Come molti di voi avranno saputo si è svolto l'11 e il 12 gennaio, a Chianciano, questo convegno:
Questo è il filmato del mio intervento, girato da Fiorenzo Fraioli. Buon ascolto!
VIDEO DELL'INTERVENTO DI LUCIANO BARRA CARACCIOLO
Le Istituzioni riflettono la società o esse "conformano" la società e ne inducono la struttura? In democrazia, la risposta dovrebbe essere la prima. Ma c’è sempre l'ombra della seconda...il "potere" tende a perpetuarsi, forzando le regole che, nello Stato "democratico di diritto" ne disciplinano la legittimazione. Ultimamente, poi, la seconda si profila piuttosto...ingombrante, nella sintesi "lo vuole l'Europa". Ma non solo. Per capire il fenomeno, useremo la analisi economica del diritto.
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Immenso 48 e pure simpatico
RispondiEliminanotevole,ma il lavoro è merce
RispondiEliminaIntervento chiaro e preciso per l'individuazione di un piano di resistenza necessario e possibile (?) alla deriva neoliberista ormai distruttiva dello stesso tessuto nazionale: vera punta di diamante di un convegno per altri versi deludente se si proponeva di creare chances di una effettiva strada percorribile nel contesto di una sinistra reale rinascente.
RispondiEliminaDa questo punto di vista, fatto salva la dignità intellettuale e la serietà delle argomentazioni economiche di molti relatori come Galloni, Cesaratto o Brancaccio, non emergono proposte chiare contrapponibili al "modello costituzionale" individuato da Orizzonte48.
Tuttavia hic Rhodus hic salta: il modello c'è... ma la strada non pare a portata di piede. In verità la situazione italiana è andata tanto oltre da trovarsi nello status di un vero e proprio nodo gordiano per il quale da un lato non si può trovare il bandolo e dall'altro la spada per reciderlo non è nelle nostre mani, anche ammesso che ci sia la volontà.
Quanto più si avvicina ad una spada è la persistenza delle contraddizioni che a livello europeo, con
un'accelerazione a partire dalle elezioni di primavera, potrebbero portare ad un implosione dell'euro e alla crisi dell'autorità incontrastata dei trattati europei. Personalmente non vedo altro modo di rimestare il guano se la palude non comincia a ribollire: l'uscita dall'euro non sarà probabilmente, per noi, il risultato di una battaglia popolare ma il punto di partenza perché si apra qualche spiraglio di azione. Fino a quel punto non vedo strategie in atto e, francamente, non c'è militanza che tenga al di là del lavoro di critica, analisi e presenza di economisti e intellettuali di punta che in questi ultimi anni, sia detto a loro onore, hanno fatto quel che potevano.
Tutto sommato dunque, per poco che possa concludere, la strategia di Borghi e Bagnai e perché no anche Barra Caracciolo è qualcosa di più di niente, un sasso lanciato in uno stagno, ma riguarda essenzialmente loro ed il loro prestigio di intellettuali in quanto capaci di essere "visibili" e diffondere opinioni; non ha implicazioni dirette ed "attive" di azione politica ma se non altro (forse) prepara qualche chances per il dopo. Il resto, per il momento è nulla, non importa quanto si gridi alla sollevazione od al fronte popolare e nella misura in cui è qualcosa certamente l'egemonia non è nelle mani di forze che a ragione un tempo avrebbero fatto parte del fronte del lavoro.
Sollevi un punto su cui si continua a discutere da anni...ormai.
EliminaIN termini inesauribli.
Però, attenzione da qui non partono strategie di azione politica anti-euro (per semplificare): il riferimento è all'ipotesi frattalica ed al suo porre la prospettiva - altamente auspicabile, come nel 1946-48-, che dopo un certo evento "esogeno" possa ricorrersi ad un gruppo resistenziale che abbia anche una legittimazione culturale spendibile (cioè expertise e coerenza...se no, al momento della ricostruzione arrivano Brunetta e Prodi, pentiti...)
Come ho spesso implicato, ciò riguarda non tanto gli autori, quanto i frequentatori di questo (e forse altri) blog
Capisco... e non ho dubbi che arriveranno Prodi e Brunetta pentiti (o chi per loro). Il problema è che perché esista un gruppo resistenziale efficace bisogna aver fatto la Resistenza: se per questo bastasse frequentare, capire (almeno in parte) e condividere le idee di blog "resistenti" saremmo sul cammino, ma temo non basti, anche se, ribadisco, meglio che niente.
EliminaD'altra parte non vedo in quale modo iniziare la resistenza reale mentre nessuno dei contesti (anche fisici) che in passato la resero possibile (a cominciare da quello classico sindacale) sembra più essere attivo.
Ognuno può definire le cose con gli schemi che preferisce.
EliminaIn ogni modo il neo-liberismo si affermò attraverso il reclutamento di accademici che giravano le città con frequenti conferenze. E contemporaneamente le loro idee furono via via trasposte sui giornali.
Questa è la lotta politica "pop" che salda diffusione scientifica e propaganda mediatica.
E questo è ciò che ci troviamo a dover affrontare e neutralizzare come armi del regime..
mo' ho capito chi è orizzonte48 :-)
RispondiEliminaQUALCUNO NON "CERA" MA TANTI ALTRI CI SARANNO
RispondiEliminaEnergie potenti della consapevolezza storica del RISORGIMENTO DI UNA DEMOCRAZIA DESIDERATA
Il ringraziamento a quelli che ci saranno grazie a quelli che ci sono stati, il circolo virtuoso della Storia..
ps: sul POP ci sono anche pratiche storiche di come si "girano le frittate per non farle bruciare" e come introdurre ingredienti nuovi, poi da CONTROLLARE in cottura ;-)
Ciao Quarantotto, l'augurio che in futuro ci siano palcoscenici sempre più grandi ad ascoltarti. Grazie ancora per tutto il lavoro che fai.
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