domenica 27 settembre 2015

LE "BRAGHE" DI CORBYN E L'UE. L'ITALIETTA STA UN POCHINO MEGLIO!


http://static.fanpage.it/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2011/08/rivolta-a-londra-638x425.jpg
1. Insomma Corbyn, per alcuni, proporrebbe "istanze massimaliste" e sarebbe avverso all'austerità e lo desume da questo programma economico (schematizzato da fonte non identificata):
"a) Il pareggio di bilancio del Regno Unito sarà raggiunto non più con tagli delle spese, ma con incrementi delle tasse.
b) L’imposizione di una paga MASSIMA in UK. Questo contro i guadagni, spesso scandalosi, dei tycoon della finanza.
c) Fine dei “Contratti a zero ore”: contratti nei quali non vi era nessuna specifica riguardo l’orario, che poteva anche ridursi a 0.
d) Un rafforzamento della contrattazione collettiva sul posto di lavoro, omaggio fatto alle vecchie Union.
e) Un taglio fortissimo all’elusione fiscale con  quindi un forte incremento delle entrate.
f) Reintroduzione dell’aliquota marginale massima del 50% o superiore.
g) “Quantitative easing” per la gente e non per le banche, da leggersi come un massiccio investimento nelle infrastrutture.
h) Nazionalizzazione delle utilities e dei trasporti ferroviari. Stop ad ulteriori privatizzazioni."

2. Cosa ci sia di massimalista nello stop ad ulteriori privatizzazioni in UK (!) ci sfugge, ma, ancor di più, in generale, non si capisce cosa ci sia di "antiaustero" nel voler perseguire il pareggio di bilancio.
Nel prefissarsi, cioè, l'obiettivo fondamentale dell'austerità; e questo quand'anche perseguito (come in definitiva hanno fatto in prevalenza i governi "Monti e ss."), mediante maggior imposizione fiscale piuttosto che mediante tagli alla spesa. 
Questi ultimi, proposti da Cameron, semmai, sono un significativo indicatore: cioè confermano che tale austerità era stata tutt'altro che seguita negli ultimi anni, come soluzione, (piuttosto, di ampliamento del deficit fiscale, susseguente alla crisi del 2008: e non parliamo solo di welfare bancario). 

Circa la soluzione anti-crisi finanziaria seguita in UK e la presunta austerità pregressa, perseguita dai conservatori al governo, ci basta verificare sul sito "Office for National Statistics" ("gov.uk!), contenente le stime inclusive di tutto il 2015 - http://www.ons.gov.uk/ons/rel/psa/public-sector-finances/march-2015/stb-psf-march-2015.html
Ed ecco qui, spesa pubblica lorda, entrate e deficit:

http://www.ons.gov.uk/ons/resources/cgcbreceiptsexp_tcm77-402143.png 

3. Niente male per un paese che in Italia si addita a modello di austerità espansiva!  
Certo, dal picco del 2009-2010, c'è una recente moderata discesa del deficit pubblico. Ma niente che assomigli alla misura del deficit degli anni precedenti la crisi (di quasi perfetto pareggio e, ancor prima, di leggero surplus fiscale). 

A suo tempo Alberto mi ha lanciato una scommessa che gli pagherei comunque volentieri (due chiacchiere al Cuccurucù sono sempre un piacere e pagare il conto non risulta una grave afflizione), essendo peraltro, la mia posizione, "vediamo cosa succede...ammesso che vinca mai":






4. Tanto premesso, per capire perchè Corbyn, a fronte di una situazione di public balance sheet in obiettiva espansione, si riveli obiettivamente "austero", perchè tale è la connotazione di chi persegue il pareggio di bilancio, dobbiamo ricorrere anzitutto a una premessa teorica (e raccordarla poi coi "duri" fatti): premessa qui particolarmente rilevante perchè si tratta di quanto analizzato in UK e da Wynne Godley (discorso più ampio che trovate qui):
The main conclusions are as follows. Consider an economy in which neither inflation nor the balance of payments is a constraint on output, so that any permanent increase in demand leads to an equal and permanent rise in output. In such an economy, tax cuts or additional government expenditure are eventually self-financing. They lead to some increase in government debt, but not to an explosion, since this debt will ultimately stabilise. The factor stabilising the debt is the behaviour of output. Following a fiscal stimulus, output will rise and tax revenue will automatically increase. Moreover, the expansion will continue to the point where additional tax revenue is sufficient to halt government borrowing and stabilise the debt. In an inflation-constrained economy, the expansionary process will lead to an unsustainable inflation and the government will be compelled to half the expansion before tax revenue has increased sufficiently to stabilise the government debt. In a balance of payments constrained economy, the government debt will grow without limit because the output multiplier will be too small to generate the tax revenue required to stabilise government debt. The counterpart to expanding government debt will be an expanding national debt to foreigners.

Alberto, a sua volta, ci ha illustrato lo stesso problema del balance of payments constraint (che è anche un inflation constraint, vieppiù in un'economia aperta che sia assoggettata a un cambio fisso entro un'area monetaria imperfetta, problema che UK non ha e non vuole avere), secondo lo schema di Thirlwall.
Insomma, il "vincolo esterno" esiste perchè esiste un'economia "aperta" e il vincolo monetario è (solo) uno dei suoi acceleratori, almeno nella direzione privilegiata della distruzione della tutela del lavoro e della restaurazione del lavoro-merce.

5. Ma perchè, nonostante gli equivoci sulla "radicalità", Corbyn, o meglio il suo ministro delle finanze "ombra", McDonnell, (che è un Cancelliere dello Scacchiere...shadow), si rendono conto che il problema del deficit e del pareggio di bilancio vanno affrontati?
In teoria, se non si comprende questo "perchè", si potrebbe loro imputare una contraddittorietà (non certo una radicalità opposta all'austerità).
Ma la spiegazione risiede in questo eloquente grafico sul saldo delle partite correnti del Regno Unito:

graph_UK_current_account

Nel paper del dipartimento di economica dell'Università di Sheffield da cui è tratto il grafico (sempre su dati del "Office for National Statistics"), ci si chiede infatti:
"La bilancia dei pagamenti del regno Unito è nella zona di "allarme rosso"
E' largamente condiviso che i conti correnti (con l'estero) di un paese entrino nella zona di pericolo per la sostenibilità intorno al 5% del PIL. Invero, il limite del 5% è spesso assunto come un indicatore di preavviso per le crisi nei paesi emergenti. 
Ci sono naturalmente differenze fondamentali tra l'economia UK e quelle dei paesi emergenti, e UK non sta certamente di fronte a una imminente crisi della bilancia dei pagamenti. Nondimeno, sotto molti aspetti il grafico solleva molte gravi questioni sulle prospettive economiche di UK.  
Questo deficit record s'è verificato mentre le attività economiche rimangono sottoutilizzate e l'opinione prevalente indica un significativo output-gap
Nel passato, ampi deficit delle partite correnti si sono tipicamente associati con un surriscaldamento dell'economia - l'unica occasione precedente in cui UK ha registrato un deficit comparabile è stato alla fine degli anni '80, al picco del boom Lawson (ministro della Thatcher delle finanze e dell'energia -leggi petrolio del mare del Nord- e grande regista delle privatizzazioni, ndr.). 
Ciò suggerisce che una prosecuzione della ripresa economica conduca probabilmente a un deficit ancora maggiore (!)..."
L'articolo in questione conclude in questo modo:
"Il trend del dopoguerra (in UK) di un deterioramento del saldo manifatturiero (leggi; deindustrializzazione conseguente a finanziarizzazione dell'economia, nel senso di liberalizzazione dei capitali, ndr.), è stato solo parzialmente bilanciato da una forte performance di export nel settore dei servizi, e la capacità dei servizi di compensare il saldo commerciale negativo (dei beni) è quantomeno dubbia.
Un ribilanciamento dell'economia UK esigerebbe una ben più ampia e prolungata politica industriale rispetto a quanto tentato da TUTTI i governi nel secondo dopoguerra, incluso, naturalmente, il presente governo di coalizione (cioè quello di Cameron)."

5. Ci siamo? 
Per chi volesse verificare i vari dati storici di questa vicenda di abbandono del manifatturiero a favore dei servizi (per lo piiù finanziari o "finanziarizzati") rinviamo a questo post:

THATCHER'S TOUCH: MA COSA MANCA ANCORA DA REALIZZARE? NON BASTA (e avanza) L'EURO?

Ora non saprei dire se quanto finora detto mi dia torto o ragione nella scommessa con Alberto: qualche indicazione al riguardo possiamo averla esaminando i punti complessivi del programma economico di Corbyn spiegabile, però, correttamente, alla luce del "balance of payments constraint" che abbiamo sopra riassunto.

Abbiamo infatti un "programma" che è già una cosa ad incerta realizzazione e, inoltre, che questo programma risulta, come vedremo, in sè di difficilissima realizzazione: vi ostano delle "incompatibilità" logiche ed economiche con la dura realtà con cui si trova a confrontarsi Corbyn.

6. Di certo la fine dei contratti a "zero ore" (cioè stile "Walmart" in USA  o Arbaito in Giappone) e il rafforzamento della contrattazione collettiva (epicamente stroncata negli anni della Thatcher: Pride!) non paiono essere misure nè radicali nè, però, alla Tsipras: vedremo se calerà le braghe su questo punto della tutela del lavoro da reintrodurre...sempre ammesso che si ritrovi mai a governare. 
Sappiamo pure, tuttavia, che rilanciare il lavoro, cioè la tutela dell'occupazione e del salario, non aiuta di certo a correggere, a causa dell'espansione dei consumi interni, il deficit delle partite correnti, specie riguardo a beni (anzi, intere filiere) che non si producono più, avendo deciso, dal tempo della Thatcher, che il mantenimento di un forte settore manifatturiero nazionale porta all'inflazione e all'intollerabile potere dei sindacati (ce lo dice anche, lo abbiamo ampiamente visto, Dani Rodrik).

Ma, sempre per capire, possiamo ricorrere ad un'altra recente fonte UK che, in apparenza, pare muovere da premesse "inquietanti" e che depongono tutte nella direzione di un Corbyn(Mc Donnell) austero. 
Questa parte non ve la traduco perchè i passaggi salienti sono veramente "familiari" a noi italiani:
"John McDonnell, the new shadow chancellor, will tell the Labour conference that Britain must always live within its means as he announces that the party will vote in favour of a new fiscal charter proposed by George Osborne."
Ma a parte il "vivere all'interno dei propri mezzi", quello che costituirà il cimento di Corbyn, - oltre alla difficoltà evidenziata di tentare di rilanciare i salari reali e perciò gli stessi livelli occupazionali "veri", e non i part-time involontari, o gli Arbaito-like a zero ore "garantite", estrema frontiera della precarietà camuffata da occupazione-, sarà proprio la praticabilità di politiche industriali all'interno di un sistema deindustrializzato e profondamente finanziarizzato. Cosa che, ormai, ci rammenta, come ci ha spiegato Cesare Pozzi, la traiettoria italiana.

7. Questo aspetto, delle politiche industriali, però appare molto difficilmente compatibile con il pareggio di bilancio, anche se lo si volesse raggiungere con le tasse anzicchè coi tagli.
L'investimento pubblico, in tale situazione, dovrà essere indirizzato in quantità e modalità tali da richiedere un periodo di ampia spesa pubblica "mirata" (sapendo che, intanto, la spesa del welfare non potrebbe essere eccessivamente compressa, per logici motivi di coerenza elettorale e di "pace" sociale, in UK particolarmente precaria). 
Parrebbe che Corbyn voglia finanziarla tassando i ricchi, ma la mobilità del capitale non pare rendere molto realistica questa prospettiva.

Vediamo dalla fonte UK sopra citata, le linee di intervento che predica McDonnell, consapevole, (ormai dovremmo averlo chiarito), che il pareggio di bilancio debba servire a mettere in sicurezza il deficit delle partite correnti britanniche tentando di rilanciare il manifatturiero (allo stesso scopo):
"McDonnell makes clear that he takes a radically different approach to the austerity measures of the Tories, whose deficit reduction plan is achieved mainly through spending cuts, as he says that Labour would ease the burden on low- and middle-income earners.
Labour would also stimulate economic growth by borrowing to invest in infrastructure projects, McDonnell said. “We will tackle the deficit but the dividing line between us and the Tories is how we tackle it. Our basic line is we are not allowing either middle or low earners or those on benefit to have to pay for the crisis. It is as simple as that.

8. Riassumiamo: la diversità dell'approccio all'austerità non passerebbe per "spending cuts", ma per maggiori tasse sui redditi alti, dato che quelli medi e bassi sarebbero "sgravati" e il tutto sarebbe accoppiato a investimenti in infrastrutture, possibilmente legato alla rinazionalizzazione di "utilities e dei trasporti ferroviari" (lo abbiamo visto all'inizio).
Ergo, comprendiamo il Quantitative easing diretto alla "gente" e non alle banche, che abbiamo visto sempre all'inizio nello schema di programma economico di Corbyn.

Ma un QE diretto alla gente, significa, in termini molto pratici - sebbene "mascherati" per non allarmare troppo l'elettorato ("mediatizzato-livoroso")- il finanziamento diretto del deficit e dunque la "monetizzazione" dello stesso. 
Cosa, lo sappiamo ampiamente, fortemente contraria allo schema europeo (art.123 e 130 del TFUE, cioè divieto di acquisto diretto dei titoli del debito pubblico e indipendenza della banca centrale): ma UK, essendo fuori dall'euro, ha ben pochi timori di essere sanzionata seriamente in caso di violazione.
Però, però...se a governare non fossero conservatori o blairiani-trippas-like, qualcosa alla Commissione di possono inventare.

9. Tutto questo ci porta a fissare alcuni punti di riferimento, su cui misurare la eventuale deriva di Corbyn:
a) in UK il ritorno, in funzione anticongiunturale, alla monetizzazione del debito non è una "trovata" estemporanea (solo) di Corbyn-McDonnell. E infatti, rammentiamo:
"Siamo piuttosto al punto che ESSI, - e conoscendone i precedenti scritti, ci includo pure Wolf-, iniziano a capire che "il gioco non vale (più) la candela".
La monetizzazione diretta del disavanzo di cui parla Wolf sarebbe null'altro che la tanto derisa (da ESSI, almeno fino a ieri), sovranità monetaria, alienata già in base alla dottrina delle banche centrali indipendenti.. 
Quella che Hayek (v.par.3) considerava la più deprecabile e insensata delle sventure, seguito a ruota da Roepke (par.9) e dai seguaci ordoliberisti annidatisi come un cuculo nella democrazia costituzionale italiana.
Se il Regno Unito, - paese da cui provengono sia M.Wolf che (palesemente) Aldair Turner-, in passato, ci ha regalato l'anticipazione storica del modello deflattivo-salariale, con consumatori di massa "a debito", in flessibilità del lavoro, (ridivenuto "merce"), oggi, forse, UK è avanti nel prefigurare una nuova frontiera (di razionalità minima: nulla di rivoluzionario) e, dunque, nel ritorno al...Rapporto Beveridge."

b) la posizione UE-sì o UE-no di Corbyn dovrà inevitabilmente essere chiarita, ove andasse al governo: la scelta sarebbe inevitabile. Infatti:
- o reintroduce il paradigma del controllo politico sulla banca centrale e della monetizzazione del debito (come potenzialità, al di là della misura cui vi si ricorre), e allora dovrà scontrarsi con l'UE che diverrà la naturale alleata delle forze finanziarie oggi politicamente prevalenti in UK;
- oppure non sarebbe in grado di reintrodurre la tutela del lavoro, del salario e del livello occupazionale (vero), e insieme, non sarà in grado di compiere le connesse ri-nazionalizzazioni e gli investimenti in infrastrutture che sono la base (neppure troppo sufficiente) delle sue politiche industriali di tentato rilancio del manifatturiero (diciamo: industriale non-finanziario);

c) in ogni caso, il pareggio di bilancio come obiettivo di breve-medio periodo pare essere una sfida molto ardua: questo strumento fiscale vale, appunto, per una rapida correzione degli squilibri delle partite correnti, ma depaupera piuttosto che rafforzare un sistema industriale già bisognoso di investimenti e di risparmio (che il pareggio di bilancio azzera o manda in segno negativo, specie nella fase iniziale della "aggressione" per via fiscale, mediante la notoria "distruzione della domanda interna", del deficit delle partite correnti). 
Ma perseguire una "reindustrializzazione" - trainata dal settore pubblico- che si estenda al manifatturiero, è un obiettivo di medio-lungo periodo che può richiedere una fase iniziale di acutizzazione delle importazioni in beni di investimento, per ricostituire il capitale produttivo (effettivo). E questo implicherebbe ulteriori difficoltà, lo ripetiamo, se contemporaneamente non si volesse colpire, via salari e occupazione, la domanda interna.

Proprio perchè non abbiamo avuto una Thatcher.
Ma precisiamo: starebbe meglio laddove volesse recuperare la sua sovranità monetaria...Ma finchè rimane dentro l'euro, starà peggio, almeno in termini di crescita: come sta peggio di tutti i paesi UE che non aderiscono alla UE

25 commenti:

  1. Se non sbaglio mi pare che per l'UK il dilemma sia: è possibile fare una vera politica pro-labour senza mettere radicalmente in discussione il paradigma free-trade dominante, cioè senza riparlare di controlli?

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    1. Sì: sullo sfondo rimane il problema se sia mai più possibile farlo unilateralmente (visto che se non lo fai la reindustrializzazione del proprio territorio sovrano diventa un labirinto e pure "minato"); o, ancora, quale paese possa rappresentare il fattore catalitico per la regolazione finanziaria condivisa dei capitali.

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  2. Effettivamente Corbyn sembra essere utile più a far vincere i conservatori, piuttosto che fare il trippas per perculare una "sinistra" che viene scimmiottata solo per far credere agli imbecilli che i nazithatcheriani siano la soluzione.

    E visto come è conciata la borghesia occidentale, tra "c'è liberismo e liberismo", "free lunch" è uno slogan ad alto contenuto etico (usato ovviamente dai neoliberali "buoni"), la Thatcher ha "salvato" gli UK dai "tecnonazisti" dell'euro, la lotta di classe è definitivamente persa - quindi la Storia è finita... - scanniamoci contro i mussulmani "lanciati a bomba contro l'ingiustizia"... ed altre amenità di tal tensione intellettuale, dopo anni di Goofy e Quarantotto, bè... se devo scommettere le mie due lire, le gioco su Russia e Cina.

    Quindi:

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  3. Corbyn non verrà eletto, non credo che gli UK abbiano vita propria al di fuori dell'egemonia USA, se non a livello di "cosmopolita super-classe" che, in quanto ormai "fusa" e saldamente al comando della super-classe atlantica, è storicamente la più influente a Washington e a Wall Street. (Se non sbaglio, la più grande concentrazione di potere finanziario/industriale è di Barclays, UK.

    Le "fililiali" dei Paesi vassalli come Francoforte/Bruxelles o Tokio non hanno altro ruolo che fare da panzer e kamikaze contro Russia e Cina, per il controllo totale delle risorse naturali e della produzione del pianeta. Come è sempre stato nella modernità.

    Israele è invece fondamentale per tenere alta la tensione dei vari "USIS" che devono penetrare nei ventricoli del "cuore del mondo", come ai tempi della sovversione del regime iraniano e della "trappola" di Brzezinski in Afghanistan.

    Non credo che in Occidente esistano più stati sovrani nel senso proprio del termine: la banca centrale indipendente ne è un esempio eclatante e, per tornare ad una situazione di "equilibrio keynesiano", non ci sono le condizioni storiche: non esiste una tensione rivoluzionaria che possa essere guidata in alcun modo da una avanguardia intellettuale (vedi sopra i "thatcheriani di ritorno").

    Senza un'avanguardia in grado di guidare razionalmente l'irrazionalità livorosa delle classi subalterne, il conflitto di classe è a senso unico: ovvero la banca centrale rimarrà indipendente come è sempre stata.

    Il progresso sociale e scientifico bloccato dalla contro-rivoluzione neoliberale, con la distruzione per via finanziario/deflattiva della capacità produttiva globale rende insostenibile la demografia: la maggior difficoltà di approvvigionamento di risorse energetiche renderebbe anche complesso un nuovo "piano Marshall" post-olocausto.

    Le élite hanno tratto le ultime conseguenze: TINA.

    Perché, come avevano notato due intellettuali di etica opposta, in questi spazi molto citati, ovvero Röpke e Basso, "l'economia mista" è un non-sense socioeconomico e una non-scelta politica: il capitalismo, nella sua ultima dinamica, può essere solo privato o pubblico. Le contraddizioni presenti nel sistema avrebbero fatto esplodere l'assetto sociale da una parte o dall'altra. Neo-feudalesimo o socialismo.

    Lelio Basso era consapevole che il riformismo progressivo a cui era obbligata la Repubblica avrebbe portato alla rivoluzione dei rapporti sociali.

    Quindi, sì, TINA: nel senso che master & slave, in funzione dei loro interessi, non hanno alternative: devono imporsi nel conflitto di classe.

    Credo che la Siria sarà la nuova Stalingrado: se Russi e Cinesi riusciranno a fermare l'élite atlantica, potrebbero sperimentare assetti sociali progressivi (non credo "democratici") e potrebbero alimentare una propaganda nell'eurasia in grado di esercitare il medesimo spin che ha messo - in situazione ribaltata - in crisi la propaganda comunista del blocco sovietico.

    Ora siamo noi dietro la "cortina".

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    1. Dura realtà: alcuni passaggi li devo meditare, dato che implicano la irreversibilità delle tendenze in atto. Irreversibilità che, però, si basa sulla tenuta del Quarto Potere (mediatico) in un occidente nichilista (incluse le "principali" religioni ridotte, come abbiamo appena visto, a succursali del riscaldamento globale e della carità hayekiana a scopo di conservazione dell'assetto).
      Non posso che ricordare, con ottimistica disperazione, l'esortazione finale di Merighi a Nitti.
      Questo almeno ci è rimasto:
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/04/celebrare-il-25-aprile-nelle-parole-dei.html
      "Io vedo in questo momento, avanti a me, spuntare il sorriso ironico dell'onorevole Nitti. (Interruzione dell'onorevole Nitti).
      Mi perdoni, onorevole Nitti, ma oltre al sorriso che rivedo si rinnova nel mio animo, tristemente, il ricordo del suo nero scetticismo di fronte alle possibilità di questa nuova Repubblica: di fronte alle affermazioni di questo statuto che vogliamo dare alla nostra Repubblica in cui crediamo. Noi vogliamo pensare — e non saremmo socialisti se non lo facessimo — vogliamo pensare all'avvenire.
      Ci lasci, onorevole Nitti, e con lei tutti quelli che non credono, ci lasci illuminare questa Costituzione con un raggio di fede; che non sarà una gran fede nelle nostre modeste possibilità scientifiche, ma sarà però, ed è, una grande fede nella nostra missione di medici e di organizzatori socialisti. (Applausi)."

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    2. Grazie per la citazione...

      In realtà, nonostante abbia puntato sullo scenario apparenemente più pessimista, per gli insoppartabili - per un progressista - tratti di "irreversibilità", ci ho messo pure del "wishful thinking" nell'immaginare la vittoria del blocco orientale nella Stalingrado 2.0.

      Questo porterebbe, in realtà, la speranza per la quale il "quarto potere" sia contrastato per via propagandistica "esogena", come durante la guerra fredda, dando spiragli alla propaganda totalitaria che ammorba tutto l'Occidente dal crollo dell'URSS.

      Se le aree di influenza che si verrebbero a creare saranno realmente in conflitto, ovvero non ci saranno situazioni di "oligopolio" - di mutui accordi inverbali come nel mondo distopico immaginato da Orwell - si potrebbe ricreare la situazione di guerra fredda che ha permesso in Europa il progresso sociale e democratico.

      Alla fine l'ultima "battaglia" è stata vinta da chi ha avuto le risorse per finanziare il progetto ideologico "più colorato".

      Se mi capita di far due chiacchere con Deng o Vladimiro, magari in procinto di "revisioni costituzionali", mi dai una mano ad argomentare perché la Costituzione italiana sia l'unico modello proponibile a Stati sovrani con alta conflittualità sociale? :-)

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    3. Ma come? Ci rimango male! :-)
      Non è tutto questo blog una gigantesca "mano" tesa verso la legalità costituzionale come optimum (migliorabile solo per preservarlo meglio)?
      Inoltre conosci il nuovo libro :-)...
      E poi con Vladimiro ci confrontiamo spesso e siamo, su questo, d'accordo al 100%

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    4. Non credo che stiamo parlando dello stesso Vladimiro... :-)

      Se no non chiederei supporto di "cotanta sostanza giuridico-costituzionale".

      Sarebbe un po' come la responsabilità di Keynes a BW... Pare che per il nostro metro e novantotto di genio lo stress sia stato fatale... Figuriamoci fornire una "consulenza" che può impattare su diversi miliardi di persone... Quando lo scrivente si è pigliato 5 influenze in un anno!

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    5. Se è il Vladimiro che temo :-), c'è ben poco da fare: dovresti sottoporlo a cortesi conversazioni di chiarimento in tema di economia - ovviamente a partire dalle radici neo-liberiste e internazionaliste di Ventotene- per alcuni giorni full-time. E probabilmente non basterebbe.

      Ma è proprio l'ipotesi di essere ascoltati (in senso di "attenzione che coinvolga l'apparato uditivo") che ritengo ancora più labile...

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    6. Oddio, realizzo che alludi a un Vladimiro non nazionale. Se così fosse, avresti piena assistenza :-) : e perchè non fai tradurre in quel nobile idioma (di tanti grandi scrittori) il libro stesso?
      Poi, quanto a illustrazioni di sintesi e focus vari, avrai tutto il mio appoggio: ci mancherebbe :-)

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    7. Ma infatti non "se capiva" perché ho nominato il mitico Deng - Deng Xiaoping - al posto del legittimo Xi - Xi Jinping - in questo "ping pong" di nomi...

      Effettivamente dal Vladimiro, data l'esegesi del "manifesto ideologico" che si è potuta fare alla Biennale di Venezia, non c'è troppo da aspettarsi, almeno da quel lato: da Xi, e successori, magari qualcosa sì. Insomma, se si interessano al nostro welfare "sprecone", perché non anche a tutto l'impianto costituzionale?

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  4. Reindustrializzare in uk sarebbe un processo lungo che andrebbe seguito da politiche di sostegno alla domanda e controllo dei capitali, cosa difficilmente realizzabile nella liberale uk salvo un grave degrado della richezza pregressa.

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  5. la posizione di corbyn riguardo alla politica estera ( uscita dalla NATO ) non è in se stessa assoluta garanzia che non arriverà mai al governo?

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    1. In sè corrisponde realisticamente al mutamento degli equilibri effettivi della comunità internazionale (il Tr.NATO è in cornice di rebus sic plus non stantibus). In pratica, il nuovo ordine mondiale depone nel senso che indichi

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  6. Se queste sono le idee di Corbyn, Labour Uk, allora Paul Marshall dove lo piazziamo, fra i Comunisti? ;) Naturalmente scherzo e so che questa è una boutade. Sembra però paradossale che a "tirare il sasso nello stagno" siano sempre quelli da cui meno te l'aspetti... Qui sta il paradosso: a fare la parte dei bigotti, dei "seri", del becero progressismo in doppiopetto dei salotti buoni (cioè la monetizzazione è il male assoluto, I mercati!!!!, non bisogna spendere più di quanto si incassa) è... la sinistra! Ma che cavolo! Il mondo va davvero all'incontrario.

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    1. No è che il liberismo in Italia è da un pezzo metro di paragone unico di ogni possibile competizione elettorale (si fa per dire...)
      https://pbs.twimg.com/media/CP-rTJIUwAA8Qig.png:large
      Non so se l'indirizzo è "conducente", ma la dice tutta...

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    2. Si si, conduce bene, purtroppo (per noi)... in quali mani siamo... c'è da piangere

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    3. "Conduce" benissimo ed è veramente delizioso: avevano trovato la quadratura del cerchio, no?
      O magari qualcuno aveva pienamente ragione a "credere in loro", e qualcun altro no.

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    4. Il tutto fa il paio con lo Squinzi odierno al Cersaie di Bologna, che afferma che i sindacati sono arroccati, e che c'è un dialogo fra sordi. Per lui è buono e giusto che ci siano le contrattazioni aziendali a superamento dei CCNNLL, e che ai lavoratori non deve interessare il recupero dei soldi (che lui chiama picci...) che non hanno ricevuto in busta causa mancato rinnovo contratti stessi, e che bisogna guardare al futuro ed alla ripresa che verrà ed adeguare i contratti al jobs act subito... che volpone!!! Solo per fare un esempio, in USA (dove vige contrattazione aziendale) quanto bene stanno i lavoratori? Poco? Ah ecco... E l'economia mondiale sta andando bene o al disastro? Ah ecco...

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    5. Credo che a Squinzi abbiano detto che in Cina e in USA stiano aumentando i salari minimi.
      Ma in USA hanno tempo per adeguarsi fino al 2021.Giocoforza che fino ad allora non ci siano adeguamenti dei salari reali, suvvia!
      https://pbs.twimg.com/media/CP-rTJIUwAA8Qig.png:large

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    6. Naturalmente accanto a Squinzi c'era Del Rio del PD, non Berlusconi... Ma tant'è: ma non è che in sede PD c'è per caso lo striscione W la Finanza? ;)

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  7. A proposito...ho appena sentito su la7 dall inviata a Londra definire Corbyn come "espressione dell antipolitica"

    Qualunque idea diversa è antipolitica.

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  8. Proprio perchè non abbiamo avuto una Thatcher.
    ma in compenso abbiamo avuto ( e purtroppo avremo) da monti in poi una sequela di "camerieri del capitale" tale da rendere le nostre prospettive ben peggiori di quelle inglesi :-(

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    1. In effetti ci stiamo mettendo ampiamente in pari e velocemente: la frase tuttavia è strettamente riferita alle rispettive partite correnti di Italia e UK.
      La prima delle due, attualmente (e proprio dovuta alla cura di competitività mediante distruzione della domanda interna, subita dal 2011) è attualmente (e da almeno due anni) in attivo: a settembre si registravano circa due punti di saldo positivo dovuto essenzialmente alla partita "merci" (esportate da un manifatturiero che ancora esiste).

      La seconda (UK) è, come si vede nel post, in un deficit da livelli di guardia e con una situazione dell'offerta (finanziarizzazione e terziarizzazione) tale, che l'andamento dei prezzi petroliferi non aiuta certa a correggere, una volta destrutturato un manifatturiero in cui è, nelle condizioni attuali istituzionali e di libera circolazione dei capitali, molto difficile poter rientrare...

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    2. potremmo dire che l'Italia è già da molto tempo abituata a certe condizioni , mentre in UK si devono abituare e presto , per questo non servono sirene dei mari del Nord ma piuttosto imbonitori di folle

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