A costo zero. E le cui norme non risolvono alcun problema. Semmai ne creano di nuovi.
Perchè la ipocrisia e la insensibilità istituzionalizzata verso gli "inutili privilegi" del popolo indolente e, a priori, "colpevole" (di essere indebitato e di...esistere), vengono offerte come una cosa "correct" e "efficiente".
Ma dovete gioire della "cosmesi": altrimenti, sarete dei sorpassati e retrivi assistenzialisti...Ce ne parla Sofia, raccontandoci per bene il "meraviglioso mondo" del femminicidio
Niente paura: ci pensano i diritti cosmetici. A costo zero. E le cui norme non risolvono alcun problema. Semmai ne creano di nuovi.
Perchè la ipocrisia e la insensibilità istituzionalizzata verso gli "inutili privilegi" del popolo indolente e, a priori, "colpevole" (di essere indebitato e di...esistere), vengono offerte come una cosa "correct" e "efficiente".
Ma dovete gioire della "cosmesi": altrimenti, sarete dei sorpassati e retrivi assistenzialisti...Ce ne parla Sofia, raccontandoci per bene il "meraviglioso mondo" del femminicidio
I giornali hanno dato molto risalto alla notizia dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del testo di decreto legge sul femminicidio: l’ennesimo slogan dell’ennesimo diritto cosmetico?
Breve parentesi: come si giustifica il ricorso allo strumento del decreto legge (che ai sensi dell’art. 77 Cost. va utilizzato solo in presenza di improrogabilità ed urgenza) a fronte di un testo che è semplice reiterazione di norme già esistenti? Tra le altre disposizioni, vi è quella che autorizza il Presidente della Repubblica a ratificare la Convenzione di Istambul, ossia la Convenzione del Consiglio d’Europa n. 210 sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne che è stata adottata l’11 maggio 2011, quindi oltre due anni fa! Lo stato di necessità ed urgenza continuamente rappresentato ai cittadini in forma di rischio della caduta del Governo e di elezioni anticipate, non avrebbe giustificato l’impiego delle forze parlamentari, ad esempio, per modificare la legge elettorale?
Che si tratti della celebrazione di un diritto cosmetico emerge dal fatto che il DL ora in approvazione alle Camere contiene disposizioni la maggior parte delle quali esistono già.
Nel testo originario la norma è costituita da 36 articoli, ma questo testo è stato ridotto a 12 articoli nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri. Limitando l’analisi ai contenuti riportati dai mezzi di stampa, quest’ultimo testo contiene disposizioni che consentono l’allontanamento del coniuge violento (si noti come la stampa non parli quasi mai di allontanamento, ma usa termini come “via di casa”” o “cacciare di casa”, quasi a voler sottolineare di più l’effetto patrimoniale che consegue in capo alla donna a seguito della denuncia, piuttosto che la conseguenza di una misura di prevenzione che tende a salvaguardare la salute psico-fisica di chi ha subito violenze), l’impossibilità di ritirare la querela da parte della vittima una volta che questa l’abbia presentata alle forze dell’ordine (per evitare che la persona offesa subisca ulteriori ricatti e violenze al fine di ritirare la denuncia). Viene colpito maggiormente lo stalking attraverso strumenti informatici o telematici. Anche senza querela di parte il questore può intervenire con un “ammonimento” nei confronti dell’autore di violenze (l’articolo non lo specifica ma dovrebbe riferirsi solo alle violenze da stalking) con eventuale sospensione della patente (con aumento di pena per chi era stato ammonito).
Ebbene, tutte queste disposizioni (ripeto, almeno quelle riportate dai giornali), esistono già e sono contenute:
- nel Capo I titolo IX del Libro II del codice penale che contiene le norme sulla violenza sessuale;
- nella Legge 66/96 ed in questa legge, in particolare, si trovano le disposizioni che prevedono la non revocabilità della querela di parte (art. 8 della legge che modifica l’art. 609 septies del c.p.);
- nella Legge 154 del 2001 (misure contro la violenza nelle relazioni familiari). Prevede l’allontanamento dalla casa familiare del soggetto violento sia in ambito penale (introducendo l’art. 282-bis al c.p.p.), sia in ambito civile (introducendo nel libro I del codice civile il titolo IX-bis);
- nella Legge 38/09 – legge sullo stalking. Ha introdotto all’art. 612 bis c.p. il reato di “atti persecutori” e di interferenza nella vita privata di una persona (gli atti persecutori sono quelli effettuati con “qualunque mezzo”, quindi anche quello informatico ora esplicitato – in maniera superflua – nel DL sul femminicidio). Mentre l’istituto dell’ammonimento che oggi si attribuisce al DL sul femminocidio, è già contenuto nell’art. 8 della medesima legge, così come all’art. 9 è reiterata la possibilità per la magistratura di applicare l’istituto dell’allontanamento, e l’art. 11 prevede obblighi di informazione che attengono ai centri antiviolenza nei confronti delle vittime (altra disposizione contenuta pure nel DL sul femminocidio);
- nelle diverse norme su: immigrazione, sfruttamento della prostituzione, parità di trattamento in materia di lavoro, pedofilia, maternità, divieto di pratiche di mutilazione.
Tutte norme piuttosto esaurienti, che oltretutto si indirizzano a uomini e donne senza alcuna distinzione (come se vittime delle violenze in famiglia non possano essere anche gli uomini).
Insomma, dove sta, oltre che l’urgenza, la novità?
L’unione delle camere penali, ossia gli avv. penalisti, sostengono che si tratti di misure demagogiche, che si possono prestare ad accuse strumentali che portano i soggetti in galera senza un filtro preliminare, che determinano l’imbarbarimento del sistema.
Ma oltre a questo, come non vedere che si tratta di principi e diritti già contenuti nella Costituzione che richiederebbero, non tanto le sterili specificazioni del DL su visto, quanto la presenza dello Stato, che si faccia promotore del rispetto degli stessi.
Di fronte alla chiarezza e ampiezza della nostra Carta Costituzionale, non è offensivo, in un paese civile, che una legge sia costretta a stabilire che nelle scuole va fatta educazione al rapporto, che nelle forze dell’ordine ci deve essere personale specializzato ad accogliere le denunce delle vittime di violenza, che ci devono essere case di accoglienza per le vittime di violenza (quelle esistenti, infatti, si reggono tutte sul volontariato) e comunque un rafforzamento dei servizi sociali? Non si tratta forse di prerogative tipiche di un normale sistema democratico?
La relazione di accompagnamento al testo originario del decreto legge in commento, espone argomentazioni molte delle quali sono condivisibili e a cui, però, non segue un testo di legge coerente. Se la violenza sulle donne non è soltanto frutto di arcaismi, ma è un fenomeno che si è trasformato con le modifiche intervenute nella società, allora:
- un Governo che vuole realmente combattere un così grave fenomeno, non dovrebbe affatto trascurare le cause che hanno portato ad un incremento così drammatico dello stesso, dato che gli Stati di diritto privilegiano la prevenzione alla repressione;
- se in maniera superficiale attacca l’effetto senza preoccuparsi della causa, almeno dovrebbe avere l’accortezza di non sottovalutare gli effetti distorsivi di una norma ad effetto placebo come quella di specie.
Quanto al primo aspetto non può ignorarsi come la violenza familiare (www.altrodiritto.unifi.it/ricerche/minori/kolb/cap1.htm) funge da canalizzazione di conflitti, aggressività e tensioni a cui si impedisce di irrompere nel pubblico.
La famiglia è un luogo di confinamento dell’aggressività, di contenimento e di patologizzazione ed espressione di vissuti conflittuali e frustranti che hanno origine, spesso, al di fuori della famiglia stessa. E’ un sistema complesso dove agiscono individui, ruoli, responsabilità, mansioni che inevitabilmente riflettono le condizioni socio-economiche in cui esternamente questi si formano. La famiglia è proprio la micro realtà nella quale più di tutte si manifestano i fenomeni patologici e distruttivi del sistema circostante.
Ad esempio, dove pensate che si manifestino i primi effetti della disoccupazione (in crescente aumento) o della deflazione salariale, se non sulla famiglia?
La difficoltà a mantenere l’abituale tenore di vita, l’impossibilità a far fronte agli impegni assunti (es; pagamento del mutuo), la dipendenza economica di un coniuge dall’altro (che lo pongono in una situazione di maggiore debolezza anche psicologica), l’apprensione che debbano essere assolutamente entrambi i coniugi a lavorare per avere figli (con tutto ciò che, tra l’altro, ne consegue in termini economici ed organizzativi:: asilo nido, baby sitter ecc), le difficoltà ad avere finanziamenti per le piccole aziende familiari…….sono solo alcuni degli esempi che si possono citare e che certamente determinano un aumento delle tensioni familiari che possono arrivare a sfociare in violenza.
Quanto al secondo aspetto, lo Stato dovrebbe assumersi la responsabilità di individuare e correggere le cause per arginare gli effetti. E invece non si cura neppure degli effetti distorsivi che provocano norme come quelle esaminate che, senza dire nulla di nuovo, finiscono per esasperare ancora di più i già precari equilibri familiari.
Non solo tutti i fenomeni su visti rischiano di essere ancora di più esasperati, ma ad essi si aggiungerà una maggiore propensione ad evitare il matrimonio come forma di convivenza, a non avere figli, a non avere immobili di proprietà, a non essere titolari di aziende ed attività, insomma ad evitare tutte quelle situazioni che possono essere compromesse da un uso strumentale di leggi demagogiche che non prevedono idonei strumenti di filtro.
Insomma sotto la luce dei riflettori è posta la violenza (domestica o meno), il femminicidio, come fenomeni da combattere a tutti i costi, senza andare ad incidere preventivamente sui fenomeni che ne costituiscono l’origine, tra cui le tensioni sociali, la disoccupazione, le frustrazioni che derivano da preoccupazioni economiche legate ai più vari fattori. Ed è invece su questi che dovrebbe agire lo Stato. Ma dovrebbe e potrebbe, realisticamente, farlo con un aumento della spesa pubblica, una bestemmia!
E quindi come alleviare o assopire una parte di quelle frustrazioni? Sparandoci in faccia psichedeliche ed ipnotizzanti leggi cosmetiche.
Concordo pienamente. Questo decreto-legge rappresenta una risposta schizofrenica che mira a strumentalizzare un argomento importante alla sopravvivenza del Governo pro tempore, o al massimo a meri fini elettoralistici. Ci fosse stata un minimo di serietà, si sarebbe innanzitutto istituita una commissione governativa di indagine (sulla falsariga della Mandelli sull'uranio impoverito), si sarebbe incitato il Parlamento all'uso dell'indagine conoscitiva, e dopo, con le analisi in mano, si sarebbe proceduto alla presentazione di un disegno di legge, dando spazio al dibattito parlamentare. L'uso, o meglio, l'abuso della decretazione d'urgenza attesta di per se la strumentalità dell'argomento ad altri (e meno nobili ), fini.
RispondiEliminaLa strumentalizzazione in chiave neo-liberista di alcune istanze del femminismo più radicale, ed in particolare la de-strutturazione della famiglia, che altro non è che il welfare privato, da abbattere assieme a quello pubblico, ritengo sia, sicuramente, argomento da approfondire.
Condivisibile che si usi il femminismo più radicale per operazioni cosmetiche ma sostanzialmente dirette alla destrutturazione di diritti fondamentali.
EliminaIn fondo ricosconoscere con norme falsamente innovative un diritto tutto già implicito nell'ordinamento letto alla luce dell'art.3 Cost, significa ridurre ogni diritto alla misura che EVENTUALMENTE sarà graziosamente accordata da una legge che verrà.
Una sorta di "novazione" in pejus, in cui l'arbitrio della moda e della convenienza del PUDE diventano la misura di ogni diritto, ammissibile, però, sempre A COSTO ZERO; cioè scindendolo dall'intervento di ogni forma di spesa pubblica.
Questo è il quadro di disattivazione sistematica dei diritti fondamentali attualmente in corso.
A modo loro, sono bravi: il puddo-piddino deneuronizzato pensa persino che sia un "progresso"
Questa volta c'è un errore nel post:
RispondiEliminaNon c'è ne un incremento di nessun grave fenomeno (certo grave, ma, numeri alla mano molto meno grave in Italia rispetto al resto dell' Europa e del mondo).
C'è invece molta/esagerata pubblicità del fenomeno negli ultimi tempi (un po' come -ve la ricordate?- "l' estate dei cani aggressivi" di qualche anno fa)
Gli omicidi sono in costante calo in Italia da oltre 20 anni, compresi quelli delle donne, compresi gli ultimi anni.
Il tasso di donne uccise in Italia E' TRA I PIU' BASSI DEL MONDO (nonostante i luoghi comuni ripetuti allo sfinimento)
gli ultimi dati che ho trovato in giro per il "webbe" sono del 2008:
Le donne sono in condizioni più sicure rispetto all’Italia (tasso 0,5) solo in Giappone (tasso 0,4), Grecia (0,3), Brunei (0,2), Sri Lanka (0,2), Emirati Arabi (0,2), Fiji (0,2), Samoa (0,2) e Maldive (0) -(donne uccise ogni 100000 abitanti, dati ONU 2008).
Il passaggio da te evidenziato, in effetti, voleva essere provocatorio, nel senso che se realmente il fenomeno fosse così grave sarebbe ingiustificato ignorarne le cause, e se lo fanno o sono davvero in mala fede (il diritto cosmetico é uno specchietto per le allodole) oppure é un falso problema. Ma la tua precisazione mi fa piacere perchè non fa che confermare, con i tuoi dati, quanto é stato detto e che nei medesimi termini mi é stato riportato anche da quarantotto il quale ritiene che sia sistematico l'utilizzo del diritto cosmetico, così come il bombardamento mediatico su specifiche fattispecie criminose (sui giornali di questi giorni si leggono solo notizie di donne uccise con aggiunta di problemi sull'omofobia per cui é probabile la prossima legge vuota), come diversivo delle forze politiche dai problemi reali.
RispondiEliminaL'altro giorno parlavo con un mio amico omosessuale dichiarato che si incazzava contro il matrimonio gay,ma come,diceva,non sono riusciti neanche a fare nulla per i conviventi?Ma vaff...etc etc.
RispondiEliminaMA infatti, a parte che "sono riusciti a fare" per stabilità e retribuzione del lavoro fin troppo, i primi a repsingere queste penose manivre e a rivendicare la propria qualità di "cittadini/e" sono proprio i gay e le femmine (non puddine, of course)
EliminaLA LUNGA ESTATE CALDA
RispondiEliminaA Marzo, commentando l'esito delle elezioni italiane, Draghi fece
spallucce e se ne uscì con la famosa metafora del " pilota
automatico " che tutti noi ben ricordiamo; aveva detto, per una
volta, la verità.
E' chiaro il perché questo governo, non potendo decidere e fare
nulla al di fuori di ciò che è imposto da Francoforte e Bruxelles,
si rivolga a tematiche molto politically correct e di facile
presa mediatica.
Lo stesso Letta, del resto, lo lascia intendere (inconsapevolmente)
nel colloquio a margine con i giornalisti quando afferma:
"Conosco un po' i meccanismi della comunicazione e voglio che
oggi il messaggio che diamo qui sia quello dell'approvazione del
DL di contrasto al femminicidio.[...] Il governo vuole e agisce
perché i più deboli siano tutelati".
Quello delle problematiche inessenziali sembra essere un must del
piddino Doc; sull'Huffington Post è rimasto alcuni giorni sulla
home page un deputato PD, tale Khalid Chaouki, che ci informava
della " sua battaglia di civiltà per il cibo musulmano in
Parlamento". Che dire... parafrasando Marzullo: fatevi una domanda
e datevi la risposta.
Le notizie, quelle importanti, rimangono come al solito sottotraccia; su Repubblica.it va in scena il de profundis del
turismo italiano: " Mancano i soldi, frana il turismo " è il
titolo monstre in apertura; 70.000 posti di lavoro persi, 6
italiani su 10 restano a casa, turisti stranieri in calo.
E' tutto un affannarsi a cercare spiegazioni, con il sottosegretario ai Beni Culturali Simonetta Giordani che ci
informa che " bisogna recuperare il gap tecnologico per tornare
primi in Europa".
Ecco! Il problema è proprio questo: "l'assenza di un'offerta
digitale congiunta[...] senza Internet non riusciremo mai ad
aumentare le giornate di soggiorno degli stranieri in Italia".
Ci speravate, inutile negarlo, in una stagione turistica positiva per millantare meriti inesistenti ma, amici miei, senza lilleri
non si lallera!
E adesso pronti a debellare l'omofobia, l'altra piaga che diffama l'Italia nel mondo.
Manco a farlo apposta, prima di pranzo scrivevo su facebook:
RispondiElimina<>
Noto che questa storia del "femminicidio" sta proprio facendo contorcere le budella a molti!
"Psichedelica", aggettivo perfetto.
RispondiEliminaComunque un buon punto di vista rende più sereni: furiosi ma sereni. Mi spiego.
Ricordo innumerevoli campagne di un tempo abbastanza recente in cui credevo che Berlusconi fosse "il" problema: o erano su temi impropri o portavano a conclusioni sistematicamente fuori bersaglio, ogni volta. E va benissimo l'esempio portato da bargazzino: i cani pericolosi "in sè" a prescindere dai padroni e dall'addestramento.
Possibile? - mi dicevo - O questi prendono tutte le mattine LSD col caffè, o mi sono rimbambito io! Ma in che mondo vivo?
In un mondo perfettamente comprensibile, adesso.
E ancora non abbiamo visto nulla...mentre i commenti economici sono sistematicamente rilasciati da esperti (bancari) di finanza, sui giornali questa tattica della cosmesi salirà nei prossimi giorni in modo esponenziale...
EliminaAlmeno fino a che qualche disastro ecologico o mega accidente meteo o una guerra (il massimo per "loro") non gli consentirà diversivi ancora più efficaci
profetico come sempre, caro Quarantotto, vedi cosa accade nemmeno dopo 2 settimane http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/27/siria-usa-verso-attacco-anche-senza-ok-onu-cancellato-vertice-con-mosca/693122/
Eliminala Grecia non può dire di no , e l'Italia passerà giorni a fare finta di dire di no.
Pazzesco: L'Italia dovra' versare nei prossimi anni altri 125 miliardi al fondo esm.
RispondiEliminahttp://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/8/13/SPY-FINANZA-I-guai-delle-banche-che-la-Germania-vuol-nascondere/418515/
Il bello e' che non andranno ai paesi in difficolta' ma a quelli con la tripla A. La realta' ha superato il fumetto (il mitico superciuk).
Il paid-in, in raltà prevederebbe "solo" 24 miliardi all'anno per i prossimi 3 anni. Il resto è garanzie e trascinamento da fondi finanziati in precedenza (ESFS), come puoi arguire da questo scambio di approfondimento:
Eliminahttp://orizzonte48.blogspot.com/2013/01/recessione-e-deficit-2013-guida-pratica.html?showComment=1359130832711#c5514527243472313737
Rimane il fatto che, in ultima analisi, qualora, cioè SE, il fondo fosse attivato, andrebbe tutto, in una partita di giro, ai paesi creditori, cioè i crucchi (in base a target 2).
Però l'attivazione del fondo sta diventando ipotesi sempre più remota, coi tedeschi che non sanno neppure fare i calcoli della presunta inflazione che da una massa così limitata, ancorchè impiegata con un effetto "leva", (cioè emettendo titoli in rapporto 4:1 o 5:1). Insomma, in ogni caso, per potenzialità di impiego e per effetti insufficienti alla correzione, sono per lo più "soldi buttati".
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaBlogpostone! Questo DL, ma tutto il discorso femminicida 'de sinistra' boldriniano su Repubblica mi puzzava assai. Grazie per la pazienza di aver fatto un'analisi seria della normativa.
RispondiEliminaTuttavia, bisogna capirli i PDini e i SELiani: imbrigliati come sono dalle strette delle loro ideologie von Hayecchiane non gli resta che darsi al residuo a basso costo per mantenere una parvenza egualitarismo.
Tra l'altro, come si concilia questa nuova legge sul femminicidio con la sentenza della Cassazione 34945 di ieri (se ne parla a pag. 15 de IlSole24ore di oggi) che da il via libera alla sospensione dell'esecuzione della pena e all'uscita dal carcere ai condannati per violenza sessuale che hanno commesso stupri in vicende di minori gravitá? Per come la vedo io una legge proclama doppiamente inutile di fronte al fatto che lo Stato, poi, non ha i mezzi per fronteggiare il problema del sovraffollamento delle carceri e del recupero dei detenuti. Ma sì, senza indagare troppo sulle cause, facciamo delle belle leggi, mandiamo in galera tutti, tanto poi con un'applicazione del criterio del reato "di minore gravitá" li rimandiamo tutti a casa. Ovviamente tutto a costo zero.
EliminaCondivido in toto il post, prezioso per la documentazione sulle leggi esistenti, soprattutto nella parte dove si dice che la famiglia è il luogo privilegiato per lo scatenamento di pulsioni distruttive. E' ciò che sostengo anch'io ed è la spiegazione che invece non piace a coloro che vorrebbero spargere oppio per il popolo in forma di "vedete quanto sono brutti e cattivi i maschi". Non avete idea di quante litigate mi sono fatte con le femministe...
RispondiEliminaA questo punto si potrebbe aggiungere che la sopravvalutazione numerica degli episodi di violenza sulle donne, così come quelli di razzismo e omofobia, è perfettamente funzionale alla shock economy. Far passare il messaggio che l'Italia è peggio di Ciudad Juarez in quanto a mattanza femminile, della Russia di Putin per omofobia e del Sudafrica in quanto a razzismo crea angoscia, senso di inferiorità rispetto ad altri popoli più "civili" (così capiamo meglio il nostro ruolo di PIIGS) e giustifica il giro di vite repressivo con la scusa dei diritti civili.
Le ministre e presidentesse per le allodole sono perfette in questo senso e ciò dimostra, se vogliamo, a margine, il tradimento del femminismo nei confronti della democrazia. Vendute al grande fogno eurista anche loro.
(Non è una gran perdita, diciamolo).
Non è una perdita ma è uno spettacolo squallido...
EliminaAi tempi di Maastricht, almeno, se la prendevano con pit-bull e rotweiler, sovraesponendoli (ora sono diventati "buoni"?).
Inoltre Tangentopoli ci faceva sentire "speciali", tutti capaci di condannare differenziandocene, la classepoliticacorrotta.
Ora, dipiegatisi gli effetti programmati e intenzionali di Maastricht, le femministe rafforzano, come dici, l'idea di una colpevole emergenza che dilaga poi a legittimare tutto il baraccone dell'€uro-oppressione
I miei omaggi a Sofia per questo ultimo post che servirà moltissimo al mio trio di associate e al loro lavoro sul femicidio e sui diritti della donna in Italia. :) Avevo richiesto espressamente la sua consulenza privata, ma questo post andrà benissimo. quando le ragazze avran prodotto il testo e il ns gruppo l'avrà approvato ve lo sottoporrò per certo. :)
RispondiEliminaanch'io ringrazio di cuore , lo sto divulgando alla nostra consigliera comunale per preparare una intervista in TV ;)
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