giovedì 19 aprile 2018

SE IN UNA NOTTE D'INVERNO (DELLA REPUBBLICA) IL VIAGGIATORE "ITALIA"...E' ATTESO AL VARCO (EBA + BCE)





1. La sorte dell'autonomia politica italiana è segnata: le elezioni, qualunque esito possano avere - anche (in apparenza) divergente dalla predeterminazione idraulica cui tende il controllo mediatico-culturale orientato dall'oligarchia cosmopolita -, non possono ormai più segnare un indirizzo politico diverso dal proseguire la desovranizzazione fissata dal vincolo €uropeo.
Un governo potrà formarsi solo se avrà il consueto e ormai consolidato ruolo di consiglio di amministrazione della "controllata" Italia. 
Punto.
Risulta perciò molto più utile, ai fini pratici e cognitivi - cioè per decifrare lo sviluppo della traiettoria, o più esattamente il "piano inclinato", a cui siamo vincolati-, parlare d'altro.
In particolare, mettendo da parte le tortuose e tutto sommato irrilevanti vicende della formazione del governo, cerchiamo di sbirciare sui principali appuntamenti con impoverimento, materiale e culturale, deindustrializzazione e minor crescita economica unita a deflazione salariale, che ci riservano l'appartenenza all'eurozona e gli obblighi derivanti dall'adesione all'Ue (così come si esprime, in modo permanentemente acritico e inerziale, la stessa Corte costituzionale; e come peraltro ci tiene a ribadire il prof.Cassese; p.4).

2. Un quadro sintetico, ma solo esemplificativo, dato che l'ingranaggio in cui siamo inseriti lavora incessante su ogni possibile aspetto della vita socio-economica della Repubblica un tempo fondata sul lavoro, lo avevamo già fornito (qui, infine):
Mentre, peraltro, si scopre che il salvataggio bancario post-referendum 2016, com'era inevitabile, graverà sul deficit 2017 e sul rapporto debito/PIL, con tanto di ricacolo Istat dell'incidenza aggiuntiva ai fini delle comunicazioni all'Ue, e mentre incombono sia l'Addendum BCE, operativo dal 1° aprile, e le sempre più pericolanti altalene di Wall Street e dell'economia reale (o meglio subprime-founded) USA, un governo all'altezza pare sempre più dover essere quello disposto a fare welfare bancario insieme con una feroce austerità fiscale di "copertura" che, com'è ormai pacifico nel Deep State italico, è l'unica cura contro le...crisi (laddove, come abbiamo visto, l'irrealtà dei dati spadroneggia indisturbata).  
3. Ci pare utile focalizzare sullo specifico aspetto delle conseguenze sistemiche (cioè coinvolgenti tutta la società italiana e non solo il relativo settore dell'offerta) dell'Unione bancaria: quella cosa che serve a determinare un'emissione di moneta esclusivamente bancaria, secondo la ben nota aspirazione hayekiana alla totale de-nazionalizzazione della moneta, e conseguentemente, a concentrare il settore bancario dell'intera eurozona in pochi istituti, esteri o a proprietà estera, alla cui totale mercé siano poste le politiche economico-fiscali dei paesi dell'eurozona

4. La sua evoluzione applicativa ha portato all'applicabilità, dal 1° aprile di quest'anno, dell'Addendum BCE. Il suo funzionamento essenziale lo abbiamo così riassunto (p. 11.4):
"...con l'addendum si arriva, prima di tutto, a porre uno standard di ricapitalizzazione insostenibile (nella situazione relativa dell'economia italiana e anche in assoluto).
Da ciò si innesca una corsa verso 3 esiti vincolati (nel senso di concretamente inevitabili):
a) il bail-in per sostanziale conclamata insolvenza della banca incapace di ricostituire il suo capitale a fronte delle svalutazioni in bilancio dei suoi attivi e delle garanzie;

b) la riuscita della ricapitalizzazione, laddove, per ragioni forse casuali, i crediti erogati, e garantiti, negli ultimi 7 anni presentassero un (anomalo) basso grado di "incagli" (se non fossero garantiti, l'anzianità per attualizzare l'obbligo di accantonamenti al 100% sarebbe di 2 anni); comunque in tal caso, il capitale utilizzato verrebbe, inevitabilmente, da soggetti finanziari esteri che assumerebbero il controllo della banca "fortunella";

c) un burden sharing con successivo intervento di ricapitalizzazione pubblica: e qui, però, di fronte al volume di capitale aggiuntivo imposto da accantonamenti al 100% (unito alle svalutazioni delle garanzie), - diciamo una cinquantina di miliardi - lo Stato italiano si troverebbe in condizioni critiche e con la probabile opposizione delle autorità UE bancarie e sulla "concorrenza". E, aggiungiamo, con problemi di rispetto dei limiti del fiscal compact-pareggio di bilancio divenuti praticamente insormontabili.
ERGO: dopo inenarrabili drammi altamente mediatizzati, si tornerebbe all'ipotesi a). Che comunque, tra l'altro, conduce poi a delle new-banks acquisite da investitori esteri, cioè all'esito dell'ipotesi b).

5. Ecco però che, visto che le escogitazioni €uropee sono dotate di creatività illimitata, in aggiunta a questo quadro, arriva una nuova sorpresina, questa volta non dalla BCE ma dall'EBA: che emana nuove "linee guida" (ennesima fonte di soft law dissimulatrice di un precetto draconiano; il tipo di fonte più amata dal peculiarissimo modo in cui in €uropa si intende la Rule of Law; qui, pp.2-3). 
La nuova escogitazione la descriviamo con le parole utilizzate dal recentissimo comunicato del "comitato esecutivo ABI" ed enfatizziamo i passaggi che, per la loro importanza, risultano manifestamente autoesplicativi:
"(18 aprile 2018) Il Comitato esecutivo dell’ABI, presieduto da Antonio Patuelli, sulla base di una relazione del Direttore Generale Giovanni Sabatini, ha avviato l’esame del documento “Bozza di linee guida sulla gestione delle esposizioni deteriorate e ristrutturate” posto in consultazione dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) l’8 marzo 2018.
Nel metodo, il Comitato esecutivo ha innanzitutto evidenziato come il documento posto in consultazione dall’ EBA faccia seguito alle Linee guida sulla gestione dei crediti deteriorati emanate nel marzo del 2017 dalla BCE-SSM, a cui hanno poi fatto seguito le decisioni del Consiglio europeo del luglio 2017 che ha definito un action plan sul tema dei crediti deteriorati, a cui è seguita la consultazione sulla proposta di Addendum della BCE-SSM poi reso definitivo nel marzo 2018 e la proposta della Commissione europea che ora dovrà seguire l’iter legislativo europeo prima di divenire norma comunitaria.
Il Comitato esecutivo constata una convergenza tra le Linee guida dell’EBA e quelle della BCESSM, d’altro canto ha rilevato che le Linee guida (dell’Eba e della BCE-SSM) rispetto all’Addendum e alla proposta della Commissione europea si muovono su logiche parzialmente diverse".
Il Comitato esecutivo ritiene che il susseguirsi in tempi brevi di norme primarie, norme secondarie, linee guida in modo non sempre coordinato e proporzionato non assicuri la certezza del diritto e non faciliti l’adeguamento alle norme da parte del settore bancario e non favorisca il supporto alle imprese e alle famiglie.
Le Linee guida dell’EBA introducono una puntuale soglia quantitativa ai fini della individuazione della categoria di banche con un elevato livello di NPL. Tale soglia viene fissata ad un valore del 5% del NPL ratio (rapporto tra totale dei crediti deteriorati e totale dei crediti).
In proposito tale valore non appare sufficientemente giustificato in particolare alla luce del permanere delle rilevanti differenze in termini di tempi di recupero dei crediti per via giudiziale tra gli stati membri dell’Unione Europea.
La risposta alla consultazione dell’EBA sarà sottoposta al Comitato esecutivo di maggio, in tempo utile per rispettare il termine dell’8 giugno."
 
6. Un breve commento per evidenziare ciò che l'ABI non dice, per sue proprie preferenze, e che invece risulta corollario inevitabile della nuova disciplina che dovrebbe irrompere nella seconda parte del 2018, apposta per acuire l'assoggettamento del sistema bancario italiano, - e quindi, più che altro, la sorte di milioni di risparmiatori- all'ampissima discrezionalità applicativa dell'Addendum, intanto che la più "tenue" proposta della Commissione impieghi un paio di annetti completare il suo "iter legislativo". 
sofferenze grandi banche
Se si considera che tra i principali istituti italiani, solo Banca Intesa registra attualmente un "programmato" rapporto NPL/impieghi vicino alla soglia EBA (6%, pur sempre di poco superiore, ma stimato in base a cessioni effettuande entro il 2021), e che si arriva a estremi come quello Carige, passando per il "solito" MPS, e se si considera che (come invece si sottace) che la generazione degli stessi NPL discende essenzialmente dal grado di applicazione del rigore fiscale imposto dalle regole €uropee, è agevole intuire che la regola EBA servirà a mettere sottoscacco non solo le principali banche nazionali, ma, ancor prima, qualsiasi governo si formasse nelle prossime settimane.
 
7. Un futuro governo, qualunque esso sia, si troverebbe simultaneamente impegnato (v. qui, p.2) a fare manovre correttive del deficit per il 2018 (obiettivo, a pena di infrazione: 1,6) e manovre ulteriori con la legge di stabilità per il 2019 (obiettivo: 0,9) e a tentare disperatamente di impedire i bail-in, intervenendo con fondi pubblici di salvataggio sul modello MPS (che rialzano il deficit stesso, come abbiamo appena constatato, e impongono un draconiano "piano di rientro" €uroimposto).
Ma, inevitabilmente, nell'imminente futuro, il governo agirebbe in uno scenario in cui le banche nazionali, in capo a pochi mesi o, al più, un anno, via via che si dispiegano gli effetti del rigore fiscale aggiuntivo, si troveranno "in pancia" nuovi e aggiuntivi NPL, soggetti ai criteri di qualificazione sostanzialmente retroattivi posti dall'Addendum.
 
8. Inutile aggiungere che i beni, immobiliari e aziendali, che costituiscono le garanzie sottostanti sarebbero in rapida, se non verticale, svalutazione, determinata dalla sovraofferta in executivis che scaturirebbe da questo congegno (il grande cimento dell'Ital-tacchino).
Le politiche pro-cicliche, si sa, sono la specialità dei governi filo-€uropei ad ogni costo. Ma proprio a OGNI costo...

15 commenti:

  1. Tutto sommato semplice, espropriare i risparmi S dei lavoratori (bail-in + patrimoniale + taglio della retribuzione differita a mezzo APE volontaria) per difendere cambio fisso e pareggio di bilancio.

    http://albertobagnai.it/wp-content/uploads/2016/02/Sectoral-balances-and-financial-crises.pdf

    Le identità contabili del PIL ed i saldi settoriali sarebbero in teoria alla portata anche di un 'minus habens' piddino (dove per piddino si intende colui che sa di sapere) oppure di un odiatore livoroso pentastellato, di quelli che e' tutta colpa di 'casta-cricca-corruzione-debitobrutto-spesapubblicaimproduttiva'.

    Ma a loro non interessa...

    In culo gli entra, in testa no.

    E poi tra un anno chissà se sarà ancora soddisfatta per l'Italia la condizione di Marshall-Lerner, indipendentemente dall'arrivo dello shock esterno.

    (Fine momento 'avvelenata', ora mi faccio una pennichella e sicuramente tra mezz'ora mi ritorna "l'ottimismo della volontà")

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    1. Beato a te...che ti basta una pennichella :-)
      Tra un paio di mesi, a quest'ora, inizieranno a dire che occorre pignorare i letti...

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  2. Ottimo momento per essere assunto in banca, bel tempismo:D

    C'è poco da scherzare in realtà. Le banche sono l'ultima porzione dell'italtacchino: per chi crede alla Storia, niente di nuovo. Da lì s'è partiti nel 1990 inaugurando la stagione della tabula rasa del welfare italiano, lì arriveremo nel breve volgere di qualche mese.

    E' possibile vaticinare una battaglia d'arresto sulla linea del Piave bancaria? Oppure, una volta sfondato il fronte, i tedeschi dilagheranno fino a Venezia e Milano?

    Con buona pace di Romain Rolland, qui l'ottimismo ha vita complicata e difficile.

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  3. Non è possibile che riescano a tenere in pugno i popoli con i loro tronfi proclami pieni di finto antiegoismo. Eppure lo fanno.

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  4. Gentile Presidente, la seguo ormai da circa tre anni. Molto spesso la leggo in modo superficiale, aiutata dalla grafica, tra i miei vari impegni personali. Dovrei approfondire molto bene alcuni termini che usa frequentemente, come "democrazia idraulica" o "pop". A parte i miei limiti culturali o personali, leggendola ultimamente sento una sensazione sempre più forte di ansia, tanto che spero sempre, a fine lettura dei suoi testi, di trovare una qualche indicazione, una spiegazione su come comportarsi riguardo ai propri esigui risparmi, che pare siano sempre più sotto minaccia di fallimenti bancari. É certo che Lei é un giurista dei migliori, non é uno sprovveduto, ha esperienza di vita e di lavoro ai massimi livelli. Insomma, per quel che può valere, ha la mia stima. Per questo vorrei chiederle se tra tutti i post che ha pubblicato, vi siano elementi, a me certamente sfuggiti, per poter capire come comportarsi in fatto di banche, di risparmi e di tutela di questi ultimi. So che Lei non è un consulente finanziario, ma leggendo le Sue analisi, soprattutto in questo post oltremodo pessimiste, io vorrei chiederLe se, oltre a tutti i problemi, può intravedere e consigliare le soluzioni. Poiché se il Titanic affonda, io non ho intenzione di ascoltare l'orchestrina...

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    1. Gent.ma sig.ra Baldi, sinceramente non saprei come aiutarla.
      Come giustamente osserva ci sono i consulenti finanziari.
      Per dare consiglio sui risvolti dei mercati finanziari e sull'impiego del risparmio, infatti, sono previsti degli appositi "specialisti" iscritti ad un apposito albo.

      Se invece vuole "capire" i fatti, sociali e macroeconomici, in cui è coinvolta, nel post ci sono, all'interno del testo, numerosi links; e per altre terminologie utilizzate è agevole fare una ricerca sui precedenti del blog. Certo, occorre fare un po' di fatica e leggere di più.

      E sono questioni complesse, perché sono rede appositamente impenetrabili al "cittadino medio"; anche spiegarle e illustrarne la sostanza effettiva è dunque un lavoro complesso. Che è comunque, in questa sede, disponibile gratis.

      Approfondire, studiando, è quel che si tenta di fare a beneficio dei lettori; per chi vuol tentare di percorrere questa via, la ricompensa è la "consapevolezza".
      Gli effetti "pratici" di essa, poi, stanno alle specifiche inclinazioni e priorità personali di ciascuno...

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    2. "Poiché se il Titanic affonda, io non ho intenzione di ascoltare l'orchestrina..."

      Non siamo sul Titanic ma sulla Costa Concordia.

      La nave Italia, con la chiglia squarciata da 40 anni di sabotaggio sistematico della Costituzione e di politiche deflattive (compressione salariale), giace arenata sugli scogli della bassa crescita, dell'alta disoccupazione, ed in bilico sul ciglio dell'abisso della povertà.

      Per un lavoratore/pensionato con risparmi 'normali' non esiste nessuna possibilità (legale) di evitare la tosatura vivendo all'interno del recinto costruito intorno all'italtacchino (solo in pochissimi hanno accesso al mondo off-shore).

      L'unica strategia possibile a livello individuale sarebbe quella di diversificare il rischio puntando sulle varie forme di risparmio esistenti (incluso il risparmio estero, come hanno iniziato a fare gli istituti di previdenza complementare privati, oppure gli strumenti di speculazione sui cambi), ma se uno già possiede obbligazioni bancarie ed immobili il costo del disinvestimento potrebbe già risultare esagerato.

      A livello collettivo conviene invece seminare consapevolezza per cercare di mettere in sicurezza la nave, per tentare di riportarla in condizioni di galleggiamento, per sperare di riprendere poi la navigazione e per poter eventualmente ripristinare la tenuta dei 'compartimenti stagni' (con ingenti investimenti pubblici ed interventi diretti dello stato nell'economia), sperando che il siluro dello 'shock esterno' nel frattempo non la faccia affondare del tutto.

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    3. Ecco: spero che la sig.ra Laura ti legga...

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  5. ANSIA DA PRESTAZIONE
    (otc)

    Viene da usar metafore per definire condizioni mentali di tensione, agitazione e “blocco” che nascono da incertezze, insicurezze e preoccupazioni quando, invece, il “quadro” è di chiara, limpida e cristallina definizione.

    Viene più semplice cercar approvazione e conforto senza il piacere di percorrere i perigliosi sentieri della conoscenza per giungere alle consapevolezze di tornare a sentir ancora i profumi e i colori dei “fiori”.

    Viene da dubitare, a volte, se le “lunghe cavalcate” di cavalieri scalzi abbiano una significanza oltre l'esclusivo “gusto” di cercar significati anche dove il senso non c'è.

    Viene da cercar la clausura per mirar il cielo e le stelle che ancora splendono.

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  6. Dovrei approfondire molto bene alcuni termini che usa frequentemente, come "democrazia idraulica" o "pop".

    Se posso Presidente…. Per Laura.

    Per quanto riguarda il “pop”… basta leggere il glossario + i vari link…. (giusto per iniziare)

    http://orizzonte48.blogspot.com/2014/03/glossario-guida-semantico-concettuale.html?spref=tw

    per il resto suggerisco questo post (sempre + link)….. ma ce ne sono tanti:

    1. Mi rendo conto di quanto sia importante coordinare, in un'unica esposizione riassuntiva, il discorso che abbiamo cercato di svolgere negli ultimi mesi.
    La questione riguarda il tema dei temi: e cioè come la democrazia "sostanziale" (imperniata sulla tutela dei diritti fondamentali sociali da parte delle istituzioni politiche, a ciò vincolate dalle Costituzioni democratiche), non possa effettivamente sopravvivere all'inserimento della società in un paradigma liberoscambista.
    Più esattamente, si tratta di come la democrazia, all'interno di tale paradigma liberista, non possa sopravvivere se non in termini "idraulici", che significa "tolleranza" verso l'espressione del voto, ma a condizione che conduca alla ratifica di indirizzi di politica economica e sociale rigidamente precostituiti, cioè convenienti alla oligarchia che controlla de facto ogni processo decisionale.
    Il caso Grecia, in termini di visibilità "estrema", e anche quello italiano, altrettanto visibile ma occultato dal sistema della "grancassa mediatica" pro-oligarchica, ci riportano al plateale fenomeno di inutili o quantomeno "stanche" consultazioni elettorali, in costanza di un alto astensionismo correlato alla constatazione della invariabilità delle politiche che qualunque maggioranza uscita dalle urne sarebbe scontatamente "vincolata" a perseguire.

    http://orizzonte48.blogspot.com/2015/03/democrazia-partiti-di-massa-e.html?spref=tw

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  7. Per la Sig.ra Laura potrebbe interessarle questo http://orizzonte48.blogspot.it/2014/10/la-resa.html?m=1
    Il sacco delle pene se lo si condivide è più leggero

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  8. La ringrazio. Io la ammiro per il lavoro che svolge su questo blog ed ogni invito a studiare é per me una "carezza intellettuale". Mi rendo conto che qui si vola ad altezze vertiginose, ogni argomento é curato nei minimi dettagli, con il rigore dovuto alle cose importanti. É vero, qui si matura la "consapevolezza" e forse io da questa parola mi aspetto qualche sensazione positiva. Invece più si conosce e più si soffre, estendendo questa sofferenza al proprio Paese e al suo destino. Andando a intuito, a parte la mia domanda egoistica su come orientarsi sulla gestione dei propri risparmi, mi par di capire che di fronte a queste manovre politiche, o ci salviamo tutti insieme o non si salva nessuno. Ed io sono cocciuta e voglio, disperatamente voglio la salvezza del mio Paese. Spero che la consapevolezza, quando e se mi giungerà, servirà, nel mio piccolo, anche a questo. Grazie ancora per tutto quello che fa.

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  9. OT: 48 mi stavo chiedendo se e come nella Costituzione italiana il diritto allo studio sia legato alla democrazia sostanziale e alla rimozione degli ostacoli che impediscono di rendere effettivo questo diritto.
    Conosco gli articoli ma ignoro se sia stato stabilito un legame esplicito tra essi. Suppongo di sì, ma dove?

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  10. Leggendo l’intervento di Laura mi rendo conto di quanto anche chi, come il sottoscritto, segue da anni lo straordinario lavoro di 48 ed ha da tempo acquisito una piena consapevolezza di quello che accade in Italia, si trovi spesso a vivere momenti di puro sconforto, nei quali capita perfino di rimpiangere (assurdamente) la ‘beata’ ignoranza di quando tale consapevolezza non era neanche all’orizzonte. E’ la situazione in cui milioni di italiani continuano a vivere, grazie alle meticolose narrazioni mediatiche, che impediscono l’accesso a qualunque frammento di verità. L’ideologia neoliberista del resto è costruita abilmente proprio sul totale rovesciamento della realtà, secondo un meccanismo orwelliano che funziona ahimè in modo perfetto. Siamo il paese che ha più ridotto la spesa pubblica negli ultimi 20 anni? Ecco i partiti in fila a giurare che si deve tagliare la spesa pubblica, per obbedire all’Europa. Abbiamo l’età pensionistica più alta di tutti? Ecco il FMI che chiede di alzare ancora l’età pensionabile. La medicina ha fatto peggiorare la malattia? Non si cambia il farmaco, ma si aumentano le dosi. Eppure, non manca di sorprendermi il fatto che, malgrado gli obiettivi di ESSI siano sempre più chiari e dichiarati, non si scorge ancora nelle persone, anche quelle più duramente colpite dalla c.d. crisi, neanche un barlume di dubbio o di riflessione, ma solo l’instancabile e incessante brontolio contro lo stato ladro e corrotto.

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  11. Poiché l’obiettivo della Nouy è quello di eliminare i piccoli istituti facendoli acquistare dalle dalle grandi banche (estere), credo che l’Europa farà di tutto per impedire i salvataggi di stato.

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