@LucianoBarraCar E anche questo i costituzionalisti lo sapevano e lo dicevano https://t.co/V1GPD1HH7p pic.twitter.com/KhXidHG7nQ— Luca (@smigol73) 9 aprile 2017
1. Il DEF attuale fornisce, a legislazione invariata ed attualmente vigente, le "analisi e tendenze" della finanza pubblica, che, già di per sè, com'è del tutto evidente, comportano una sostanziale e costante riduzione della spesa corrente primaria (cioè quella effettiva al netto degli interessi sul debito pubblico).
Si tratta di una riduzione di 2,1 punti in rapporto al PIL cumulata progressivamente nei prossimi 4 anni, con un "picco" tra il 2018 (in particolare) e il 2019. La spesa complessiva in conto capitale, cioè quella che, si dice, servirebbe maggiormente per il rilancio della crescita, rimarrebbe pressocché costante, ma pervenendo, alla fine del periodo considerato, ad un taglio di 0,4 punti, che corrispondono ad una riduzione intorno al 12% dell'ammontare complessivo.
2. Ma, senza dilungarsi troppo sulle pletoriche, quanto (dichiaratamente) incerte, analisi e previsioni di "tendenza" contenute nel complesso del documento, basti sapere che la soprastante tabella risulta già superata dalle intenzioni dichiarate in apertura dallo stesso DEF, che si pone obiettivi di riduzione dell'indebitamento netto, e quindi anche di riduzione della spesa e di aumento delle imposte (che è già certo per il 2018), ancora più ambiziosi. Infatti:
Il deficit annuale dovrebbe (anche in virtù della ferma fiducia negli effetti trascurabilmente recessivi della "manovrina" da partorire entro aprile), dunque arrivare al 2,1 nel 2017, all'1,2 nel 2018, ed allo 0,2 (!!!) nel 2019.
3. Abbiamo già detto come queste previsioni (che implicano sia un'ottimistica tenuta delle previsioni riferite all'onere degli interessi, sia il raggiungimento di saldi primari, vicini o anche ben superiori ai 3 punti di PIL nei prossimi due anni), ci paiano incompatibili con un tasso di crescita del PIL dell'1%, anch'esso previsto dal DEF.
Colpisce, in particolare, l'idea che, compiuto effettivamente l'aggiustamento "ulteriore" enunciato nel DEF, il taglio della spesa pubblica primaria (corrente e in conto capitale) dovrebbe risultare superiore ai già elevati 2,1 punti già previsti, ed attestarsi, nel cumulo del periodo considerato, oltre i 2,7 punti PIL (sempre che non si ricorra ad un incremento della tassazione che, peraltro, si dichiara di non voler percorrere, visto che si vuol "liberare le risorse del Paese dal peso eccessivo dell'imposizione fiscale").
In sintesi, quali che siano le misure adottate per arrivare ad un saldo primario di tale entità, non si vede come ciò possa essere conciliato con il previsto livello di crescita.
E se non sarà raggiunto tale livello di incremento del PIL, saranno altrettanto sbagliate, in quanto sottostimate, le previsioni di entrata ad esso correlate; per mantenere le quali, occorrerebbe un ulteriore inasprimento dell'imposizione, innescando un circolo vizioso di depressione di consumi e investimenti che si aggiungerebbe agli effetti, diretti ed oggettivi, del taglio della spesa primaria.
4. L'applicazione di un corretto moltiplicatore fiscale, in relazione alle varie, e non ancora ben chiarite, voci di riduzione della spesa, - ed anche ai ben minori effetti moltiplicativi della riduzione/aumento della tassazione-, indicano che gli effetti quantificati dal DEF risulteranno molto più recessivi di quanto non sia ipotizzato dalle attuali previsioni: si noti come il moltiplicatore della spesa per "trasferimenti", - cioè ad esempio le pensioni e le altre forme di assistenza alla disoccupazione ed alla povertà-, risulti il più elevato, mentre in condizioni "avverse" come sono notoriamente quelle attuali, anche un taglio della spesa per consumi pubblici tenda a innalzarsi verso il doppio dell'unità:
Figure 1. Compound cumulative multipliers of fiscal impulses for different regimes (full sample)
Note: Upper: above average economic circumstances;
Average: average economic circumstances; Lower: below average economic
circumstances.
5. Questa situazione risulta quindi altamente instabile se non apertamente "destabilizzante".
E questo ci rimanda a una previsione ben più sicura e non controintuitiva, della quale i dati evidenti della realtà italiana, dentro l'eurozona, ci danno una conferma non più smentibile: senza crescita non può esserci una effettiva riduzione della disoccupazione, ma anzi si avrà un innalzamento della quota di working poors, quelli che le più recenti, e minimaliste, misure di sussidio alla povertà assoluta non prendono neppure in considerazione.
6. Neppure una redistribuzione contraddistinta da equità può verificarsi senza crescita.
L'effetto di questo consolidamento fiscale, avulso da ogni realistica considerazione dei suoi effetti "decrescisti", sarebbe solo l'irrisolvibile ampliarsi della caduta del livello di reddito e di benessere di fasce crescenti della società unito all'inevitabile ampliarsi della stessa diffusione della più cruda povertà.
La soluzione attualmente percorsa è quella di provvedere agli effetti della povertà assoluta in modo parziale e insufficiente, senza incidere (sulle) ma, anzi, acuendo le cause del suo ampliarsi; e ciò ponendo a carico di una componente sociale sempre più ampia di semipoveri, e di impoveriti, il carico della stessa irrisolta povertà assoluta.
Come vedete dal grafico sottostante, l'andamento di quest'ultima, non rispecchia, (e non può rispecchiare), neppure quello dell'andamento della disoccupazione, dato che è proprio la precarizzazione e la deflazione salariale dominante a generare povertà anche in presenza di una "occupazione" in senso...statistico.
7. Questo, condito dai venti di guerra che spirano in un crescendo sempre più incomprensibile, è il "clima" di questa Pasqua del 2017.
Mi scuso con i lettori se non ho un messaggio di speranza da consegnargli in questa ennesima Pasqua sotto il tallone d'acciaio dell'€uropa.
L'unica cosa che possa assomigliare ad una speranza è la drammatica prospettiva di un impegno sempre più ampio di tutti i cittadini italiani a recuperare il buon senso e la verità nell'interpretare i fatti di cui sono, oggi più che mai, i soggetti passivi.
La battaglia contro le #fakenews nasce quando i cittadini hanno cominciato a votare contro i governi in carica. Chiaro? https://t.co/RNLFMnnVjv— Alberto Bagnai (@AlbertoBagnai) 15 aprile 2017
Grazie Quarantotto,
RispondiEliminaBuona Pasqua di "ottimismo della volontà" a tutti.
Mi assicio agli auguri per una buona Pasqua a tutti. Nella speranza che, come nel 1943, gli italiani possano aprire gli occhi e riscattarsi (o quanto meno smettere di credere a documenti che dicono, facendo un paragone, che anche se è notte in cielo può esserci il sole - ossia il "rigore+crescita").
RispondiElimina
RispondiElimina"Un rivoluzionario è sconfitto quando decide di arrendersi" (https://youtu.be/r8L_zYn_Ph4?t=554)
Con quest'invocazione pronunciata dal mai troppo compianto Lelio Basso Le auguro tanti e cari auguri, e sempre grazie per il meritorio lavoro che puntualmente ci offre in questa piccola oasi di dibattito.
Il video è molto bello e riassume anche tanti spunti di cui si è parlato qui. Questi rivoluzionari scappano dappertutto con i libri, se non ricordo male i Lusso si portavano sempre appresso non so che enciclopedia (certo, vuoi mettere con La voix du peuple). Infatti sanno bene di dover lavorare nel contesto, come Basso ricorda.
EliminaA differenza che in Francia, purtroppo, qui da noi nessuna istituzione ha ritenuto di dover digitalizzare ad esempio Non mollare, di cui pure si parla nel video. E questo dice molto.
Orrore: i "Lussu", meno male che ogni tanto rileggo.
EliminaLa decrescita, grazie al moltiplicatore negativo dei tagli alla spesa pubblica, fornisce una premessa o meglio ancora altra "materia prima",alla "platform economy" con individui atomizzati a causa della condizioni rispettivamente di "working poor",disoccupato,povero totale.Questo esercito"indigeno",rinforzato dai migranti,è oggetto della separazione del lavoro dai sistemi locali di produzione per divenire completamente “merce”, scambiabile senza attriti “nelle catene di approvvigionamento organizzate dalle grandi aziende “piattaforma(multinazionali come Uber che gestiscono app per reperire servizi o merci ad esempio Amazon o Uber)con generalizzazione del modello della grande distribuzione di un monopolio ed un monopsonio abbinati che si potenziano vicendevolmente, generando una concentrazione di capitale e di estrazione di profitto impensabili. Distruggere il più possibile le regolazioni pubbliche è l' altra premessa di questo incubo e non a caso ora vorrebbero cancellare di fatto i contratti collettivi nazionali di lavoro intanto sostituendoli con contratti aziendali per arrivare a forme sempre più "personalizzate". Avremo così un asta permanente di tutte le prestazioni di lavoro professioni comprese distruggendo definitivamente anche la classe media. Le “piattaforme” si pongono come intermediari generali irraggiungibili ,estraggono tutto il profitto possibile distribuendone un po' agli utenti come “sconto” per catturarne la fedeltà almeno fino a quando non diventano monopoliste .Il problema è che a consumi più convenienti corrisponde un lavoro meno sicuro ma i media nascondono quest' altra faccia della medaglia e ai media s' aggiungono le associazioni dei consumatori :il surrogato di bassa lega della tutela sindacale.Il fatto che segnalo ,a conferma di come l' ideologia prevalente a compensazione d' un lavoro sempre più incerto e malpagato ci propini la favola del consumatore "re del mercato in concorrenza perfetta" è la presenza dei legali di "Altroconsumo"a sostegno a fianco di quelli di Uber all' udienza ,presso la corte d' appello del 5 maggio per ottenere la revoca dell' ordinanza del tribunale civile di Roma che imponeva la chiusura del servizio per concorrenza sleale.Comunque Buona Pasqua a Tutti
RispondiEliminaBuona pasqua a tutti
EliminaE' chiaro quali siano le basi della "platform economy" e delle associazioni di consumatori "alternative", e da dove deriva il loro sempre maggiore potere.
Ma sulla "estrazione di profitti impensabili", tramite tali multinazionali, a lungo termine io ho qualche dubbio; naturalmente dovrebbero essere fatti degli studi riguardo alla sostenibilità di tale modello a livello globale nel lungo periodo (e per sostenibilità si intende anche la prevedibilità di disordini sociali, della distruzione della civiltà ecc.).
A me semplicemente sembra impossibile che da masse sempre più impoverite e sotto i livelli minimi di sussistenza, per via della estrema competizione sul costo del lavoro, possano essere estratti "profitti impensabili". Probabilmente potrà essere così nel medio periodo, ma a lungo termine sarà necessaria qualche guerra con spesa militare "keynesiana" ingente.
Una cosa su cui si dovrebbe riflettere sono le vere finalità perseguite dalla classe dominante, scambiate troppo spesso con il mero profitto dei capitalisti. Secondo me il profitto delle multinazionali del libero mercato globale è "un mezzo" che può essere necessario nel medio periodo per smantellare le Costituzioni democratiche e l'industria statale volta al benessere pubblico, il vero fine è e sempre sarà IL DOMINIO DI CLASSE; anche se i profitti delle multinazionali globali caleranno, la cosa più importante sarà l'aver ricondotto gli uomini a schiavi, a "sudditi competitivi"; a lungo andare questo "mezzo", a mio avviso, non sarà più sostenibile, perché i poveri e gli straccioni globali, i nuovi "sudditi competitivi" non saranno nemmeno in grado di comperarsi le merci a basso costo che producono nelle catene globali di produzione monopolistiche; e l'intervento militare "keynesiano" si renderà necessario per schiacciare ed eliminare ulteriormente queste masse impoverite che non potranno nemmeno permettersi né Uber né Amazon. Certo, le industrie militari legate a doppio filo con i governi faranno profitti nello sterminare i poveri; ma continuo a sostenere che quello del profitto non mi sembra un obiettivo primario; l'obiettivo primario è lo sterminio e il soggiogamento delle classi subalterne, l'obiettivo è la prosecuzione del privilegio di classe per nascita; in altre epoche è avvenuto con altri mezzi diversi dal profitto delle multinazionali; probabilmente sarà così anche in futuro; per me il modello Elysium è quello più probabile; i sudditi, ridotti a scarti umani, saranno abbandonati a se stessi ed infine si cercherà di eliminarli, perché solo di impaccio e nemmeno ci si interesserà più di estrarre "profitti impensabili" da loro; il fine è e sempre sarà il dominio di classe e il mezzo può diventare semplicemente il NON OCCUPARSI DEI POVERI O SEMPLICEMENTE STERMINARLI, e rinchiudersi in un ghetto fortificato "cool" per soli ricchi.
Eccolo l'Uber del futuro low cost, che sbaraglierà la concorrenza nelle economia "avanzate", diventate nel frattempo sterminati slum deindustrializzati:
Elimina"Il risciò o risció è un mezzo di trasporto che, nella sua forma originale, utilizza la forza umana per la trazione del mezzo. Il risciò è composto da un carrello a due ruote sul quale possono prendere posto una o due persone. Il conducente si inserisce tra due lunghe sbarre trainando il mezzo. Il risciò è un mezzo di trasporto molto diffuso in Asia e in Africa, dove è noto anche come pousse-pousse[1]."
https://it.wikipedia.org/wiki/Risciò
https://it.wikipedia.org/wiki/Pousse-pousse#/media/File:Pousse_pousse_Toliara.JPG
L' orizzonte temporale degli amministratori delegati è annuale e quello dei politici è la durata del mandato cioè viaggiano a vista.A seconda delle opportunità che si aprono agiscono e non sembra che abbiano una strategia a lungo termine.Quanto allo scopo finale di sterminio e sottomissione penso (ed è ancora più inquietante)che sia motivato più della natura di queste persone o meglio sia un dato antropologico piuttosto che una strategia già elaborata.Certo ci sono "scienziati politici "che hanno fatto speculazioni inquietanti sul futuro (von haiek ,kalergy,gli ordoliberisti)ma sono letteratura rispetto alla pratica opportunista attuata giorno per giorno dei decisori dell' oligarchia transnazionale.Comunque bisogna ora considerare che se il peggio veniva fin ad ora da Wall Street oggi il peggio del peggio ,un delirio darwinista anarco capitalista viene dalla California da questi giovani tycon come zuckerberg o Garett Camp oTravis Kalanick.Concludo convenendo che c'è una parte minuscola di umanità vuole spremere e gettare nella pattumiera tutta la parte restante.Era già successo più di 70 anni fa e la nostra Costituzione venne redatta perchè ciò non succedesse più
EliminaNon sottovaluterei, fenomenologicamente, l'influenza nel tempo e nella diffusione attentamente indotta, del pensiero di questi "scienziati sociali": sia per il controllo del pensiero accademico che hanno progressivamente instaurato, il che significa generazioni intere di persone che si conformano a un codice "morale", sia per la ferrea omogeneità di principi che, in derivazione, guidano gli opinion makers mediatici.
EliminaL'a.d. "medio" reagisce in automatico a questa formazione intensiva e compiuta in senso discendente.
Consiglio, sul punto, oltre che l'approfondimento compiuto sul blog, circa il paradigma neo o post-orwelliano di una cultura meticolosamente finanziata a questi fini programmatici, la lettura di "Never let a serious crisis go to waste" di Mirowsky.
Credo d' aver capito:la formazione da una continuità d' azione verso i fini programmati dagli "scienziati.Ciò anche alla luce del fatto che il "merito"più rilevante che permette il raggiungimento delle posizioni apicali è il conformismo quello per il quale "è meglio fallire convenzionalmente che riuscire in modo non convenzionale"
EliminaLa pratica opportunistica del breve termine indotta sistemicamente da menti raffinatissime, o decisori occulti (che non sono gli Zuckerberg, o altri uomini di facciata) potrebbe essere proprio la strategia vincente per arrivare a lungo termine agli stessi obiettivi che mi pare condividiamo un po tutti.
EliminaUn caloroso abbraccio virtuale e Auguri di Buona Pasqua ( la Rinascita) a Quarantotto e a tutto il blog. Voglio mantenere la follia dell'ottimismo. Vinceremo nonostante tutto e nonostante loro.
RispondiEliminaDio è morto.
RispondiEliminaChissà se risorge?
A questo punto, Buona Pasqua.
Sai, è una questione di scelte: basterebbe credere in un Dio che risorge invece che in un Dio che è morto.
EliminaE poi c'è la palingenesi nell'Infinito dell'Eterno Ritorno...
Buona Pasqua a te e a tutti i lettori!
"More importantly, in a world populated by selfish individuals, the invisible reward/sanction mechanism cannot exist. The problem is that rewarding and punishing others for their behaviours costs time and energy only to the individuals taking the action, while their benefits from improved behavioural standards accrue to everyone...
EliminaMorality is not an optical illusion. When people act in a non-selfish way – be it not cheating their customers, working hard despite no one watching them, or resisting bribes as an underpaid public official – many, if not all, of them do so because they genuinely believe that that is the right thing to do. Invisible rewards and sanctions mechanisms do matter, but they cannot explain all – or, in my view, even the majority of – non-selfish behaviours, if only for the simple reason that they would not exist if we were entirely selfish. Contrary to Mrs Thatcher’s assertion that ‘there is no such thing as society. There are individual men and women, and there are families’, human beings have never existed as atomistic selfish agents unbound by any society. We are born into societies with certain moral codes and are socialized into ‘internalizing’ those moral codes."
Chang, 23 Things They Don’t Tell You about Capitalism, Thing 5
Chang batte Nietzsche, e buona Pasqua.
PS: Che Dio sia morto è una menzogna che Satana ha mandato in giro. E infatti la nuova liturgia battesimale non prevede che i genitori annuncino di rinunciare alle sue opere, ma solo alle sue seduzioni; che è come dire che il male involontario non esiste, e non deve essere combattuto. Questo è dove vuole arrivare la chiesa, ed era destino che diventasse così. I piddini? Poverini...
S'è stanchi d'esser morti .. forse il vivere è l'alternativa
RispondiEliminagli auguri e l'impegno a "pasquetta" .. se non piove governo ladro) .. :-)