Vi propongo una serie di riflessioni "peculiari", cioè non focalizzate sulle vicende convulse che si stanno svolgendo nei singoli paesi dell'UE e che ci rimbalzano le mosse post-elettorali e le contromosse della governance ordoliberista, impegnata nel mantenimento del potere per poter finire il lavoro iniziato, secondo i propri immutabili programmi.
Vale a dire il regolamento di conti finale con il fattore "lavoro" i cui effetti sono tanto disastrosi per l'economica quanto "utili ed efficienti" per consolidare il potere finora esercitato dalle oligarchie.
Insomma, non è realisticamente da attendersi che la questione "teologica" e di riconquista del potere, mostrateci da Galbraith e Kalecky, come più volte illustrate su questo blog, si possa mai arrestare sulle soglie delle prime difficoltà che, probabilmente, ESSI avevano già immaginato di dover affrontare.
Perciò mi focalizzerei su come possano oggi essere giocate le carte "continuiste" delle governance UEM.
Come paradigma di riferimento, non necessariamente solo "teorico", prendiamo l'atteggiamento di Christine Lagarde, "direttrice" del FMI, da sempre il punto di sintesi (almeno tentata) tra il modello neo-liberista e liberoscambista USA e l'ordoliberismo strategico UE.
La conciliazione degli opposti interessi tra USA e Germania, quali attualmente ben illustrati dal post di Francesco Lenzi, "deve" essere ora resa possibile: e questo, dando una risposta istituzionale europea che salvi la "capra" del mercantilismo tedesco a ideologia monetarista e i "cavoli" USA, alla ricerca di un'espansione della domanda europea, in modo da risolvere senza danni il contrasto (miopemente, cioè nel breve periodo e senza una rimessa in discussione del proprio modello "Friedman-Luttwak").
Senza danni, intendiamo, per la prosecuzione del disegno neo-liberoscambista e deflattivo: cioè senza provocare uno scontro che metta in pericolo la "questione politica di massima importanza" che è il consolidamento del potere ordo-neo-liberista.
In questo senso, la Lagarde ci mostra di quale flessibilità di facciata siano pragmaticamente capaci le oligarchie.
Il 3 marzo, a pericolo xeonofobo-populista anti-€uropeo ancora non lontano dal concretizzarsi, dichiara:
«Grazie a misure formidabili varate negli ultimi cinque anni», ha rilevato Lagarde, «l'Eurozona è a un punto di svolta».
"Il DEBITO ALTO PESA SULLA RIPRESA.
Ma il capo del Fmi ha ammonito tutti: «Il compito è lungi dall'essere
completato. La crescita resta troppo bassa e la disoccupazione troppo
alta per poter dichiarare vittoria contro la crisi».
«Un periodo prolungato di bassa inflazione potrebbe far deragliare la ripresa» nell'Eurozona, ha aggiunto Lagarde, sottolineando come «gli alti livelli di debito continuano a pesare sulla ripresa» stessa e che nell'Eurozona «persiste una frammentazione finanziaria»
«Un periodo prolungato di bassa inflazione potrebbe far deragliare la ripresa» nell'Eurozona, ha aggiunto Lagarde, sottolineando come «gli alti livelli di debito continuano a pesare sulla ripresa» stessa e che nell'Eurozona «persiste una frammentazione finanziaria»
Subito dopo le elezioni, - concretizzatosi il suddetto pericolo (anti-€uropeo), e divenuta indispensabile la conciliazione delle ventilate misure monetarie straordinarie preannunziata (variamente e vagamente) da Mario Draghi con i timori tedeschi, cioè l'esigenza di assecondare lo shift USA delle proprie aspirazioni (leggi Ttip) sulla ripresa UEM, (pur sempre rigorosamente ancorata alla totale liberalizzazione del mercato del lavoro), Christine ha invece dichiarato:
"...central banks should make financial stability their main objective
as well as keeping inflation low"
Cogliete le differenze?
Il pericolo della bassa inflazione è messo da parte e il ruolo anti-inflattivo delle Banche centrali nuovamente enfatizzato, nel suo legame con la stabilità finanziaria, che, tradotto, significa "non ci dimenticheremo quali interessi vengono prima: il potere bancario-finanziario è sempre il fulcro della nostra policy, ANCHE IN EUROPA, e la questione della disoccupazione si deve risolvere in questa cornice irrinunciabile".
E infatti, aggiunge: "We need to continue to strive for
improved prudential frameworks for the financial sector so as not
to overburden monetary policy".
E, come vedrete nell'articolo linkato, promette un "futuro" al Portogallo (!) se, come il resto dei paesi gravati da debito pubblico (!), continueranno nel "completing its economic reform program successfully, following
great efforts, determination and sacrifices carried out by the
Portuguese".
Insomma la linea di compromesso pare essere quella di imporre crescenti ("Completing") riforme del lavoro, cioè deflazione salariale e flessibilizzazione assoluta, per far accettare ai tedeschi le nuove aperture monetarie (...monetaristiche) della BCE, prospettando un quadro di accettabile convenienza per i tedeschi anche se impegnati a provare (un pochino) a riespandere i consumi interni.
Se non altro, potranno avere rafforzate prospettive di investimento, al riparo da incertezze finanziarie, nei paesi non "core" (porcellini vari), in cui tornare a impiegare l'enorme risparmio accumulato grazie ai surplus.
E magari crescere meno in termini di partite correnti commerciali in attivo, ma avere un ragionevole espansione dei consumi interni accompagnata dalla rimessa di profitti dall'estero, in condizioni tali da rassicurare il futuro della oligarchia che governa la Germania.
Insomma, il paradigma Lagarde, preannuncia il profilo del nuovo Presidente della Commissione e, insieme, le politiche, certamente neo-classiche, con cui la nuova trojka cercherà di rassicurare il potere finanziario e curare la disoccupazione con bassi salari di masse sempre più precarizzate.
E, per i "sognatori" nostrani, appena usciti dal trionfo elettorale, varrà l'illusione che, consentendosi un allentamento dell'indebitamento pubblico sul fronte degli investimenti (IRS e infrastrutture tecnologiche), insomma le solite politiche supply side, i disoccupati si convertano (senza danni politico-elettorali) in una generalizzata precarizzazione deflazionata.
Magari condita dal sedativo del "reddito di cittadinanza" che si prospetta perfettamente complementare a questo disegno.
In tutto questo, la deflazione sarà considerata un by-product accettabilissimo e, grazie ai media, smetteranno di mostrarsene preoccupati.
Fino alla resa dei conti (che non tornano) con la prossima crisi che stanno già, imperterriti, preparando.
Garantito al limone : qualche frazione di punto in meno nella disoccupazione per far gridare alla vittoria i loro sicari nei pigs ( da noi Renzi e la sua truppa cammellata piddina - e vedrete che anche gli tsiprioti si uniranno ai peana ) pagata con ulteriore deflazione salariale e precarizzazione selvaggia minijobs-style ).
RispondiEliminaA queste condizioni, in Italia bisogna aggiungere il dogma mediatico che occorra abbassare le tasse tagliando la spesa. E il reddito di cittadinanza, o il suo parente magro "reddito minimo", sono lo strumento ideale per indorare la pillola (avvelenata), facendola ingoiare prima che, a babbo morto, ci si accorga degli effetti deindustrializzanti di questa furbata
EliminaGiustissimo...purtroppo !
Elimina"con cui la nuova trojka cercherà di rassicurare il potere finanziario e curare la disoccupazione con bassi salari di masse sempre più precarizzate."
RispondiEliminaLa famosa "quadratura del cerchio". E la bacchetta magica Renzi Potter, dove la trova? A Berlino? Più facile trovi un randello.
"Parla piano e porta con te un grosso randello: andrai lontano." (T. Roosevelt)
Allo stato trova un randello (v.link con dichiarazione di Schauble). Ma non sarà certo lui a ottenere il trade-off riforme del lavoro vs golden rule sul deficit per IRS e infrastrutture varie...Come appare dal post, questo è n mazi-equilibrio-trattativa che coinvolge essenzialmente i grandi players finanziari che sovrastano persino le cancellerie e riportano i desiderata (eventuali) di un appeasemente USA-GER. A costo della tutela del lavoro dei PIGS naturalmente
Eliminaottimo.
RispondiEliminami viene da ridere quando sento analisti che parlano della "svolta europea" di renzi. tale svolta, che Renzi senza dubbio tenterà, prima è da vedere se gli verrà concessa. e in seconda anche se ci sarà, sarà solo sul modello di politiche monetarie accomodanti.
come in USA. cioè forse si fa ripartire qualche decimale di PIL ma con quota salari in continua picchiata e crisi reale in costante peggioramento.
di allentare l'austerità si parla poco....di iniziare a usare la leva fiscale manco per sogno.
dunque chi ha votato Renzi sperando in un'europa senza asuterity (e, nonostante lui NON ABBIA MAI fatto questa promessa, garantisco che sono in tanti) è destinato a pagare lo scotto, di tasca propria, alla propria fede incrollabile.
Ho l'impressione che confrontando il post di Krugman riportato oggi da Voci dall'estero e il bellissimo contributo di Bazaar su Kalergi ci si possa avvicinare di molto alla verità.Questi sono dei criminali,e pure completamente autoreferenziali,considerando che secondo indiscrezioni di stampa di oggi il profilo del prossimo presidente potrebbe coincidere con quello di Madame Lagarde stessa.
RispondiElimina(Qui la notizia sul messaggero,altro articolo sul Sole 24h.)
Per questo ho focalizzato il personaggio, aanando al sodo di analisi e discussioni ora iperboliche :-)
EliminaL'autoreferenzialità della governance oligarchica non è attualmente in discussione.
Al limite si può vedere che grado di compromesso possono raggiungere, fra di loro, di fronte alla perdita del consenso che inizia a manifestarsi, non sapendo ancora se ricorrere direttamente alla sospensione dei processi elettorali (in Italia, ovviamente, il controllo mediatico ordoliberista funziona alla grande: il problema è negli altri paesi che possono vantare residui di interesse nazionale nelle rispettive comunità)
Ciao 48, anch'io sono arrivato alle stesse conclusioni riguardo a questo zoppo tentativo di riallineare la produttivita' in Europa aumentando leggermente l'inflazione in Germania e continuando con la deflazione nel resto d'Europa (tutto supply-side ovviamente). Partendo dal bel post di Lenzi e seguendo un'altra strada, e in modo molto piu' rozzo a livello espositivo, ma tant'e'. In ogni caso...ho cercato di incrociare questo quadro con le dichiarazioni di Luttwak di ieri e con il quadro geostrategico di fondo. Parto dall'ipotesi (in realta' di Lenzi) che l'interesse degli Usa consista in questo momento nel non far saltare l'€zona, e che tale rimarra' fino a che la loro ripresa non sara' consolidata (in bocca al lupo, se non cominceranno a capire che una discesa vista dal basso e' una salita)...dopo se ne potra' parlare, dato che l'obiettivo strategico di lungo periodo e' tenere in piedi la Ue, e quindi fuck the euro se necessario. Pero' se vogliono tenere il piedi l'€zona non possono permettere che l'Italia esca: sarebbe un liberi tutti. Quindi potrebbero dissuadere la Germania dal riservarci a breve i trattamenti piu' sadici che non potrebbero che portarci fuori, intendo l'applicazione di fiscal compact e dell'erf. Non mi convince appieno, ma non vedo nemmeno ragioni che dovrebbero invalidare questo quadro.
RispondiEliminaSai cosa non ti convince? Che è un quadro tarato su "operatori ragionevoli".
EliminaIl crucco in piena egemonia, però, non pensa in termini ragionevoli, e nemmeno razionali, quanto MORALI. E la morale è l'interesse di popolo, quindi della oligarchia ordoliberista-mercantilista e intrinsecamente razzista (non credo che l'accumulo di esplicite dichiarazioni lasci alcun dubbio: come attestano Pille e Gumpel :-)).
Ergo: la frittata è dietro l'angolo, ma non perchè mettono spalle al muro gli italiani, - che non uscirebbero autonomamente in nessun caso-, quanto per la Francia e la sua tendenza alla revanche, ora che è evidente che stanno subendo un'umiliazione senza rimedi e chiara al suo elettorato.
Certo se pragmaticamente concedono le politiche espansive e gli ABS alla BCE e la Francia può continuare - con un sistema bancario drogato- a fare shopping in Italia, non è detto...
Penso che tu abbia centrato la radice del mio auto-dubbio: la mia tesi non tiene conto del fattore umano (o dis-umano, in questo caso), effettivamente. Grazie per leggermi dentro ;). Pero' anche la tua affermazine mi pare fallata da un pre-giudizio,quello sull'incapacita' teutonica di accontentarsi delle vittorie. Che ci sta (il pregiudizio) - d'altronde e' giusto fondato su poco piu' di 150 anni di storia tedesca recente - tuttavia si deve scontrare (l'attitudine teutonica) con l'approccio ben piu' pragmatico degli americani, che hanno la possibilita' di fare pressioni enormi sulla Germania grazie all'esposizione delle banche tedesche (e Deutsche Bank in particolare) negli Usa. Se gli Usa s'impuntano, le resistenze tedesche si sciolgono come neve al sole. Quindi mi tengo agnostico sul punto ;)..
EliminaBingo! Ho detto la stessa cosa sul potere di pressione USA (quessto è imperdibile: http://orizzonte48.blogspot.it/2013/06/lo-scenario-bancario-frattalico.html) a amici illustri economisti. Ritengono che la Germania preferirebbe uscirsene. E prima semplicemente resisterebbe a oltranza (in attesa del nuovo financial crash USA)
EliminaCiao Luciano, a questo punto la germania se ne uscirà, perché gli usa sono semplicemente più forti, e dubito che il governo tedesco possa pensare di ingaggiare un braccio di ferro con gli states.
EliminaHo ometto qualcosa?
Quindi non resta che sperare nell'elemento dis-umano..
EliminaCome si inserisce in questo quadro le dichiarazioni di Draghi al simposio delle banche centrali organizzato dalla BCE?
RispondiEliminaRivolgendosi ai giovani alcuni Paesi colpiti da una disoccupazione record in Paesi come Spagna, Portogallo o Italia dice «Deve esserci qualcosa che ha reso difficili alcuni mercati del lavoro». La risposta, spiega, «è complessa ma uno dei motivi è che tutti quei Paesi hanno cambiato la normativa sul lavoro all’inizio degli anni 2000 introducendo maggior flessibilità solo per gli ultimi a entrare» nel mercato del lavoro, con «incredibili livelli di flessibilità per i giovani». Il risultato, spiega il presidente della Bce, è «che la crisi ha colpito i giovani che sono stati i primi ad essere licenziati», complice anche un sistema educativo spesso ai livelli più bassi nelle classifiche dell’Ocse.
Si sta auto-accusando o auto-assolvendo?
Washington consensus 2.0. Cioè nuove parole d'ordine sedative=per rimediare renderemo parimenti flessibili tutti gli altri lavoratori.
EliminaE' analogo al reddito di cittadinzna tagliando le pensioni e altra spesa sociale, a prescindere dalla individuazione delle reali posizioni contributive e degli effetti sulla struttura della domanda...
E' evidente, ottima strategia per illudere il popolo di Renzi che queste concessioni sono merito della di lui batteria di fuoco ed anche gli innocui grillini sulla loro ineluttabile presenza al fine di un compiuto reddito di cittadinanza. Ecco a voi i prossimi vincitori! Avranno fatto fuori per sempre il Berlusca (che forse nel frattempo si sarà risvegliato dallo shock anafilattico) e messo ai margini i movimenti No€. In effetti è probabile che prima del 2017, anno in cui - si spera - la Le Pen salga al potere in Francia, ci sia poco da attendersi
RispondiEliminaIn linea logica questa è una "probabilità". Ma, considerando tutte le variabili, il discorso probabilità cambia. La "stabilità finanziaria" su cui la Lagarde mette comunque SEMPRE le mani avanti, potrebbe dirci qualcosa. Si tratta della fiducia nei pagamenti in ambiente "finanziario". E stavolta il mondo bancario UEM non sarebbe protetto dallo scudo del deficit pubblico. E, più o meno, ha iniziato da regolarsi così (tendenzialmente, anche perchè ancora carico dei buchi della prima "corsa").
EliminaA quel punto, se le strade USA e del resto del mondo si dividessero sulle mosse da adottare per fronteggiare la crisi (prima: separazione Glass-Steagall e poi riregolazione mercato dei capitali), ci sarebbero probabilità oggi insospettabili.
E questo, persino con minor danno, anche solo se la parte ancora non financial-decerebrated USA riuscisse a recuperare un pò di buon senso all'Amministrazione USA
Mi scusi, se non ho capito male, ripartirebbe il ciclo di Freankel per i paesi periferici dell'unione?
RispondiEliminaIl ciclo di Frenkel funzionava in senso opposto: la spinta USA è far salire l'inflazione in GER per dargli in cambio aperture di investimento nei paesi PIGS definitivamente normalizzati (e con inflazione più bassa, ma un premio di rischio e in più, una struttura del lavoro che non consentirebbe il ripetersi della partenza dei consumi e delle bolle). INsomma, la competitività-uccidi-domanda-interna dovrebbe servire agli investitori esteri per...portarsi a casa i profitti.
EliminaPiù volte ho detto che quello che piace agli anglosassoni è il modello para-coloniale Irlanda.
La vedo dura, la strategia di far salire l'inflazione in germania.
EliminaQuanto QE servirebbe, in un paese ad economia matura, per far salire l'inflazione, sapendo che gran parte della liquidità andrebbe ad inflazionare gli nel medio-lungo periodo, il settore immobiliare, creando i prodromi di una futura bolla.
Ed i tedeschi questo non lo vogliono.
Caro 48, cosa pensa delle dichiarazioni post voto di Marine Le Pen? "Uscire dalla Ue" mi sembra lanciare la palla troppo avanti. Prima della Ue viene l'Euro e questo va detto chiaro e forte. Invece si è parlato di Ue e di TTPP, ma non di Euro. Se davvero la Francia vuol rinascere (salvando così anche gli altri paesi), deve uscire dall'Euro. Solo la Le Pen ce la può fare. Cosa pensa sul caso francese?. Grazie per il suo prezioso lavoro.
RispondiEliminaCaro CP, pare che in Italia sia stata riportata male la notizia: l'uscita era riferita alla UEM, non alla UE. Quanto all'automatismo uscita dall'€=rinascita, in assenza di un modello che non sia la prosecuzione del "sogno di von Hayek", è comunque un'incognita
EliminaC'è un altro aspetto che non riesco a mettere a fuoco. In teoria, la disinflazione/deflazione nei PIIGS dovrebbe rendere evidente il peso insostenibile del loro stock di debito estero con la conseguente necessità di prevedere nuove ristrutturazioni del debito. In fondo di nuova ristrutturazione del debito greco parlava Schauble ancora nell'autunno scorso in occasione della campagna elettorale tedesca. Tuttavia Irlanda e Portogallo sono (sembrano) usciti dal programma della Troika, le agenzie di rating hanno migliorato gli outlook e gli stessi rating sulla base della ritrovata "competitività" (sic!). In pratica, quindi, i mercati sono tornati fiduciosi a rifinanziare senza problemi il debito estero (insostenibile) dei PIIGS. Non riesco a fare la quadra....
RispondiEliminaI mercati credono alla nuova-macroeconomia classica e nulla più. Infatti questa è un'epoca di bolle che si verificano (evitate o rimediate solo dagli Stati, che poi devono colpevolizzare i comuni cittadini) e di aspettative razionali e "spiazzamenti" che NON si verificano. L'UE appassionata nella distruzione degli Stati, e del loro potere di intervento, nel medio periodo è solo carne da macello
EliminaGrazie 48. Secondo Lei, dal punto di vista operativo, la macelleria sociale che da qui in avanti ci verrà somministrata, in quale dei due seguenti contesti è più probabile si svolgerà?
Elimina1) mercati stabili fino al giorno del giudizio (che ci sarà ma non so da cosa potrebbe essere innescato), sostenuti da aspettative "irrazionali" di una progressiva normalizzazione del quadro macro, e incuranti degli effetti deflazionistici sulla sostenibilità dello stock di debito in essere,
2) mercati volatili che torneranno a scontare a) rischi di default dei paesi periferici e conseguenti ristrutturazioni del debito e b) rischi di tenuta dell'UME all'esito del voto Europeo (non italiano)
PENSIERI & PAROLE
RispondiEliminaAlle lucide analisi qui elaborate - come in altri blogs più e meno "amici" - sulle strategie di CHI e COME stanno essi, cioè essi, forse vincendo, aggiungere il PERCHE' vogliono vincere pare inopportuno ricordando F Nietzsche che invita "Chi lotta con i mostri badi a non diventare mostro lui stesso. E se scruti a lungo un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te". (Al di la del bene e del male, 1886).
Qualche interesse è invece suscitato dalle modalità attuative con le quali si "conduce" R Zuccato (Confindustria Veneto) a schierarsi disperatamente a fianco del P.U.D.€, ora svelate le finalità ultime ridenominato P.U.O. (partito unico ordoliberista).
Qualche riflessione sulla comunità veneta è doverosa.
Una comunità con una radicata appartenenza alla "terra", orgogliosa della propria sussidiarietà solidale, generosa nell'accoglienza, caparbia nella laboriosità, ingegnosa nel costruire il tessuto economico della piccola e media manifattura italiana, capace del sacrificio per un progetto.
Oggi una T.I.N.A. "costretta" dopo anni di sacrifici ad chinarsi con disperazione davanti alle illusioni - queste si populistiche perché senza alcun fondamento economico - proposte dai renzi-boys come unica o ultima possibilità di rinascita aderendo ad una annessione (Anschluss) che cancella le identità e valori della loro stessa comunità perché "ce lo ha chiesto l'europa", "ce lo chiedono i nostri figli", "ce lo chiede il popolo".
Qualche riflessione sulla "fabbrica del consenso" che accende le luci della ribalta sulle renzi-girls che riuniscono affetti familiari e offrono possibilità a orfani fanciulli congolesi cinguettando "benvenuti#acasa".
Dopo le papi-girls che hanno infangato l'immagine internazionale del Belpaese, un pò di sana "acqua&sapone" delle efficaci, belloccie, materne renzi-girls che rafforzano e alimentano il difficle percorso delle "riforme" strutturali.
Quali altri significati da dare alla "produttività" di un ministro per le riforme costituzionali e relazioni con il parlamento se non quello di addolcire il boccone amaro che - datevene una ragione - dovrà essere ingoiata.
Scenografie sapienti con coreografie ammalianti di in/soliti registi .
Questa volta sarà diverso o forse no.
That's all, folks!
Si può dire che si tratta, inconsapevolmente, essendo tutti soggetti che non sono capaci di autodefinire se stessi storicamente e culturalmente, di una grande sintomatologia regressiva: gli adoratori della Legge di Say. Finanziare la produzione non implica automaticamente la creazione di una corrispondente domanda. Ma lor non sono capaci nemmeno di formularla, la domanda.
EliminaE vanno avanti così da oltre 20 anni, tra una sconfitta e l'altra (di risultati). NOn cambiano "metodo" e non cambiano "allenatori": licenziano semmai il "pubblico pagante"...
A proposito di consapevolezza: la Guidi ha appena parlato di 'dilagante cultura antiimprenditoriale' !!!
EliminaPer ragioni anagrafiche non può averla vissuta, forse per lei è un modo di tornare a quando il papà le raccontava da bambina dei sindacalisti e dei politici bolscevichi.
Bene, partendo dall'ultima frase del post, provo ad ipotizzare uno scenario. Si sta definendo il gruppo euroscettico nel parlamento europeo; Da noi ufficialmente c'e' solo la lega, ma grillo ha visto farage : forse non faranno una unione ufficiale, ma su molti temi, si puo' ipotizzare che m5s votera' ,magari autonomamente, con gli euroscettici, mi sembra ovvio. Salvini cerca di incoraggiare Berlusconi, chissa' non nasca qualcosa in almeno una parte di forza italia, in questo caso mi sto' riferendo sempre per il parlamento europeo: d'accordo che questo scenario e' piu' azzardato, prematuro. Si puo' pensare che ci siano anche altri gruppi o spezzoni da altre parti, in grado di convergere, almeno a volte, con gli euroscettici. Non parlavano di una soglia del 30% per poter bloccare o rallentare i lavori? Gli euristi dovranno fare una grande coalizione per governare, gli andra' tutto liscio? Tutto cio' perche' volevo arrivare al fatto che la famosa speculazione non si e' ancora mai fatta viva. Vabbe' che dicono che le decisioni non le prendono li, ma insomma avere un parlamento menomato, diciamo cosi', qualcosa potrebbe voler dire. Fondamentalmente non ho mai capito se la bce & la fed , volendo, avrebbero la forza di fermarla (la speculazione), oppure no,
RispondiEliminaScusa se non c' entra un cavolo, mah.
RispondiEliminaSecondo voi la Lagarde non è un vero e proprio pilastro d' appoggio della "governance euro-crucca"? Dalla modalità del suo insediamento al FMI a tutte (ma proprio tutte) le cose dette e fatte (e pure omesse) da "madame Crudelia" io c' ho sta netta impressione. E oggi. Toh, salta fuori il suo nome per guidare la Commissione europoide. Mah!
LEADERS, FOLLOWERS & CARNE DA CANNONE
RispondiEliminaIl presidente del consiglio UE H Van Rompuy ha ricevuto il KARLSPREIS 2014, “per il contributo all’unità dell’Europa e per le sue capacità di cercare soluzioni condivise nelle situazioni di conflitto”.
Sul significato del KARLSPREIZ e del primo vincitore nel 1950, Richard Coudenhove-Kalergi, abbiamo letto qualche giorno fa i preziosi approfondimenti di un Bazaar apassionante.
Oggi con il simbolico riconoscimento di € 5.000, il discorso del vincitore e contestuale incarico consultivo per la ricerca nuovo presidente della commissione UE dopo l’introduzione di E Letta che ricordava "l'onda populista è montata" ma "nei grandi paesi, come Germania e Italia sventola la bandiera dell'europeismo e gli europeisti non siano timidi”.
“Ue cambi rotta subito: è "urgente" ed "essenziale" che sia "anche protettiva", "non solo degli affaristi, ma anche "dei lavoratori", "non solo quelli con i diplomi e che sanno le lingue ma di tutti i cittadini".
Oggi tra i soliti cinquettii con il “sapore” del raglio, rimane la “carne da cannone” schierata nelle situazioni di conflitto dal partito della nazione con qualche attenta riflessione alla costituzione di “un numero fisso di persone da formare con strumenti tradizionali di formazione politica ma anche con le serie tv americane. So che qualcuno si mette mani nei capelli ma imparare è anche un racconto è importante”.
Orwell era un dilettante.
Penso che le persone comunicano sempre quello che sono. L'arte è nel capire cosa dicono.
EliminaVan Rompuy, ha avuto un lapsus a proposito dei soli affaristi tutelati dal disegno ue,
L'ennesima conferma: parla un ex collaboratore di Barroso http://icebergfinanza.finanza.com/2014/05/30/italiani-vi-hanno-fregati/
RispondiEliminaLa cosa veramente raccapricciante è che la violenza del pensiero unico si spinge talmente oltre da diventare un
RispondiElimina"io possiedo la verità, bisogna infiltrare i partiti, voi siete gli idioti del famoerpartito e giocamoaffairivoluzzionari".
Bisogna che ognuno di noi si faccia un esame di coscienza, e che recuperi la ragione.. Dividere il fronte sovranista, e le opinioni/intenzioni RISPETTABILI di ciascuno perseguendo uno squallido "divide et impera" che ha già distrutto l'Italia, rimanda la Liberazione di questo Paese, oltre a distruggere i rapporti umani.
Ve lo chiedo in modo accorato. Riflettiamoci tutti.
Tu che puoi Luciano, tienici uniti. Un abbraccio.
A proposito di ipotesi frattaliche.......
RispondiEliminahttp://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2014/05/29/economia-usa-si-contrae-pil-a-sorpresa-1-_8e8791c7-f329-474b-8d46-a97c6c340995.html
Corradoaugusto.Riflessioni di un lettore banale. I paesi europei sono dotati tutti di sistemi elettorali universali. I parlamenti esprimono i governi, oltre ad esercitare ovviamente il potere legislativo. Quindi, le classi sociali più numerose dovrebbero gestire, od almeno cogestore, le principali leve del potere. Si dice che invece questo più non avviene. Perché quelli stessi parlamenti hanno poi approvato trattati internazionali, che hanno conferito poteri essenziali ad organi non eletti, condizionati da oligarchie industriali e finanziarie, quali la BCE e la Troika (che organo istituzionale peraltro non è). Da qui il tentativo, culturale prima che politico, di far capire tale processo e di invertirlo, restituendo la sovranità ai popoli, ai loro parlamenti ed ai loro governi. Ma è possibile che le classi politiche, teoricamente evolute, di tanti Stati europei siano state così sprovvedute ed incapaci? Così pronte a svendersi? E che gli intellettuali se ne siano accorti solo dopo tanti anni e quando la crisi del 2007/8, peraltro nata in America, ha aperto voragini nel PIL e nell'occupazione? Al di là del pur interessante richiamo alle radici "ideologiche" dell'oligarchia industrial-finanziaria (che però di alibi ideologici ne ha sempre avuto poco bisogno), il risultato che si denuncia rimane paradossale ed abbisognevole di maggior approfondimento (ripeto: osservazioni di un lettore banale).
RispondiEliminaEsiste una teoria per la quale gli oligarchi riescono ad esercitare il loro potere anche in un sistema normalmente democratico (v. Recenti recensioni su La Stampa a proposito di Isaac Jules, che però non ho mai letto). I media sono certo importanti; ma penso non solo. Idee?
RispondiEliminaNOn dimentichiamo che i media riflettono il mainstream cioè il preliminare pensiero culturale dominante. In ogni campo, dato il paradigma della credibilità scientifica instaurato con il positivismo e la stessa psicanalisi. Ciò induce il contenuto mediatico, che agisce per semplificazioni, ben oltre l'orientamento intenzionale degli opinion maker mediatici. Insomma un controllo culturale plurilivelo, tutto omogeneamente indotto e reciprocamente rafforzato
EliminaProblema affrontato proprio qui:
http://orizzonte48.blogspot.it/2014/01/lautoinganno-del-tecnicismo-pop.html